Riprendendo..
La tecnica del sandwich è oramai super collaudata e consolidata oltre che anziana.
Ne trovate applicazioni dappertutto, anche meno nobili dell'aerospazio; i mobili in legno sono costruiti con questa tecnica per evitare l'uso del pezzo monolitico (massello).
Per ribadire che non ci si sta inventando nulla di nuovo nonostante le sigle ed acronimi tanto di moda vi posso dire che negli anni ottanta si sono visti diversi prototipi di telai per moto in sandwich di carbonio, ma anche solamente forcelloni monobraccio.
Le prestazioni in termini di rigidità erano stupefacenti se confrontate con all'alluminio.
Tali realizzazioni però non hanno mai trovato larga applicazione nei prodotti di massa a causa dell'elevato costo di produzione.
E' vero che oggi il carbonio è diventato molto economico come materia prima ma il sandwich rimane comunque una tecnologia costosa.
Concordo anche sul fatto che non sia riparabile e che sia soggetto, se non lavorato alla perfezione a problemi di scollamento delle pelli dal nido d'ape.
La fase di incollaggio di quest'ultimo è determinante per ottenere un prodotto affidabile.
La ridottissima superficie a disposizione per l'incollaggio, che avviene "di testa" per l'honeycomb, rende necessario un processo molto ben consolidato.
Sinceramente non so che evoluzione avranno sulle bici queste tubazioni, potrebbe essere solo un ulteriore tentativo di introdurre qualcosa di diverso (non di nuovo, attenzione) in un mercato oramai saturo e stagnante dove tutti si reinventano la stessa cosa chiamandola con nomi diversi.