Freni a disco: pregi e difetti (Parte 3)

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gasht

Maglia Amarillo
6 Febbraio 2005
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con gruppi shimano
le politiche delle case sono sempre giuste perchè vengono fatte dal loro punto di vista. a loro interessa desaturare un mercato saturo.
se domani mattina shimano decidesse di legare le proprie guarniture al pm sarebbe una scelta giustissima da parte loro. giustissima sta per non sindacabile dal consumatore se non col cambio di produttore di guarniture nel caso la scelta non gli piaccia.

sinceramente usando la mtb non ho mai sentito sfregamenti del disco mentre sulla bilancia, per quanto riguarda la bdc, tutti sanno valutare se convenga o meno-cosa e dove si perda o si guadagni- un passaggio da questo punto di vista.
 
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...tutti sanno valutare se convenga o meno-cosa e dove si perda o si guadagni- un passaggio da questo punto di vista.
Il problema nasce quando una valutazione che ha un valore personale e soggettivo viene usata per promuovere o bocciare una soluzione a livello globale.

Del tipo, a me i dischi non servono, ergo sono una caxxata da marketing e chi li usa un coxxxne che si fa fregare. Oppure, a me di duecento grammi in più non me ne frega nulla, quindi la bici leggera non serve a niente ed a nessuno e chi dice altrimenti è un fessacchiotto che scimmiotta i pro.

Nessuno si offenda se ci si ritrova, eh! Absit iniuria... ;-)
 

gasht

Maglia Amarillo
6 Febbraio 2005
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con gruppi shimano
Il problema nasce quando una valutazione che ha un valore personale e soggettivo viene usata per promuovere o bocciare una soluzione a livello globale.

Del tipo, a me i dischi non servono, ergo sono una caxxata da marketing e chi li usa un coxxxne che si fa fregare. Oppure, a me di duecento grammi in più non me ne frega nulla, quindi la bici leggera non serve a niente ed a nessuno e chi dice altrimenti è un fessacchiotto che scimmiotta i pro.

Nessuno si offenda se ci si ritrova, eh! Absit iniuria... ;-)
in realtà quello che i più temono è una sparizione del rim tipo su mtb. in questo momento l'ipotesi è scongiurata poiché i produttori di gruppi continuano la produzione di entrambi i sistemi.
mettere ansia è l'obbiettivo di ogni produttore. del tipo: guarda che il vhs non lo facciamo più. il che può essere pure vero.
certo che qui il discorso è un po' diverso in quanto ci sono conumatori che trovano il vhs ancora buono. alcuni potenzialmente migliore. per ora.
vhs=rim.

ossia questa è la prima riforma radicale della bdc dai tempi dei manettini. solo che allora non c'erano i social.
se voi andate sui social c'è un bel dibattito rim vs disc. i produttori tengono le orecchie alzate su questo.
mi sarei aspettato uno sram secco su disco. invece anche loro continuano la doppia produzione.
e chi si ricorda dei manettini sa che shimano dura ace praticamente li avrà levati di produzione dieci minuti fa...
 
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pietrogrip

Maglia Amarillo
13 Aprile 2011
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in realtà quello che i più temono è una sparizione del rim tipo su mtb. in questo momento l'ipotesi è scongiurata poiché i produttori di gruppi continuano la produzione di entrambi i sistemi.
mettere ansia è l'obbiettivo di ogni produttore. del tipo: guarda che il vhs non lo facciamo più. il che può essere pure vero.
certo che qui il discorso è un po' diverso in quanto ci sono conumatori che trovano il vhs ancora buono. alcuni potenzialmente migliore. per ora.
vhs=rim.

ossia questa è la prima riforma radicale della bdc dai tempi dei manettini. solo che allora non c'erano i social.
se voi andate sui social non c'è un bel dibattito rim vs disc. i produttori tengono le orecchie alzate su questo.
mi sarei aspettato uno sram secco su disco. invece anche loro continuano la doppia produzione.
e chi si ricorda dei manettini sa che shimano dura ace praticamente li avrà levati di produzione dieci minuti fa...

Vabbè nemmeno nella mtb fu così immediata e radicale, basta pensare ai telai ibridi


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gasht

Maglia Amarillo
6 Febbraio 2005
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Vabbè nemmeno nella mtb fu così immediata e radicale, basta pensare ai telai ibridi


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alcuni produttori tipo specialized troncarono di brutto. anche wilier (wilier sicuro sul telaio top oropuro) ti parlo 2009/10. e xtr dal 980 mi pare. vado a memoria...

su volevo scrivere "c'è un bel dibattito rim disc"
 

green dolphin

Scalatore
3 Gennaio 2008
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Secondo me è molto semplice: è solo un problema economico.....fino a quando sarà remunerativo produrre bici e gruppi non disc i produttori lo faranno....quando non lo sarà più smetteranno.
Così non è semplice. E' semplicistico.

Chi produce telai non produce i gruppi e viceversa. Logico che le due cose vanno a braccetto, ma ci sono in ballo interessi diversi. Chi produce gruppi punta ad uno sviluppo tecnologico per adeguare i nuovi sistemi alle nuove tecnologie, chi produce telai in un certo senso si adegua a questi standard, mentre punta il proprio sviluppo su altro, ad esempio scelta dei materiali, geometrie, adozioni di standard diversi per le ruote

Logico che i due sistemi si influenzano, e non sarà solo il possibile guadagno ad influenzare la scelta: se riesci ad importi sul mercato con il disc, perché non dovrebbe essere altrettanto o più remunerativo rispetto ai rim?!? Anzi, a sentore direi che il cambio di standard può solo portare un incremento se avrà come conseguenza che l'utente finale vorrà abbracciare le nuove tecnologie e acquistare un telaio disc e ruote e gruppo disc. Non tutti lo faranno, ma basta una certa percentuale, e chi si occupa di vendite ed indagini di mercato ha già valutato questi aspetti, ed il guadagno è garantito. Poi ci sarebbe il discorso della concorrenza, e vedere che anche Campagnolo si è buttata sul disc, vuol dire che nessuno è disposto a rimanere fuori dalla partita. Perché evidentemente c'è (o si spera ci sia) una bella fetta di torta da spartirsi. Oltre al fatto molto importante che un'azienda ora che voglia rimanere sul mercato deve proporre le innovazioni, non è solo una questione di guadagno, ma di sopravvivenza.
 

longjnes

Maglia Rosa
10 Luglio 2008
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Gianni2
Così non è semplice. E' semplicistico.

Chi produce telai non produce i gruppi e viceversa. Logico che le due cose vanno a braccetto, ma ci sono in ballo interessi diversi. Chi produce gruppi punta ad uno sviluppo tecnologico per adeguare i nuovi sistemi alle nuove tecnologie, chi produce telai in un certo senso si adegua a questi standard, mentre punta il proprio sviluppo su altro, ad esempio scelta dei materiali, geometrie, adozioni di standard diversi per le ruote

Logico che i due sistemi si influenzano, e non sarà solo il possibile guadagno ad influenzare la scelta: se riesci ad importi sul mercato con il disc, perché non dovrebbe essere altrettanto o più remunerativo rispetto ai rim?!? Anzi, a sentore direi che il cambio di standard può solo portare un incremento se avrà come conseguenza che l'utente finale vorrà abbracciare le nuove tecnologie e acquistare un telaio disc e ruote e gruppo disc. Non tutti lo faranno, ma basta una certa percentuale, e chi si occupa di vendite ed indagini di mercato ha già valutato questi aspetti, ed il guadagno è garantito. Poi ci sarebbe il discorso della concorrenza, e vedere che anche Campagnolo si è buttata sul disc, vuol dire che nessuno è disposto a rimanere fuori dalla partita. Perché evidentemente c'è (o si spera ci sia) una bella fetta di torta da spartirsi. Oltre al fatto molto importante che un'azienda ora che voglia rimanere sul mercato deve proporre le innovazioni, non è solo una questione di guadagno, ma di sopravvivenza.
la vera differenza rispetto al settore cugino è che nella mtb tutto l'impianto frenante può essere separato dal resto del gruppo. esiste un bell'indotto di after-market su freni. quindi chi fa il mercato sui gruppi non decide sui freni.

Sulla strada invece, ad oggi, l'impianto è integrato sulle leve e il mercato è in mano a 3 soggetti. anzi a 1 con quote marginali ad altri 2.
quindi se shimano smette di fare i rim i telaisti o si attaccano a campagnolo e sram o sono costretti a discare i telai se vogliono vendere.

Tuttavia proprio l'elettronico potrebb egiungere in soccorso. con l'elettronico nulla vieterebbe di avere leve after market e il comando elettronico istallato sulle leve sia che siano disc che rim. certo serve collaborazione dei produttori di gruppi , però si avrebbe l'apertura ad un vero sviluppo della parte frenante.
Ma quale produttore potrebbe avere interesse a definire uno standard elettronico da installare su leve aftermarket? sicuramente chi ha meno mercato per guadaganrsi quote tra i customizzatori.

fine delle fanta evoluzioni!
 
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le politiche delle case sono sempre giuste perchè vengono fatte dal loro punto di vista. a loro interessa desaturare un mercato saturo.
se domani mattina shimano decidesse di legare le proprie guarniture al pm sarebbe una scelta giustissima da parte loro. giustissima sta per non sindacabile dal consumatore se non col cambio di produttore di guarniture nel caso la scelta non gli piaccia.

sinceramente usando la mtb non ho mai sentito sfregamenti del disco mentre sulla bilancia, per quanto riguarda la bdc, tutti sanno valutare se convenga o meno-cosa e dove si perda o si guadagni- un passaggio da questo punto di vista.
Giusto, alla fine siamo tutti schiavi del mercato e le aziende non potendo fare bici e componenti più leggeri sono andate in un'altra direzione.
 
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Boooooo

Apprendista Velocista
2 Settembre 2016
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da corsa :)
E quindi se non sei al top in tutti i parametri, prenditi pure un bandon da 9 kg che tanto è uguale, non ti cambia niente ...

Ma che diavolo di ragionamento è? Uno migliora tutto ciò che gli è possibile fare. Una bici più leggera mi aiuta ad ottenere quel qualcosa che cerco nel mezzo. Il bandon da 9 kg non mi permette nulla, ma proprio nulla per ottenerlo.

1) Non mi aiuta in salita, anzi mi peggiora
2) Non mi aiuta in discesa, so guidare bene e freno molto poco, quindi l'avere un mezzo con l'impianto frenante da moto non mi interessa, tanto non lo uso, mi basta e avanza quello che ho già.
3) Non mi aiuta nella manutenzione, dovrei sempre dipendere da altri
4) Non mi aiuta sul bagnato, ad oggi non ho visto una persona coi dischi riuscire a sorpassarmi anche in queste condizioni critiche.

Poi se la vogliamo mettere sul lato economico meglio che mi taccia ...



Una "obiezione" uscita poche volte in questa discussione è la seguente: poichè nel ciclismo "il motore" è l'essere umano nessuna novità tecnologica del mezzo meccanico ha comportato in passato/comporterà nel futuro significativi aumenti alla prestazione sportiva. Stessa cosa nel running con la scarpetta, NESSUNO crede che la nuova mescola della gomma ti farà andare "significativamente" più forte. E allora cosa ha spinto molti di noi ai dischi? (per quanto mi riguarda anche al cambio elettronico, ai copertoni tubeless larghi 28 mm che diventano 31 e quindi pressioni basse, ai cerchi con canale largo e profilo "non basso", insomma a tutti quegli "accorgimenti moderni" che a detta di molti è solo marketing): sicurezza e comfort che sono le uniche cose che la tecnologia può migliorare significativamente.
Parliamo della discesa, punto forte delle bici disc, nonostante ho migliorato i miei tempi sensibilmente prendo paga (e di gran lunga!) dai primi delle granfondo con bici rim e sicuramente anche avessero bici vintage con tubolari e manettini del cambio nel tubo obliquo ma secondo voi chi rischia la pelle di più? E a me questo basta e avanza per NON TORNARE INDIETRO AI RIM (tra l'altro pure in nessuna delle altre cose, e se proprio devo dirla tutta ho ritoccato tutti i miei migliori tempi salita/discesa/pianura con la bici nuova ma questo per favore fate finta di non averlo letto altrimenti il dibattito non finisce più diciamo che è stata la maggior "motivazione" data dalla bici nuova :sborone:)

Vuoi mettere ridurre la probabilità di farsi male/morire AD ESEMPIO
-evitando lo scoppio della camera d'aria (sia a seguito del riscaldamento del cerchio sia per un suo difetto di fabbricazione)
-evitando che ceda di schianto un cerchio in carbonio causa consumo per sfregamento con il pattino (ogni pinzata porta via del materiale e dai che ti dai io non starei tanto tranquillo)
-evitando che si scolli il tubolare con il caldo o con il passare del tempo
-migliorando il grip in curva grazie ai copertoni più larghi e pressioni basse
-concentrandosi solo a guidare senza preoccuparsi se alla prossima staccata/situazione di pericolo improvvisa la forza frenante sarà sufficiente/con quanta forza dovrò pinzare, o se il cambio ingrana il rapporto (concorderete che lo spostamento del manettino dei comandi dal tubo obliquo al manubrio è stata una conquista e non tanto per la "prestazione")
-disponendo di una bici più stabile e senza vibrazioni durante la frenata (pinzare nella parte alta del cerchio è tutt'altro tipo di stress per il telaio che pinzare un disco solidale al mozzo della ruota)
-disponendo di una bici più comoda che ammortizza meglio le asperità con tutti i benefici sia al mezzo meccanico (ridurre il rischio di cracche al telaio/cerchi) che al nostro fisico
 
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green dolphin

Scalatore
3 Gennaio 2008
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la vera differenza rispetto al settore cugino è che nella mtb tutto l'impianto frenante può essere separato dal resto del gruppo. esiste un bell'indotto di after-market su freni. quindi chi fa il mercato sui gruppi non decide sui freni.

Sulla strada invece, ad oggi, l'impianto è integrato sulle leve e il mercato è in mano a 3 soggetti. anzi a 1 con quote marginali ad altri 2.
quindi se shimano smette di fare i rim i telaisti o si attaccano a campagnolo e sram o sono costretti a discare i telai se vogliono vendere.

Tuttavia proprio l'elettronico potrebb egiungere in soccorso. con l'elettronico nulla vieterebbe di avere leve after market e il comando elettronico istallato sulle leve sia che siano disc che rim. certo serve collaborazione dei produttori di gruppi , però si avrebbe l'apertura ad un vero sviluppo della parte frenante.
Ma quale produttore potrebbe avere interesse a definire uno standard elettronico da installare su leve aftermarket? sicuramente chi ha meno mercato per guadaganrsi quote tra i customizzatori.

fine delle fanta evoluzioni!
Hai detto bene a citare il paragone con le mtb. Lì il mercato degli impianti idraulici a disco sì è sviluppato a parte, solo Shimano ad un certo punto ha proposto i dual control che però non hanno avuto successo. Nella strada, per via dei comandi integrati e dell'elettronico, ora, non vedo perché produttori come Hope o Hayes per citarne alcuni, debbano inserirsi quando Shimano o Sram già ti offre tutto. È una battaglia persa, perché a meno che tu non abbia qualcosa di diverso da offrire, non puoi essere concorrenziale.
Il futuro del disc in un certo senso è cambiato proprio quando Shimano e Sram hanno deciso di fare anche la bassa e media gamma con questo sistema. La bassa/media gamma alla fine è quella che si vende di più, e che si trova più facilmente nelle bici di primo montaggio da acquistare in negozio o online. Punto. Se si fossero fermati al top di gamma ci sarebbe poco da dire, tutti noi saremmo qui a parlare dei dischi come prodotto di nicchia. Invece sono e diventeranno qualcosa di popolare. È per quello che soppianteranno il rim.
 

RicktheQuick

Apprendista Cronoman
30 Giugno 2013
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wilier zero.7,wilier 501
Corretto, infatti molti post fa (qualche mese indietro) avevo detto che chi non si trovava a proprio agio con le vecchie bici, era corretto passasse alla nuova tecnologia.

Quello che continuo a contestare e su cui difficilmente cambierò idea (almeno fino a che non mi obbligherà il mercato) è il fatto che vengano decantate lodi su un prodotto che non ritengo adatto a tutti e per tutto.
Si vuol far passare il messaggio che è meglio averli tutti per n. motivi, ma in verità lo è solo per una parte del mercato, un'altra buona fetta non ne sente assolutamente il bisogno.

ah no, non credo servano a tutti, certamente servono a pochissimo/niente ai pro, però per molti altri sì. considerato che saranno sostanzialmente inutili per i più bravi, io credo che il mercato andrà sul disco in massa, ma rimarrà coi top "da salita" coi caliper.
 
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Maglia Gialla
24 Novembre 2008
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Specialized sworks sl6
Ti chiedo scusa se "ho toppato", però sai com'è... https://www.bdc-mag.com/forum/threads/club-specialized-parte-sesta.213926/page-284 qui sei tu stesso a dire che la pesata era stata approssimativa con la bilancia pesapersone...:mrgreen: (per altro a 6.5 kg, con la conseguenza che oggi secondo quanto dici dovrebbe assestarsi addirittura sui 6.4 kg :wacko:

...e comunque un po' di conti so farli ... con pedali assioma (pesantucci in effetti) l'etap ed il pacco pignoni ultegra 11/32, rotori e pinze trp ben difficilmente si arriva a 6.5 kg anche montando un telaio taglia 58 molto leggero come sl6.. comunque sia, leggendo la discussione del club specialized, ho visto che non sono stato l'unico a ricavare l'impressione che mi sono fatto leggendoti qui (ossia di utente molto presuntuoso, convinto di sapere tutto, con la verità in tasca). Contento tu... o-o
Mi spiace ma hai toppato nuovamente. Quella foto è vecchia come è vecchia quella pesata approssimativa. Poi ne è stata fatta una più precisa (come ti ho già scritto) . Rispetto a quella bici sono cambiati rotori, attacco manubrio e alcuni dettagli (come ti ho scritto ora il pacco pignoni è il dura ace ma nel tuo vaneggisre te ne sei scordato).
Prima mi dici che è sbagliato fare i conti con la matematica e che va usata una bilancia seria, adesso invece cambi idea e vai di matematica perché ti fa comodo. Fai pure. Fai ridere nella tua crociata sinceramente. Io saro presuntuoso ma detto da te francamente...

Sent from my F5321 using BDC-Forum mobile app
 

razor 1

Apprendista Scalatore
15 Febbraio 2012
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val petronio, entroterra sestrese
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Cannondale S6 Evo HM
Una "obiezione" uscita poche volte in questa discussione è la seguente: poichè nel ciclismo "il motore" è l'essere umano nessuna novità tecnologica del mezzo meccanico ha comportato in passato/comporterà nel futuro significativi aumenti alla prestazione sportiva. Stessa cosa nel running con la scarpetta, NESSUNO crede che la nuova mescola della gomma ti farà andare "significativamente" più forte. E allora cosa ha spinto molti di noi ai dischi? (per quanto mi riguarda anche al cambio elettronico, ai copertoni tubeless larghi 28 mm che diventano 31 e quindi pressioni basse, ai cerchi con canale largo e profilo "non basso", insomma a tutti quegli "accorgimenti moderni" che a detta di molti è solo marketing): sicurezza e comfort che sono le uniche cose che la tecnologia può migliorare significativamente.
Parliamo della discesa, punto forte delle bici disc, nonostante ho migliorato i miei tempi sensibilmente prendo paga (e di gran lunga!) dai primi delle granfondo con bici rim e sicuramente anche avessero bici vintage con tubolari e manettini del cambio nel tubo obliquo ma secondo voi chi rischia la pelle di più? E a me questo basta e avanza per NON TORNARE INDIETRO AI RIM (tra l'altro pure in nessuna delle altre cose, e se proprio devo dirla tutta ho ritoccato tutti i miei migliori tempi salita/discesa/pianura con la bici nuova ma questo per favore fate finta di non averlo letto altrimenti il dibattito non finisce più diciamo che è stata la maggior "motivazione" data dalla bici nuova :sborone:)

Vuoi mettere ridurre la probabilità di farsi male/morire AD ESEMPIO
-evitando lo scoppio della camera d'aria (sia a seguito del riscaldamento del cerchio sia per un suo difetto di fabbricazione)
-evitando che ceda di schianto un cerchio in carbonio causa consumo per sfregamento con il pattino (ogni pinzata porta via del materiale e dai che ti dai io non starei tanto tranquillo)
-evitando che si scolli il tubolare con il caldo o con il passare del tempo
-migliorando il grip in curva grazie ai copertoni più larghi e pressioni basse
-concentrandosi solo a guidare senza preoccuparsi se alla prossima staccata/situazione di pericolo improvvisa la forza frenante sarà sufficiente/con quanta forza dovrò pinzare, o se il cambio ingrana il rapporto (concorderete che lo spostamento del manettino dei comandi dal tubo obliquo al manubrio è stata una conquista e non tanto per la "prestazione")
-disponendo di una bici più stabile e senza vibrazioni durante la frenata (pinzare nella parte alta del cerchio è tutt'altro tipo di stress per il telaio che pinzare un disco solidale al mozzo della ruota)
-disponendo di una bici più comoda che ammortizza meglio le asperità con tutti i benefici sia al mezzo meccanico (ridurre il rischio di cracche al telaio/cerchi) che al nostro fisico

Secondo me rischia di più la pelle chi è più insicuro. Quelli che vanno forte non ti credere che siano pazzi scriteriati, è solo che hanno una padronanza e un controllo del mezzo che molti si sognano. Ma loro sono in tutta tranquillità. Non è altrettanto vero il discorso per chi cerca di stare assieme a loro pur non avendo le stesse doti. Questi sono quelli che rischiano veramente.

Per ridurre le probabilità a zero virgola, in primis imparare a guidare. Così non hai il problema del:

- scoppio camera d'aria (succede a quelli che si sono brasati ai freni)
- cedere di schianto dei cerchi in carbonio (mai visto tra chi sa usare una bici da corsa)
- scollamento del tubolare (vedi sopra)
- grip in curva (con un buon tubolare da 25 faccio miracoli pur essendo di 2 anni)

Per gli altri problemi circa la concentrazione per i manettini e le vibrazioni (quali, io mai avute con nessuna delle mie pargole)
e la comodità ... posso solo dire che la mtb in questi anni ha fatto disastri. Ora molti che son nati biker sentono la necessità di tutta una serie di cose che lo stradista non reputa importanti.

Ricordate, la bdc va guidata diversamente da come si era abituati con la mtb. Se ne possono mutuare alcune tecniche, ma poi lo stile di guida è differente. Al modo che tanti sentono queste mancanze, viene da pensare che se avessero imparato fin da piccoli cosa vuol dire bdc, non ci sarebbero tante paranoie.

P.S.: E mollateli 'sti freni ....
 
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gasht

Maglia Amarillo
6 Febbraio 2005
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con gruppi shimano
non uso il copertoncino, non lo uso più tranne quelle due volte che metto i supersonic.
in ogni caso a me è scoppiato un paio di volte in discesa. una volta in falso piano in discesa avevo preso una buca.
un'altra volta ho preso un sasso ed è scoppiato tipo 100 metri dopo. andavo abbastanza piano ho fatto in tempo a frenare.
se anche col disco hai possibilità di mettere il copertoncino ti levi il casino del cerchio carbonio e surriscaldametno ma non ovvi totalmente al problema scoppio.

tubeless: sempre sasso piegato cerchio alu dt 20 anteriore e tubeless praticamente sgonfiato rapidissimamente ero in piana prima di inizio salita.

chiaramente non nego certo che col disco tiri via un bel po' di rogne (magari anche qualche rogna legale ai produttori...)
mi "piace" sempre ricordare il caveat sul libretto mavic: non esiste la sicurezza completa. andare in bici è pericoloso.
innegabile. anche perché non siamo soli sulla strada...
 
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Boooooo

Apprendista Velocista
2 Settembre 2016
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da corsa :)
Secondo me rischia di più la pelle chi è più insicuro. Quelli che vanno forte non ti credere che siano pazzi scriteriati, è solo che hanno una padronanza e un controllo del mezzo che molti si sognano. Ma loro sono in tutta tranquillità. Non è altrettanto vero il discorso per chi cerca di stare assieme a loro pur non avendo le stesse doti. Questi sono quelli che rischiano veramente.
..
Per ridurre le probabilità a zero virgola, in primis imparare a guidare..
...

"imparare a guidare" dai su.. non mi pare una buona argomentazione allora "se sai guidare" non servono autovettore con servosterzo, abs, controlli elettronici ecc; quello che volevo dire in estrema sintesi è che la tecnologia se non ha migliorato la prestazione ha migliorato la sicurezza, "dimostrazione per assurdo": con budget illimitato tutti compererebbero bici disc con cambio elettronico e tutti i crismi moderni o per lo meno incuriositi la proverebbero per poi non tornare più indietro (il problema del peso non si pone con budget illimitato e quindi non vedo altre controindicazioni)

a proposito dei pro ("quelli che sanno guidare") ne ho visti a cadere a fiotti giusto l'altro giorno nella tappa della tirreno-adriatico con arrivo a Fossombrone (le mie zone dove conosco le qualità terribili degli asfalti) lo stesso vincitore di tappa caduto 2 volte a pochi km dal traguardo non lo so' se con i dischi sarebbe caduto
 

gasht

Maglia Amarillo
6 Febbraio 2005
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Una "obiezione" uscita poche volte in questa discussione è la seguente: poichè nel ciclismo "il motore" è l'essere umano nessuna novità tecnologica del mezzo meccanico ha comportato in passato/comporterà nel futuro significativi aumenti alla prestazione sportiva. Stessa cosa nel running con la scarpetta, NESSUNO crede che la nuova mescola della gomma ti farà andare "significativamente" più forte. E allora cosa ha spinto molti di noi ai dischi? (per quanto mi riguarda anche al cambio elettronico, ai copertoni tubeless larghi 28 mm che diventano 31 e quindi pressioni basse, ai cerchi con canale largo e profilo "non basso", insomma a tutti quegli "accorgimenti moderni" che a detta di molti è solo marketing): sicurezza e comfort che sono le uniche cose che la tecnologia può migliorare significativamente.
Parliamo della discesa, punto forte delle bici disc, nonostante ho migliorato i miei tempi sensibilmente prendo paga (e di gran lunga!) dai primi delle granfondo con bici rim e sicuramente anche avessero bici vintage con tubolari e manettini del cambio nel tubo obliquo ma secondo voi chi rischia la pelle di più? E a me questo basta e avanza per NON TORNARE INDIETRO AI RIM (tra l'altro pure in nessuna delle altre cose, e se proprio devo dirla tutta ho ritoccato tutti i miei migliori tempi salita/discesa/pianura con la bici nuova ma questo per favore fate finta di non averlo letto altrimenti il dibattito non finisce più diciamo che è stata la maggior "motivazione" data dalla bici nuova :sborone:)

Vuoi mettere ridurre la probabilità di farsi male/morire AD ESEMPIO
-evitando lo scoppio della camera d'aria (sia a seguito del riscaldamento del cerchio sia per un suo difetto di fabbricazione)
-evitando che ceda di schianto un cerchio in carbonio causa consumo per sfregamento con il pattino (ogni pinzata porta via del materiale e dai che ti dai io non starei tanto tranquillo)
-evitando che si scolli il tubolare con il caldo o con il passare del tempo
-migliorando il grip in curva grazie ai copertoni più larghi e pressioni basse
-concentrandosi solo a guidare senza preoccuparsi se alla prossima staccata/situazione di pericolo improvvisa la forza frenante sarà sufficiente/con quanta forza dovrò pinzare, o se il cambio ingrana il rapporto (concorderete che lo spostamento del manettino dei comandi dal tubo obliquo al manubrio è stata una conquista e non tanto per la "prestazione")
-disponendo di una bici più stabile e senza vibrazioni durante la frenata (pinzare nella parte alta del cerchio è tutt'altro tipo di stress per il telaio che pinzare un disco solidale al mozzo della ruota)
-disponendo di una bici più comoda che ammortizza meglio le asperità con tutti i benefici sia al mezzo meccanico (ridurre il rischio di cracche al telaio/cerchi) che al nostro fisico
beh tutti gli sport di resistenza hanno una componente psicologica fondamentale. devi soffrire. se sei psicologicamente gratificato soffri meno.
non esiste amatore al mondo che non abbia migliorato qualcosa con la bici nuova.
pensa che a me fanno effetto le scarpe nuove: che affare che ho fatto senti che leggere che belle.
scendendo giù giù in questa euforia da acquisto sono arrivato alle tacchette rosse ferme shimano. da un paio di settimane dopo l'euforia biomeccanica iniziale ho...la sciatica o il piriforme. insomma ho un gluteo in meno.
 
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