io non lo sapevo,speravo bastasse andare presso un rivenditore autorizzato ed ordinare semplicemente un modello a catalogo.
ed invece prima bisogna acculturarsi,poi se possibile ci si va ed insieme si decide la personalizzazione,anche per questo l'acciaio resterà dov'è.
Purtroppo nel caso di Scapin è così, ma ancora per poco, se come ha detto [MENTION=7073]bdiegoz[/MENTION] non proporranno più il prodotto.
Le ragioni sono semplicemente di carattere aziendale. Scapin come azienda non esiste più, è diventata una della mille scatole vuote, che compra e rivende e poco più, con bilancio consolidato in Olimpya.
Io l'R8 lo comprai nel 2010, e in quel periodo tu potevi andare da un qualunque rivenditore Scapin, scegliere se lo volevi sloping (con 5 misure) o tradizionale (tutte le misure più il su misura in opzione), e te lo portavi a casa, a un prezzo esageratamente competitivo (meno di 1400 con forcella Mizuno).
Lo stesso ragionamento lo si può ancora fare con altri, ad esempio Cinelli. Vai dal rivenditore di turno, scegli a catalogo l'XCr di Cinelli, lo ordini e te lo porti a casa. Lo paghi un occhio, un rene e una gamba. Poi leggi un po' qua e là, capisci che anche in questo caso non è Cinelli a farlo, ti documenti bene, e ti comporti di conseguenza.
A MENO CHE il cliente non sia di quelli per cui la scritta sull'obliquo gli cambia il piacere di andare in bici.
Per l'acciaio attualmente "è così se vi pare" [cit.]
Di fatto ormai o vai da un artigiano o un acciaio "da negozio" lo trovi con il lanternino, giusto qualche cancello del far-east trovi in negozio.
L'auspicio è proprio quello che torni ad essere un prodotto da negozio. Ad esempio Legend fa così. Proprio ieri sera ho visto consegnare un Fedaia dal mio amico (quello che vende BMC come se piovesse).
Ma siamo a casi più unici che rari.
Una bella aziendina di 5-6 persone, un sito online che funziona bene, rapporto diretto con una decina di negozi in tutta Italia, una buona promozione di massa, un centinaio di telai venduti a prezzo bomba, zero intermediari dal produttore al negozio, un po' di soldini per partire senza l'acqua alla gola, e qualche bici regalata al campione di turno che te la porta in giro e si fa fare qualche foto. Ah, dimenticarsi di proporsi come l'ennesimo richiamo al vintage [bleah, che schifo]. Magari non basta, magari fallisci prima di cominciare, ma per ora nell'acciaio nessuno adotta questo approccio, e quindi non potremo mai saperlo.
Fino a quando l'approccio sarà: "vieni da me, che ti faccio il vestito su misura, e ti costa una fucilata, ma poi fai il figo", avrai sempre pochi clienti e comunque non si potrà parlare di prodotto "da negozio".
Con tutti i distinguo del caso tra i vari telaisti ma, soprattutto, tra i vari prodotti "da negozi".