Locanda "da Dario"

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
T

tzimbar1

Guest
Vorrei fare una piccola riflessione un pò ot.
Non è forse la sezione più adatta ma ne vorrei parlare con voi, visto che (forse) stiamo un pò meno dietro alle mode del momento.
Oltre ad avere una bici in acciaio attualissima e un signor titanio, ho anche una Klein montata con un super record di due anni fae ruote shamal ultra. Una macchina da guerra. A questo punto mi chiedo se tutto questo sfornare telai più rigidi del 20% ecc... sia veramente utile o se con un buon telaio, anche se di tot anni fa, con componenti attuali si raggiungano gli stessi risultati.
Certo poi che il telaio ultimo grido fa più figo ed è inutile negarlo certi sono anche molto belli.
 

ciofecca gialloblù

Apprendista Velocista
16 Maggio 2009
1.392
94
Verona
Visita sito
Bici
de fero
Vorrei fare una piccola riflessione un pò ot.
Non è forse la sezione più adatta ma ne vorrei parlare con voi, visto che (forse) stiamo un pò meno dietro alle mode del momento.
Oltre ad avere una bici in acciaio attualissima e un signor titanio, ho anche una Klein montata con un super record di due anni fae ruote shamal ultra. Una macchina da guerra. A questo punto mi chiedo se tutto questo sfornare telai più rigidi del 20% ecc... sia veramente utile o se con un buon telaio, anche se di tot anni fa, con componenti attuali si raggiungano gli stessi risultati.
Certo poi che il telaio ultimo grido fa più figo ed è inutile negarlo certi sono anche molto belli.

Francesco, credo che sia difficile rispondere alla tua domanda, o per lo meno lo è per me :mrgreen:, soprattutto se si tenta di connotare la risposta con un minimo di oggettività.
Per prima cosa bisognerebbe che noi tutti usassimo un linguaggio comune, allo scopo di formulare una definizione condivisa di "rigidità": per me la rigidità di un telaio è la capacità di non disperdere, mediante flessioni o quant'altro, la coppia che il ciclista scarica sulle pedivelle con l'atto della pedalata. Condividete quanto ho scritto? ;nonzo%
Questa continua ricerca di una maggior rigidità assume ai miei occhi un valore modesto, ma d'altra parte ci sono tanti studiosi di marketing ed analisi di mercato che sono pagati profumatamente per indurci a pensare che "noi" ciclisti non professionisti abbiamo le medesime necessità dei professionisti e, se da un lato loro che sono allenati possono magari godere, in tutto o in parte, di questa rigidità "monstre", dall'altro chi lo è meno potrebbe ritrovarsi tra le mani un telaio non propriamente adatto alle proprie capacità ed esigenze.
Secondo me si riapre a questo punto la mai (giustamente) risolta diatriba tra chi, al momento di scegliere un nuovo telaio, effettua una "scelta di pancia" (prendo questo telaio perchè è espressione degli ultimi ritrovati della tecnica, è bello, lo utilizzano i pro...e fa anche un po' figo) e chi una "scelta di testa" (scelgo questo telaio perchè è il miglior compromesso, tra quelli che ho avuto la possibilità di conoscere, per dare una risposta alle mie esigenze).
Poi ovviamente esistono una marea di sfumature comprese tra questi due estremi...
Passando dal campo dell' "oggettività" a quello più familiare, a me come per chiunque, della "soggettività", ti dico che per me il telaio deve essere prima di tutto uno strumento efficace, cioé deve permettermi di stare in sella tentando la non facilissima mission di massimizzare le mie qualità senza cospargere sale sulle mie ferite, cioè sui miei punti deboli.
In tal senso, poichè pedalo sull strade di Verona, che tutto sono tranne che lisce come un tavolo da biliardo, una rigidità eccessiva, per me è deleteria, in quanto tale la rifuggo.
Prediligo di gran lunga in telaio che mi permetta di "vivere la strada" senza dovermi aggrappare al manubrio, come se tenessi le briglia di un cavallo impazzito, apprezzo una bici che riesca a scorrere il più possibile tetragona sull'asfalto, per me è un sinonimo di qualità e rispetto per la mia schiena....
Nella mia modestissima esperienza in ambito ciclistico, ho maturato la convinzione che siano davvero pochi i telai capaci di coniugare una buona rigidità (assenza di dispersioni della coppia motrice) con un'accettabile capacità di ammortizzare le piccole e medie sconnessioni del manto stradale.
Se dunque il Klein, pur "vecchiotto" (ah....avercene di telai così o-o), risponde alle tue esigenze e la rigidità di cui dispone (non l'ho mai provato ma mi pare di aver letto qua e là che in quanto a rigidità non scherzi....) non rappresenta un freno alle tue performances, goditelo a lungo, è uno splendido oggetto, oltretutto se usato regolarmente diviene una sorta di manifesto del buon gusto e della libertà del proprio proprietario, che non è schiavo delle mode...poichè le trascende...scusa se è poco

o-o
 
  • Mi piace
Reactions: aotearoa

villoso

Pignone
19 Luglio 2008
248
7
maser
Visita sito
mi ricordo una pubblicità di una crema per viso per donne che prometteva un incremento del 20% della tonicità della pelle. Ma che caxxo è la tonicità della pelle? è forse misurabile secondo parametri certi, perlomeno in un essere umano vivente?

cambiare bici ogni anno è come mettersi sul viso una crema che promette l'eterna gioventù: sappiamo benissimo che non serve a niente, ma ci fa tanto contenti.....
 

pcarp

Apprendista Passista
27 Febbraio 2009
962
23
Roma
Visita sito
Bici
rugosa
Vorrei fare una piccola riflessione un pò ot.
Non è forse la sezione più adatta ma ne vorrei parlare con voi, visto che (forse) stiamo un pò meno dietro alle mode del momento.
Oltre ad avere una bici in acciaio attualissima e un signor titanio, ho anche una Klein montata con un super record di due anni fae ruote shamal ultra. Una macchina da guerra. A questo punto mi chiedo se tutto questo sfornare telai più rigidi del 20% ecc... sia veramente utile o se con un buon telaio, anche se di tot anni fa, con componenti attuali si raggiungano gli stessi risultati.
Certo poi che il telaio ultimo grido fa più figo ed è inutile negarlo certi sono anche molto belli.
Chi meglio del Sante potrebbe risponderti?????....Attendiamo fiduciosi...
Penso che aldilà di parametri oggettivi, di cui peraltro non penso che ci siano tanti ciclisti in grado di apprezzarli e valutarli come si conviene, me per primo, la soggettività della scelta è la variante impazzita attraverso la quale decidiamo che una bici è "obsoleta" dopo x anni o che abbiamo bisogno di una bici più rigida del 20% per le nostre "Parigi-Roubaix". Praticamente ce la "incartiamo" da soli per darci dei giustificativi. Penso che, relativamente ad un utente di buon livello ciclistico, la tua penultima affermazione possa corrispondere al vero, l'ultima, considerazione, è indubbiamente da fighetti, ma vera (anche perchè essendo la bici una passione, anche l'occhio vuole la sua parte....così come, magari, la sbavata degli altri del gruppo rispetto alla tua bici :-)) .
Ciao
Paolo
 

aotearoa

Apprendista Scalatore
2 Maggio 2007
1.848
86
sotto un tetto
Visita sito
Bici
Bertolo Custom
Vorrei fare una piccola riflessione un pò ot.
Non è forse la sezione più adatta ma ne vorrei parlare con voi, visto che (forse) stiamo un pò meno dietro alle mode del momento.
Oltre ad avere una bici in acciaio attualissima e un signor titanio, ho anche una Klein montata con un super record di due anni fae ruote shamal ultra. Una macchina da guerra. A questo punto mi chiedo se tutto questo sfornare telai più rigidi del 20% ecc... sia veramente utile o se con un buon telaio, anche se di tot anni fa, con componenti attuali si raggiungano gli stessi risultati.
Certo poi che il telaio ultimo grido fa più figo ed è inutile negarlo certi sono anche molto belli.
Ho una Cervelo R3sl, l'ho smontata e ho montato il tutto (Dura Ace 7900) sulla De Rosa in titanio vecchia di 17 anni.
Devo dire che la De Rosa è DECISAMENTE migliore.
Una bici a tutto tondo, non eccelle in maniera assoluta in nessun campo, ma il livello qualitativo èdecisamente oltre la media di tutte le bici che ho avuto.
Forse la forcella in acciaio è il valore aggiunto.
Senza dubbio tengo la De Rosa, l'altra intanto la lascio a far polvere.
Ovviamente il mio pensiero è legato a sensazioni personalissime, dettate dall'uso che ne faccio e dalle esigenze che ho rispetto la bici.
 
Ultima modifica:

gioop64

Pignone
20 Marzo 2010
186
30
Spinea (VE)
www.flickr.com
Bici
corsa e MTB artigianali
............

.........
Ovviamente il mio pensiero è legato a sensazioni personalissime, dettate dall'uso che ne faccio e dalle esigenze che ho rispetto la bici.

Quoto in tutto la tua risposta.o-o

Questa ultima frase poi è la vera risposta: non c'è il meglio in assoluto: è tutto relativo a quello che chiediamo noi al nostro mezzo ed a che uso lo vogliamo adibire.

Per una randonnè indubbiamente biciclette con telai in titanio anche datati sono i migliori, ma per gare su circuiti nervosi e brevi con frequenti rilanci probabilmente biciclette in alluminio come la Klain..non hanno rivali...
 

gioop64

Pignone
20 Marzo 2010
186
30
Spinea (VE)
www.flickr.com
Bici
corsa e MTB artigianali
ciofecca gialloblù;2838745 ha scritto:
Francesco, credo che sia difficile rispondere alla tua domanda, o per lo meno lo è per me :mrgreen:, soprattutto se si tenta di connotare la risposta con un minimo di oggettività.
Per prima cosa bisognerebbe che noi tutti usassimo un linguaggio comune, allo scopo di formulare una definizione condivisa di "rigidità": per me la rigidità di un telaio è la capacità di non disperdere, mediante flessioni o quant'altro, la coppia che il ciclista scarica sulle pedivelle con l'atto della pedalata. Condividete quanto ho scritto? ;nonzo%
Questa continua ricerca di una maggior rigidità assume ai miei occhi un valore modesto, ma d'altra parte ci sono tanti studiosi di marketing ed analisi di mercato che sono pagati profumatamente per indurci a pensare che "noi" ciclisti non professionisti abbiamo le medesime necessità dei professionisti e, se da un lato loro che sono allenati possono magari godere, in tutto o in parte, di questa rigidità "monstre", dall'altro chi lo è meno potrebbe ritrovarsi tra le mani un telaio non propriamente adatto alle proprie capacità ed esigenze.
Secondo me si riapre a questo punto la mai (giustamente) risolta diatriba tra chi, al momento di scegliere un nuovo telaio, effettua una "scelta di pancia" (prendo questo telaio perchè è espressione degli ultimi ritrovati della tecnica, è bello, lo utilizzano i pro...e fa anche un po' figo) e chi una "scelta di testa" (scelgo questo telaio perchè è il miglior compromesso, tra quelli che ho avuto la possibilità di conoscere, per dare una risposta alle mie esigenze).
Poi ovviamente esistono una marea di sfumature comprese tra questi due estremi...
Passando dal campo dell' "oggettività" a quello più familiare, a me come per chiunque, della "soggettività", ti dico che per me il telaio deve essere prima di tutto uno strumento efficace, cioé deve permettermi di stare in sella tentando la non facilissima mission di massimizzare le mie qualità senza cospargere sale sulle mie ferite, cioè sui miei punti deboli.
In tal senso, poichè pedalo sull strade di Verona, che tutto sono tranne che lisce come un tavolo da biliardo, una rigidità eccessiva, per me è deleteria, in quanto tale la rifuggo.
Prediligo di gran lunga in telaio che mi permetta di "vivere la strada" senza dovermi aggrappare al manubrio, come se tenessi le briglia di un cavallo impazzito, apprezzo una bici che riesca a scorrere il più possibile tetragona sull'asfalto, per me è un sinonimo di qualità e rispetto per la mia schiena....
Nella mia modestissima esperienza in ambito ciclistico, ho maturato la convinzione che siano davvero pochi i telai capaci di coniugare una buona rigidità (assenza di dispersioni della coppia motrice) con un'accettabile capacità di ammortizzare le piccole e medie sconnessioni del manto stradale.
Se dunque il Klein, pur "vecchiotto" (ah....avercene di telai così o-o), risponde alle tue esigenze e la rigidità di cui dispone (non l'ho mai provato ma mi pare di aver letto qua e là che in quanto a rigidità non scherzi....) non rappresenta un freno alle tue performances, goditelo a lungo, è uno splendido oggetto, oltretutto se usato regolarmente diviene una sorta di manifesto del buon gusto e della libertà del proprio proprietario, che non è schiavo delle mode...poichè le trascende...scusa se è poco

o-o

Cacchio......mi piace sempre leggere le tue risposte, sono troppo eleganti e concrete: un pubblico elogio alla tua capacità di espressione:eek:
 

aotearoa

Apprendista Scalatore
2 Maggio 2007
1.848
86
sotto un tetto
Visita sito
Bici
Bertolo Custom
Ma allora, la vera differenza la fanno i componenti?
Io credo di si.
Le ruote le ritengo determinanti, quantomeno incidono molto di più rispetto ad altri componenti.
Di solito alterno due coppie di ruote:
Con le DA 7850 c24, le laminate carbonio per intenderci, 20 e 24 raggi (radiali davanti), la bici è particolarmente reattiva e risponde bene ai pochi scatti che faccio così come alle più frequenti accelerazioni in progressione. Ruote eccezionali.
Con le assemblate, mozzi DA7800 32 raggi incrociati in seconda davanti e in terza dietro su cerchi DT Swiss 1.1 mi pare di essere in carrozza, o meglio, siete mai stati su una Citroen DS....?
Ruote scorrevolissime e comodissime, con sommo piacere della schiena.
 

geminiani

Apprendista Passista
18 Agosto 2006
1.179
10
lissone
Visita sito
Bici
baci
Vorrei fare una piccola riflessione un pò ot.
Non è forse la sezione più adatta ma ne vorrei parlare con voi, visto che (forse) stiamo un pò meno dietro alle mode del momento.
Oltre ad avere una bici in acciaio attualissima e un signor titanio, ho anche una Klein montata con un super record di due anni fae ruote shamal ultra. Una macchina da guerra. A questo punto mi chiedo se tutto questo sfornare telai più rigidi del 20% ecc... sia veramente utile o se con un buon telaio, anche se di tot anni fa, con componenti attuali si raggiungano gli stessi risultati.
Certo poi che il telaio ultimo grido fa più figo ed è inutile negarlo certi sono anche molto belli.

Tzimbar io ho avuto una bici di Dario e adesso ho un quantum race, entrambe le bici sono più o meno del 2000, montate praticamente uguale. Non c'è una sola caratteristica del klein che ritengo migliore della bici fatta da Dario, per me tra le due bici c'è un abisso. Soprattutto a livello di guidabilità in curva.

Tornando alla tua domanda... ogni telaista (o marchio) dovrebbe avere una sua idea di quella che per lui è la rigidezza che un telaio deve avere, se negli anni cambia spesso idea o prima non aveva abbastanza esperienza o era sceso a compromessi con il peso.
 

ciofecca gialloblù

Apprendista Velocista
16 Maggio 2009
1.392
94
Verona
Visita sito
Bici
de fero
"Non c'è una sola caratteristica del klein che ritengo migliore della bici fatta da Dario, per me tra le due bici c'è un abisso. Soprattutto a livello di guidabilità in curva".

Geminiani puoi, per favore, spiegare in cosa consiste quest'abisso?
Te lo chiedo perché il marchio Klein, nella fattispecie una mtb Adroit, è stato il sogno proibito della mia adolescenza (vabbé ognuno sogna quel che gli pare...:mrgreen:)...ed è rimasto un sogno :cry:
 

ciofecca gialloblù

Apprendista Velocista
16 Maggio 2009
1.392
94
Verona
Visita sito
Bici
de fero
"Le ruote le ritengo determinanti, quantomeno incidono molto di più rispetto ad altri componenti".

Quoto al 100% quanto dici o-o, l'ideale sarebbe poi, secondo me, abbinare un telaio ad una coppia di ruote capaci di esaltare, nel reciproco accoppiamento, i corrispettivi punti di forza, considero meno efficace, invece, scegliere una coppia di ruote "più confortevoli" per porre una pezza all'accessiva rigidità del telaio.
Concludo dicendo che la differenza tra una buona bici ed una eccellente risiede, a mio parere, proprio nella delicata e per nulla scontata ricerca di un assemblaggio equilibrato, rispettoso dei capisaldi progettuali che il proprietario si prefigge al momento della scelta.
 

geminiani

Apprendista Passista
18 Agosto 2006
1.179
10
lissone
Visita sito
Bici
baci
Certo, ti premetto che le bici avevano lo stesso montaggio, dura ace 9v, stesse ruote e copertoncini. Di diverso reggisella, sella, manubrio e poco altro. La Pegoretti era 1cm troppo lunga di orizzontale (l'avevo presa usata) e così usavo un attacco manubrio più corto per avere la stessa distanza sella-manubrio, il klein è giusto.

Io col klein non mi ci trovo, nelle rotonde e in generale nelle curve non troppo veloci tende a cadere all'interno della curva. Nelle curve veloci è stabile ma la sensazione è che comandi troppo il posteriore. Mi sembra di piegarmi qualche grado in più per fare la curva. In entrambi i casi non gradisce le correzioni di traiettoria. Guarda, mi rendo conto che forse è solo suggestione ma io ho proprio cambiato il modo di fare le curve, prima non facevo molta attenzione alle traiettorie tanto si poteva sempre correggere adesso se non voglio trovarmi in centro curva a dover tirare i freni devo fare più attenzione alla traiettoria in entrata.
Come comodità io non trovo molta differenza ma ho anche cambiato sella quindi su questo non saprei. Negli scatti la GGM era un attimo più pronta.

Io come ciclista sono parecchio scarso e per primo metto in dubbio le mie sensazioni sul klein visto che tutti ne parlano molto bene ma davvero non mi ci trovo. Se vuoi saper altro chiedi pure.
 

ciofecca gialloblù

Apprendista Velocista
16 Maggio 2009
1.392
94
Verona
Visita sito
Bici
de fero
Certo, ti premetto che le bici avevano lo stesso montaggio, dura ace 9v, stesse ruote e copertoncini. Di diverso reggisella, sella, manubrio e poco altro. La Pegoretti era 1cm troppo lunga di orizzontale (l'avevo presa usata) e così usavo un attacco manubrio più corto per avere la stessa distanza sella-manubrio, il klein è giusto.

Io col klein non mi ci trovo, nelle rotonde e in generale nelle curve non troppo veloci tende a cadere all'interno della curva. Nelle curve veloci è stabile ma la sensazione è che comandi troppo il posteriore. Mi sembra di piegarmi qualche grado in più per fare la curva. In entrambi i casi non gradisce le correzioni di traiettoria. Guarda, mi rendo conto che forse è solo suggestione ma io ho proprio cambiato il modo di fare le curve, prima non facevo molta attenzione alle traiettorie tanto si poteva sempre correggere adesso se non voglio trovarmi in centro curva a dover tirare i freni devo fare più attenzione alla traiettoria in entrata.
Come comodità io non trovo molta differenza ma ho anche cambiato sella quindi su questo non saprei. Negli scatti la GGM era un attimo più pronta.

Io come ciclista sono parecchio scarso e per primo metto in dubbio le mie sensazioni sul klein visto che tutti ne parlano molto bene ma davvero non mi ci trovo. Se vuoi saper altro chiedi pure.

Forse le forcelle differenti (ammesso che lo siano), con diversi offset e/o lunghezze, potrebbero in parte determinare questa grande differenza nella resa su strada, che ne pensi?
Conosco, seppur in maniera approssimativa, l'impostazione della GGM (a proposito complimenti per essertela accaparrata o-o), non conosco bene il Klein, magari hanno delle differenze "pesanti" negli angoli caratteristici.....;nonzo%
 

geminiani

Apprendista Passista
18 Agosto 2006
1.179
10
lissone
Visita sito
Bici
baci
Differenze negli angoli e nel rake ci saranno sicuramente, sta alla bravura del telaista saper scegliere quelli giusti e, imho, in questo Dario è stato più bravo di Klein.
In generale credo sia difficile battere nella geometria i telaisti italiani che vantano anni di esperimenti e prove (loro e dei loro maestri) e fior di ottimi corridori a fargli da tester.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.