Mi dite dov'è la sentenza in cui Pantani viene squalificato per doping, visto che non la trovo? Tanti testimoni , ematocrito , emoglobina , pratiche proibite , tanti se e tanti ma.. Dare del dopato a una persona senza sentenza è come dare del criminale a qualcuno senza che questi sia condannato ma solo in base a indizi. Pantani è stato assolto perché all'epoca il reato non sussisteva . Detto questo credo anch'io che fosse dopato ma dal pensarlo ad esserne certi ci passa la sua differenza. Inoltre il trattamento per quello che all'epoca era solo un dubbio è stato di gran lunga peggiore se confrontato a posteriori con altri casi forse più eclatanti accaduti in casa nostra (non faccio la lista perché troppo lunga)
Pantani non è stato assolto "perché il fatto non sussisteva" come tu scrivi.
Pantani è stato assolto "perché il fatto non era previsto dalla legge come reato".
Giuridicamente sono due formule assolutorie molto diverse.
Tant'è vero che i giudici della sentenza di secondo grado spiegano molto bene che l'assunzione di sostanze eritropoietiche era stata provata oltre ogni ragionevole dubbio dalla pubblica accusa emettendo una sentenza dal testuale contenuto : “non può, pertanto, essere accolta la richiesta di emissione di una pronuncia assolutoria con la formula “perché il fatto non costituisce reato” (…
e in base alle argomentazioni non sussistono i presupposti per un proscioglimento dell’imputato con più favorevole formula liberatoria”.
Tuttavia la Corte: “ in riforma dell’impugnata sentenza, assolve l’appellante Pantani Marco dal delitto ascrittogli perché il fatto non era previsto dalla legge come reato” .
Traduco per i non giuristi.
La difesa ha appellato la sentenza di primo grado del Tribunale di Forlì dell' 11 dicembre 2000 , chiedendo ovviamente l'assoluzione del loro assistito.
Durante il processo di secondo grado, la pubblica accusa è stata molto più convincente della difesa nel provare l'assunzione di epo (con documenti, perizie e testimonianze).
La legge in vigore all'epoca della realizzazione delle condotte ( l. 401/1989 sulla "frode sportiva") non era idonea per incriminare l'atleta per il c.d. autodoping realizzato nel 1995. La legge sul doping ( l. n. 376/2000) viene promulgata solo nel 2000. Poiché come tutti ben sanno le leggi penali non sono retroattive, quest'ultima non poteva essere applicata al caso di specie.
Quindi, conclude la Corte, pur sussistendo la prova delle condotte di doping ( tali da non poter concedere una formula assolutoria "il fatto non sussiste" perchè il fatto sussisteva eccome) viene assolto con la formula "perché il fatto non era previsto dalla legge come reato".
Se una sentenza di una Corte d'Appello non vi è sufficiente, ci sono gli atti della Commissione d'inchiesta del Senato Francese sull'efficacia della lotta al doping: Raport de la commission d’enquête sur l’efficacité de la lutte contre le dopage. N. 782 Senat. Session extraordinaire de 2012-2013. Rapport remis à Monsieur le Président du Sénat le 17 juillet 2013.Enregistré à la Présidence du Sénat le 17 juillet 2013. Dépôt publié au Journal Officiel – Édition des Lois et Décrets du 18 juillet 2013.
Nel Rapporto ci sono le prove della positività all'epo di Pantani, Ullrich e Julich (podio del Tour '98) e di molto altri corridori e atleti dello sport in generale.
Se volete altre prove ci sono le sentenze dei processi a Conconi (Sent. n. 533/2003 dep. il 16/02/2004 Tribunale di Ferrara) nelle quali ci sono le prove dei file di tutti i suoi atleti "trattati", Pantani Marco compreso.
Ci sono gli atti delle inchieste delle Procure di Firenze e Trento in cui compare sempre Marco Pantani. E infine ci sono i file del dottor Fuentes emersi durante l'Operacion Puerto.
Insomma una carriera basata sull'uso sistematico di prodotti dopanti o sottoposizione a pratiche mediche dopanti.
A Madonna di Campiglio invece dovremmo supporre che l'ematocrito alto fosse dovuto alla disidratazione, all'altura, alla stanchezza accumulata dopo 3 settimane di corsa?
Nel 1999 ero il primo ragazzino a uscire in bici con la maglia della Mercatone Uno e ad esaltarmi per le vittorie del "Pirata".
Questo non vuol dire che negli anni successivi non abbia potuto o dovuto comprendere i modi coi quali quelle "imprese sportive" venissero portate a termine.
Io non ce l'ho con l'uomo Pantani, che ha pagato con un prezzo troppo alto i suoi eccessi.
Però una critica morale ed etica al Pantani atleta credo sia doverosa.
Come dice intelligentemente Garzelli, sarebbe opportuno "lasciarlo riposare in pace".