[Test] Scarpe Mavic Ksyrium Pro Thermo

Siete tra i molti che soffrono il freddo ai piedi d’inverno? Le vostre uscite invernali si trasformano in una tortura alle dita dei piedi? Avete l’armadio pieno di copriscarpe di tutti i tipi e materiali comprati nel tentativo di risolvere inutilmente il problema? Forse le Mavic Ksyrium Pro Thermo potrebbero fare al caso vostro.

F75R6676

Queste scarpe sono la proposta della francese Mavic per affrontare l’inverno col massimo della protezione. La costruzione imita quella delle scarpe da sci di fondo, con una sorta di “ghetta” integrata che chiude la scarpa con una cerniera disassata lateralmente. Questa copertura in neoprene arriva sino alla caviglia, che pero’ nella parte posteriore è costruita in tessuto, in modo da non legarne i movimenti.

F75R6683

Tutto l’interno della scarpa è in GoreTex per garantire isolamento termico e traspirabilità. La realizzazione, asportando la soletta interna, è molto buona.F75R6686

Tutta la parte esterna è in materiale plastico, con in particolare una copertura più spessa e rigida sulla punta che presenta anche un puntale in gomma.

F75R6681

La chiusura vera e propria della scarpa è il sistema ErgoDial di Mavic, che si basa su una rotellina che stringe in un senso e si apre ruotando in quello opposto. La linguetta sul collo del piede è molto spessa ed imbottita.

F75R6678 F75R6677

All’interno si trova una soletta Ergo Fit 3D+ Ortholite®, che a dispetto del nome complicato è una soletta piuttosto semplice in espanso EVA. La suola è in carbonio e fibra di nylon, denominata Energy Comp, piuttosto sottile e di rigidità media.

La banda arancione laterale è riflettente.

F75R6687

Prova

Le Mavic Ksyrium Pro Thermo si possono utilizzare nella misura solita che si usa per altre scarpe. Non  servono misure in più o in meno. Forse una mezza misura in più se si prevede di utilizzarle con calzettoni molto spessi (cosa non improbabile). La prima sensazione calzandole sarà quella che calzino piuttosto stretto, ma è una sensazione dovuta alla generosa imbottitura della linguetta. Dopo qualche minuto, e soprattutto cominciando a pedalare, questa imbottitura si comprime e diventano molto comode. Questa sensazione di “strettezza” si ripresenterà ogni volta che le si calzerà, ma appunto, sarà solo una sensazione di qualche minuto.

La suola (standard 3 fori) non è delle più rigide, ma per il tipo di scarpe non rappresenta un problema, anzi. D’altronde saranno in pochi a gareggiare con la neve si suppone.

La tenuta all’acqua è ottima, in particolare da spruzzi e proiezioni della ruota anteriore. Visto il periodo di siccità degli ultimi mesi non le abbiamo utilizzate sotto pioggia battente, ma è probabile che in quel frangente possano garantire in ogni caso un’ottima tenuta all’acqua. In particolare perché la suola non presenta fori di ventilazione, se non uno piccolo sulla punta, che è comunque coperto a una membrana GoreTex. Come noto anche con i copriscarpe più spessi è molto difficile impedire che l’acqua entri dai fori delle viti delle tacchette, la membrana GoreTex sul fondo della scarpa può invece essere un’ottima protezione.

Ottima protezione è data dal puntale in spessa gomma. In effetti, anche con uscite di 3-4h con temperature 0°e -2°non abbiamo mai patito freddo ai piedi, in particolare alla punta delle dita. E questo con delle normali calze in lana.

Nel complesso quindi un prodotto veramente ottimo. L’unico altro metro di paragone con questo tipo di scarpe sono le SIDI Diablo, ma le Ksyrium Pro Thermo sono decisamente più efficaci, in particolare per il problema piedi freddi. E senza dubbio molto più efficaci dei vari copriscarpe, compresi quelli in spesso neoprene. In particolare crediamo che l’ottima protezione dal freddo venga, oltre che dalla struttura “stagna” e molto protettiva dall’aria, dalla spessa linguetta.

IMG_3091 IMG_3090

 

Il prezzo di listino di 200eu sono soldi ben spesi a nostro avviso per chi cerca un ottimo prodotto per affrontare uscite invernali con ogni condizione.

IMG_2967

 

Sito Mavic

Articolo precedente

[Video] Provando la Focus Izalco Max

Articolo successivo

Il percorso della Vuelta España 2016

Gli ultimi articoli in Test