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Osservatorio doping
Autobiografia David Millar
Testo
<blockquote data-quote="battaglin76" data-source="post: 3595176" data-attributes="member: 4327"><p>...Continua</p><p>.."Più si dopava più detestava questo sport. Alla fine della stagione 2003, decide di smettere! Il suo sogno è di lavorare con il suo amico Dave Brailsford (futuro ds di Sky) che dirige la squadra olimpionica britannica, con lintento di partecipare ai giochi di Atene. Ma il suo passato di dopato lo avrebbe raggiunto. Nel gennaio 2001, un ex-corridore di Cofidis, il polacco Mrek Rutkiewicz, viene arrestato allaeroporto Charles de Gaulle in possesso di sostanze dopanti. E linizio del caso Cofidis. Chi prima chi dopo, confessano tutti: il doping e la frode fiscale. Millar è arrestato a Biarritz in compagnia di Brailsford e della sua famiglia. Verrà sospeso per due anni dalla federazione inglese. Indagato dal fisco francese, dovrà vendere la sua casa di Biarritz. Il caso Cofidis gli costa 800.000 sterline (circa 1milione di ). Decide quindi di ritornare in Inghilterra e dà una serata di addio a Biarritz intitolata Dopage dommage. Dave Brailsford, sapendo che Millar aveva deciso lui stesso di smettere col doping prima che scoppiasse il caso Cofidis, volle dargli una seconda possibilità. Lo accoglie llIstituto inglese sportivo (EIS)dove però viene mal accettato. In quanto ex-dopato gli viene proibito di allenarsi sulla pista. Nel 2006, ottiene un contratto nella piccola squadra spagnola Saunier-Duval, diretta da Mauro Giannetti e Matxin Fernandez: Il giorno della presentazione e davanti a tutta la squadra, annuncia il suo definitivo rifuto e condanna delle sostanze dopanti e della pratica delle trasfusioni pro-recupero. Nello slancio, decide di pubblicare regolarmente i risultati delle sue analisi del sangue. Termina il Tour completamente svuotato e stremato al 58° posto. Ma vince la crono della Vuelta davanti a Cancellara ed è convinto che si può stare ai livelli più alti senza aiuto medico. Alla presentazione del Tour 2007, conosce Jonathan Vaughters che ha appena creato una piccola squadra in America. La sua idea? Incoraggiare il ciclismo pulito e obbligare i corridori a controlli ben più rigorosi di quelli dellUCI. Millar trova lidea geniale, e si unisce nel 2008 alla squadra Garmin-Chipotle. Questo cascava nel momento giusto poiché la Saunier Duval rassomigliava ormai più ad un ospedale che da una squadra di ciclismo. Tutti vedevano in Riccò come la bomba nel gruppo e il direttore M. Giannetti gli lasciava libertà totale nella preparaione. Millar cercò a un certo punto anche di parlarne con i dirigenti UCI ma Giannetti era in ottimi rapporti con il Dottor Mario Zorzoli, capo della commissione medica dell?UCI, e la squadra medica Saunier non fu toccata.</p><p>Oggi Millar prosegue la sua carriera in Garmin come corridore, come rappresentante dei professionisti presso la WADA, e saltuariamente come divulgatore dei fatti accaduti alla sua epoca. Un libro utile e appassionante</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="battaglin76, post: 3595176, member: 4327"] ...Continua .."Più si dopava più detestava questo sport. Alla fine della stagione 2003, decide di smettere! Il suo sogno è di lavorare con il suo amico Dave Brailsford (futuro ds di Sky) che dirige la squadra olimpionica britannica, con lintento di partecipare ai giochi di Atene. Ma il suo passato di dopato lo avrebbe raggiunto. Nel gennaio 2001, un ex-corridore di Cofidis, il polacco Mrek Rutkiewicz, viene arrestato allaeroporto Charles de Gaulle in possesso di sostanze dopanti. E linizio del caso Cofidis. Chi prima chi dopo, confessano tutti: il doping e la frode fiscale. Millar è arrestato a Biarritz in compagnia di Brailsford e della sua famiglia. Verrà sospeso per due anni dalla federazione inglese. Indagato dal fisco francese, dovrà vendere la sua casa di Biarritz. Il caso Cofidis gli costa 800.000 sterline (circa 1milione di ). Decide quindi di ritornare in Inghilterra e dà una serata di addio a Biarritz intitolata Dopage dommage. Dave Brailsford, sapendo che Millar aveva deciso lui stesso di smettere col doping prima che scoppiasse il caso Cofidis, volle dargli una seconda possibilità. Lo accoglie llIstituto inglese sportivo (EIS)dove però viene mal accettato. In quanto ex-dopato gli viene proibito di allenarsi sulla pista. Nel 2006, ottiene un contratto nella piccola squadra spagnola Saunier-Duval, diretta da Mauro Giannetti e Matxin Fernandez: Il giorno della presentazione e davanti a tutta la squadra, annuncia il suo definitivo rifuto e condanna delle sostanze dopanti e della pratica delle trasfusioni pro-recupero. Nello slancio, decide di pubblicare regolarmente i risultati delle sue analisi del sangue. Termina il Tour completamente svuotato e stremato al 58° posto. Ma vince la crono della Vuelta davanti a Cancellara ed è convinto che si può stare ai livelli più alti senza aiuto medico. Alla presentazione del Tour 2007, conosce Jonathan Vaughters che ha appena creato una piccola squadra in America. La sua idea? Incoraggiare il ciclismo pulito e obbligare i corridori a controlli ben più rigorosi di quelli dellUCI. Millar trova lidea geniale, e si unisce nel 2008 alla squadra Garmin-Chipotle. Questo cascava nel momento giusto poiché la Saunier Duval rassomigliava ormai più ad un ospedale che da una squadra di ciclismo. Tutti vedevano in Riccò come la bomba nel gruppo e il direttore M. Giannetti gli lasciava libertà totale nella preparaione. Millar cercò a un certo punto anche di parlarne con i dirigenti UCI ma Giannetti era in ottimi rapporti con il Dottor Mario Zorzoli, capo della commissione medica dell?UCI, e la squadra medica Saunier non fu toccata. Oggi Millar prosegue la sua carriera in Garmin come corridore, come rappresentante dei professionisti presso la WADA, e saltuariamente come divulgatore dei fatti accaduti alla sua epoca. Un libro utile e appassionante [/QUOTE]
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