Sì l'appannamento di Sagan vuol dire non più 1, 2, 3, ma piazzamenti meno nobili della top 10-15. Sostanzialmente cambia pochissimo nel rendimento (e zero in un eventuale assurdo confronto con un amatore anche ai massimi livelli). Non è che Sagan sia passato da quasi vincere la Sanremo a staccarsi sulla cipressa
12a tappa 2020 Cesenatico-Cesenatico
- Creatore Discussione Teo66
- Data di inizio
Guarda che allorchè ho detto (più volte) che non sarebbe stata la tappa di ieri dimostrativa in un qualche cosa in nessun senso, ho chiaramente compreso anche questo. Rimane il fatto che i top amatori il tempo lo fanno come fossero in fuga, non comodamente in gruppo portati dai gregari, quindi ieri avrebbero preso 20 minuti dal primo che ha fatto una condotta similare a quella che fanno gli amatori e con mezzo gruppo dietro. Questo se si vuol giocare con i numeri e non far passare i prò per esseri mitologici con 6 gambe, 8 palle e tre teste. Quel che non si vuol capire è che i migliori prò sono un altro livello, ma lo sono anche i migliori amatori che pochissimo hanno a che spartire con la massa di quelli che scriviamo qua che vanno in bici a tempo più o meno perso. Quelli ci vanno per lavoro quasi quanto i prò veri. Anche più di alcuni di loro. Sino a ieri si pronosticavano ore di margine. Ebbene non ci sono state ore di margine.con l'unica differenza che le pippe che vincono le gf arrivano tirate come corde dio e riposate. e vanno al limite del loro essere pippe. il mezzo gruppo che ha fatto quel tempo è andato a passeggio. perché quando lo fai di lavoro e non puoi ne aiutare il capitano ne fare la fuga, sprecare energie per contenere un distacco inutile sarebbe stupido e non serio per un professionista.
E vedrai come parleranno dopo esserci stati sul serio sullo Stelvio...ammesso che ci vadano.
Ho sentito Cassani ieri sostenere che alcune squadre fanno pressione per interrompere le gare (giro, poi vuelta e classiche) per chiudere la stagione e non pagare gli atleti.
Mi sembra la guerra dei poveri
E' la guerra dei poveri. Questa situazione sta impoverendo tutti. Da una parte RCS che ha bisogno di finire a tutti i costi anche di fronte a evidenze che consiglierebbero di smetterla qua. Dall'altra le squadre che non gliene frega molto, fatto il Tour di proseguire in questo incubo. In mezzo i corridori che alla fine sono quelli che soffrono di più...big a parte che almeno hanno una paccata di soldi.
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Un articolo che fa il punto sul confronto pro/amatori nella tappa di ieri:
www.bicidastrada.it
Nove Colli: professionisti vs amatori... - BiciDaStrada
Oggi il Giro d'Italia ha affrontato il percorso della Nove Colli. Vediamo le differenze in termini di tempo rispetto agli amatori
www.bicidastrada.it
Concordo con Scinto in questo caso.
Se accetti di partecipare ad una gara in questa situazione, fai di tutto per finirla.
Un po’ come andare in fuga e poi mollare perché si fa più fatica che stare in gruppo, che scoperta.
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I WT sono costretti a partecipare. Non hanno accettato nulla. E quando sono partiti non pensavano a una bolla colabrodo e c'erano la metà dei contagi giornalieri in Italia. Alle volte le mutate condizioni e prospettive impongono decisioni conseguenti.
Scinto parla dal suo punto di vista giustamente. X la sua squadra il Giro è vita....a tutti i costi.
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Anche al tour le condizioni sono mutate, ma nessuno si è sognato lontanamente di lamentarsi, perché sarebbe stato cacciato immediatamente e messo al bando per gli anni successivi.
A esser buoni spesso si passa per fessi.
Cioè, anche al Tour si sono avute squadre con 4 positivi, e squadre alloggiate insieme a gente che non era nella "bolla" e che quindi non avrebbe dovuto starci?
Perchè il problema non è se nel paese ci sono mille o diecimila casi al giorno, ma se si è fatto tutto quanto si doveva per isolare le squadre dal paese. A quanto pare no, e mi pare difficile non concordare con la EF che la "bolla" sia stata in qualche modo "bucata". Oggi sapremo se in modo marginale o se invece in modo irreparabile.
La ASO non ha questo potere se non verso le cinque squadre che può invitare, quelle WT partecipano di diritto, per cui se ti lamenti (specie se lo fai in modo adeguato e fondato) non possono proprio farti niente, così come Vegni non può fare un bel nulla alla Jumbo o alla EF, perlomeno finchè queste detengono una licenza World Tour.. Il problema è che il ciclismo pro è ancora troppo amatoriale, per cui non c'è (quasi) mai nessuno che ha l'intelligenza di denunciare i problemi prima che ci siano conseguenze, sempre dopo (vedi i problemi sulla sicurezza). Sembra quasi che ci sia una trasversale accettazione o peggio la convinzione che possa tornare a proprio vantaggio.
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hai ragione,al tour avevano la gente in braccio e si sono lamentati su Twitter mica so o andati a casa, rcs byoni fino ad un certo punto,si devono far valere presso l uci.
X @samuelgol
Come non hanno accettato nulla e sono stati costretti perché wt,?hanno firmato il protocollo prima di partire...
pedalone della bassa
Otztaler inside
- 9 Ottobre 2013
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- (advanced pro nox, argon 18 gallium), ora Cervèlo S3
mah mi viene in mente una cosa. cioè, adesso vogliono "far pressione" per far terminare il Giro, ma la Vuelta?
no, perché mi sembra che in Spagna vada pure peggio che qui. e quindi? fermiamo prima il Giro per poi correre la Vuelta?
no, perché mi sembra che in Spagna vada pure peggio che qui. e quindi? fermiamo prima il Giro per poi correre la Vuelta?
Mi ripeto, il punto non è come vanno le cose dal punto di vista del virus sul territorio, ma se si riesce ad isolare atleti e personale tecnico dal territorio. Che poi è il principio di fondo in base al quale è ripartito quasi tutto lo sport professionistico. Se lo puoi fare il rischio è basso e le gare si possono tenere anche in zone dove il contagio è elevato, altrimenti non si corre/gioca.
con l'unica differenza che le pippe che vincono le gf arrivano tirate come corde di
Non so a chi avete risposto, ma avete ragione in pieno.
Esatto. L'NBA ha terminato la stagione in 100 giorni con zero contagi. ZERO!!!. Ok è uno sport diverso, più facile isolarli forse, però rimane il fatto che han fatto le cose a dovere.....al Giro a quanto pare non è accaduto. Spiace dover sottolineare endemiche italiche inefficienze, ma questo è.
mi discosto da quello che dici.
l'unica cosa giusta che ho letto è che i top amatori fanno una vita da pro.
ma solo perche nel mondo delle Gf e delle competizioni amatoriali girano dei soldi, perche c'è un indotto che esiste per i grossi numeri che genera.
Non sono tanti soldi, E' un indotto per pochi e i rottami migliori (leggasi i migliori amatori) ci vivono o ci si arrotondano. magari anche giustamente, non li biasimo.
ora tornando indietro ai prof gregari, è tutta gente che ha vinto da dilettanti o che ha dimostrato di avere dei numeri.
Con tutto il rispetto per gli Elttrico&C, prova a buttarli dentro a una gara di dilettanti poi vediamo....
Ho visto gare con quasi 3000m d+ chiudere ad oltre 40 di media. i fenomeni delle Gf prenderebbero aria dopo due salite e si ritirebbero dopo 50km.
suvvia facciamo i bravi e riconduciamo le cose a quello che realmente sono.
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L'NBA è ovviamente un caso particolare, non si può correre un Giro al chiuso e nemmeno su un territorio chiuso e "sterile". Ma resta il fatto che l'NBA è uno sport gestito in maniera professionale sotto tutti i punti di vista. Non basta essere professionisti per essere professionali.
Resta da vedere se al Giro non sia accaduto per responsabilità esclusiva dell' organizzazione o anche di altri, non mi piace il tiro a segno. Come non mi piace certamente il giornalettismo di chi sbraita "giù le mani dal Giro" a chi fa presente l'ovvia realtà delle cose.
Ma i migliori amatori sono tutti ex under 23. Chiaro che correndo contro l'idraulico e il muratore magari non hanno più il ritmo di un tempo ma ci sono passati. Ho già fatto l'esempio di Pozzetto. Da under 23 si è piazzato nei dieci al Liberazione che è una delle gare più importanti e da professionista stava tranquillamente in gruppo nelle gare con i continental https://www.procyclingstats.com/rider/federico-pozzetto
Chiaro che adesso ha qualche anno in più e non gareggiando più a livello serio avrà perso qualcosa ma ai suoi tempi andava forte tra i dilettanti.
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Intercettato prima del via da Sporza, Thomas De Gendt ha espresso molta preoccupazione per il prosieguo del Giro, ammettendo anche che, a mezz’ora dal via della dodicesima tappa, la sua squadra era molto dubbiosa se partire o meno. «Siamo molto preoccupati» racconta lo specialista delle fughe...
www.quibicisport.it
Come hanno detto altri e meglio di quanto possa fare io il problema non è il numero di contagiati/malati riscontrati nell'area dove si corre ma il fatto che la bolla sia stata compromessa.
Al Tour,a quanto ne abbia capito io è accaduta la stessa identica cosa:
– 4 membri dello staff: 1 della Ineos-Grenadier, 1 della Mitchelton-Scott, 1 della Cofidis e 1 dell’AG2R-La Mondiale;
– 1 tecnico dell’organizzazione;
– il direttore della corsa Christian Prudhomme.
La differenza è che al Giro sono stati trovati positivi anche corridori.
Il fatto che al Giro contrariamente al Tour siano stati trovati positivi corridori puo' far cambiare drasticamente la sensibilità delle squadre e dei corridori arrivando al ritiro dalla corsa di intere squadre ,squadre che vorrebbero ritirarsi e corridori che si sentono insicuri?