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<blockquote data-quote="gioadelu" data-source="post: 6053775" data-attributes="member: 24604"><p>Ciao a tutti, mi occupo di preparazione atletica, cercherò di non usare paroloni sperando di essere più chiaro possibile.</p><p></p><p>Il concetto di "fare fondo" è assolutamente indeterminato se non si riferisce a che zona cardiaca o di potenza si riferisce. Tradizionalmente nel ciclismo (lo sport che più tardi di tutti si è aggiornato rispetto alle conoscenze sulla preparazione atletica), fare fondo si riferiva a passare una vita in sella per fare il callo e ottenere un miglioramento del sistema cardiocircolatorio, con capillarizzazione dei tessuti coinvolti e prepararsi ai lavori specifici. Purtroppo, questa metodica funziona in modo non proporzionato alle ore da dedicare,e ha dei forti limiti legati al fatto che lo stress ossidativo è comunque molto alto date le ore in sella, ed è contro ogni logica ad inizio preparazione in quanto se spreco i mesi lontani dalle gare a fare il callo sul sedere, quando potrò mai lavorare per migliorare i massimali? sotto le gare mi metto a lavorare fuori soglia e soglia? E se passo mesi a migliorare la resistenza ad esempio lattacida, ma non ho portato prima al massimo il metadbolismo lattacido non sto lavorando al rovescio?</p><p></p><p>Allenarsi sul ritmo di fondo medio-lento, innanzitutto prepara l'atleta a dare il meglio nel fondo medio e lento. Ma in quali e quante gare si va al medio? Nel ciclismo moderno, randonee a parte, MAI O MOLTO POCO. Pensate che alcune discipline del ciclismo, tra cui circuiti, a livello atletico non sono più considerate puramente Aerobiche, proprio perché con l'avvento dei misuratori e l'analisi dei dati si è visto che di aerobico in alcune specialità vi è molto poco, e che tanto gioca il metabolismo lattacido, quello per capirci dalla soglia anaerobica in su.</p><p></p><p>La preparazione atletica di tutti gli sport comincia innanzitutto dal miglioramento dei massimali, quindi nel portare al massimo la forza dell'atleta, ed il suo vo2max, con sedute a secco e in bici molto brevi, sapientemente alternate e combinate con sedute non necessariamente lunghe per lo scarico, solitamente al medio e al lento, ma parliamo oramai in termini di minuti e raramente di ore.</p><p>Ciò Perché l'effetto di una seduta breve al medio è metabolicamente comunque importate se è preceduta da una pesante seduta per innalzamento massimo consumo di ossigeno. Chi asserisce che in inverno o offeseason non si fanno sforzi, dovrebbe studiare tanto ...per capire che ciò che va evitato in inverno sono estenuanti sedute al medio in bici</p><p></p><p>Poi se uno ha piacere di stare in bici senza guardare l'orologio, meglio dimenticarsi le tabelle. Da neofita si avrà comunque un grosso miglioramento legato ai margini disponibili. Arriverà dopo due anni lo stallo, e a quel punto o si raddoppieranno i km andando in overtraining come tanti, o si comprenderà che ... il fondo non serve più a niente.</p><p></p><p>Ciao a tuttiiii</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="gioadelu, post: 6053775, member: 24604"] Ciao a tutti, mi occupo di preparazione atletica, cercherò di non usare paroloni sperando di essere più chiaro possibile. Il concetto di "fare fondo" è assolutamente indeterminato se non si riferisce a che zona cardiaca o di potenza si riferisce. Tradizionalmente nel ciclismo (lo sport che più tardi di tutti si è aggiornato rispetto alle conoscenze sulla preparazione atletica), fare fondo si riferiva a passare una vita in sella per fare il callo e ottenere un miglioramento del sistema cardiocircolatorio, con capillarizzazione dei tessuti coinvolti e prepararsi ai lavori specifici. Purtroppo, questa metodica funziona in modo non proporzionato alle ore da dedicare,e ha dei forti limiti legati al fatto che lo stress ossidativo è comunque molto alto date le ore in sella, ed è contro ogni logica ad inizio preparazione in quanto se spreco i mesi lontani dalle gare a fare il callo sul sedere, quando potrò mai lavorare per migliorare i massimali? sotto le gare mi metto a lavorare fuori soglia e soglia? E se passo mesi a migliorare la resistenza ad esempio lattacida, ma non ho portato prima al massimo il metadbolismo lattacido non sto lavorando al rovescio? Allenarsi sul ritmo di fondo medio-lento, innanzitutto prepara l'atleta a dare il meglio nel fondo medio e lento. Ma in quali e quante gare si va al medio? Nel ciclismo moderno, randonee a parte, MAI O MOLTO POCO. Pensate che alcune discipline del ciclismo, tra cui circuiti, a livello atletico non sono più considerate puramente Aerobiche, proprio perché con l'avvento dei misuratori e l'analisi dei dati si è visto che di aerobico in alcune specialità vi è molto poco, e che tanto gioca il metabolismo lattacido, quello per capirci dalla soglia anaerobica in su. La preparazione atletica di tutti gli sport comincia innanzitutto dal miglioramento dei massimali, quindi nel portare al massimo la forza dell'atleta, ed il suo vo2max, con sedute a secco e in bici molto brevi, sapientemente alternate e combinate con sedute non necessariamente lunghe per lo scarico, solitamente al medio e al lento, ma parliamo oramai in termini di minuti e raramente di ore. Ciò Perché l'effetto di una seduta breve al medio è metabolicamente comunque importate se è preceduta da una pesante seduta per innalzamento massimo consumo di ossigeno. Chi asserisce che in inverno o offeseason non si fanno sforzi, dovrebbe studiare tanto ...per capire che ciò che va evitato in inverno sono estenuanti sedute al medio in bici Poi se uno ha piacere di stare in bici senza guardare l'orologio, meglio dimenticarsi le tabelle. Da neofita si avrà comunque un grosso miglioramento legato ai margini disponibili. Arriverà dopo due anni lo stallo, e a quel punto o si raddoppieranno i km andando in overtraining come tanti, o si comprenderà che ... il fondo non serve più a niente. Ciao a tuttiiii [/QUOTE]
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