Alcune considerazioni sul record di Brändle

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Matthias Brändle, nella conferenza stampa che ha seguito il suo record dell’ora, ha fatto alcune considerazioni sullo svolgimento della prova. Innanzitutto sulla partenza “facile” in cui ha seguito la sua tabella in modo molto preciso inanellando giri da 69″ alla media di 52,1kmh con grande disciplina. Tanto che poco prima della metà della prova ha pensato che “avrebbe battuto sicuramente il record“.

Alla mezz’ora, e fino ai 45′, però le cose hanno cominciato a diventare molto difficili ed è stato costretto a rallentare per un principio di crampi. Il suo vantaggio su Jens Voigt è sceso così da 70″ abbondanti a poco più di 50”. Un andamento che poi, come ammesso dal suo staff, aveva fatto preoccupare non poco la sua squadra, la svizzera IAM.

Dai 45′ in poi ha però ripreso ritmo ed ha cominciato a sentirsi meglio, anche se il suo ritmo non è stato più costante, ma piuttosto altalenante, come la sua traiettoria in pista che è diventata meno precisa. Seppur Brändle abbia dichiarato che dai 50′ “aveva capito che stava succedendo qualcosa di grosso“, i suoi ultimi 10′ sono stati inferiori a quelli di Voigt, ma abbastanza costanti da permettergli di batterlo per 750mt.

Parte di questa difficoltà di Brändle può essere spiegata col rapporto che ha utilizzato, un enorme 55×13, che lo ha costretto ad una cadenza media di circa 94rpm, la più bassa registrata nella storia del record dell’ora, o a livello di quella di Graham Obree nel record del 1994, che a sua volta aveva “battuto” quella di Oscar Egg di 97rpm, ma nel…1912!

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Per comparativa, Jens Voigt ha utilizzato un 55×14 e solo Chris Boardman ha utilizzato un rapporto analogo a quello di Brändle, 56×13, ma mulinandolo a 104rpm aveva fatto circa 4km meglio, seppur con altre regole ed altra bici.

Secondo lo specialista Michael Hutchinson, questa è una delle novità introdotte dalle nuove regole UCI e dall’interesse rinnovato per il Record, ovvero un interesse da parte dei corridori su strada, cronoman in particolare, mentre, storicamente, il Record è stato sempre appannaggio di gente che aveva anche grande esperienza su pista, con l’eccezione di Miguel Indurain e Tony Rominger (che comunque sono stati capaci, in un modo o nell’altro di tenere cadenze over 100rpm). Le nuove regole facilitano gli stradisti puri proprio a cominciare dall’utilizzo delle bici da cronometro a cui sono abituati, con relativo posizionamento. Lo stesso Brändle ha dichiarato che il poter utilizzare la propria bici da crono usuale (cone le uniche modifiche alla trasmissione, come nel caso di Voigt) è stato fondamentale nel interessarsi al record. E che gli sono bastate solo un paio di settimane per adattarsi alla guida in pista.

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Sarebbe quindi interessante vedere anche qualche pistard “puro” (o quasi) che tipo di approccio e risultato potrebbe avere con le nuove regole. In questo senso si ha anche un ulteriore elemento di interesse nell’attesa per un confronto tra Cancellara, Martin e Wiggins.

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