Alcuni dettagli sul record di Dowsett

La teoria dei “guadagni marginali” introdotta dal Team Sky è ormai più oggetto di ironia che altro, come pure il filone della componentistica aerodinamica, i cui vantaggi sono spesso mal capiti (o mal spiegati) dal grande pubblico. Nel caso del record dell’ora di Alex Dowsett però i dettagli non sono stati solo questione di guadagni marginali, ma hanno contribuito tutti assieme al risultato.

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Partiamo dal telaio, che presumibilmente è il componente che meno ha fatto la differenza rispetto ai setup degli altri contendenti. Essendo corridore Movistar, Dowsett ha utilizzato il Canyon Speedmax CF che regolarmente utilizza per le cronometro, usando anche la stessa posizione in sella. L’esemplare utilizzato per il record differiva ovviamente per i forcellini da pista e per avere tutti i fori dei passaggi cavi chiusi.

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Per quanto riguarda le ruote, essendo lo sponsor tecnico della Movistar l’italiana Campagnolo, la scelta non poteva che ricadere sulle venerabili Ghibli Pista, ma in questo caso gli ingegneri di Vicenza hanno sviluppato e realizzato delle ruote apposite. Non si sa ancora se il nome rimarrà lo stesso, ma le nuove ruote utilizzate da Alex hanno il ragguardevole peso di 800gr per l’anteriore e 825gr per la posteriore, che ne fanno la più leggera lenticolare posteriore utilizzata per il record dell’ora. Sicuramente ben distante da quella da 2kg appositamente appesantita utilizzata da Andrej Sosenka per il suo record. Secondo Campagnolo queste nuove ruote, che dovrebbero essere commercializzate nel futuro prossimo, sono anche le più rigide sul mercato. I mozzi di queste ruote fanno affidamento sulla ormai consolidata tecnologia C.U.L.T. con cuscinetti ceramici.

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Sempre per rimanere in casa Campagnolo, a Vicenza hanno anche appositamente studiato un ingranaggio per questo record. Partendo dallo stesso design compatibile con le nuove guarniture sviluppate per la strada, il nuovo ingranaggio pista e? stato studiato e disegnato in modo da ottimizzare la linea catena per la pista, pur mantenendo lo stesso girobulloni. Questo nuovo design permette di sfruttare le caratteristiche del nuovo standard di guarniture a 4 razze e di incorporare il power meter della tedesca Power2Max (altro sponsor tecnico della Movistar) ridisegnato per essere compatibile con questo stesso standard. Visto il diametro maggiorato di un rapporto cosi? lungo l’impiego di materiale nella parte interna dell’ingranaggio e? stato studiato allo scopo di assicurare un ancora piu? alto grado di rigidezza e quindi di trasferimento della potenza dell’atleta.

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Da notare infine come il rapporto scelto da Dowsett sia stato il 55×13, contro il 56×14 utilizzato da Rohan Dennis, (55×13 Matthias Brändle e 55×14 di Jens Voigt).

Un dettaglio anche sulle scarpe, sponsor personale di Dowsett è Bont, che ha messo a disposizione il suo modello chiuso da cronometro. Un piccolo vantaggio per Dowsett visto che i copriscarpe sono vietati per il record dell’ora

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Organizzazione perfetta quindi per questo record da parte del team Canyon/Movistar che aveva pronte pure non una, non 2 , ma ben 3 bici di riserva:

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Ed infine l’aspetto forse più importante, ovvero il ritmo gara, che è un esempio monumentale di pianificazione a tavolino grazie ai dati del powermeter da mostrare a tutti quelli convinti che si possa buttare “il cuore oltre l’ostacolo”. Il team di Dowsett aveva annunciato che la partenza sarebbe stata molto “conservativa” per i primi 45 minuti, ebbene il primo giro di Dowsett è durato 25″, che è stato cronometrato come il più lento giro di partenza di un atleta élite al velodromo di Manchester.

Dal secondo giro in avanti la cadenza è stata metronomica, con 17,1″ a giro. Solo al 33° quando il ritmo si é alzato a 17″ (!), l’allenatore a bordo pista, Steve Collins, ha urlato di rallentare ad Alex. 10 minuti dopo il ritmo é salito come da programma a 16,6″ a giro per poi finire gli ultimissimi giri veramente full gas a 60kmh di media. Una strategia veramente cucita al millesimo a cui lo stesso Dowsett ha ammesso di aver faticato a seguire, visto che la testa gli diceva di spingere molto più forte all’inizio. Cosa che hanno fatto i contendenti che hanno provato il record prima di lui, ma spegnendosi inesorabilmente verso la fine. L’esatto contrario di Dowsett.

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Indicativo il commento di Dowsett appena sceso dalla bici: “Mi aspettavo fosse orrendo, invece è stato solo terribile“. Ed al contrario di tutti i precedenti tentativi, Alex ha ammesso che potrebbe riprovarci, visto che gli é piaciuto farlo.

Ed a 26 anni ha tutto il tempo per farlo ancora, oltre che maturare ulteriormente (i cronoman raggiungono mediamente il proprio picco prestazionale attorno alla trentina). E soprattutto cucirsi il prossimo tentativo sulla scorta di questo record e non di quello di Rohan Dennis. Infatti tutta la pianificazione del ritmo é stata fatta sul record di Rohan Dennis e non sulle massime capacità di Dowsett. Il suo allenatore ha ammesso che i primi 15 minuti sono stati totalmente al risparmio e che altri 500mt sarebbero già oggi fattibili (rompendo il muro dei 53km), mentre un altro kilometro intero sarebbe “possibile”.

Bradley Wiggins é avvertito per il suo tentativo del 7 Giugno: Non gli basterà battere il record di Dowsett. Se vorrà stabilire un record duraturo dovrà pensare già a quel kilometro in più.

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