Le ruote nere di Jan Ullrich

IlNigno

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Si è vero, anche oggi sopravvivono delle piccole personalizzazioni. Ciò che intendevo dire è che fino a metà anni 2000 le bici erano molto più personalizzate, con differenze tra i mezzi dei vari corridori, specie i capitani o comunque i designati per l'alta classifica nei GT.
Oggi, invece, abbiamo una maggior standardizzazione dei mezzi, tanto che anche la produzione dei telai e dei componenti avviene negli stessi luoghi e nelle stesse aziende.
Una volta il telaio in acciaio, alluminio o titanio poteva esser realizzato dall'artigiano Tizio. Stessa cosa per le ruote.
Oggi, fatta eccezione per qualche differenziazione sul singolo telaio in carbonio del dato corridore Y, nella stragrande maggioranza dei casi, interi team corrono con telai standard che qualsiasi amatore può acquistare presso i venditori.

Quindi si è alzato il livello dei materiali "commerciali" o si è abbassato quello degli "artigianali" o ancora,la più probabile,i PRO sono talmente vincolati a sponsor e marchi che non possono decidere i materiali che possono utilizzare?
 

Ser pecora

Diretur
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Quindi si è alzato il livello dei materiali "commerciali" o si è abbassato quello degli "artigianali" o ancora,la più probabile,i PRO sono talmente vincolati a sponsor e marchi che non possono decidere i materiali che possono utilizzare?

Sono cambiate le bici. Una cosa indigeribile per molti è il fatto che la tecnologia industriale ha permesso risultati che quella artigianale non raggiunge. Come a nessuno verrebbe oggi in mente di avere un aereo o un cellulare artigianale piuttosto che uno "industriale".
Questo non vuol dire che l'artigianato non abbia la sua ragione di essere, ma dipende a che scopo.
Per contro lo sviluppo dei telai in carbonio monoscocca ha reso quasi impossibile una personalizzazione.
Il rovescio della medaglia a mio avviso è il posizionamento in bici. Se si guardano le foto postate sopra si vedono i corridori quasi tutti messi in bici "bene".
Se si prendono le foto delle bici di tanti pro odierni si vedono delle cose inguardabili.
 

IlNigno

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Sono cambiate le bici. Una cosa indigeribile per molti è il fatto che la tecnologia industriale ha permesso risultati che quella artigianale non raggiunge. Come a nessuno verrebbe oggi in mente di avere un aereo o un cellulare artigianale piuttosto che uno "industriale".
Questo non vuol dire che l'artigianato non abbia la sua ragione di essere, ma dipende a che scopo.
Per contro lo sviluppo dei telai in carbonio monoscocca ha reso quasi impossibile una personalizzazione.
Il rovescio della medaglia a mio avviso è il posizionamento in bici. Se si guardano le foto postate sopra si vedono i corridori quasi tutti messi in bici "bene".
Se si prendono le foto delle bici di tanti pro odierni si vedono delle cose inguardabili.

Ok.
A tuo parere trascurabile la questione "sponsor"? ...io la mettevo al primo posto...:mrgreen:
 

carmysco

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Quindi si è alzato il livello dei materiali "commerciali" o si è abbassato quello degli "artigianali" o ancora,la più probabile,i PRO sono talmente vincolati a sponsor e marchi che non possono decidere i materiali che possono utilizzare?
Premetto che i miei sono pareri personali dati dalle mie conoscenze frutto di studio negli anni su forums, riviste, cataloghi e altre fonti ciclistiche e che non posso vantare l'autorevolezza di un costruttore o realizzatore di telai che fornisce squadre professionistiche.
Direi che in linea di massima è proprio cambiato il mondo del ciclismo e la fornitura dei mezzi alle squadre.
Basta pensare che realtà più ridotte e in un certo senso più artigianali un tempo rifornivano squadre professionistiche di alto livello.
Oggi solo le grandi aziende con grandi budget possono fornire centinaia di telai l'anno alle squadre professionistiche di vertice. Piuttosto le realtà più ridotte e artigianali passano i mezzi a squadre giovanili o di dilettanti e in casi eccezionali squadre professionistiche.
Per fare un esempio, quanti top team hanno bici Specialized?
Oggi viviamo nella realtà dell'usa e getta e della produzione industriale e la maggior parte degli amatori "copia" i professionisti comprando i telai in carbonio.
Negli anni '90 grandi aziende come Pinarello avevano i saldatori in sede o commissionavano la realizzazione dei telai a terzisti. "Si dice" che i telai Pinarello di Indurain o le Carrera di Pantani fossero realizzate da Pegoretti. Oggi sarebbe impensabile che un solo artigiano possa realizzare i telai per un'intera squadra dove ogni corridore avrà a disposizione almeno 5 o 6 bici l'anno e in più tutti i telai che gli amatori vogliono acquistare perché Tizio ci ha vinto il Giro o Caio ci ha vinto il Tour.
E' una questione di scelte. Si può guardare al presente e acquistare presso i rivenditori un telaio fabbricato in Taiwan "simile" o addirittura "uguale" a quello di Contador o Sagan. Si può avere un'idea più nostalgica del mezzo e optare per la scelta più artigianale di farsi fare un telaio in acciaio o titanio dalle stesse mani che 20 anni fa realizzavano quelle stesse bici che percorrevano le strade dei Giri e dei Tour.
 

IlNigno

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Premetto che i miei sono pareri personali dati dalle mie conoscenze frutto di studio negli anni su forums, riviste, cataloghi e altre fonti ciclistiche e che non posso vantare l'autorevolezza di un costruttore o realizzatore di telai che fornisce squadre professionistiche.
Direi che in linea di massima è proprio cambiato il mondo del ciclismo e la fornitura dei mezzi alle squadre.
Basta pensare che realtà più ridotte e in un certo senso più artigianali un tempo rifornivano squadre professionistiche di alto livello.
Oggi solo le grandi aziende con grandi budget possono fornire centinaia di telai l'anno alle squadre professionistiche di vertice. Piuttosto le realtà più ridotte e artigianali passano i mezzi a squadre giovanili o di dilettanti e in casi eccezionali squadre professionistiche.
Per fare un esempio, quanti top team hanno bici Specialized?
Oggi viviamo nella realtà dell'usa e getta e della produzione industriale e la maggior parte degli amatori "copia" i professionisti comprando i telai in carbonio.
Negli anni '90 grandi aziende come Pinarello avevano i saldatori in sede o commissionavano la realizzazione dei telai a terzisti. "Si dice" che i telai Pinarello di Indurain o le Carrera di Pantani fossero realizzate da Pegoretti. Oggi sarebbe impensabile che un solo artigiano possa realizzare i telai per un'intera squadra dove ogni corridore avrà a disposizione almeno 5 o 6 bici l'anno e in più tutti i telai che gli amatori vogliono acquistare perché Tizio ci ha vinto il Giro o Caio ci ha vinto il Tour.
E' una questione di scelte. Si può guardare al presente e acquistare presso i rivenditori un telaio fabbricato in Taiwan "simile" o addirittura "uguale" a quello di Contador o Sagan. Si può avere un'idea più nostalgica del mezzo e optare per la scelta più artigianale di farsi fare un telaio in acciaio o titanio dalle stesse mani che 20 anni fa realizzavano quelle stesse bici che percorrevano le strade dei Giri e dei Tour.

Certo!Concordo col ragionamento.
E son pareri anche i miei EH...
o-o
 

carmysco

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Questo è un artigianohttp://www.sartoantonio.com/

Qualche prof sopra ci smanetta...:mrgreen:

"Si dice" infatti che il telaio di qualche noto prof sia in realtà un Sarto "rimarchiato" col brand del fornitore ufficiale del team. Qualcuno fa quindi ancora oggi quello che un tempo accadeva con i telai in metallo.