Essendo del Lodigiano e lavorando nella sanità pubblica vi racconto un po' come si è evoluta la situazione nella bassa lodigiana (ma credo che sarebbe potuto accadere lo stesso in qualsiasi altra parte in Italia).
Il "paziente uno", il ragazzo di 38 anni di Codogno che ha infettato mezzo lodigiano nonostante accusasse sintomi influenzali ha pensato bene di partecipare a due gare podistiche sia nel Lodigiano che in Liguria ed a varie partite di calcetto con amici.
Poi ha pensato bene di recarsi in Pronto Soccorso a Codogno negando di aver avuto contatti con persone rientrate dalla Cina. Visitato e dimesso.
Si è ripresentato in PS dopo alcuni giorni e ricoverato in un reparto non in isolamento sempre negando di aver avuto contatti con persone potenzialmente infette. Solo all'aggravarsi della situazione la moglie ha confessato ai medici che avevano avuto contatti con un collega da poco rientrato dalla Cina (risultato poi negativo).
Se il paziente uno avesse seguito le disposizioni e avesse chiamato il 112 o il 1500 e non si fosse recato due volte in PS o almeno avesse informato il personale dell'ospedale del possibile contatto con persone a rischio ora non ci ritroveremmo con un ospedale in isolamento, diversi medici ed infermieri positivi al test, e diverse persone ignare contagiate per uno sprovveduto.
Da venerdì nel Lodigiano c'era un'ordinanza che vietava agli abitanti di allontanarsi da una decina di comuni, ebbene, sia sabato che domenica giravano foto di persone che conosco e che abitano in quei paesi che erano bellemente in giro per l'Italia, chi a sciare e chi in bici, chi a fare aperitivi, perché il problema dell'italiano medio è che "tanto a me non succede" oppure "è un problema che riguarda altri".