L'ordinanza che hai postato è quella del comune/distretto competente appartenente alla provincia di Roma, come sottotitolato in capo al documento.
Dunque, sarebbe loro competenza ravvisare la presenza di un divieto di transito causato dalla pericolosità del tunnel. Se non c'è, hanno omesso, dando una tacita autorizzazione. E qui il difetto amministrativo che potrebbe rendere impugnabile l'ordinanza innanzi al Tar.... O sbaglio?
Poi vi potrebbe essere un profilo risarcitorio in capo al CO...
sono ovviamente ipotesi di un non giurista....fatte più per imparare e per capire......
Quello che so è che l'anno scorso un amico di Fulvio si ruppe la clavicola in quel tunnel
L'ordinario divieto di transito alle bici in questa galleria non illuminata potrebbe essere motivato dalla compresenza di automobili sullo stesso tratto, quindi una questione di sicurezza.
Trattandosi di gara con percorso chiuso alle auto, verrebbe però meno questo pericolo. Da qua potrebbe aversi l'autorizzazione alle bici a percorrere la galleria, con revoca temporanea del divieto.
Ipotesi plausibile, se accompagnata MAGARI dall'assicurazione che per il periodo di gara la stessa sarebbe stat illuminata.
Vorrei poi aggiungere una cosa. Eccetto che nelle gare vere e proprie, le bici devono essere dotate di segnalatore acustico (campanello) e luci (fronte/retro).
Ora, se nel regolamento è previsto che i tratti agonistici sono soltanto le 4 cronoscalate e che il resto del percorso è da intendersi come cicloturistica, la galleria renderebbe obbligatorio l'uso delle luci, al di là del fatto che questa sia illuminata o meno.
Non c'entra che tutti i 120 km siano chiusi al traffico, per farlo non è necessaria una manifestazione agonistica, basta anche una eco-pedalata e la valutazione positiva delle prefetture ed uffici competenti.
BADATE BENE: TUTTE MIE IPOTESI, BASATE SU LEGGI E REGOLAMENTI CHE POTREBBERO TROVARE APPLICAZIONE REALMENTE, MA DA VERIFICARE
Detto ciò, da parte di un'organizzazione a qualsiasi livello, permettere passaggi in gallerie non illuminate, gara o non gara, è da irresponsabili. A maggior ragione quando gli organizzatori sono esperti del pedale e conoscono le dinamiche che si verificano quando qualche centinaio/migliaio di ciclisti sono tutti insieme
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