Parlando l'altro giorno con altri amici ciclisti, è caduto il discorso sul fatto che di under 30 per strada a pedalare non se ne vedono o quasi. Premetto che ho 25 anni e vivo a Trieste, una città con una scarsa tradizione ciclistica, parlo almeno degli ultimi 20 anni. I miei nonni per dire, correvano tutti, i loro figli no. In città infatti, attualmente non ci sono squadre giovanili ne dilettantistiche e il movimento amatoriale, per quanto ultimamente in crescita, non è nemmeno paragonabile in termini percentuali a quello di tante altre città o regioni italiane. Sarà colpa della morfologia del territorio, dell'alto tasso di traffico, della gigantesca sproporzione tra cittadini anziani e giovani...fatto sta che analizzando la mia cerchia di amicizie e conoscenze tra i pedalatori, di under 30 ce ne sono davvero pochini... Con amici e parenti parlare di ciclismo è come parlare di curling.., della serie, "si sa che esiste e che nel mondo viene praticato, ma non è roba per noi...". Per non parlare di quando alla tv viene fuori qualche nuovo caso di doping...e frasi tipo "bello sport che ti sei scelto..." escono automatiche, diventando alle volte addirittura offensive (un giorno mio padre ha definito i ciclisti un "branco di sfigati"...). Io onestamente non ci bado più e ormai raramente mi arrabbio; ho sempre pedalato sin da bambino e seguito tutte le corse alla tv, anche se purtroppo proprio per la mancanza del movimento ciclistico in città non ho potuto correre da ragazzino, ma non ne ho mai fatto un dramma. Appena ho potuto mi sono comprato la specialissima e sono andato per la mia strada.., pedalando alla ricerca di quelle emozioni che sin da piccolo ho sempre provato in sella a una bicicletta. Ma se ci penso sono un alieno, una mosca bianca, vicino alla maggioranza dei miei coetanei che stanno ogni sera davanti al bar con un bicchiere in mano e una sigaretta in bocca...
Pure altrove è così e ci sono pochi giovani che pedalano o è presente solo dalle mie parti questo andazzo??
Condivido la tua analisi!!!
Sono triestina, ma vivo a circa 20 km da Trieste e bene o male ci si conosce tutti di vista, è vero ci sono veramente pochi giovani in giro a pedalare. Sarà perchè a quell'età hanno i figli piccoli, sarà perchè vivere il ciclismo in modo serio, se si vuole far gare, è anche dura, devi allenarti sempre, non ci sono sconti.
Io sono figlia di un ciclista, ricordo bene com'erano le settimane di mio papà: d'estate, spesso e volentieri sgusciava via di casa alle 4.30 del mattino, si allenava, andava al lavoro e, sovente, finito il lavoro, di nuovo in sella, fino a quando c'era luce e anche dopo. Io e la mamma si cenava prima. Alla domenica pomeriggio c'era la gara, via per tutto il Friuli assolato, dove non trovavi uno straccio d'ombra, tutti sti paesi con le case con gli infissi chiusi, guardavi l'asfalto e l'aria tremava dal calore e loro correvano, ogni domenica per tutto l'estate! Era dura, ma c'era la passione, quella che ti spinge a non sentire la fatica, il caldo.
Ricordo ancora il rito del pranzo pre-gara (all'epoca c'era la convinzione che bisognava mangiare tante proteine): carne macinata cruda, mescolata ad un uovo crudo, il tutto condito con un limone spremuto!
Ricordo anche le bottigliette dei succhi di frutta vuote usate per prepararsi delle misture di cubetti di canfora sciolti nell'
olio, se non sbaglio, per massaggiarsi le gambe prima della partenza e altre bottigliette per i massaggi dopo l'arrivo.
Ora mi viene in mente un episodio che per me aveva dell'incredibile allora come ora: c'era uno di Trieste che correva con mio papà, non mi ricordo se nella stessa squadra o no, eravamo fuori in Friuli e prima della gara erano abituati a fare un paio di km per il riscaldamento, faceva freddo anzi, probabilmente doveva aver piovuto, insomma, sto tipo, in pantaloncini corti va dalla moglie e le dice che ha freddo alle gambe, le dice di togliersi i collant perchè servono a lui, per coprirsi le gambe, la moglie senza controbattere, entra in macchina, si togliei collant, li passa al marito, lui corre con le calze della moglie e lei tutto il tempo della gara chiusa in macchina sena calze!!!
Potrei scrivere un libro su episodi strani a cui ho assistito! Era così!!!
PASSIONE E SACRIFICI!!!
Saluti Mima