Bikeporn - Acciaio (Non siate invidiosi)

Gamba_tri

via col vento
29 Marzo 2005
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Genova
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Barco Spirit-Xcr - Cannondale Synapse carbon
Infatti, il mio "cool" era tra virgolette, e io sono molto contento che un loro prodotto non costi tanto quanto un Field on (ossignur) un Baum... tutta ciccia! Però se invece di essere me fossi in loro, un pensierino ce lo farei...
Capisco il ragionamento, ma le Barco curate nell'estetica si trovano sotto altri marchi, tipo Cinelli- Rapha o Scapin e costano almeno mille euro in più. Grafica e verniciatura ricercata richiedono studio e costano anche più del telaio. Come dici tu di loro apprezzo l'ottimo rapporto qualità prezzo dato dai pochi fronzoli. Se poi un designer/verniciatore ha buone idee per sviluppare un suo marchio, la base Barco è eccezionale!

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Piva Nico

Pignone
29 Maggio 2014
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Resana TV
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Scapin Dyesys S8/ Scapin ks pro elegance
Sarto lo definirei semi-artigianale, è pur sempre una medio-piccola impresa. Pegoretti ha il nome quindi fa solo quello che vuole lui e che sa fare bene. Barco forse è quello più aperto a tutto, ma già lavora da terzista quindi non è un piccolo artigiano costretto a far di tutto pur di stare in piedi.
La cosa secondo me andrebbe vista dal lato del cliente e del perché vuole ciò che vuole. Ovvio che se decido di fare il telaista all'inizio faccio quello che riesco, sia per continuare sia per imparare. Cosi si instaura forse quel rapporto un po' perverso per cui il cliente cerca un telaista con cui dare sfogo a tutte le proprie fantasie più o meno sensate, ma "low-cost", ed il telaista si trova costretto a seguirlo pur di lavorare. Ma per quello che ho sentito io alla fine è proprio una po' una pena per gli artigiani. Appena uno si fa un po' il nome e gli funziona il business la smette volentieri di star dietro ad ogni richiesta assurda. Diventando automaticamente "montato" ed antipatico (ma d'élite) :-)
Credo anch'io che sia impossibile per un telaiata ,oggi come oggi,emergere nel settore strada,sia per i numeri di produzione che per il cliente finale a cui si va incontro, nel senso che chi cerca un telaio per GF o per giri domenicali con gli amici nel 99,9% dei casi sceglie il carbo perché la sua prima richiesta è ,quanto Pesa? Seguito da,quanto Costa?
Per il resto del 0.01% che scieglie acciaio ti devi per forza scontrare con i vari presenti e affermati sul mercato Barco,Pego,Baum...anche perché se devo spendere una cifra per un telaio su misura,lo devo aspettare parecchio, e credo chiunque lo voglia fatto da un telaista che si fida e non dall'ultimo arrivato. Quindi non resta che sottonicchie con scadenze che non danno scampo se non la fortuna di finire sul giornale/forum sperando di fare incuriosire qualcuno e sperare in qualche commissione.
Questo è il mio modo di vedere.

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Marco.Cab

Pedivella
19 Novembre 2015
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Bowman + Endurace Disk
Ciao io a novembre nel 2016 ho scelto di farmi fare un telaio in acciaio per provare qualcosa di diverso, avevo avuto in passato una Cervelo R3 e un Caad10, e anche per avere qualcosa non come tutti i miei compagni di uscite. Poi anche per ragione di costi , che con un cifra non troppo alta sono riuscito ad avere un nuovo telaio. Il mio è con tubazioni Dedacciai Zero Replica, non so che differenza di prezzo ci siano con le Columbus Spirit più leggere.


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cpkevin

Novellino
15 Settembre 2013
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Ciao io a novembre nel 2016 ho scelto di farmi fare un telaio in acciaio per provare qualcosa di diverso, avevo avuto in passato una Cervelo R3 e un Caad10, e anche per avere qualcosa non come tutti i miei compagni di uscite. Poi anche per ragione di costi , che con un cifra non troppo alta sono riuscito ad avere un nuovo telaio. Il mio è con tubazioni Dedacciai Zero Replica, non so che differenza di prezzo ci siano con le Columbus Spirit più leggere.


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Volevo sapere come ti sei trovato?

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Marco.Cab

Pedivella
19 Novembre 2015
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Volevo sapere come ti sei trovato?

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Ciao io mi sono trovato bene, faccio tutti i percorsi che facevo prima , anche come comfort mi sembra aver migliorato, sono anche diventato più vecchio di 7 anni quindi la memoria gioca brutti scherzi. Anche la rigidità complessiva non mi sembra inferiore


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Mardot

Velocista
25 Febbraio 2008
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Orco boia, quando arrivo a casa vado subito a misurarmi la febbre, qualcuno mi ha rubato l'account e si è messo a scrivere con il nick di @Ser pecora ma in realtà è Mardot!

Quello che secondo me è un peccato è che un po' ovunque l'acciaio viene utilizzato perlopiù nelle "nicchie", prima fisse, ora gravel, una spruzzata di touring, etc... sempre cose un po' "a scadenza". Segno a mio avviso che più che uno zoccolo duro di appassionati attira persone che vogliono semplicemente qualcosa di "alternativo" (non si sa a cosa).
La fixie con i pendenti curvi e la sellona Brooks che si vede in foto mi pare un bel pateracchio.

quoto al 100% ed è il vero grande peccato che da sempre vado predicando, visto che l'acciaio continua ad essere un materiale ottimo per fare bici da corsa (e poi anche le altre di nicchia)

purtroppo invece l'acciaio viene scelto ormai da chi ritiene che questo sia IL materiale migliore sulla terra (e ovviamente non è vero in assoluto) oppure da chi vuole una bici "diversa", "tutta mia"

il che rende il filone un settore di nicchia per eccellenza

Per carità, però alla fine sti'artigiani lavorano più che altro su sottocategorie, come gravel, fisse, touring, etc...poi sicuramente ci sono n-mila casi singoli che invece si fanno semplicemente fare la bici su misura anche senza l'apribottiglie integrato, ma consideravo la tendenza in generale.

esatto

Ma no. Uno può avere rapporti emotivi con quel che gli pare, anche con la bici del Decathlon. Dicevo solo che mi sembra che l'acciaio sia relegato un po' a queste nicchie modaiole che dopo qualche anno vengono soppiantate da altro.
Poi se questo serve a tenere viva la tradizione artigianale ben venga, che sia acciaio, alluminio o cartapesta.
Mi è venuto in mente vedendo belle foto di tubi, congiunzioni, bei lavori manuali e poi in fondo, a mo' di risultato...una bici da happy hour o "fancy commuting" se va bene.

questo è l'unico vero motivo positivo, la possibilità che il mestiere resti, anche solo facendo momentaneamente (si spera) solo biciclette "alternative"

Sicuramente c'è un tot d persone che amano le cose artigianali e la bici viene percepita come oggetto artigianale in una sua parte essenziale.
Ma non solo l'acciaio si presta all'artigianale. E soprattutto non capisco perché poi l'artigianale spesso deve anche essere"pseudo-alternativo".
Dico pseudo perché poi vedo un sacco di cliché che si ripetono (la fisse con la Brooks), o degli esercizi di stile in cui l'unico obiettivo pare essere creare la cosa più alternativa possibile da mostrare a qualcuno.

lo sai meglio di me, in primis un oggetto viene considerato alternativo per due motivi:
- quanti ne trovi in giro di uguali
- il prezzo

Una bicicletta prodotta da un telaista che fa 50 telai/anno ad un prezzo consistente è "garanzia" di avere un oggetto "alternativo", a prescindere dalla reale valenza tecnica del prodotto. Purtroppo il mercato è fatto da questo tipo di cliente, anche.

Sarto lo definirei semi-artigianale, è pur sempre una medio-piccola impresa. Pegoretti ha il nome quindi fa solo quello che vuole lui e che sa fare bene. Barco forse è quello più aperto a tutto, ma già lavora da terzista quindi non è un piccolo artigiano costretto a far di tutto pur di stare in piedi.
La cosa secondo me andrebbe vista dal lato del cliente e del perché vuole ciò che vuole. Ovvio che se decido di fare il telaista all'inizio faccio quello che riesco, sia per continuare sia per imparare. Cosi si instaura forse quel rapporto un po' perverso per cui il cliente cerca un telaista con cui dare sfogo a tutte le proprie fantasie più o meno sensate, ma "low-cost", ed il telaista si trova costretto a seguirlo pur di lavorare. Ma per quello che ho sentito io alla fine è proprio una po' una pena per gli artigiani. Appena uno si fa un po' il nome e gli funziona il business la smette volentieri di star dietro ad ogni richiesta assurda. Diventando automaticamente "montato" ed antipatico (ma d'élite) :-)

LOL, ammetto che è così, ma è evidente che la percezione di quanto uno sia "montato" ed antipatico è anche molto soggettiva.

Sono un tipo capriccioso, mi piacciono le cose strane, pretendo che il fornitore mi segua altrimenti non mi sento coccolato?
E' probabile che il 95% dei fabbricanti di telai in acciaio siano "montati" e antipatici.

Sono un tipo che pretende almeno una giustificazione se la mia richiesta non viene soddisfatta?
E' probabile che la percentuale di cui sopra scenda.

E pure dall'altra parte, sono un telaista che dice no senza troppe spiegazioni? Non risulterò certo simpatico.... ma se darò valide spiegazioni, magari proponendo valide alternative, ecco che sarò simpatico, competente e qualcuno ti pagherà pure volentieri per questo "servizio".
 

Mardot

Velocista
25 Febbraio 2008
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Vero, se i Barco curassero un po' di più le grafiche o i particolari "cool" come i forcellini...
Ma va bene anche così, perché la sostanza c'è tutta e il loro rapporto q/p è veramente interessante.

Attenzione che la loro grafica ad alcuni può sembrare "strana" o raffazzonata, ma così non è per nulla. I Barco hanno grafiche studiate (letteralmente) da uno dei figli, che si chiama Davide Barco, ed è niente meno che illustratore ufficiale dell'NBA oltre che avere contratti con diverse Federazioni Italiane in primis Pallacanestro e Rugby.

E' un vero genio, che per ultimo ha creato i due poster che i f.lli Barco per il Natale scorso hanno inviato a tutti i loro clienti.

Quanto allo specifico dei forcellini, sia sulle BdC convenzionali che sulle disc e sulle MTB hanno forcellini davvero particolari, che mai cambierebbero perché li usano come loro segni distintivi.

Ma tutto i Barco non fanno, o sbaglio? Fanno quello che vuoi se le puoi convincere che fa senso. Almeno quando ci sono stato ho chiesto di farmi il tubo ss più lungo, come Pego. Hanno rifiutato. Mi dissero che non è necessario, che mi fanno il telaio che non necessita una torre di spacer (e così è, ho solo uno spacer di 5 mm), e per secondo è un "marchio" di Pego e non lo volevano copiare.

Come dicevo prima a @Ser pecora i Barco appartengono a quella categoria di costruttori che magari ti dicono NO, ma motivano il perché te lo dicono, ed il perché non è mai del tipo "so tutto io, come ti permetti, non ti accontento". Io con la 29" ho discusso con loro per settimane a proposito di angoli, ma ne siamo usciti con una soluzione che è comunque partita da loro ed ha incontrato il mio favore, prima che essa venisse mandata in fabbrica....
 

Ser pecora

Diretur
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.... ma se darò valide spiegazioni, magari proponendo valide alternative, ecco che sarò simpatico, competente e qualcuno ti pagherà pure volentieri per questo "servizio".

Si, ma poi bisogna contestualizzare nella realtà.
Di artigiani ne conosco abbastanza e bisogna sentire anche la loro campana.
Faccio l'esempio di Legor, che ho conosciuto in Spagna l'anno scorso. Mi ha detto che la media prima di passare all'ordine era di 70 email....al che, appena ha potuto, ha messo un minimo da pagare per cominciare a discutere, che poi viene rimborsato al momento dell'ordine vero e proprio. Questo è il modus operandi standard degli americani ad esempio.
Ma in Italia funzionerebbe? Mi sa di no (confermato da tanti).
E cosi ciucciati 100 email di domande e scemenze e magari poi alla fine manco ti danno la caparra...o a quel punto vuoi l'apribottiglie nel carro? E sia.
 

Nekro

Novellino
22 Gennaio 2015
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GT Fury Dura Ace 7700 e alla ricerca di una bdc^^'
Si, ma poi bisogna contestualizzare nella realtà.
Di artigiani ne conosco abbastanza e bisogna sentire anche la loro campana.
Faccio l'esempio di Legor, che ho conosciuto in Spagna l'anno scorso. Mi ha detto che la media prima di passare all'ordine era di 70 email....al che, appena ha potuto, ha messo un minimo da pagare per cominciare a discutere, che poi viene rimborsato al momento dell'ordine vero e proprio. Questo è il modus operandi standard degli americani ad esempio.
Ma in Italia funzionerebbe? Mi sa di no (confermato da tanti).
E cosi ciucciati 100 email di domande e scemenze e magari poi alla fine manco ti danno la caparra...o a quel punto vuoi l'apribottiglie nel carro? E sia.

Beh, è un bel deterrente che forse solo chi ha già un certo nome può (forse) permettersi!

Mi piace pensare che ci sia una via di mezzo
 

Ser pecora

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Beh, è un bel deterrente che forse solo chi ha già un certo nome può (forse) permettersi!

Mi piace pensare che ci sia una via di mezzo

O forse tanti devono un po' cambiare mentalità e pensare che anche solo "discutere" fa parte del lavoro per un telaista. Il lavoro non comincia solo quando taglia un tubo....
Lo stesso problema me lo ha raccontato anche Sarto ad es,, per la grafica. Centinaia di mail per decidere mille particolari con una grafica che passa giornate a fare solo quello. E poi magari alla fine il cliente lascia perdere tutto e la fa tinta unita. E le ore passate a fare bozzetti?
La via di mezzo dovrebbe essere anche il rispetto del cliente per il telaista.
In Italia c'è un po' questa mentalità che se ti pago faccio quello che voglio e ti tratto come voglio.
 

Nekro

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O forse tanti devono un po' cambiare mentalità e pensare che anche solo "discutere" fa parte del lavoro per un telaista. Il lavoro non comincia solo quando taglia un tubo....
Lo stesso problema me lo ha raccontato anche Sarto ad es,, per la grafica. Centinaia di mail per decidere mille particolari con una grafica che passa giornate a fare solo quello. E poi magari alla fine il cliente lascia perdere tutto e la fa tinta unita. E le ore passate a fare bozzetti?
La via di mezzo dovrebbe essere anche il rispetto del cliente per il telaista.
In Italia c'è un po' questa mentalità che se ti pago faccio quello che voglio e ti tratto come voglio.

La discussione, secondo me, deve fare parte integrante del lavoro del telaista: aiuta il cliente a non fare/dire/chiedere delle vaccate e aiuta il telaista a valutare nuove e/o alternative soluzioni. Penso che faccia parte di un processo di crescita bidirezionale.

Se il telaista ritiene il cliente un "rompicoglioni" ci sono buone probabilità che poi il telaista si troverà dei clienti rompicoglioni.

Anche noi "potenziali" clienti dobbiamo un po' prendere l'abitudine a "fidarci" del fornitore al quale ci rivolgiamo e capire che la discussione è tale solo se ci sono argomenti da discutere e non fissazioni/invenzioni che non stanno ne in cielo, ne in terra. Infatti ritengo che rivolgersi ad un telaista sia un passo "importante" ed è necessario "studiare" prima di attivarsi, per evitare perdite di tempo sia per il cliente che per l'artigiano.

PS: sempre di 8 tubi stiamo parlando:-)
 

Somec

Apprendista Cronoman
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Colnago, cazzo di bici (cit. Fabio Aru)
Si, ma poi bisogna contestualizzare nella realtà.
Di artigiani ne conosco abbastanza e bisogna sentire anche la loro campana.
Faccio l'esempio di Legor, che ho conosciuto in Spagna l'anno scorso. Mi ha detto che la media prima di passare all'ordine era di 70 email....al che, appena ha potuto, ha messo un minimo da pagare per cominciare a discutere, che poi viene rimborsato al momento dell'ordine vero e proprio. Questo è il modus operandi standard degli americani ad esempio.
Ma in Italia funzionerebbe? Mi sa di no (confermato da tanti).
E cosi ciucciati 100 email di domande e scemenze e magari poi alla fine manco ti danno la caparra...o a quel punto vuoi l'apribottiglie nel carro? E sia.

Sai come ho fatto io? tre, quattro email. Sono stato da loro per una mattinata intera per prendere le misure etc. con le palanche nei Jeans. Ho pagato tutto in anticipo, perchè mi fidavo.(Così mi hanno dato un bel'sconto, senza chiedere, perchè non sono abbituato.
 

Mardot

Velocista
25 Febbraio 2008
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Si, ma poi bisogna contestualizzare nella realtà.
Di artigiani ne conosco abbastanza e bisogna sentire anche la loro campana.
Faccio l'esempio di Legor, che ho conosciuto in Spagna l'anno scorso. Mi ha detto che la media prima di passare all'ordine era di 70 email....al che, appena ha potuto, ha messo un minimo da pagare per cominciare a discutere, che poi viene rimborsato al momento dell'ordine vero e proprio. Questo è il modus operandi standard degli americani ad esempio.
Ma in Italia funzionerebbe? Mi sa di no (confermato da tanti).
E cosi ciucciati 100 email di domande e scemenze e magari poi alla fine manco ti danno la caparra...o a quel punto vuoi l'apribottiglie nel carro? E sia.

Esatto, in questo caso viene fuori l'abilità dei telaista a gestire il cliente, il tatto, la non risposta al momento giusto, soprattutto PRIMA della caparra. E' un delicato equilibrio che è un attimo romperlo, con il potenziale cliente che si stanca e può arrivare a dire "me ne vado, questo telaista non fa per me", oppure il telaista che ritiene il soggetto non un potenziale cliente e lo taglia. A mio avviso ci sono degli accorgimenti che possono migliorare questo rapporto inizialmente complicato, lo dirò qui sotto.

O forse tanti devono un po' cambiare mentalità e pensare che anche solo "discutere" fa parte del lavoro per un telaista. Il lavoro non comincia solo quando taglia un tubo....
Lo stesso problema me lo ha raccontato anche Sarto ad es,, per la grafica. Centinaia di mail per decidere mille particolari con una grafica che passa giornate a fare solo quello. E poi magari alla fine il cliente lascia perdere tutto e la fa tinta unita. E le ore passate a fare bozzetti?
La via di mezzo dovrebbe essere anche il rispetto del cliente per il telaista.
In Italia c'è un po' questa mentalità che se ti pago faccio quello che voglio e ti tratto come voglio.

La parte iniziale, quella dove prende piede il "concept" del progetto è anche quella più fertile, per entrambi. In quella fase il telaista può far sorgere mille "bisogni" al cliente, con conseguente aumento del prezzo, così come il cliente può veder soddisfatti mille desideri, anche qui con un conseguente aumento di prezzo. E' quella fase in cui maggiormente si può dilatare la propensione alla spesa da parte del cliente.

Il pericolo è quello che hai descritto, ossia arrivare a 100 mail e poi il cliente desiste, magari dopo che hai dedicato pure una persona a studiare un bozzetto grafico, o delle tue ore a fare un disegno al CAD.

Diciamo che in questi casi avere un minimo di approccio standard non guasta, la classica via di mezzo tra il vestito su misura del sarto e la pizza con mille varianti (+ mozza, + acciughe, - salsa, +sarcaxxo, ecc......)

Ad esempio puoi iniziare a dire che il tuo telaio, specificando tubazioni e tipo di verniciatura, costa XXX

Poi puoi dire che una serie di cose obbligatorie, ma fatte in un certo modo piuttosto che in un altro, costano YYY (ad esempio i forcellini)

Poi puoi dire che certe richieste le fai gratis (tipo la scelta tra sloping e tradizionale)

Poi esponi il prezzo delle personalizzazioni, quelle più evidenti, tipo verniciatura con più di 2 colori, oppure verniciatura con le scritte verniciate (no decals)

Insomma, rendi evidenti una serie di cose che ti evitano di ricevere mille mail inutili, magari inoltrando queste informazioni con un documento fatto bene, chiaro.

A quel punto se sei un uomo di mestiere lo capisci abbastanza bene se davanti hai un perditempo oppure un potenziale cliente. Aggiungo che se arrivi a 100 mail e non hai ancora incassato la caparra, la colpa è più tua di chi ti ha inviato 100 mail.......
 
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gianluigi

Apprendista Scalatore
19 Agosto 2009
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Scapin R8, Scapin KS-25
... I Barco hanno grafiche studiate (letteralmente) da uno dei figli, che si chiama Davide Barco, ed è niente meno che illustratore ufficiale dell'NBA oltre che avere contratti con diverse Federazioni Italiane in primis Pallacanestro e Rugby.

E' un vero genio, che per ultimo ha creato i due poster che i f.lli Barco per il Natale scorso hanno inviato a tutti i loro clienti.
I know, e l'ho anche contattato per info. I suoi lavori di grafica li trovo bellissimi.
(sulle bici però si è applicato poco, eh :-)xxxx )