*) per competenza specifica, intendo che bisognerebbe essere in grado di capire come

mescal

Bioesorcista
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quelle che non usa Peggio
allora ricominciamo
il telaio le geometrie sono assolute ?
direi di no ognuno ha le sue
io ho provato quando il buon pellizoli mi ha spiegato per benino l importanza della distribuzione del peso o-o

nell'interpretazione del telaista, mi è parso di capire, che ognuno abbia le proprie convinzioni su come l'utente debba stare in sella.
 

mescal

Bioesorcista
7 Settembre 2008
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quelle che non usa Peggio
vero
ma se anailizziamo la fisica il peso ben disribuito
qualcosa farà o no ?o-o

a me pare che alla fine l'esperienza del telaista sia fondamentale nella preparazione delle geometrie del telaio, a volte sembra non ricerchino più che altro una distribuzione dei pesi omogenea, ma "aggiustino" la fisica (mi si passi il termine) secondo il loro background lavorativo.
 

pcarp

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27 Febbraio 2009
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rugosa
a me pare che alla fine l'esperienza del telaista sia fondamentale nella preparazione delle geometrie del telaio, a volte sembra non ricerchino più che altro una distribuzione dei pesi omogenea, ma "aggiustino" la fisica (mi si passi il termine) secondo il loro background lavorativo.

Concordo altrimenti, basandosi solamente su dati oggettivi quali rapporti e numeri, i telai sarebbero +o- identici tra loro in base alla destinazione d'uso. Conferisco un gran valore all'aggiustamento da te citato, quello, secondo me, è parte del quid, insieme alla capacità manifatturiera, che distingue uno dall'altro telaista.
 
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mescal

Bioesorcista
7 Settembre 2008
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quelle che non usa Peggio
Concordo altrimenti, basandosi solamente su dati oggettivi quali rapporti e numeri, i telai sarebbero +o- identici tra loro in base alla destinazione d'uso. Conferisco un gran valore all'aggiustamento da te citato, quello, secondo me, è parte del quid, insieme alla capacità manifatturiera, che distingue uno dall'altro telaista.

vogliamo parlare di quale telaista è meglio? :mrgreen::-x

(scherzo)
 

Thomos

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Dovresti tener conto anche dello stato di forma, se la parte superiore del corpo non è allenata caricarci troppo peso risulterebbe stancante.. Secondo me non c'è una ricetta..
 

Mardot

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Mia
basandosi solamente su dati oggettivi quali rapporti e numeri, i telai sarebbero +o- identici tra loro in base alla destinazione d'uso

Non potrebbe funzionare.

Se la destinazione d'uso bastasse a identificare il telaio, significherebbe che siamo tutti uguali.

Ma tutti uguali non siamo, e allora ecco che i dati oggettivi di input devono essere:
- la destinazione d'uso
- le misure (lunghezze e peso) dell'atleta

Se esistesse un software capace di tirar fuori il "telaio ottimo", questo software dovrebbe risolvere un bel numero di problemi.

Infatti quando si pedala si sta seduti, poi ci si alza, poi si mettono le mani in presa bassa, poi in presa alta, poi si arretra per la fatica, oppure si avanza per stare a ruota, insomma il problema della distribuzione dei pesi è un problema irrisolvibile, se lo si vuole risolvere dinamicamente.

Certo, si può considerare il ciclista una statua, e distribuire il peso di una statua è semplice, ma non v'è nulla di più dinamico dello spostamento dei pesi di un ciclista mentre pedala.

Quindi, il miglior risultato in questi casi lo si ottiene impostando delle quote che rientrano nei range medi, in maniera che quando ci si sposta sugli estremi la "macchina" continui a funzionare.

Poi però dobbiamo ricordarci che non si pedala un "telaio", ma si pedala una "bici". Quindi il ragionamento ricade brutalmente sull'inutilità di un telaio a misura, per chi non ha problemi di statura troppo alta o troppo bassa ed è normolineo. Perché la percentuale di incidenza che si ha sullo spostamento del baricentro (ciclista+bici) è mostruosamente più grande agendo su attacco manubrio e sella, piuttosto che impelagarsi nel modificare le quote di un telaio che a quel punto potrebbe diventare troppo critico per alcuni usi.

Allungare/accorciare di 1cm l'attacco significa spostare in avanti/indietro il peso in tutte le situazioni dinamiche della pedalata, idem con la sella, con percentuali tali che per ottenere gli stessi risultati dovresti modificare le quote del telaio in maniera davvero molto sensibile, troppo.

Il mio consiglio quindi come sempre è:

- telaio abbastanza standard (il che non significa che non debba essere saldato da un Pegoretti, un Barco o un altro telaista, significa che non deve avere geometrie esasperate.

- setup della bici dedicato a ottenere il top che noi vogliamo, magari anche gara per gara, uscita per uscita, destinazione d'uso per destinazione d'uso, ma agendo sui suoi componenti

Ovviamente discorso opposto per chi (professionisti) hanno un telaio per ogni situazione.
 

pcarp

Apprendista Passista
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Per destinazione d'uso intendevo le peculiarità di un telaio in base all'utilizzo e alle caratteristiche dell'utilizzatore dello stesso. Che poi la grandissima parte dei ciclisti possa adattarsi tranquillamente ad un telaio con geometrie standard siamo d'accordo, che tutte le regolazioni cui tu accennavi si ottengono anche con l'ausilio di qualche aiuto professionale, vedi un'analisi posturale sulla bicicletta o l'occhio del meccanico d'esperienza, ne sono più che convinto. Che poi un telaista, con tutta la sua esperienza, possa risolvere al millimetro ogni problema ê altrettanto certo. Ognuno di loro, mi pare, abbia una filosofia costruttiva propria, per cui per lo stesso utente potremmo trovare telai differenti a secondo di chi lo costruisce. I software odierni aiutano sicuramente nel limare gli errori e raggiungere la perfezione nei calcoli, ma questi si basano su parametri che l'utente stabilisce, se questi differiscono da telaista a telaista va da sè che il risultato sia differente pur usando lo stesso programma.
 

Ciclo

Apprendista Velocista
27 Luglio 2009
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allora ricominciamo
il telaio le geometrie sono assolute ?
direi di no ognuno a le sue
io ho provato quando il buon pellizoli mi ha spiegato per benino l importanza della distribuzione del peso o-o

La distribuzione del peso è una cosa che mi ha sempre solleticato in quanto sono abbastanza convinto che sia difficile "regolarla".

Ho anche chiesto ad alcuni biomeccanici ma mi hanno dato solo risposte vaghe (e definirle vaghe è un complimento).

Pellizoli che cosa ti avrebbe detto?
 

furia67

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ferro e carbonio
Non potrebbe funzionare.

Se la destinazione d'uso bastasse a identificare il telaio, significherebbe che siamo tutti uguali.

Ma tutti uguali non siamo, e allora ecco che i dati oggettivi di input devono essere:
- la destinazione d'uso
- le misure (lunghezze e peso) dell'atleta

Se esistesse un software capace di tirar fuori il "telaio ottimo", questo software dovrebbe risolvere un bel numero di problemi.

Infatti quando si pedala si sta seduti, poi ci si alza, poi si mettono le mani in presa bassa, poi in presa alta, poi si arretra per la fatica, oppure si avanza per stare a ruota, insomma il problema della distribuzione dei pesi è un problema irrisolvibile, se lo si vuole risolvere dinamicamente.

Certo, si può considerare il ciclista una statua, e distribuire il peso di una statua è semplice, ma non v'è nulla di più dinamico dello spostamento dei pesi di un ciclista mentre pedala.

Quindi, il miglior risultato in questi casi lo si ottiene impostando delle quote che rientrano nei range medi, in maniera che quando ci si sposta sugli estremi la "macchina" continui a funzionare.

Poi però dobbiamo ricordarci che non si pedala un "telaio", ma si pedala una "bici". Quindi il ragionamento ricade brutalmente sull'inutilità di un telaio a misura, per chi non ha problemi di statura troppo alta o troppo bassa ed è normolineo. Perché la percentuale di incidenza che si ha sullo spostamento del baricentro (ciclista+bici) è mostruosamente più grande agendo su attacco manubrio e sella, piuttosto che impelagarsi nel modificare le quote di un telaio che a quel punto potrebbe diventare troppo critico per alcuni usi.

Allungare/accorciare di 1cm l'attacco significa spostare in avanti/indietro il peso in tutte le situazioni dinamiche della pedalata, idem con la sella, con percentuali tali che per ottenere gli stessi risultati dovresti modificare le quote del telaio in maniera davvero molto sensibile, troppo.

Il mio consiglio quindi come sempre è:

- telaio abbastanza standard (il che non significa che non debba essere saldato da un Pegoretti, un Barco o un altro telaista, significa che non deve avere geometrie esasperate.

- setup della bici dedicato a ottenere il top che noi vogliamo, magari anche gara per gara, uscita per uscita, destinazione d'uso per destinazione d'uso, ma agendo sui suoi componenti

Ovviamente discorso opposto per chi (professionisti) hanno un telaio per ogni situazione.
perdonami ma in fuori sella ci fai qualche km mica tutta la gara
o-o
 

furia67

Apprendista Passista
21 Giugno 2009
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Monza
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Bici
ferro e carbonio
La distribuzione del peso è una cosa che mi ha sempre solleticato in quanto sono abbastanza convinto che sia difficile "regolarla".

Ho anche chiesto ad alcuni biomeccanici ma mi hanno dato solo risposte vaghe (e definirle vaghe è un complimento).

Pellizoli che cosa ti avrebbe detto?
lui regola le inclinazioni
la vera misura che conta
per la sua esperienza e credenza o esperienza se vi pare io da utilizzatore confermo ,
a parte la lunghezza del telaio l inclinazione dei tubi conta parecchio anche 0.2 gradi fanno la differenza credimi
o-o
 
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