Il caso delle TUE di Wiggins

Ormai è cosa nota che 11 giorni fa un gruppo di hackers russi, denominati “Fancy Bears”, abbia recuperato dei file non disponibili al pubblico riguardanti le esenzioni terapeutiche di vari atleti, tra cui Bradley Wiggins. Le esenzioni terapeutiche (TUE, dall’inglese Therapeutic Use Exemption) vengono rilasciate quando un atleta sofferente di ben precise patologie necessita di medicinali che ricadono tra le sostanze proibite dalla WADA. Il rilascio di questi permessi viene accordato, o meno, dalla commissione medica della WADA dopo che l’atleta ne abbia fatto richiesta tramite un medico specialista.

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Wiggins avrebbe beneficiato di tre TUE per l’iniezione di Triamcinolone acetonide, un corticosteroide che l’atleta inglese ha utilizzato contro l’asma. Le TUE sono state accordate prima dei Tour de France 2011, 2012 e del Giro d’Italia 2013.

Wiggins ha risposto in pubblico alle domande riguardo queste esenzioni e la tempistica con cui gli sono state prescritte (prima di grandi giri), in particolare perché la sostanza iniettata è un potente dopante, come dichiarato da esperti sul tema, ovvero Jörg Jaksche (ex- ONCE e Telekom, coinvolto nell’Operacion Puerto), Michael Rasmussen (ex-CSC e Rabobank, ex-dopato confesso), David Millar (ex-Cofidis e Saunier Duval ed ex-dopato confesso), oltre al fatto che la sostanza è la stessa per cui venne testato positivo all’antidoping Lance Armstrong nel 1999, ma per la quale venne graziato proprio con una TUE retrodatata.

L’intervista a Wiggins è stata condotta da Andrew Marr, sulla BBC. In sostanza Wiggins ha risposto che soffre da sempre di asma, che da sempre ha avuto delle TUE per l’asma, che non ha infranto alcuna regola, visto che gli sono state prescritte da un medico specialista e poi vagliate dalla commissione medica della WADA, e che non vi è alcuna analogia tra il suo caso e quello dei personaggi sopra menzionati, visto che loro di quella sostanza hanno abusato, mentre lui l’ha utilizzata solo per poter competere “ad armi pari” con gli altri, dato che la sua condizione di asmatico è invalidante.

Tutto bene quindi. Non proprio. In particolare perché alcuni aspetti non sono chiariti, come ad esempio fa notare Prentice Steffen, medico di Wiggins alla Garmin nel 2010 (Wiggins terminò 4°, poi promosso in terza posizione per la squalifica di Lance Armstrong), che ha raccontato come lui prescrivesse a Wiggins un semplice inalatore contente salbutamolo come principio attivo. Anche questo medicinale necessita TUE, ma a quanto pare non è una sostanza “potente” quanto delle iniezioni intramuscolo di triamcinolone, per le quali Steffen si è detto “sorpreso”, sia per la dose, sia per la tempistica prima dei grandi giri, per cui quelle iniezioni non “suonano bene da un punto di vista della salute e sportivo”. Per queste motivazioni Steffen ha dichiarato che secondo lui la commissione della WADA non avrebbe dovuto permetterne l’utilizzo. Dichiarando altresì che Wiggins è “l’ultimo della lista tra chi personalmente responsabile”, puntando il dito sullo staff medico della Sky.

La risposta di Wiggins e della Sky è stata che la tempistica è ovviamente da mettere in relazione al periodo dell’anno in cui si corrono i grandi giri, dato che proprio nella richiesta della TUE per il britannico si legge che oltre all’asma è affetto da: “rinorrea e congestione nasale dovuta ad allergia da polline da fieno dalla nascita, con conseguente irritazione della gola, dispnea, lacrimazioni e rinorrea“. Tanto che nessuna TUE è stata richiesta per la Vuelta (che si corre a settembre) ad esempio.

Le dichiarazioni in merito di Rasmussen e Millar però non aiutano l’immagine di Wiggins, visto che i due ex-corridori hanno parlato di “potentissimo dopante”. Millar in particolare ha detto che il Kenacort (nome commerciale del medicinale): è l’unica sostanza che prendi e dopo tre giorni ti fa sembrare diverso…mi sentivo distruttivo, potente“. Mentre Rasmussen ha laconicamente dichiarato che la sostanza e le tempistiche di assunzione sono semplicemente quelle di 10 anni fa…

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Michael Rasmussen

Ma le bordate non arrivano solo dai fantasmi del passato. Tom Dumolin (Giant-Alpecin) rispondendo a domande in merito ha dichiarato: “Deve essere un’asma molto grave (ironico). Le iniezioni hanno un effetto su più settimane a quanto pare. Secondo me non avrebbe dovuto partecipare a delle competizioni durante quel periodo. La cosa puzza“.

Al momento non vi è stata alcuna reazione ufficiale da parte del Team Sky e del suo Team Manager David Brailsford, mentre tra poco meno di un mese Wiggins si ritirerà dal professionismo. Nel frattempo grazie al gruppo di hackers russi è venuta alla luce una zona grigia, quella delle TUE, su cui è necessario un ripensamento forse. Come ha scritto Richard Williams sul Guardian: “Wiggins si è mosso nelle regole, ma le regole possono essere sbagliate”.

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