Al di là di ogni ragionevole dubbio sulla sua "innocenza" c'è da rilevare che si tratta di un "ex colpevole" di doping. Aveva assunto epo per gareggiare non un farmaco per le erezioni. Un uomo (non parlo dell'atleta) che tenta il suicidio e che si dice affranto dall'errore commesso può non essere attento ad un farmaco che gli può devastare il tentativo di rifarsi una vita?
In questo articolo di tuttobiciwe b (
http://www.tuttobiciwe b.it/index.php?page=news&cod=73791&tp=n ) egli è categorico e si dice sicuro di non deludere Fanini. Curioso l'atteggiamento di Ivano Fanini che dice che "con noi non si scherza e che ogni pratica proibita, prima o poi, viene inevitabilmente a galla, poiché i nostri atleti ormai sappiamo bene come tenerli d'occhio". Alla faccia! Poi Cristian Fanini rincarerà la dose: "I bari non ci piacciono e sappiamo come smascherarli". A ridarei!
L'articolo porta la data del 5 novembre e da quanto riporta il ciclista é già sotto contratto ma nell'articolo di ieri invece i Fanini dichiarano che esso é stato depositato solo il 3 dicembre (
http://www.tuttobiciwe b.it/index.php?page=news&cod=74946&tp=n ).
A questo punto a quale animo ingenuo e gentile vogliamo credere? A quello del giovane e inesperto ciclista che per errore ha assunto epo (tanto andava forte lo stesso, a che caspita serve?) o al redentore ingenuo che riabilita per professione "agnellini che hanno infilato i piedi nel fango" per passione e per il ciclismo?
Vogliamo, Angelo, fare "battaglie contro mulini a vento" che diventano giganti, contro "eserciti" di pecore o contro burattini demoni? Perché non rivolgi il tuo impegno (pur lodevole) avverso ai nemici di quello sport, il ciclismo, che hai servito per anni?
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