per fare dei KOM non bisogna proprio frenare !
tu ci devi spiegare le traiettorie!
complimenti comunque . ci vuole molta sicurezza per andare forte in discesa in strade aperte al traffico.se no sei un pazzo e non credo
ps. mi e' capitato in un uscita con amici di non poter usare il freno posteriore ed e' stato impossibile stargli dietro in discesa, come di solito faccio. da qui ho capito quanto sia importante per me il freno post. e quanto lo utilizzi
Mumble, ora scriverò delle cose, NON sono da manuale, NON incoraggio nessuno a seguire quanto potrebbe capire da quanto ora scriverò.
Diciamo che la discesa è un terreno delicato, facilmente ci si può far male, quindi ciascuno faccia nel modo in cui si sente più sicuro senza mai oltrepassare quelli che ritiene essere i propri limiti e quelli delle normative.
In salita è tutto piuttosto lineare, non facile ma lineare, alleni i Watt/kg e sali più forte, se pesi 50kg e reggi 300W arriverai in cima molto in fretta, se ne pesi 100 e ne reggi 200 per arrivare, se arrivi, ci vorrà molta pazienza.
Se sei 2 metri e parti da 2 quintali anche un serio allenamento in salita difficilmente ti metterà nelle condizioni di competere con Bernal.
Se hai quasi 60 anni tutto si complica ancora di più.
Chiuso il capitolo salita, tornando alla discesa, paradossalmente è più difficile migliorare su questo terreno che non su altri, qui molto è dettato da azioni istintive, da sensibilità, da equilibrio (fisico, quello mentale un poco meno), per cui allenandosi si migliora ma non quanto ci si aspetterebbe. Di solito è utile a tal fine aver svolto attività giovanili intense, ciclistiche o motoristiche, meglio se in fuoristrada.
Le mani vanno tenute in presa bassa, sia per tenere basso il baricentro del sistema, sia per condurre con maggiore sicurezza, chi si sente più sicuro in presa alta continui a scendere in quel modo.
Nella conduzione aiutano un buon impianto frenante che richieda poco sforzo di azionamento delle leve, poco sforzo consente di tenere ben guidato il volante senza indurre noi stessi sbandamenti dovuti alla nostra azione sul manubrio, per chi ha gli elettronici sono utili anche i satelliti da presa bassa, con quelli il manubrio si tiene sempre ben saldo e per cambiare in ingresso ed uscita di curva non bisogna muovere nessun dito dalla presa che si aveva, si cambia con dei bottoncini che si trovano sotto una falange dei pollici. So che i puristi scriveranno (o penseranno) che queste ultime sono solo caxxate. Alzi la mano ed intervenga chi fa i tempi in discesa ed ha i satelliti da presa bassa e non ha notato che aiutano un sacco, gli altri si astengano.
Mentre state scendendo lo sguardo deve abbracciare la visuale più ampia possibile, sia ai fini della sicurezza, sia per individuare prima possibile distanza e caratteristiche della prossima curva in modo da essere pronti per tempo, scendendo forte non si guarda davanti alla propria ruota, si guarda molto più distante.
Per scendere forte ci vuole molta forza, in uscita di tornante se non spari almeno 700/800 Watt i tempi non li fai, se i tornanti non ci sono e sul dritto non pedali come un matto i tempi non li fai. Far uscire i Watt in discesa è molto più difficile che farli uscire in salita, provare per credere.
Bene, se avete tenuto conto anche in minima parte di quello che ho scritto fino ad ora, assolutamente non fatelo con quello che scriverò d'ora in avanti in questo post.
La discesa si compone di varie parti, dritto, dritto con modeste variazioni di direzione, curve leggere, curve strette o tornanti.
Nelle prime due parti ovviamente non si frena (salvo che manchi visibilità) anzi si pedala di brutto, vantaggiosa la posizione Mohoric-Froome, al -6% per tenere almeno i 60 km/h servono un centinaio di Watt, ponendosi in quella posizione i 60 si fanno senza pedalare.
Dove invece serve frenare io - sbagliando -
farei così:
Il freno anteriore lo uso insieme con il posteriore per staccare in ingresso di curva stretta, questo lo faccio solo con bicicletta dritta, in piega l'anteriore non si tocca salvo emergenze, la staccata deve essere intensa ma non violenta né in attacco né in rilascio e va dosata in modo da arrivare al limite oltre il quale il posteriore si alleggerisce troppo minacciando il bloccaggio. Se la staccata è troppo violenta o il posteriore blocca la bicicletta si disallinea, bisogna correggere e si entra più piano, l'importanza della staccata non è riuscire a raggiungere la velocità di ingresso 50cm più in là ma entrare alla massima velocità di ingresso il più filanti e stabili possibile.
L'accesso è fondamentale in quanto in bicicletta fin ben oltre la corda non si può applicare alcuna propulsione, quindi in uscita si "apre" ben più tardi che con veicoli a motore, per cui la velocità di percorrenza, data da quella di ingresso assume importanza ancora maggiore che in altri ambiti. In percorrenza di curva si conduce con il posteriore azionandolo più o meno intensamente in funzione del raggio di curva, se a metà curva non vi serve condurre con il posteriore significa che sareste potuti entrare più forte. Si inizia a pedalare appena si è sufficientemente diritti, prima la pedivella vi sbatterebbe per terra con effetto canguro della ruota posteriore che potrebbe portare anche al disarcionamento. In uscita si rilancia con tutto quello che si ha snocciolando i rapporti uno dopo l'altro, sempre in presa bassa ed in fuorisella fino a che si riesce. Nelle curve dove non serve staccare velocità e direzione si controllano con il posteriore, l'anteriore non va bene in quanto, a differenza di una vettura, con la bicicletta le curve si fanno in massima parte con la piega e soltanto in minima parte con lo sterzo. In piega rallentamenti con l'anteriore alterano la traiettoria di solito inducendo sottosterzo che richiede correzioni o rallentamenti eccessivi, oltre a garantire una stabilità molto meno buona che non facendolo con il posteriore.
Circa le traiettorie, non è che ci sia da inventarsi molto, dove c'è visibilità ampia si taglia tutto il tagliabile per raddrizzare la traiettoria o per aumentare i raggi di curvatura, dove la visibilità non c'è o è limitata si fanno le stesse cose parametrandole però non alla carreggiata ma alla propria corsia. I tornanti a sinistra sono più favorevoli in quanto si può fare esterno-mezzeria-esterno, in quelli a destra meno in quanto sarebbe mezzeria-corda-mezzeria, ma se ragionevolmente si ritiene di non stare incrociando nessuno si può allargare un poco di più in ingresso ed entrare con una velocità alla quale, una volta giunti a metà curva, da dove si vede il rettilineo successivo, se non viene nessuno si molla tutto e si impegna parte dell'altra corsia e se invece questa è occupata si continua a tenere con il posteriore e si resta totalmente nella propria.
Queste ultime pratiche sono ovviamente proibite dal Cds, quindi sanzionabili, oltreché pericolose, per cui NON seguitele.
In ultimo, come dicevo, mi durano più le anteriori che le posteriori, uso le organiche, ora le 03 che mi pare siano delle organiche un poco più toste, con le anteriori faccio sui 12.500Km con 130.000D+, con le posteriori sui 10.000.
Ribadisco ancora, sono descrizioni teoriche, attuare questi comportamenti nella pratica su strade aperte al traffico può comportare rischi di varia natura con implicazioni anche serie.