Ciclovia VenTo

Ser pecora

Diretur
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16 Aprile 2004
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dove capita
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Un progetto del Politecnico di Milano, Dipartimento Architettura e Studi urbani,*che vorrebbe una ciclovia per unire Venezia e Torino lungo il fiume Po.

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679 kilometri des... Continua la lettura...
 

kar38

Recordman
23 Ottobre 2010
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Bici
si grazie
eppure a vedere le foto di quella del danubio non sembra un progetto supercostoso

proprio oggi parlavo con dei turisti svizzeri che parlicchivano italiano e mi diceva che noi abbiamo una grande clima ma fare cicloturismo è veramente difficile e le strade sono pericolose

come spesso avviane in italia abbiamo incredibili potenzialità ma restano inespresse
 

corpseflower

Apprendista Passista
27 Maggio 2011
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Torino
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Bici
Decathlon 7.2
da cittadino torinese posso dire: smettetela di fare quella me@da di tav che non serve a nessuno, tranne che a riempire le tasche di banche tangentisti e criminalità organizzata e dedicatevi a questa idea meravigliosa !
 

bioart

Gregario
28 Ottobre 2012
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prov di "Beri"
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Rewel titanium + CAAD 10
W la "bassa velocità" ! tanto ormai è chiaro che la TAV non serve a nulla ed a nessuno.

dimenticavo ... visto che ci siamo facciamo anche la "salerno-reggio calabria" ciclabile, magari ci si mette anche meno!!!
 
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bdiegoz

Purple Mod
4 Novembre 2007
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sarebbe una cosa molto bella e intelligente,ma nella repubblica delle banane rimarrà utopia...


scommettiamo? ho iniziato a viaggiare in bici nel 2005, e tutti mi prendevano per un disadattato sociale. Nel 2013, con fonte certa, gli unici tour operator con aumenti di fatturato oltre 10% sono quelli che organizzano viaggi in bici. In Friuli stanno concludendo la ciclabile Alpe Adria, da Grado a Tarvisio - Villach. In Veneto è quasi pronta la Girolivenza, Polcenigo Caorle, e tutte le località balneari si stanno attrezzando (provate voi ora a farvi Portogruaro Cervignano del Friuli senza rischiare di morire). A Venezia spenderanno un botto di soldi per rendere ciclabile il ponte della libertà. Tutti gli uffici turismo delle regioni d'Italia hanno brochure con percorsi ciclabili (i primi che mi vengono in mente sono quelli dell'Umbria - spettacolare -, Emilia e Veneto)
Il progetto VenTo è realizzabile, costa relativamente poco e si farà.
 

ottomilainsù

Pignone
24 Luglio 2011
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Arsiè
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alcune...
sarebbe una cosa molto bella e intelligente,ma nella repubblica delle banane rimarrà utopia...

E' davvero un peccato però.

Infatti, mi auguro che per una volta ci si sbagli.
Unendo i percorsi sugli argini e viabilità locale secondaria le opere veramente necessarie non sono molte.
E confermo che l'indotto sarebbe notevole.

Io ho percorso quasi integralmente i tracciati lungo il Reno, la Mosella, l'Elba, parte del Danubio, oltre che una serie di fiumi "minori" e in molte zone si nota che il turismo in bicicletta rappresenta oltre il 50% delle presenze.
Quando lo capiremo, e ci doteremo alla svelta delle strutture necessarie, anche le località minori potranno contare su una maggiore visibilità.
Perché quasi 700 km si fanno, se va bene, in 5 giorni, ma anche 10, e ci si ferma dove serve, non necessariamente nella grande città.
 

bomberos

Apprendista Cronoman
27 Settembre 2010
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Passo di Viamaggio
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ce l'ho! addirittura piu' di una...
Sarebbe bellissimo ma in una nazione come la nostra dove la politica e' solo mafia rimarra' un'utopia bella e buona.....vedere la tav,gli ecomostri,i carrozzoni inutili creati per i trombati alle elezioni per capire:cry::cry::cry:
 

mag

Maglia Rosa
19 Agosto 2012
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Lontano da voi
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Bici
solo 2
È un bellissimo progetto, partito gia da un po di tempo, che in fase iniziale ha anche avuto un po di impatto mediatico ma ora l'eco si sta purtroppo un po spegnendo
Ricordo che avevo partecipato ad una raccolta di firme spammando, per la prima volta, agli amici per farli firmare

Ma ormai, riguardo l'italia, non credo piu a nulla.
 

beatricepd

Pignone
3 Marzo 2013
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Padova
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Bici
Felt f 80
scommettiamo? ho iniziato a viaggiare in bici nel 2005, e tutti mi prendevano per un disadattato sociale. Nel 2013, con fonte certa, gli unici tour operator con aumenti di fatturato oltre 10% sono quelli che organizzano viaggi in bici. In Friuli stanno concludendo la ciclabile Alpe Adria, da Grado a Tarvisio - Villach. In Veneto è quasi pronta la Girolivenza, Polcenigo Caorle, e tutte le località balneari si stanno attrezzando (provate voi ora a farvi Portogruaro Cervignano del Friuli senza rischiare di morire). A Venezia spenderanno un botto di soldi per rendere ciclabile il ponte della libertà. Tutti gli uffici turismo delle regioni d'Italia hanno brochure con percorsi ciclabili (i primi che mi vengono in mente sono quelli dell'Umbria - spettacolare -, Emilia e Veneto)
Il progetto VenTo è realizzabile, costa relativamente poco e si farà.

Lo spero!!! Non è giusto rischiare la vita per una passione, finalmente con progetti del genere anche noi ciclisti saremmo più tutelati!
 

bruz

Apprendista Passista
31 Agosto 2010
845
8
Dove il lago maggiore diventa Ticino
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PegoRichie by Maiocchi;Ridley X-Fire;Maiocchi CX Zona;Eddy Mercks Commuter;Mtb Canyon Rigida
ottomilainsù;4242456 ha scritto:
Infatti, mi auguro che per una volta ci si sbagli.
Unendo i percorsi sugli argini e viabilità locale secondaria le opere veramente necessarie non sono molte.
E confermo che l'indotto sarebbe notevole.

Io ho percorso quasi integralmente i tracciati lungo il Reno, la Mosella, l'Elba, parte del Danubio, oltre che una serie di fiumi "minori" e in molte zone si nota che il turismo in bicicletta rappresenta oltre il 50% delle presenze.
Quando lo capiremo, e ci doteremo alla svelta delle strutture necessarie, anche le località minori potranno contare su una maggiore visibilità.
Perché quasi 700 km si fanno, se va bene, in 5 giorni, ma anche 10, e ci si ferma dove serve, non necessariamente nella grande città.

allora ti faccio un esempio pessimo di impresa itaGliana...
io abito sulle sponde del fiume Ticino, a 10 mt dal mio cancello inizia una pista ciclabile (è tutta sterrata,ma percorribile da tutti anche famiglie).

la scorsa estate diversi camper di belgi,olandesi e tedeschi si fermavano nel parcheggio antistante e mi chiedevano info sul percorso.. la sera li ritrovavo col sorriso di chi ha passato una bella giornata nella natura...


questo inverno un "Cogxxone" di prima categoria proprietario di un agriturismo (non so che fanno a parte avere dei cavalli) che viene attraversato dalla ciclabile ha pensato bene di mettere delle sbarre per chiudere la strada,che possa o no non lo so,dice che la concessione è scaduta..il comune,il parco del ticino etcc se ne fregano...

ma io dico,ma se hai una attività,avere delle persone che ti passano davanti non ti fa pubblicità?non puoi avere degli introiti? oppure è tutta una copertura e mi fermo qui...


scusate lo sfogo!
 

CONTERALLY

Pignone
5 Febbraio 2012
201
4
Castenedolo BS
blog.libero.it
Bici
Bianchi - citybike
Per quel che si è visto in itinerari cicloturistici è una buona idea. Considerati i pericoli legati alla circolazione avere strada sicura in proporzioni tali da impegnare dei giorni è un servizio importante. Ora che il periodo "verde" per il ciclismo è stato allungato anche ai mesi invernali ed a maggior ragione a quote basse su percorsi facili, l'interesse per questa arteria aumenta ancora. E' una proposta effettivamente low cost che può interessare anche delle famiglie con prole visto che i posti di ristoro e alloggio sono abbastanza frequenti da scongiurare i pericoli maggiori del cicloturismo. Debbo segnalare che i tracciatori impegnati in questo settore sono un pò vintage, vivendo di nomi storici ed equazioni geopolitiche, più che di gps, go pro, road book, parcheggi auto e itinerari chiusi, ma in questo caso l'importanza del fiume ne giustifica la realizzazione. Speriamo che arrivino anche a loro degli upgrade.
 

ottomilainsù

Pignone
24 Luglio 2011
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Arsiè
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Bici
alcune...
Personalmente non trascurerei affatto i buoni vecchi metodi.
Una mappa ben fatta è molto più immediata di qualsiasi tracciato gps, inoltre permette a colpo d'occhio di sapere che cosa c'è intorno.
Anche il tracciato chiuso, per me che faccio cicloturismo a tappe su lunghe distanze, interessa relativamente.
L'importante è che ci sia a disposizione un percorso il più possibile riservato per garantire un viaggio tranquillo e sicuro, con la possibilità di usare i mezzi di trasporto in caso di necessità.
Poi sta a ciascuno di noi ritagliare il percorso che interessa, chiuso in giornata o meno.
Il successo di questi tracciati sta proprio nella possibilità, per tutti, di completare un itinerario anche molto lungo.
 

CONTERALLY

Pignone
5 Febbraio 2012
201
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Castenedolo BS
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Bici
Bianchi - citybike
ottomilainsù;4249321 ha scritto:
Personalmente non trascurerei affatto i buoni vecchi metodi.
Una mappa ben fatta è molto più immediata di qualsiasi tracciato gps, inoltre permette a colpo d'occhio di sapere che cosa c'è intorno.
Anche il tracciato chiuso, per me che faccio cicloturismo a tappe su lunghe distanze, interessa relativamente.
L'importante è che ci sia a disposizione un percorso il più possibile riservato per garantire un viaggio tranquillo e sicuro, con la possibilità di usare i mezzi di trasporto in caso di necessità.
Poi sta a ciascuno di noi ritagliare il percorso che interessa, chiuso in giornata o meno.
Il successo di questi tracciati sta proprio nella possibilità, per tutti, di completare un itinerario anche molto lungo.
Per essere più chiaro porto l'esempio del giro del Lago d'Iseo, che per quanto breve rende il concetto. In qualche ora ci si gode l'intero lago e ci si ritrova alla macchina senza avere nessun problema di rientro. L'altro caso è l'itinerario Peschiera Mantova, la cui segnaletica va e vien dalla sponda del fiume con lunghi tratti asfaltati privi di senso turistico, ed a volta si perdono le traccie. Una volta arrivato a Mantova l'itinerario è consumato. Per rientrare al punto di partenza mi ci vuole un viaggio ad hoc in bici o con un altro veicolo. Evitare questa impostazione è molto, nel rapporto tempo-benefici, anche se capisco non sia possibile in tutti i casi, ma bisogna pur cercarle delle soluzioni adatte a utilizzare al meglio tutto il tempo trascorso in bicicletta. Si nota invece che nella mente dell'architetto della ciclabile c'è l'impresa di collegare due nomi importanti e non la vera esperienza cicloturistica, che tu "popolo", subirai in quanto tale ed io perpetuerò in quanto intoccabile, unico motivo, oltre quello economico, per cui lo faccio e mi ci spippiolo nel quartiere. Sono tradizioni che hanno delle ragioni storiche, ma sono troppo lontane dai sistemi di progettazione contemporanea, dove il ventaglio dei bisogni dei destinatari è al centro dell'attenzione. Niente che non sia osservabile, dove tutto è discutibile.
 
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CONTERALLY

Pignone
5 Febbraio 2012
201
4
Castenedolo BS
blog.libero.it
Bici
Bianchi - citybike
Ad ulteriore sostegno del progetto VenTo, va riconosciuta la crescita quantitativa e qualitativa del settore ciclistico, che grazie all'impegno di molti agenti culturali, che tutti abbiamo potuto osservare on-line, hanno portato una vera rivoluzione. Dagli alleycat, ai freeriders in mtb, aziende, associazioni e privati si sono prodigati per qualificare la loro presenza sul territorio. Su you tube ci sono video di qualità impareggiabile che narrano imprese straordinarie in tutto il mondo. La Red Bull ha dato spazio alle due ruote nei luoghi più impensati; dai down hill vertiginosi, nei barrios dell'america latina, all'arc de triomphe, questo marchio ha partecipato a liberare le potenzialità del ciclismo verso nuovi orizzonti, riscuotendo un successo straordinario. In questo nuovissimo panorama, la domanda è matura per apprezzare anche l'investimento necessario ad offrire lo scenario naturale del più grande fiume d'Italia, con i criteri di sicurezza più moderni e qualificati. Grato a quanti offriranno il loro consenso a supportare questa iniziativa del Politecnico di Milano, anche in considerazione del bassissimo costo di realizzazione considerato che il suo peso va misurato in relazione al bacino d'utenza, mi auguro che se ne possa vantare l'apertura quanto prima.