[Test] Trek Madone 6.5

Durante il mese di Settembre abbiamo avuto l’opportunità di testare più a lungo la nuova Trek Madone 6 series, con freni integrati.

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La versione che ci è stata fornita differiva un po’ da quella “standard” disponibile sul mercato, che è montata con Ultegra DI2 compact e ruote Bontrager Race X Lite. Quella fornita era montata invece con Dura-Ace meccanico 10V (53/39) e ruote Bontrager Aeolus 3 D3 copertoncino. Altro particolare differente la sella che nella versione in commercio è la Bontrager Affinity RL, mentre a noi è arrivata la Affinity RXL Carbon.

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Ruote e sella quindi di un livello superiore che andrebbero ad incidere non poco sul prezzo finale, dato che solo le Aeolus costano più del doppio delle Race X-Lite.

Analisi Statica:

La bici è cambiata abbastanza rispetto la vecchia versione, grazie soprattutto ai freni integrati ed i profili troncoconici delle tubazioni Kammtail aerodinamiche. La qualità delle finiture e della costruzione è sempre elevata, come consuetudine Trek.

La bici ci è arrivata già molto usata (lo si notava dal consumo dei pattini freno) e seppur non particolarmente ben trattata, come testimonia un pezzo di vernice saltato sull’orizzontale (dovuto probabilmente al manubrio durante il trasporto) era in ottime condizioni per quanto riguarda la verniciatura nel complesso, segno che in Trek hanno recepito alcune lamentele al riguardo.

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Le tubazioni sono decisamente oversize ed in combinazione con i profili Kammtail danno alla bici un look molto “moderno” stemperato pero’ dalle belle grafiche e scritte non invadenti e piuttosto eleganti. Come elegante è il profilo del carro posteriore senza il freno posteriore, piazzato sotto il movimento centrale. La cura costruttiva la si puo’ notare sia negli ingressi dei passaggi cavi, chiusi con delle piastrine, sia togliendo il reggisella “rovesciato” e guardando il tubo verticale molto pulito e senza sbavature o “pelli” di carbonio all’interno, come capita di vedere in altri prodotti.

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La bici, in taglia 60 ha fatto registrare un peso di 6,9kg. compreso il computerino Bontrager Node 1.1 .

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Decisamente buono considerando le ruote per copertoni, seppur in carbonio, che erano montate con massicci quick-release Bontrager. Efficaci, ma non certo dei più leggeri.

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Eccellente la geometria H2: fin da subito ci si sente a proprio agio sulla bici, con una posizione che ho trovato ottimale, corsaiola, ma non estrema. Una vera geometria granfondistica.

Analisi Dinamica

La premessa dell’ottimo posizionamento in sella faceva ben sperare per quanto riguarda il comportamento su strada e non c’è stata delusione infatti. La bici è equilibratissima e veramente stabile in ogni condizione. Questo non è banale a maggior ragione su una taglia come quella in prova. Chi ha che fare con queste taglie sa che a volte ne capitano soggette ad una certa instabilità o fenomeni come lo shimmy, soprattutto con pesi <7kg. La Madone 6.5 è una bici che ispira veramente grande sicurezza. Sul dritto, senza mani, la bici non accenna a scomporsi anche fino a 40km/h (-oltre preferisco tenere le mani sul manubrio-ndr-).

Questa sensazione di grande stabilità è probabilmente merito della giusta rigidità del telaio. Dico “giusta” perché non eccessiva, o in ogni caso molto ben distribuita, in particolare su movimento centrale e zona sterzo.

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Due cose infatti stupiscono di questa bici: la grande stabilità e sensazione di “solidità”accompagnate ad un’ottimo comfort. Infatti dopo un’uscita si ha sempre l’impressione di essere scesi da una bici ben più pesante.

Merito di questa sensazione è dovuta probabilmente anche alle ottime Aeolus D3. Buone ruote anche se non particolarmente indicate per granfondo forse, dato che col bagnato la loro frenata lascia a desiderare. Personale opinione questo non le rende delle ruote veramente “all-round”. La praticità dei copertoni viene annullata dall’inefficacia in caso di pioggia a fronte di un risparmio di peso dovuto ai cerchi in carbonio non poi cosi’ eclatante, visto che fermano al bilancia a circa 1,4kg. Alcune ruote in alluminio si attestano su valori simili (se non migliori) dando maggiori garanzie in caso di pioggia, e spesso ad un prezzo più basso dei circa 1200eu delle D3.

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La Madone 6.5 è stata provata anche con altri set di ruote ed il suo comportamento resta sempre molto simile. Solo con una ruota molto leggera all’anteriore è diventata un po’ più nervosa, ma tutto nella normalità.

Molta attenzione è stata posta ai freni, grande novità di questa bici, essendo integrati e venduti “nel pacchetto telaio”. Ebbene sono molto modulabili, ma non particolarmente aggressivi. Se questo piaccia o meno penso sia questione di gusti. In ogni caso, anche con ruote e pattini diversi restano meno aggressivi dei Dura-Ace classici. Sarebbe interessante fare una comparazione con i DA 7090 compatibili.

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Nessun problema invece in caso di pioggia per il posteriore. Anche dopo un’uscita di più di 2h sotto un vero diluvio non ha recuperato alcun tipo di sporco. Idem il giorno dopo, con la tipica situazione di strade sporche.

Sotto questo aspetto quindi ci sentiamo di dire che il freno posteriore in quella posizione non porta inconvenienti dovuti alla sporcizia. Al contrario, inconveniente imprevisto è stata invece una caduta di catena. Evento abbastanza raro in bici da corsa, ma che puo’ portare la catena ad incastrarsi proprio sul freno, con non simpatiche conseguenze per eventuali cerchi in carbonio.

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A noi è successo una sola volta senza alcuna conseguenza, ma forse prevedere un dente di cane non sarebbe una cattiva idea.

Altro piccolo inconveniente è stata proprio una delle piastrine che chiudono il passaggio dei cavi, in particolare quella del freno posteriore che entra nella parte inferiore dell’obliquo, che dopo un po’ ha cominciato a muoversi durante le frenate producendo un fastidioso cigolio ad ogni frenata.

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Conclusioni

La Trek Madone 6.5 è una bici eccellente. Una delle migliori provate. Geometria ottima ed ottimo comportamento per un ottimo peso.

La versione commercializzata ha anche un buon prezzo, soprattutto relativamente alla qualità. C’è da dire che la versione da noi provata differiva per il montaggio, e col montaggio standard pagherà sicuramente sul versante peso, ma non credo che l’Ultegra DI2 sia certamente penalizzante rispetto il DA meccanico, in particolare con la versione compact proposta, certamente più sfruttabile e “granfondistica” del 53/39 fornitoci. Idem per le ruote, che pagheranno non molto di più in termini di peso, ma con le garanzie “4 stagioni” delle piste in alu, conservando la stessa qualità a livello di mozzi (DT-Swiss 240). Da valutare piuttosto una coppia da “gara” con tubolari.

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Scheda tecnica
Telaio: 600 Series OCLV Carbon, fabbricata negli USA, forma tubulare KVF (Kammtail Virtual Foil), E2, BB90, passaggio cavi interno, compatibile con DuoTrap, reggisella Ride Tuned
Forcella: Madone KVF 100% carbonio, E2, forcellini in carbonio
Serie sterzo: Cane Creek IS-2 integrato, cuscinetti a cartuccia, sigillati, lega, 1-1/8″ superiore, 1,5″ inferiore
Attacco manubrio: Bontrager Race X Lite, 31,8mm, 7°
Curva manubrio: Bontrager Race Lite Aero, lega, VR-CF, 31,8mm
Nastro manubrio: Bontrager Gel
Comandi e leve freno: Shimano Dura Ace
Freni: Integrati
Pattini freno: Shimano Dura Ace
Deragliatore: Shimano Dura Ace
Cambio: Shimano Dura Ace
Guarnitura: Shimano Dura Ace 53-39, pedivelle 175 mm
Movimento centrale: Shimano Dura Ace BB90
Pignoni: Shimano Dura Ace, 11-25 (10 vel)
Catena: Shimano Dura Ace, 10 vel
Reggisella: Bontrager Ride Tuned Carbon, diametro dedicato, offset 20 mm
Sella: Bontrager Affinity Race X Lite, carrello in titanio (carbonio in prova)
Ruote: Bontrager Race X Lite, Tubeless Ready (Aeolus D3 in prova)
Coperture: Bontrager R3, 700×23, copertoncino per camera d’aria
Misure disponibili: 47, 50, 52, 54, 56, 58, 60, 62, 64cm (qui le geometrie)
Colorazioni disponibili: Crystal White/Trek Black/Platinum (versione in prova), oppure personalizzabile attraverso il programma TREK Project One
Prezzo: 5.799 euro

Info:
www.trekbikes.com

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