Comunque 5000km sono 100km/settimanali.
Contando 10km minimo tra riscaldamento e defaticamento diventano forse 90.
Non so come fate
Contando 10km minimo tra riscaldamento e defaticamento diventano forse 90.
Non so come fate
allora innanzi tutto vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato, ricapitolando il tutto, la maggior parte di voi mi consiglia il gruppo tosto con scarico durante la settimana, zero palestra e zero allenamenti specifici, curare meglio anche l'alimentazione durante l'uscita.
devo verificare meglio la soglia anaerobica facendo il test in salita (conto di farlo Giovedì prossimo sperando che la gamba destra torni ok), mi ricalcolo le zone e successivamente vi posto il prossimo giro che farò con il gruppo tosto con le nuove zone.
allora franc3esco... la questione è questa, te la metto giù facile facile:
quando si inizia una qualsiasi attività sportiva (a maggior ragione quando lo si fà in età adulta o avanzata) la cosa più importante è avere il giusto approccio, ovvero iniziare con calma, rispettando i propri ritmi del momento, senza stare a fare confronti ne con se stesso (visto che non sarebbe ancora possibile), ne tantomeno con altri, che hanno una "storia sportiva" alle spalle.
Questo vuol dire che se nella tua prima uscita dopo 50km sei arrivato a casa stanco ma non esausto, quella è la tua distanza e quelle sono le tue capacità del momento. L'errore che spesso si commette quando si è agli inizi è quello di pensare che in 6 mesi/1 anno tutto possa cambiare... non è cosi!
Il primo anno invece, è molto utile per prendere dimestichezza con il mezzo, con la posizione che impone e per capire se il gesto atletico è corretto, oltre ad imparare come vanno gestite le proprie energie, che non sono affatto infinite (quindi controllare la cadenza, l'uso corretto dei rapporti nelle varie fasi di una uscita, la frequenza cardiaca,ecc). Facendo un esempio, se nelle tue prime uscite vedi che fai 50km in 2ore, vuol dire che quello è il ritmo che riesci a sostenere. Perchè allora volerlo alterare ad ogni costo? il tuo obiettivo piuttosto dovrebbe essere quello di farne 3 di ore e 75km, tanto per dire, senza fissarsi a star dietro a gente che ha ben altri ritmi. Fare "volume" vuol dire riuscire nel tempo (da qui... all'infinito!) a incrementare le tue ore di sella e le relative distanze, non fare uscite al limite del fuori soglia.
Non avere fretta e non pensare "al punto di arrivo", perchè questo punto non esiste... esiste invece la capacità di allenarsi con buon senso e una volta imparato quello, hai veramente solo da pedalare e basta, con i tuoi ritmi, i tuoi orari preferiti, mangiando e bevendo a seconda delle tue abitudini e facendo esperienza su queste cose che sono tue e non di altri. Vedrai che cosi migliorerai senza avere la fretta di dover necessariamente migliorare, che è l'errore più grande che molti commettono quando si approcciano alla bici.
La cosa più importante che ti insegna il ciclismo è l'equilibrio, in ogni suo significato, non solo perchè si stà su due ruote!
allora franc3esco... la questione è questa, te la metto giù facile facile:
quando si inizia una qualsiasi attività sportiva (a maggior ragione quando lo si fà in età adulta o avanzata) la cosa più importante è avere il giusto approccio, ovvero iniziare con calma, rispettando i propri ritmi del momento, senza stare a fare confronti ne con se stesso (visto che non sarebbe ancora possibile), ne tantomeno con altri, che hanno una "storia sportiva" alle spalle.
Questo vuol dire che se nella tua prima uscita dopo 50km sei arrivato a casa stanco ma non esausto, quella è la tua distanza e quelle sono le tue capacità del momento. L'errore che spesso si commette quando si è agli inizi è quello di pensare che in 6 mesi/1 anno tutto possa cambiare... non è cosi!
Il primo anno invece, è molto utile per prendere dimestichezza con il mezzo, con la posizione che impone e per capire se il gesto atletico è corretto, oltre ad imparare come vanno gestite le proprie energie, che non sono affatto infinite (quindi controllare la cadenza, l'uso corretto dei rapporti nelle varie fasi di una uscita, la frequenza cardiaca,ecc). Facendo un esempio, se nelle tue prime uscite vedi che fai 50km in 2ore, vuol dire che quello è il ritmo che riesci a sostenere. Perchè allora volerlo alterare ad ogni costo? il tuo obiettivo piuttosto dovrebbe essere quello di farne 3 di ore e 75km, tanto per dire, senza fissarsi a star dietro a gente che ha ben altri ritmi. Fare "volume" vuol dire riuscire nel tempo (da qui... all'infinito!) a incrementare le tue ore di sella e le relative distanze, non fare uscite al limite del fuori soglia.
Non avere fretta e non pensare "al punto di arrivo", perchè questo punto non esiste... esiste invece la capacità di allenarsi con buon senso e una volta imparato quello, hai veramente solo da pedalare e basta, con i tuoi ritmi, i tuoi orari preferiti, mangiando e bevendo a seconda delle tue abitudini e facendo esperienza su queste cose che sono tue e non di altri. Vedrai che cosi migliorerai senza avere la fretta di dover necessariamente migliorare, che è l'errore più grande che molti commettono quando si approcciano alla bici.
La cosa più importante che ti insegna il ciclismo è l'equilibrio, in ogni suo significato, non solo perchè si stà su due ruote!
certo, ma credo che lui avesse dei dubbi e non poi cosi campati per aria, visto che dice di trovarsi impiccato. Mi pare che la domanda sua fosse "ma faccio bene o no?". Se gli venisse tutto semplice, dubito che si sarebbe posto la questione...Va bene, ma se lui ce la fa a stare con sto gruppo, a patto poi di dover recuperare bene in settimana, perchè non continuare?
certo, ma credo che lui avesse dei dubbi e non poi cosi campati per aria, visto che dice di trovarsi impiccato. Mi pare che la domanda sua fosse "ma faccio bene o no?". Se gli venisse tutto semplice, dubito che si sarebbe posto la questione...
Il dubbio nasce proprio perché leggendo il libro di Friel c'è scritto a chiare lettere che un gruppo troppo veloce può portare ad un overtraining ed addirittura ad un peggioramento della condizione ma parlando con voi e con i membri del mio gruppo sto capendo che un po' tutti si sono buttati nella mischia proprio come sto facendo io.
Sottoscrivo il tuo post. Aggiungo che è importante dare un occhiata al cardio e un'altra al sensore di cadenza. Perché se a fine giro hai 65 rpm medie vuol dire che per rimanere al gancio hai dovuto fare tutta la strada solo di forza. Il giorno dopo avrai le gambe di legno.L'unico consiglio sensato. Se stare nella pancia del gruppo ti costringe a stare fuori soglia, significa che per la tua condizione attuale di allenamento vanno "troppo forte".
Importante per migliorare durante gli allenamenti è guardare il cardio e non il contachilometri.
Secondo me una volta alla settimana un giro tirato che metta alla frusta gambe e fiato male non fa è divertente ed è allenante. Ieri siamo usciti in 15, ciclisti vari, dal signore attempato che pratica cicloturismo moderato a quelli che non si perdono una GF in tutta la stagione.
È stato un trionfo di cicaline dei ciclocomputer che indicavano il fuori soglia e in ogni strappo qualcuno saltava come un birillo. Oggi ho le gambe indolenzite, non mi alleno mangio e recupero.
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..sacrosante parole....allora franc3esco... la questione è questa, te la metto giù facile facile:
quando si inizia una qualsiasi attività sportiva (a maggior ragione quando lo si fà in età adulta o avanzata) la cosa più importante è avere il giusto approccio, ovvero iniziare con calma, rispettando i propri ritmi del momento, senza stare a fare confronti ne con se stesso (visto che non sarebbe ancora possibile), ne tantomeno con altri, che hanno una "storia sportiva" alle spalle.
Questo vuol dire che se nella tua prima uscita dopo 50km sei arrivato a casa stanco ma non esausto, quella è la tua distanza e quelle sono le tue capacità del momento. L'errore che spesso si commette quando si è agli inizi è quello di pensare che in 6 mesi/1 anno tutto possa cambiare... non è cosi!
Il primo anno invece, è molto utile per prendere dimestichezza con il mezzo, con la posizione che impone e per capire se il gesto atletico è corretto, oltre ad imparare come vanno gestite le proprie energie, che non sono affatto infinite (quindi controllare la cadenza, l'uso corretto dei rapporti nelle varie fasi di una uscita, la frequenza cardiaca,ecc). Facendo un esempio, se nelle tue prime uscite vedi che fai 50km in 2ore, vuol dire che quello è il ritmo che riesci a sostenere. Perchè allora volerlo alterare ad ogni costo? il tuo obiettivo piuttosto dovrebbe essere quello di farne 3 di ore e 75km, tanto per dire, senza fissarsi a star dietro a gente che ha ben altri ritmi. Fare "volume" vuol dire riuscire nel tempo (da qui... all'infinito!) a incrementare le tue ore di sella e le relative distanze, non fare uscite al limite del fuori soglia.
Non avere fretta e non pensare "al punto di arrivo", perchè questo punto non esiste... esiste invece la capacità di allenarsi con buon senso e una volta imparato quello, hai veramente solo da pedalare e basta, con i tuoi ritmi, i tuoi orari preferiti, mangiando e bevendo a seconda delle tue abitudini e facendo esperienza su queste cose che sono tue e non di altri. Vedrai che cosi migliorerai senza avere la fretta di dover necessariamente migliorare, che è l'errore più grande che molti commettono quando si approcciano alla bici.
La cosa più importante che ti insegna il ciclismo è l'equilibrio, in ogni suo significato, non solo perchè si stà su due ruote!
Rieccomi, dopo 3 mesi di uscite domenicali con il gruppo soft e lavori infrasettimanali (2 uscite in settimana+palestra) ho provato nuovamente una uscita con il gruppo tosto, volevo regalarmi una uscita estrema per il mio primo anno in bici. A differenza della prima volta dove sono morto da subito, questa volta per metà uscita, quindi 50km vallonati e 600mt di dislivello, sono stato con loro, ero anche abbastanza fresco e stupito. Di colpo è iniziata la flessione ed è coincisa con un falsopiano al 3% con vento frontale/laterale, non riuscivo a mettermi a ventaglio per via della strada stretta e di colpo piombo nelle gambe. Ho stretto i denti per 10km ma ormai avevo speso troppo. Poi sono riuscito a stare in scia solo nei tratti pianeggianti fino al rientro anche con punte sopra i 35km/h ma sulle salite anche dolci se ne andavano via facilmente, per darvi una idea su una salita più impegnativa al 7% di 6km, mi hanno dato 3'30''. Non mi sentivo tanto il fiato corto, anche se stavo in zona 4 alta o 5, o fame (mi ero nutrito bene) era proprio stanchezza muscolare. Comunque fine uscita 100km e 1300mt di dislivello (non facevo salite così da ottobre) media 27km/h. Credo che loro senza di me avrebbero chiuso sui 28 e qualcosa di media.
Dove potrei focalizzare il mio allenamento? Ovvio che sono già felice così ma visto che 2 volte a settimana esco solo potrei soffermarmi su alcuni aspetti specifici.
ho fatto una colazione abbondante un'ora prima di partire, un panino con il miele dopo 40 km, un gel di carboidrati prima di una salita più o meno al km 70, un altro gel prima dell'ultima salita al km 90Possi chiederti se, durante quei 50 km hai mangiato qualcosa?