Struttura di un programma di allenamento

superchicken

Gregario
28 Ottobre 2007
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Io quel tipo di struttura non la applico fa anni. Anzi, inserisco anche nel periodo base lavori in Z5-6. Nel 2016 però ho esagerato e mi sono trovato in forma a gennaio e bollito a febbraio, quindi attenzione. In ogni caso io ho notato con certezza notevoli miglioramenti in base al volume complessivo, piuttosto che alla struttura. Mi sembra comunque che resista una visione piuttosto tradizionale della periodizzazione, visto che anche la recente riedizione della Bibbia di Friel parla ancora di sviluppo delle capacità di base nei primo periodo e di quelle avanzate in seguito. Il piano di British Cycling che ho seguito lo scorso anno pure, quindi nelle vecchie idee c'è ancora del buono, probabilmente.

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Sono d'accordo con te sullo stare attenti nel periodo invernale. E anche sul fatto che un maggior volume sarebbe la soluzione migliore ma purtroppo è più facile che accada il contrario, cioè si ha meno tempo. Quindi se riduco volume e anche intensità è normale che a febbraio debba ricominciare tutto da capo.
Friel e il British cycling plan propongono dei piani generici che possono andare bene un po' per TUTTI e quindi rimangono un po' cauti.
Poi Friel secondo me si rivolge molto a atleti di alto livello con tanto tempo disponibile. Avessi 20h a settimana è probabile che ne gioverei non poco..
 

fedguar

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14 Maggio 2014
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proprio se si hanno a disposizione poche ore settimanali, anche nella fase invernale non vale la pena azzerare quasi quello che si è fatto in precedenza.
riservare comunque delle sedute a qualità con z4 e qualche z5 mantiene una base valida su cui poi si può tornare a lavorare, avendo purtroppo poco tempo disponibile e non potendo di certo fare miracoli.
poi per migliorare la FTP sempre avendo a disposizione poche ore, non è così facile, i volumi maggiori a 10h settimanali e meglio ancora alle 15h settimanali permettono di fare meglio, vedasi magari una preparazione polarizzata.
 

packy.hunters

Cronoman
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Io vorrei riprendere un po' l'argomento iniziale, cioe' la periodizzazione.
Mi piacerebbe capire quanti di voi che hanno applicato il classico piano hanno ottenuto miglioramenti l'anno successivo. Ovviamente non parlo di chi ha appena iniziato a pedalare che ovviamente vedra' grandi guadagni in poco tempo, ma di chi sono anni che ha raggiunto il suo teorico potenziale.
Io di mio ho la stessa FTP di 10 anni fa e quello che non riesco a concepire del metodo tradizionale e' il perche', una volta raggiunto la forma alla fine dell'estate, si dovrebbe abbandonare allenamenti intensi e dedicarsi a mesi di pascolamenti o poco piu'. Addirittura c'e' chi evita come la peste di fare salita fino a febbraio. Guai a superare la soglia prima di marzo e poi per 2 mesi ci si ammazza di ripetute a ftp e vo2max. Ad aprile-maggio iniziano le gare e quindi durante la settimana si fa mantenimento.
A me sembra un ricominciare da capo perdendo il tesoretto duramente guadagnato.
Io il fondo adesso ce l'ho eccome, quindi perche' non fare in modo di non perderlo e invece concentrarsi su quelle zone che sono state meno sviluppate perche' curate per breve tempo? E' chiaro che il tutto deve essere fatto con attenzione, introducendo ampi recuperi per non bruciarsi e arrivare in primavera esausti.

Periodizzazione classica si, ma non così radicale, nel senso che va bene inserire i periodi come descritto all'inizio, i classici 4 o 5 macrocicli ma preferisco che uno intersechi l'altro in ogni seduta, mi spiego meglio, nel microciclo di fondo, durante le sedute inserisco comunque brevi richiami di intensità massimale ad alte cadenze, in 2 ore ne farò anche 8/10, parliamo di z7, la domenica durante la pascolata infilo almeno 2 blocchi da 15' in z3/SS....Altro esempio, durante il macrociclo dedicato alla forza lavorerò tanto alla ftp per la forza resistente ma quando dovrò sviluppare quella esplosiva le intensità saranno decisamente alte, potrei proseguire all'infinito.....Anche io vedo gente ammazzarsi di pianura fino a marzo ma non sono d'accordo, troppo tempo a bassa intensità serve a chi inizia o a chi fa una preparazione per la prima volta e ha bisogno di fare fondo. Comunque per quanto riguarda i risultati con questo tipo di periodizzazione non mi sento di darti numeri perchè quest'anno ho avuto un aumento ma partivo da un lungo stop quindi non li ritengo affidabili, nel complesso comunque mi sono trovato bene.
 
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Io quel tipo di struttura non la applico fa anni. Anzi, inserisco anche nel periodo base lavori in Z5-6. Nel 2016 però ho esagerato e mi sono trovato in forma a gennaio e bollito a febbraio, quindi attenzione. In ogni caso io ho notato con certezza notevoli miglioramenti in base al volume complessivo, piuttosto che alla struttura. Mi sembra comunque che resista una visione piuttosto tradizionale della periodizzazione, visto che anche la recente riedizione della Bibbia di Friel parla ancora di sviluppo delle capacità di base nei primo periodo e di quelle avanzate in seguito. Il piano di British Cycling che ho seguito lo scorso anno pure, quindi nelle vecchie idee c'è ancora del buono, probabilmente.

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CAPITATO anche a me...
 

Marietto64

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ma, se non erro, anche friel non fa abbandonare lavori ad alta intensità nel periodo "base" poi che privilegi maggiormente il fondo è vero...ma non lo mette come allenamento esclusivo nel primo periodo...
mi posso benissimo sbagliare, dovrei andare a rivedere il testo...è un po' che non lo leggo...inoltre non lo mai seguito al 100%, ho sempre preso spunti...
In effetti nel suo testo "Fast over 50" consiglia espressamente a noi nonnetti di non abbandonare mai i richiami alle intensità vo2 max. Risulterebbe dalle ricerche che è un parametro che cala notevolmente con l'età (come la forza) e quindi mantenerlo sarebbe importante

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In effetti nel suo testo "Fast over 50" consiglia espressamente a noi nonnetti di non abbandonare mai i richiami alle intensità vo2 max. Risulterebbe dalle ricerche che è un parametro che cala notevolmente con l'età (come la forza) e quindi mantenerlo sarebbe importante

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Fast over 50? Non lo conosco, vado a vedere...visto l’anno prossimo son 50[emoji6]


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superchicken

Gregario
28 Ottobre 2007
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In effetti nel suo testo "Fast over 50" consiglia espressamente a noi nonnetti di non abbandonare mai i richiami alle intensità vo2 max. Risulterebbe dalle ricerche che è un parametro che cala notevolmente con l'età (come la forza) e quindi mantenerlo sarebbe importante

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Mi dai un tuo giudizio su quel libro? Ero interessato a leggerlo ma non vorrei che fosse una minestra riscaldata della sua Bibbia o cose banali e scontate.
 
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Marietto64

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Mi dai un tuo giudizio su quel libro? Ero interessato a leggerlo ma non vorrei che fosse una minestra riscaldata della sua Bibbia o cose banali e scontate.
Rispetto alla penultima bibbia è un passo avanti, chi segue Friel trova appunto tanto di già conosciuto, però la prospettiva che dà è leggermente diversa. Si impara a conoscere e familiarizzare con il proprio inevitabile declino fisico, se ne imparano le motivazioni.
Poi la zuppa è sempre quella, ma io la suggerisco senz'altro ai ultracinquantenni, che magari troveranno i consigli un poco conservativi se vicino più ai 50 che ai 60.
Qualcuno potrebbe però sorprendersi nel leggere che Friel consiglia come elisir della performance in età pre geriatrica l'intensità al vo2 max.

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giux85

Novellino
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Cannondale F29 carbon, Trek emonda srl
Nel ciclismo vigono le stesse regole per tutti gli altri sport, ed in particolare l'atletica:
Avvicinandosi all'evento aumentare intensità diminuendo i volumi.
I lavori a bassa intensità giusto inserirli solo all'inizio come preparazione di base, ma hanno utilità minima.
I lavori ad altissima intensità invece fanno sempre bene, ma sono i volumi ad essere delicati. L'importante è arrivare carichi il giorno della gara, o comunque nel periodo di maggiore interesse.
Credo che comunque chi non vuole affidarsi ad un preparatore atletico (cosa che secondo me è utilissima) debba però imparare a conoscersi e poi strutturare un programma flessibile, per due motivi:
1) Non c'è niente di più importante dell'autostima, e con programmi troppo rigidi si finisce con il fallire, e con il fallire iniziano le famose "pippe mentali", aumento del cortisolo, calo della prestazione, ed ancora più pippe mentali. Male.
2) Un programma troppo rigido è facilmente sotto o sovrastimato. Nel ciclismo è più facile regolarsi grazie alle tabelline, alle zone cardio, ma non è infallibile: la figura del preparatore atletico è fondamentale. Perché nessuno sa esattamente quale possa essere il reale carico di un allenamento.
Personalmente ho provato l'esperienza "mitica" del sovrallenamento, così come ho provato periodi di sotto-allenamento: nel primo caso i sintomi classici, perdita del sonno, diminuzione della performance e aumento dello stress generale, infiammazioni muscolari;
ma il secondo è più subdolo, perché in breve tempo si trasforma in de-allenamento.. e iniziano quegli inspiegabili cali della prestazione, o al limite stagnanti.. per cui pippe mentali , e da li si torna al punto 1).
Serenità e costanza sempre fondamentali.
 

jokerout

Maglia Iridata
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Tuturano!!!!
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Interessante questa discussione,soprattutto sul fatto che ho riscontrato in molti dei vostri interventi le mie abitudini,dubbi e certezze.

La mia stagione inizia a settembre e finisce ad Agosto.

Dopo anni di preparatore,nell’attuale stagione ho utilizzato le schede precedenti ma ristrutturate,portando da 4 a 6 settimane i mesocicli,sempre con l’ultima di scarico pari a -20% di intensità rispetto alla settimana precedente,ma di testa mia l’ho portata a un + 20% di volume in z2/z3.

Inoltre ho tolto completamente la “palestra”(così ci capiamo subito) per le gambe,utilizzando due giorni della settimana in cui non pedalo per fare due full body(core e parte alta...appunto no zampe!)da 45’ e 15’ di stretching e rilassamento miofasciale.

È stata la mia migliore stagione chiudendo a fine giugno un 4º di categoria e 32º assoluto su una Mf da 120km e 1500di dsl...saranno stati un 4/500 partecipanti...

Detto ciò quest’anno ritorno col preparatore perché parto da subito col PM che nella passata stagione ho preso a dicembre.

Vi continuo a seguire per il linguaggio chiaro e semplice che state utilizzabile.
 

superchicken

Gregario
28 Ottobre 2007
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Nel ciclismo vigono le stesse regole per tutti gli altri sport, ed in particolare l'atletica:
Avvicinandosi all'evento aumentare intensità diminuendo i volumi.
I lavori a bassa intensità giusto inserirli solo all'inizio come preparazione di base, ma hanno utilità minima.
I lavori ad altissima intensità invece fanno sempre bene, ma sono i volumi ad essere delicati. L'importante è arrivare carichi il giorno della gara, o comunque nel periodo di maggiore interesse.
Credo che comunque chi non vuole affidarsi ad un preparatore atletico (cosa che secondo me è utilissima) debba però imparare a conoscersi e poi strutturare un programma flessibile, per due motivi:
1) Non c'è niente di più importante dell'autostima, e con programmi troppo rigidi si finisce con il fallire, e con il fallire iniziano le famose "pippe mentali", aumento del cortisolo, calo della prestazione, ed ancora più pippe mentali. Male.
2) Un programma troppo rigido è facilmente sotto o sovrastimato. Nel ciclismo è più facile regolarsi grazie alle tabelline, alle zone cardio, ma non è infallibile: la figura del preparatore atletico è fondamentale. Perché nessuno sa esattamente quale possa essere il reale carico di un allenamento.
Personalmente ho provato l'esperienza "mitica" del sovrallenamento, così come ho provato periodi di sotto-allenamento: nel primo caso i sintomi classici, perdita del sonno, diminuzione della performance e aumento dello stress generale, infiammazioni muscolari;
ma il secondo è più subdolo, perché in breve tempo si trasforma in de-allenamento.. e iniziano quegli inspiegabili cali della prestazione, o al limite stagnanti.. per cui pippe mentali , e da li si torna al punto 1).
Serenità e costanza sempre fondamentali.

Devo essermi rivolto al preparatore sbagliato allora :( Quello che avevo applicava l'approccio classico, troppo conservativo, con lavori in soglia solo da marzo. Capirai..
Infatti da solo ho ottenuto gli stessi risultati.
L'anno scorso ho voluto provare i piani costruiti con Today's plan, erano veramente tosti: ad aprile ero in forma smagliante. Peccato che ho passato poi il piu' brutto giugno della mia storia ciclistica.
 

giux85

Novellino
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Nel Crossfit (esempio a caso), molti tendono ad usare i programmi allenamento dei pro, con le percentuali dei pro.
Ma capirai che il 90% di un massimale di un pro (200kg per esempio) non può essere allenante come il 90% di tiziocaio (80kg).
Nonostante ci siano le formule per lavorare nelle zone, il lavoro in soglia a 50anni non può essere come il lavoro in soglia a 20anni.
Il preparatore serve per raggiungere uno o più obiettivi specifici: media oraria, potenza, velocità massima, % massa magra, ecc..
soppesando l'unicità della persona.. le schede generiche, così come i programmi generici, non possono sostituirsi a questo..
 

packy.hunters

Cronoman
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In realtà quello che mi preme di più quest'anno è rientrare nella mia dimensione di amatore perchè negli ultimi 2 anni è proprio questo che è mancato. Troppi schemi rigidi legati al preparatore, troppa ossessione alle tabelle, uscite in bici sempre in funzione della gara x o dei lavori mirati a.....Il tutto accompagnato dagli impegni familiari e dal lavoro. Ho capito che la freschezza mentale è più importante di qualsiasi lavoro specifico, quest'anno i peggiori risultati sono arrivati durante i periodi di stress nonostante wattaggi decenti. Questo non vuol dire mancanza di metodicità nell'allenamento, anzi, strutturare un programma da solo dopo anni di preparatori mi darà sicuramente stimoli in più ma tutto con un occhio di riguardo al benessere e alla serenità.
 

Marietto64

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Leggendo la nuova "Bibbia" di Friel, un capitolo è dedicato alle alternative alla classica periodizzazione lineare. Mi sembra interessante tra queste la periodizzazione inversa (reverse linear). In sostanza si tratta di invertire i periodi base e avanzato, dando enfasi nei primi periodi alla intensità, e mano mano che la stagione progredisce passare a dare enfasi a lavori aerobici estensivi. Questo per permettere a chi vuole/deve allenarsi indoor quando la stagione è fredda e godersi più le uscite quando le giornate si allungano. Il programma si adatterebbe meglio a chi programma gare di fondo piuttosto che a chi predilige i circuiti, per intuibili motivi. Che ne pensate? Qualcuno ha esperienze da portare?

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superchicken

Gregario
28 Ottobre 2007
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Leggendo la nuova "Bibbia" di Friel, un capitolo è dedicato alle alternative alla classica periodizzazione lineare. Mi sembra interessante tra queste la periodizzazione inversa (reverse linear). In sostanza si tratta di invertire i periodi base e avanzato, dando enfasi nei primi periodi alla intensità, e mano mano che la stagione progredisce passare a dare enfasi a lavori aerobici estensivi. Questo per permettere a chi vuole/deve allenarsi indoor quando la stagione è fredda e godersi più le uscite quando le giornate si allungano. Il programma si adatterebbe meglio a chi programma gare di fondo piuttosto che a chi predilige i circuiti, per intuibili motivi. Che ne pensate? Qualcuno ha esperienze da portare?

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A me Friel da l'impressione di dire e non dire (probabilmente per tenersi i clienti), dice tutto e il contrario di tutto, basta leggere il suo blog.
Non mi ricordo come lo presenta nel libro, ma qui c'è un suo post in merito.
http://www.joefrielsblog.com/2013/10/reverse-periodization.html
 

Roberto Massa

t.me/massarob
11 Marzo 2008
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n+1
in risposta al "Qualcuno potrebbe però sorprendersi nel leggere che Friel consiglia come elisir della performance in età pre geriatrica l'intensità al vo2 max."
già citato sopra...ho aggiunto semplicemente un articolo già scritto a proposito senza "scomodare" Friel.

Tutto qui, senza necessità di interpretazioni @superchicken ( = già su questo forum, cercando, si trovano articoli/discussioni che trattano del 90 se non del 95% delle cose che vengono ripetute)
 

superchicken

Gregario
28 Ottobre 2007
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in risposta al "Qualcuno potrebbe però sorprendersi nel leggere che Friel consiglia come elisir della performance in età pre geriatrica l'intensità al vo2 max."
già citato sopra...ho aggiunto semplicemente un articolo già scritto a proposito senza "scomodare" Friel.

Tutto qui, senza necessità di interpretazioni @superchicken ( = già su questo forum, cercando, si trovano articoli/discussioni che trattano del 90 se non del 95% delle cose che vengono ripetute)

Prima di tutto mi voglio scusare con te perche' non avevo visto il tuo post in questa discussione, ma solo quello su facebook.
Per il resto, perche' non scomodare Friel? Nel tuo articolo esponi alcune nozioni, ma nel libro di Friel (sono riuscito a leggere un'anteprima proprio della parte che spiega gli aspetti anatomici ed evolutivi del cuore nel corso degli anni) va piu' nello specifico e magari chiarisce meglio cose che tu hai tralasciato.
Se dovessimo smettere di discutere di cose gia' note o gia' scritte, gli amministratori farebbero meglio a chiudere la sezione Metologie di allenamento a nuovi thread, non trovi?