Una "obiezione" uscita poche volte in questa discussione è la seguente:
poichè nel ciclismo "il motore" è l'essere umano nessuna novità tecnologica del mezzo meccanico ha comportato in passato/comporterà nel futuro significativi aumenti alla prestazione sportiva. Stessa cosa nel running con la scarpetta, NESSUNO crede che la nuova mescola della gomma ti farà andare "significativamente" più forte. E allora cosa ha spinto molti di noi ai dischi? (per quanto mi riguarda anche al cambio elettronico, ai
copertoni tubeless larghi 28 mm che diventano 31 e quindi pressioni basse, ai cerchi con canale largo e profilo "non basso", insomma a tutti quegli "accorgimenti moderni" che a detta di molti è solo marketing):
sicurezza e comfort che sono le uniche cose che la tecnologia può migliorare significativamente.
Parliamo della discesa, punto forte delle bici disc, nonostante ho migliorato i miei tempi
sensibilmente prendo paga (e di gran lunga!) dai primi delle granfondo con bici rim e sicuramente anche avessero bici vintage con tubolari e manettini del cambio nel tubo obliquo
ma secondo voi chi rischia la pelle di più? E a me questo basta e avanza per NON TORNARE INDIETRO AI RIM (tra l'altro pure in nessuna delle altre cose, e se proprio devo dirla tutta ho ritoccato tutti i miei migliori tempi salita/discesa/pianura con la bici nuova ma questo per favore fate finta di non averlo letto altrimenti il dibattito non finisce più diciamo che è stata la maggior "motivazione" data dalla bici nuova
)
Vuoi mettere ridurre la probabilità di farsi male/morire AD ESEMPIO
-evitando lo scoppio della camera d'aria (sia a seguito del riscaldamento del cerchio sia per un suo difetto di fabbricazione)
-evitando che ceda di schianto un cerchio in carbonio causa consumo per sfregamento con il pattino (ogni pinzata porta via del materiale e dai che ti dai io non starei tanto tranquillo)
-evitando che si scolli il tubolare con il caldo o con il passare del tempo
-migliorando il grip in curva grazie ai copertoni più larghi e pressioni basse
-concentrandosi solo a guidare senza preoccuparsi se alla prossima staccata/situazione di pericolo improvvisa la forza frenante sarà sufficiente/con quanta forza dovrò pinzare, o se il cambio ingrana il rapporto (concorderete che lo spostamento del manettino dei comandi dal tubo obliquo al manubrio è stata una conquista e non tanto per la "prestazione")
-disponendo di una bici più stabile e senza vibrazioni durante la frenata (pinzare nella parte alta del cerchio è tutt'altro tipo di stress per il telaio che pinzare un disco solidale al mozzo della ruota)
-disponendo di una bici
più comoda che ammortizza meglio le asperità con tutti i benefici sia al mezzo meccanico (ridurre il rischio di cracche al telaio/cerchi) che al nostro fisico