Giornata autunnale, raffreddore, fermo da una settimana, tachiflu in corpo. L'occasione ideale per condividere col forum il mio modo di andare in bici, attraverso una
top ten dei 10 giri più belli di questo 2014 senza montagne.
10)
Cicloturismo fotografico nelle Langhe dell'Unesco.
Nonostante mi chiami "scalatore delle Langhe", le mie Langhe sono sempre state Alta Langa e Langa astigiana, valle Belbo e valle Bormida; dopo l'inserimento di quelle del Barolo nei territori dichiarati patrimoni dell'Unesco, ho deciso di andarle a vedere: belle, molto belle. Ma non ce l'ho fatta a tener fede all'idea fino in fondo: oltrepassato Monforte, il richiamo delle mie terre è stato troppo forte e, invece di dirigermi a Grinzane Cavour, ho scavalcato verso la valle Belbo, valle di casa.
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9)
Piacere di conoscerti, Cimaferle!
Salita famosa presso tutti i ciclisti della zona, non l'avevo mai fatta. In anni di molti incontri, occasionali o meno, fatti per strada, alla domanda: "hai fatto Cimaferle? Guarda che è la più dura" avevo sempre risposto di no, ripromettendomi ogni volta di andare a farla. Avevo guardato più volte il tempo del KOM su Strava, tempo che ritenevo abbordabile ma non facilissimo; pochi giorni prima di questo giro Carlo Fino, mio amico virtuale, aveva migliorato di molto quel tempo, che io pensavo di poter migliorare di poco: stimolato dal fatto che, solitamente, sulla salita secca riesco a fare tempi migliori di lui, mi sono deciso a provare.
Mezza salita fatta al massimo o forse oltre, altra mezza a controllare il vantaggio; ma il momento della giornata è in un bar ad Acqui: stavo bevendo una coca-cola che mi ero offerto per festeggiare il KOM, mentre il barista discuteva rabbioso con altri intorno al permesso che il Comune aveva dato affinché si tenesse una sfilata di moda nella via, poco più avanti. "Così la strada rimane chiusa e si fermano tutti a quel bar là! Ma è possibile?? E' possibile??".
Voci lontane, io ero ancora a Cimaferle.
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8)
Verso il mare, di fretta.
Oltre 160 km a marzo, con un po' di vento a favore, con la valida compagnia di un Under 23 della zona nel tratto tra i 10 e i 60 km, con un percorso facilotto ma pur sempre volato ai 32 di media, con meno di 2.000 km nelle gambe. Bella sorpresa! Colonne sonore, nel lettore mp3, il "Don Chisciotte" di Guccini e l'album "Oltremare" di Einaudi.
(il giorno dopo non andavo avanti)
[url]http://app.strava.com/activities/125350372[/URL]
7)
Muro di Ferragosto.
Braciolata pesante a pranzo, partito mentre gli altri erano a sguazzare in piscina, migliorato di oltre 30" il mio tempo su uno dei muri più ostici della zona. Tornato a casa 5 minuti prima del diluvio universale: che volere di più?
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6)
Lequio Berria con @valkiria e @scaliti.
Salita tabù per valkiria, che l'aveva fatta una sola volta nel 2011, aveva rischiato di cadere slittando su una pigna e l'aveva inserita nella sua black list. Nonostante il pochissimo allenamento, grazie all'insistenza a tenaglia, con scaliti, l'abbiamo riportata lì: buona scalata e ritorno velocissimo sull'Asti - Alba. Io e scaliti
(soprattutto scaliti) a 15 km da casa eravamo morti.
Il titolo del Giro di scaliti: "Vado a fare un giro con Francesco, non andrà troppo forte, visto che c'è anche Valeria", pensai. Valeria è una macchina da guerra, scoprii."
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5)
Salita delle Antenne, PR migliorato dopo 4 anni.
E' stata per anni la mia salita test, quella di cui mi segnavo ogni tempo su word quando non avevo ancora il
garmin e non sapevo cosa fosse Strava. Avere un KOM peggiore del proprio PR è seccante, non migliorare a 29 anni un tempo di quando ne avevi 25 ti fa sentire vecchio: giorno di forma non eccelsa ma comunque ottima, vento contrario ma leggero; l'ho presa al massimo, ho fatto la volata ai 3,1 km perché lì mi sono fissato un intermedio a cui tengo
(un PR senza PR a quell'intermedio sarebbe peggio di un PR fallito) e subito dopo, nel tratto più veloce, dove si possono fare i 40 km/h, ho trovato dietro a una curva due persone a passeggio, con due cani in mezzo alla strada: in qualche modo sono passato.
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4)
San Bovo, strada Trezzo Tinella: giornata di grazia a. d. 2014.
Due volte, in due anni, avevo puntato a riprendermi questo KOM, la salita mi aveva respinto, entrambe, nel tratto più ripido, quello che dovrebbe essermi più congeniale; da due anni aspettavo di sentirmi un giorno "vestito di vento di Elohìm" e andare a salire nell'aria, su quei pendii.
Entrando in Cossano ho sentito i brividi, addirittura un leggero tremore alle gambe; è una sensazione che avverto rarissimamente, l'ultima volta ad ottobre 2012: vuol dire che sono caricato come molla di balestra.
500 metri prima dell'inizio ho bevuto e poi bagnato l'asfalto con l'intero contenuto delle borracce: non volevo un grammo di troppo, poiché questo era il giorno.
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3)
Sassi - Superga.
Un mio cugino, ciclista molto
sui generis che fa 2.000 km all'anno in 15 uscite, insisteva da molto perché lo accompagnassi a fare questa salita; quando eravamo ragazzini andavamo spessissimo in bici insieme, non andavamo da anni, forse dal 2009. Ciclista
sui generis: 53 - 39, 12 - 25, catena talmente usurata che si vedeva luce tra i denti del 53 e le maglie. Che ogni volta che si fermava a uno stop, se dava un accenno di pedalata all'indietro, la catena gli scappava.
A Chieri appuntamento con Pivens, che aveva già fatto un giretto di 140 km al mattino e che mi avrebbe salvato di lì a poco qualche osso facendomi notare la presenza dei binari per il tram; a Superga 20' ad attendere mio cugino, cercando di farci (fare) qualche foto. Al ritorno, dopo 150 km, a una ventina da casa, sgasata ai 29 di media su uno strappetto di un chilometro al 5%; in cima attendo il compagno ormai più che morto che mi dice di andare, che non ce la fa più a stare a ruota nemmeno sul piano, che ormai i 27 di media li ha persi
(Tenere i 27 di media è la legge morale in lui, su qualsiasi percorso) e allora allungherà un po' il giro. Persona
sui generis.
Frase del giorno: "Prova a metterti nei panni di... te stesso" (Pivens).
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2)
Tour dell'alta Langa con due giovani amici.
Quando, dopo 150 km in Alta Langa, vedi negli occhi dei tuoi compagni la fatica, ma anche la meraviglia, per il giro che hanno fatto e per i posti che hanno attraversato, mentre tu ti facevi i selfie dal manubrio, è lì che capisci che sei diventato un ciclista al top; quando in discesa, in un tornante prima di Borgomale sorpassi in un colpo solo due macchine, in staccata, senza neppure il casco, e vedi nei loro occhi l'ammirazione, capisci che hai raggiunto il shogno, che sei un ciclista da shogno.
Posti da sogno, bici da sogno, Passo della Bossola da sogno, staccata in discesa da sogno perché io so(g)no... deficientis.
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1)
Quattro salite nelle Langhe con @Pivens.
Giro di fine maggio, in gran parte chiacchierando, ma ogni tanto anche spingendo. Incontro con Pivens a Neive, poi Mango, Santa Libera, Salita delle Antenne
(come detto sopra, è la mia salita test su cui porto almeno una volta tutti quelli che vengono in giro con me; non la fa nessuno, il 70% dei presenti in classifica su Strava l'ha fatta con me!) e infine Camo, poiché ogni volta che viene in zona Pivens non riesce a non provare ad andare a morire su quelle rampe, nemmeno troppo ostiche, per prendere un KOM che ho provato non più di 10 giorni fa a prendere anch'io, con i suoi stessi risultati. E adesso, con questo stop di una settimana, buona notte ad un ulteriore tentativo.
Con Pivens c'è sempre una frase del giorno: "Non mi piacciono i giri troppo lunghi
(tranquilli! Per "troppo lunghi" lui intende superiori ai 300 km), perché in giri così non si può fare i deficienti... e noi andiamo in bici per fare i deficienti".
[url]http://app.strava.com/activities/143917549[/URL]