Anche l'Astana in crisi

Ser pecora

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Anche l'Astana in crisi
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L'economia mondiale normalmente si basa su quello che fai e quello che hai.
Parlo dell'Europa. Prodotti che vengono commercializzati in giro per il mondo , il made in Italy , lo champagne francese , l'arte che abbiamo le opere di Michelangelo o di Leonardo , le attrattive turistico-ambientali come le dolomiti , le alpi i pirenei.
A quelle latitudini la maggiore economia è fare un buco in terra ed esce il petrolio , per avere una attrattiva ambientale devono costruirla artificialmente con investimenti di denaro incredibili. Ma il loro petrolio finirà un giorno e in certe nazioni come appunto il Kazakistan finirà prima.
Il Kazakistan poi è una nazione che all'inverno il petrolio si usa per riscaldare e molto e all'estate per raffreddare e molto.
 

Luca38

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seguo e giusto per capire.....non credo il governo non abbia piu soldi, quindi l'unica spiegazione del non pagare gli stipendi è aver deciso ad inizio stagione di smettere di investire e quindi ciao ciao astana ?

come la vedete voi ?!
 
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seguo e giusto per capire.....non credo il governo non abbia piu soldi, quindi l'unica spiegazione del non pagare gli stipendi è aver deciso ad inizio stagione di smettere di investire e quindi ciao ciao astana ?

come la vedete voi ?!
mi sembra l'unica spiegazione plausibile, probabilmente il governo kazako si è stufato del giocattolo.
ed oggi hanno vinto l'Omloop con tre uomini nella fuga decisiva...
 
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seguo e giusto per capire.....non credo il governo non abbia piu soldi, quindi l'unica spiegazione del non pagare gli stipendi è aver deciso ad inizio stagione di smettere di investire e quindi ciao ciao astana ?

come la vedete voi ?!


Qualcosa di simile successe anche nel 2009 anno in cui ingaggiarono Armstrong, corsero alcune tappe del giro con gli sponsor cancellati sulla maglia; poi la situazione s'è risolta e dopo quasi un decennio c'è di nuovo qualche problema. Spero che si risolva; il problema comunque nelle squadre WT è un pò generalizzato, BMC è a rischio chiusura e lo stesso Porte ha detto che aspetta fino a Maggio poi si inizierà a guardare intorno; a metà 2017 è stato il turno della Cannondale che era a rischio chiusura poi hanno trovato Education First. Ad oggi credo che ad eccezione di chi ha veramente grandi capitali (Sky, Uae, Barhain) la crisi è sparsa a macchia d'olio. Forse sarebbe l'occasione per rivedere anche gli introiti delle squadre e cercare di far qualcosa per non farle chiudere.
Altra osservazione che mi sento di fare, queste squadre in crisi hanno anche degli ottimi ciclisti, la BMC è competitiva nelle classiche e ha Porte per i GT; la EF lo scorso anno 2° al Tour e Vanmarke per le classiche.
 

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Non ho capito, la squadra ciclistica sarebbe in crisi perché in Kazakistan stanno finendo il petrolio ?

Rispetto le opinioni di tutti e le battute su orologi e altro , sono simpatiche ,ma ho trovato questo articolo , sulle difficoltà del Kazakistan.
La squadra Astana , non è sponsorizzata da un'azienda di bici che non vuole più spendere , ma dallo stato , Astana è il nome della capitale. La crisi è nata dal crollo del valore del petrolio , non dal crollo del valore degli orologi a cucu' .
Politica economica (KAZAKHSTAN)
Le difficoltà economiche che il Kazakhstan ha incontrato a partire dalla metà del 2014 hanno reso evidente la fragilità del sistema economico del Paese e reso improrogabili alcune sue modifiche strutturali.

Il Presidente Nazarbayev ha comunicato a novembre 2014 l’avvio di una nuovo piano di politica economica, denominato “Nurly Zhol" ("Sentiero luminoso"). Si tratta di un piano di sviluppo, articolato in 5 anni, che prevede una serie di riforme considerate dal Governo come il “motore della crescita” del Paese e che comportera' oltre 24 miliardi di dollari di investimenti (9 prelevati dal Fondo nazionale, alimentato dai proventi petroliferi, 6 stanziati dallo Stato e i restanti 9 attesi da BERS, World Bank, Banca di Sviluppo Islamica e Banca di Sviluppo Asiatica). Gli interventi riguardano, in particolare: sviluppo delle PMI, rafforzamento del settore bancario, attrazione di investimenti esteri, sviluppo delle infrastrutture, anche per dare nuovo impeto all'occupazione. A tal fine sono previsti ad esempio la modernizzazione delle reti stradali (avviata), la realizzazione di un nuovo terminal per l'aeroporto di Astana (completata) e la creazione di un "hub logistico" per il transito merci a Khorgos (al confine con la Cina) e nella zona del Caspio (Porto di Aktau e Kurik).

A maggio 2015, inoltre, il Presidente ha presentato un secondo progetto di riforme, i "100 Passi", che prevede concreti interventi per il miglioramento del business environment del Paese: inter alia, misure anti-corruzione, professionalizzazione e moralizzazione della pubblica amministrazione, criteri meritocratici per le assunzioni e promozioni di pubblici impiegati, sistema giudiziario trasparente ed efficiente, metodi alternativi di risoluzione delle controversie, procedure ad hoc per le investment disputes, riforma agraria, procedure sdoganali semplificate, potenziamento dell'agricoltura e dell'allevamento, sviluppo di un centro finanziario nella citta' di Astana, miglioramento dell'educazione pubblica.

Il Governo è ulteriormente impegnato in un piano di privatizzazione, al fine di favorire la competitività e l'efficienza del mercato kazako, tramite la vendita di circa 800 imprese di proprieta' stradale, incluse quelle di maggior valore della holding pubblica Samruk-Kazyna (valutate circa 6/7 10 miliardi di dollari americani di partecipazioni).

Nel settembre 2017 lanciati infine i piani "Modernizzazione 3.0" e "Digital Kazakhstan".

Per quanto riguarda invece la politica monetaria e fiscale, il crollo del prezzo del petrolio e la conseguente necessità di ridurre la spesa pubblica avevano imposto alla Banca Centrale di abbandonare la dispendiosa difesa del tasso di cambio per passare ad una politica di inflation targeting, con l'obiettivo primario di risanare i fondi sovrani. Il target inflazionistico attuale risulta pari al 6-8%, con una previsione nel 2018 pari a 5-7% e 4% nel 2020. Nel 2017 il deficit statale è equivalente all'1,8% del PIL. Il debito pubblico è stimato al 26,3 % del PIL nel 2017 ed è prevista una sua diminuzione di un punto percentuale per il 2018.
 

Luca38

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giusto, è veramente generalizzato, bmc, cannondale l'anno scorso, astana ora e volendo ci mettiamo anche la chiusura della tinkoff e siamo a 4

posso capire pochi sponsor vogliano investire nel ciclismo, ma soprattutto quello che non capivo quando ne parlava tinkoff ed anche a guardare i budget della sky è come fa una squadra di bici a costare certe cifre ?

tolti gli stipendi dei ciclisti, pagati pochissimo rispetto ad altri sportivi come calciatori, tennisti, giocatori di golf ed etc, parliamo di bici che ti da la marca che le produce e che hanno bisogno di manutenzione minima ed economicissima, non sono macchine o moto con motori da smontare ad ogni gara, gomme, benza e meccanici super specializzati

sofiya grazie per la fiducia :==

so che la katusha per il momento non ha problemi di budget, ne ha di risultati, terzo posto del tartaro alla vuelta l'anno scorso a parte, ed è una cosa che non capisco, se sono il governo russo e sono una superpotenza e decido di essere nel ciclismo investo sul serio o lascio direttamente e non faccio come sta facendo, quasi solo presenza con qualche tappa ogni tanto e senza un vero top

edit: in effetti appoggiandosi solo sul petrolio e con questo sceso di prezzo forse l'ipotesi crisi o riduzione spese non necessarie come la squadra di bici ci sta eccome.
 
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johnny pedals

Novellino
2 Febbraio 2011
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pinarello
Tralasciando tutti i discorsi legati a "immagine rovinata per colpa del doping", ragazzi diciamo la verità, il ciclismo interessa poco, guardate il numero di views che fanno gli highlights delle gare world tour su youtube, sono poche migliaia, la visibilità è molto calata, e comunque non tale da giustificare investimenti pubblicitari milionari. Fare paragoni col passato non ha senso perchè nell'epoca pre-internet il ciclismo era uno dei pochi modi per dare visibilità ad un marchio. Oggi è tutto cambiato, la concorrenza è tanta, e il ciclismo che non è per niente uno sport cool, paga il prezzo più salato. E i ciclisti (a parte Bradley Wiggins) smart non lo sono per niente affatto, anzi, pensate a quei provincialotti dei ciclisti italiani più importanti che non parlano una parola di inglese, vengono gestiti come fossero ancora negli anni 70. La crisi c'è certo, ma ricordiamo che crisi in questi anni ha siglificato crisi del lavoro soprattutto e purtroppo, le aziende ci sono sempre, hanno meno operai, ma ci sono, e continuano ad investire tanto in comunicazione, solo che il ciclismo non interessa più e ciao.
 
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Rispetto le opinioni di tutti e le battute su orologi e altro , sono simpatiche ,ma ho trovato questo articolo , sulle difficoltà del Kazakistan.
La squadra Astana , non è sponsorizzata da un'azienda di bici che non vuole più spendere , ma dallo stato , Astana è il nome della capitale. La crisi è nata dal crollo del valore del petrolio , non dal crollo del valore degli orologi a cucu' .
Politica economica (KAZAKHSTAN)
Le difficoltà economiche che il Kazakhstan ha incontrato a partire dalla metà del 2014 hanno reso evidente la fragilità del sistema economico del Paese e reso improrogabili alcune sue modifiche strutturali.

Il Presidente Nazarbayev ha comunicato a novembre 2014 l’avvio di una nuovo piano di politica economica, denominato “Nurly Zhol" ("Sentiero luminoso"). Si tratta di un piano di sviluppo, articolato in 5 anni, che prevede una serie di riforme considerate dal Governo come il “motore della crescita” del Paese e che comportera' oltre 24 miliardi di dollari di investimenti (9 prelevati dal Fondo nazionale, alimentato dai proventi petroliferi, 6 stanziati dallo Stato e i restanti 9 attesi da BERS, World Bank, Banca di Sviluppo Islamica e Banca di Sviluppo Asiatica). Gli interventi riguardano, in particolare: sviluppo delle PMI, rafforzamento del settore bancario, attrazione di investimenti esteri, sviluppo delle infrastrutture, anche per dare nuovo impeto all'occupazione. A tal fine sono previsti ad esempio la modernizzazione delle reti stradali (avviata), la realizzazione di un nuovo terminal per l'aeroporto di Astana (completata) e la creazione di un "hub logistico" per il transito merci a Khorgos (al confine con la Cina) e nella zona del Caspio (Porto di Aktau e Kurik).

A maggio 2015, inoltre, il Presidente ha presentato un secondo progetto di riforme, i "100 Passi", che prevede concreti interventi per il miglioramento del business environment del Paese: inter alia, misure anti-corruzione, professionalizzazione e moralizzazione della pubblica amministrazione, criteri meritocratici per le assunzioni e promozioni di pubblici impiegati, sistema giudiziario trasparente ed efficiente, metodi alternativi di risoluzione delle controversie, procedure ad hoc per le investment disputes, riforma agraria, procedure sdoganali semplificate, potenziamento dell'agricoltura e dell'allevamento, sviluppo di un centro finanziario nella citta' di Astana, miglioramento dell'educazione pubblica.

Il Governo è ulteriormente impegnato in un piano di privatizzazione, al fine di favorire la competitività e l'efficienza del mercato kazako, tramite la vendita di circa 800 imprese di proprieta' stradale, incluse quelle di maggior valore della holding pubblica Samruk-Kazyna (valutate circa 6/7 10 miliardi di dollari americani di partecipazioni).

Nel settembre 2017 lanciati infine i piani "Modernizzazione 3.0" e "Digital Kazakhstan".

Per quanto riguarda invece la politica monetaria e fiscale, il crollo del prezzo del petrolio e la conseguente necessità di ridurre la spesa pubblica avevano imposto alla Banca Centrale di abbandonare la dispendiosa difesa del tasso di cambio per passare ad una politica di inflation targeting, con l'obiettivo primario di risanare i fondi sovrani. Il target inflazionistico attuale risulta pari al 6-8%, con una previsione nel 2018 pari a 5-7% e 4% nel 2020. Nel 2017 il deficit statale è equivalente all'1,8% del PIL. Il debito pubblico è stimato al 26,3 % del PIL nel 2017 ed è prevista una sua diminuzione di un punto percentuale per il 2018.


Che sia una squadra di stato è noto fin dalla sua nascita, ormai più di 10 anni fa; nacque per valorizzare il ciclismo in Kazakistan (si diceva) ma di fatto era per far correre Vinokurov; la squadra si chiama con il nome della capitale ma di fatto è sponsorizzata dalle maggiori aziende del paese che di fatto credo che siano di proprietà statale o quantomeno di partecipazione. Il calo del prezzo del petrolio è ormai una realtà da qualche anno e per quanto possa essere una perdita importante non credo che pregiudichi il mantenimento di una squadra di ciclismo che al netto di tutto non costa più di 20 milioni; è una cifra importante ma per uno stato è una spesa sostenibile, almeno credo.
 
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veramente sono due anni che il prezzo del petrolio ha ripreso a salire: dai 32 dollari / barile del febbraio 2016, siamo arrivati agli oltre 65 di oggi: https://www.clal.it/?section=petrolio
certo, siamo lontani dai valori del 2008 e del 2011/12, però non credo che la volontà dello stato Kazako di disinvestire derivi da questo, visto che ha dichiarato di voler fare investimenti per 24 miliardi di USD.
penso che si aspettassero di avere risultati di maggior prestigio da parte di corridori kazaki, trovando un nuovo Vinokurov, mentre di fatto si sono trovati a dipendere dai risultati di corridori 'stranieri', e questo potrebbe aver fatto disamorare gli alti vertici nei confronti del nostro sport in generale e di Vino in particolare.
 

gasht

Maglia Amarillo
6 Febbraio 2005
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con gruppi shimano
dipende se il prezzo sale da domanda o da taglio di produzione.
è possibile pure che sia una mezza farneticazione di vinokurov, uno scazzo avuto con qualche ministro per una lieve diminuzione di budget finita male etc o vai capirla.


ci sta tutto, magari un contingentamento di budget dovuto a mancati ritorni (magari questi pensavano di vincere un tour all'anno) o a prezzi di petrolio calanti a qualcuno del sultanato è venuto in mente di girare quei soldi su altra roba.
 

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La squadra Astana , non è sponsorizzata da un'azienda di bici che non vuole più spendere , ma dallo stato , Astana è il nome della capitale. La crisi è nata dal crollo del valore del petrolio , non dal crollo del valore degli orologi a cucu' .

Si, ma Astana è un progetto su più sport, non solo ciclismo: http://presidential-club.com/?language=en
Ed a quanto pare solo la squadra ciclistica si è vista tagliare gli stipendi dalla sera alla mattina. Poi, per carità, ci sarà la crisi petrolifera, ma lo sponsor "reale" della squadra è il fondo sovrano Samruk-Kazyna, che ha beni per un centinaio di miliardi...sul ciclismo ha investito una media di 12 milioni l'anno, che sarà un decimo di quello investito per la squadra di calcio...

E comunque, oltre alla finanza ricordo che Astana ciclismo ha altri sponsor oltre a Samruk, da quelli tecnici fino a vini e auto. Per chi ha letto questo qui vedrà una faccia nota:
v_nibali_a_vinokourov_hublot_21_10_2014_4030-27.jpg

Io a naso guarderei più alla gestione di questi.
 

fede23

Pedivella
4 Febbraio 2012
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Wilier izoard xp
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Concordo, paesi come Kazakistan Qatar ecc i soldi li hanno inizialmente dal petrolio ma poi diversificano gli investimenti, spendono nello sport finché il gioco vale la candela (vedesi es. calcistico rovinano il mercato creano un autentica bolla sui costi dei giocatori) nel ciclismo hanno “drogato” i costi facendoli lievitare causando la sparizione di tante buone squadre (molte italiane) che a certi livelli di spesa non ci stanno dentro...

E poi spesso difronte ai milioni le federazioni tutte (calcio, ciclismo, atletica) si girano dall’altra parte, non sono catastrofico ma seguo lo sport da un punto di vista economico e mai come in questi anni gli investimenti nello sport hanno un forte carattere politico...

Risultato pochi team ricchissimi e addio alla tradizione ma pure al futuro perché così la base si stringe e se non sei dentro non sei fuori ma sei morto sportivamente.