News La Giant TCR della CCC

ios66

Apprendista Velocista
8 Maggio 2009
1.210
112
dosso (FE)
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Bici
Specialized Tarmac,Specialized stumpjumper 29 Kona jake the snake
Ecco la nuova TCR Advanced SL del CCC Pro Team vista più da vicino!
Il fantastico telaio SL nero opaco è equipaggiato con compentistica Giant:
☑️ Manubrio e Stem Contact SLR/SL
☑️ GPS NeosTrack
☑️ Borracce e Portaborracce in carbonio Giant
☑️ Selle Contact SLR.
Il team sta sviluppando assieme a Giant una nuova linea di ruote ad alte prestazioni, al momento le potete vedere marchiate #OverAchieve, stay tuned!
 

pilade66

Pedivella
20 Gennaio 2013
415
70
In salita, in curva
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Bici
Italiana, americane, svizzera.
Vabbè dai, non è certo un’opera d’arte della bici, e le bici universalmente riconosciute come belle sono altre, ma questa è un mezzo da gara, è pronta per essere messa sul tetto di un’ammiraglia eper esser messa alla frusta da professionisti. Vista in quest’ottica mi piace molto.
 
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Sampoo87

Apprendista Scalatore
2 Aprile 2016
2.062
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Bici
Il vecchio bolide e la nuova Wilier.
Più che altro, credo sia una scelta dettata solamente dalla praticità. Far passare internamente i cavi o nascondere le centraline di2 non è una innovazione tecnologicamente rilevante. Non migliora la prestazione, ma solamente l'estetica. In compenso però rende più complicate tutte le operazioni di manutenzione.
Dubito che a un pro interessi avere una bici che "viene dal futuro", ma avere una bici in ordine e sempre pronta. Lo stesso dicasi per squadre e meccanici. Tutto ciò che fa risparmiare tempo e problemi in fase di manutenzione è vantaggioso per un meccanico.
Da questo punto di vista quella bici è perfetta.

Poi, imho, se i mirabolanti "contenuti tecnologici" di questo secolo sono quattro cavi che passano nel manubrio, direi che posso serenamente attendere il prossimo giro.
 

jacknipper

Diversamente scalatore
9 Febbraio 2013
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Bici
Colnago per la strada & Kona per il fango
Più che altro, credo sia una scelta dettata solamente dalla praticità. Far passare internamente i cavi o nascondere le centraline di2 non è una innovazione tecnologicamente rilevante. Non migliora la prestazione, ma solamente l'estetica. In compenso però rende più complicate tutte le operazioni di manutenzione.
Dubito che a un pro interessi avere una bici che "viene dal futuro", ma avere una bici in ordine e sempre pronta. Lo stesso dicasi per squadre e meccanici. Tutto ciò che fa risparmiare tempo e problemi in fase di manutenzione è vantaggioso per un meccanico.
Da questo punto di vista quella bici è perfetta.

Poi, imho, se i mirabolanti "contenuti tecnologici" di questo secolo sono quattro cavi che passano nel manubrio, direi che posso serenamente attendere il prossimo giro.
concordo al 100% con i concetti espressi ... praticità ecc
però se fai una presentazione puoi anche montare una bdc adhoc come si deve
tanto nessuno andrà a vedere le differenze tra quella presentata e quella effettivamente usata: basta che il colore sia quello e chi si accorge delle differenze?
 

Ipercool

Ciociaro
13 Agosto 2012
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Atina (Fr)
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Bici
Trek (alcune)
Ragazzi,
diciamo che a queste biciclette, così semplici e pratiche, che oltretutto ci fanno pagare uno sproposito, se gli togliete le scritte e le verniciate tutte dello stesso colore non le riconosce nessuno, compresi voi.
Sono tutte uguali, viene tristezza solo a guardarle.
Una biciletta che è sostanzialmente la stessa di una di dieci anni fa dovrebbe costare poco, molto poco, almeno molto meno di una dove la casa abbia almeno fatto finta di spendere dei soldi per fare qualcosa di nuovo (se e quanto poi il nuovo sia realmente utile o meno è un altro discorso).
Venderci per innovazione, ad esempio, che hanno usato un carbonio "migliore" fa un poco ridere, il carbonio mica lo produce quello che fa le bicilette, il suo fornitore gli vende un carbonio "migliore" e lui ci fa la stessa bicicletta dicendo che questa è "migliore", investimenti in sviluppi zero, magari il carbonio "migliore" è solo la versione più attuale del precedente e quindi costa anche come quello di prima.
Il discorso non è riferito a questo marchio, è per me valido in generale.

Allora se devo comprare un prodotto così anonimo pagandolo una fortuna, anonimo per anonimo compro un cinese e spendo la metà della metà.

Quando un costruttore di questo calibro presenta una biciletta non deve certo pensare ai 200 esemplari che fornirà a quelli che corrono per mestiere, deve pensare a convincere almeno 2.000.000 di noi a comprarla, altrimenti chiude.
Quindi attirare anche chi la bicicletta la guarda oltre che usarla dovrebbe dare maggiori riscontri piuttosto che puntare solo sui duri e puri dal KOM quotidiano o su quelli che tali si ritengono.

Tutti qui sappiamo che quelli che corrono per mestiere non vincono o perdono grazie o a causa della loro biciletta.
Magari per loro la tanto sbandierata "semplicità" può avere una valenza anche se marginale al punto da essere un gain marginale rispetto ai già marginali marginal gains.
Non è che una biciletta che sia un minimo più personale e che trasmetta qualcosa ti fa perdere tempo quando devi cambiare una ruota.

Certo ci saranno tra di noi anche quelli che ritengono che per loro pedalare sulla biciletta del Campione abbia un fascino e non c'è niente di male, ci saranno tra di noi anche quelli (spero pochi) che ritengono che se la usa lui allora significa che "va forte" e quindi la comprano per quello, ci saranno tra di noi anche quelli (spero pochissimi) che pensano che per loro il risparmio di 5 secondi per sostituire una ruota sia fondamentale.

Visto che è stata più volte richiamata, la mia biciletta non viene dal futuro, è una biciletta attuale, sono tutte queste altre che sono vecchie.

Se piace il classico è chiaro che bisogna comprare quello, ma è anche chiaro che non è vero niente che il classico è intramontabile, sono bicilette non mobili Luigi XV o quadri di Leonardo, o orologi Patek Philippe; la Fiat 124 non è classica è "vintage" cioè vecchia, come lo è una biciletta degli anni 80, è "vintage" cioè vecchia.
Tra qualche anno la mia biciletta sarà vecchia, ma sarà meno vecchia di una che è vecchia già oggi.
Che poi il vintage possa avere un suo fascino e degli estimatori va benissimo, ma li ha in quanto tale e non perché una biciletta vintage sia uguale in tutto ad una attuale, anzi per gli estimatori del genere ha tale fascino di nicchia proprio in quanto diversa.

Comunque, a me ovviamente non frega una mazza di chi compra cosa, io ho il diritto (se posso) di comprare quella che ho, come un altro ha il pieno diritto (se può) di comprarsi questa.
Penso solo che l'importante sia spendere tutti questi soldi per provare delle emozioni, non per inseguire caratteristiche effimere che poi cessano i propri effetti in men che non si dica.
 
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stambecco

Maglia Gialla
14 Giugno 2005
10.511
3.853
cane sciolto
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si
Ragazzi,
diciamo che a queste biciclette, così semplici e pratiche, che oltretutto ci fanno pagare uno sproposito, se gli togliete le scritte e le verniciate tutte dello stesso colore non le riconosce nessuno, compresi voi.
Sono tutte uguali, viene tristezza solo a guardarle.
.


su alcune cose siamo d'accordo, ma anche le bici aero che hanno presentato a settembre e che possiamo considerare "attuali" secondo la tua distinzione, non puoi negare che siano tutte uguali, carro basso, manubrio ed attacco integrato, dimensioni dei tubi più o meno generose e spigolose, cavi nascosti, freni a disco, ecc
se vai indietro nel bdc-mag mi ricordo che ne hanno presentato 3 a distanza di pochi giorni (cannondale giant ed altre non ricordo) e invertendo l'ordine o coprendo le scritte erano facilmente intercambiabili fra loro
 

Ser pecora

Diretur
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16 Aprile 2004
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dove capita
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Ragazzi,
diciamo che a queste biciclette, così semplici e pratiche, che oltretutto ci fanno pagare uno sproposito, se gli togliete le scritte e le verniciate tutte dello stesso colore non le riconosce nessuno, compresi voi.
Sono tutte uguali, viene tristezza solo a guardarle.
Una biciletta che è sostanzialmente la stessa di una di dieci anni fa dovrebbe costare poco, molto poco, almeno molto meno di una dove la casa abbia almeno fatto finta di spendere dei soldi per fare qualcosa di nuovo (se e quanto poi il nuovo sia realmente utile o meno è un altro discorso).
Venderci per innovazione, ad esempio, che hanno usato un carbonio "migliore" fa un poco ridere, il carbonio mica lo produce quello che fa le bicilette, il suo fornitore gli vende un carbonio "migliore" e lui ci fa la stessa bicicletta dicendo che questa è "migliore", investimenti in sviluppi zero, magari il carbonio "migliore" è solo la versione più attuale del precedente e quindi costa anche come quello di prima.
Il discorso non è riferito a questo marchio, è per me valido in generale.

Io normalmente apprezzo i tuoi interventi e la tua onestà, ma qui mi sembra che ci siano un bel po' di luoghi comuni un po' "buttati li".

In primis le "biciclette sono tutte uguali": ma le hai mai viste le biciclette di 20 anni fa? Quelle in acciaio per intenderci. In mancanza di congiunzioni particolari o serigrafie quelle si che erano impossibili (o molto difficilmente) riconoscibili. Oggi per non distinguere una bici dall'altra anche sverniciate bisogna essere orbi...

La questione del carbonio migliore poi non si limita solamente alla materia prima. Materie prime differenti impongo anche layout differenti e quindi progettazioni differenti su dove metterlo il carbonio. Su un telaio di gamma medio-bassa la cosa non pone chissà che problemi tanto si abbonda, ma su telai top di gamma, come quelli odierni che pesano 800gr è già un altro paio di maniche. Soprattutto se si considera che sono prodotti industriali, non artigianali e pertanto "tarati" specificamente per il cliente, e che quindi devono andare bene per diverse tipologie di clienti. Esempio, una taglia XL col telaio da 850gr deve andare bene sia per un potenziale cliente, che si presume esser alto attorno al metro e 90, che può avere il fisico alla Wiggins, ma anche quello che può facilmente pesare 90Kg. Non è cosi scontato.

Con questo non sto dicendo che progettare un telaio da bici sia come progettare la sonda da mandare su Marte, ma un po' di rispetto per chi ci lavora dietro ogni tanto ci vorrebbe. In fondo si tratta pur sempre di ingegneri, non di taroccatori che disegnano il telaio con Paint. Altro che "investimento in sviluppo zero". Chi ha fatto zero investimenti in sviluppo compra gli open mould da catalogo, ma c'è anche chi gli investimenti li fa per davvero e ci spende dei soldi, per progettare, testare, certificare, etc...
 

Ipercool

Ciociaro
13 Agosto 2012
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Atina (Fr)
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Bici
Trek (alcune)
su alcune cose siamo d'accordo, ma anche le bici aero che hanno presentato a settembre e che possiamo considerare "attuali" secondo la tua distinzione, non puoi negare che siano tutte uguali, carro basso, manubrio ed attacco integrato, dimensioni dei tubi più o meno generose e spigolose, cavi nascosti, freni a disco, ecc
se vai indietro nel bdc-mag mi ricordo che ne hanno presentato 3 a distanza di pochi giorni (cannondale giant ed altre non ricordo) e invertendo l'ordine o coprendo le scritte erano facilmente intercambiabili fra loro


Si si, concordo.
Infatti non ne faccio semplicemente una questione di genere.

La mia la riconosco anche tra 100 verniciate tutte uguali.
 

Ipercool

Ciociaro
13 Agosto 2012
11.786
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Atina (Fr)
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Trek (alcune)
Io normalmente apprezzo i tuoi interventi e la tua onestà, ma qui mi sembra che ci siano un bel po' di luoghi comuni un po' "buttati li".

In primis le "biciclette sono tutte uguali": ma le hai mai viste le biciclette di 20 anni fa? Quelle in acciaio per intenderci. In mancanza di congiunzioni particolari o serigrafie quelle si che erano impossibili (o molto difficilmente) riconoscibili. Oggi per non distinguere una bici dall'altra anche sverniciate bisogna essere orbi...

La questione del carbonio migliore poi non si limita solamente alla materia prima. Materie prime differenti impongo anche layout differenti e quindi progettazioni differenti su dove metterlo il carbonio. Su un telaio di gamma medio-bassa la cosa non pone chissà che problemi tanto si abbonda, ma su telai top di gamma, come quelli odierni che pesano 800gr è già un altro paio di maniche. Soprattutto se si considera che sono prodotti industriali, non artigianali e pertanto "tarati" specificamente per il cliente, e che quindi devono andare bene per diverse tipologie di clienti. Esempio, una taglia XL col telaio da 850gr deve andare bene sia per un potenziale cliente, che si presume esser alto attorno al metro e 90, che può avere il fisico alla Wiggins, ma anche quello che può facilmente pesare 90Kg. Non è cosi scontato.

Con questo non sto dicendo che progettare un telaio da bici sia come progettare la sonda da mandare su Marte, ma un po' di rispetto per chi ci lavora dietro ogni tanto ci vorrebbe. In fondo si tratta pur sempre di ingegneri, non di taroccatori che disegnano il telaio con Paint. Altro che "investimento in sviluppo zero". Chi ha fatto zero investimenti in sviluppo compra gli open mould da catalogo, ma c'è anche chi gli investimenti li fa per davvero e ci spende dei soldi, per progettare, testare, certificare, etc...

Anch'io normalmente apprezzo i tuoi interventi e la tua onestà… :mrgreen:
 

Ipercool

Ciociaro
13 Agosto 2012
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Quindi questo invece non sarebbe onesto? ;nonzo%

Per carità, certo che lo è.
Lo è quanto il mio.

Quello del carbonio è un esempio, magari estremizzato, per far capire che non sempre il tutto nuovo lo è proprio del tutto.

Che poi il lavoro degli ingegneri sia molto facilmente bistrattato, sottovalutato e sottopagato sfondi una porta spalancata, lo dico con piena cognizione di causa.
Solo che in questo ed in tanti altri casi la bontà tecnica di un prodotto non è illustrata dagli ingegneri, ma dal marketing.
Saluti.