Carbonio con struttura a nido d'ape.

Chopper

Maglia Gialla
Novita presentata da FRM ad Eurobike.
Che ne pensate?
Io non credevo che con il carbonio si potesse creare una struttura simile, l'ho sempre visto lavorato in pelli o in filamenti.

DSCF7963.JPG


Foto di Adrien: http://www.rouesartisanales.com/article-12090732.html
 

GiAnFrA

Scalatore
18 Maggio 2004
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Torino
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Giant TCR Advanced
sicuro che sia carbonio anche la parte a nido d'ape?? a me sembra una struttura a sandwich: con pelli di carbonio esterne e qualcosa a nido d'ape internamente (che dato il colore chiaro mi porterebbe a dire che non si tratti di carbonio)
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Colnago V1-r
E' nuova per il mercato delle bici ma è oramai molto vecchia per il mondo dei compositi.
La tecnologia a nido d'ape (honeycomb) è usata da molti anni nelle costruzioni spaziali, aeronautiche, navali, automobilistiche e motociclistiche e in tante altre applicazioni industriali.
Insomma non è una novità in assoluto e spero che non la facciano passare per l'ultimo uovo do Colombo della rigidità e leggerezza.
Bisogna vedere se realmente introduce dei reali vantaggi rispetto alla tradizionale lavorazione.
Tieni conto anche che questa tecnologia è più complessa e costosa quindi staremo a vedere.
Comunque la via della sperimentazione (seria) non deve finire mai, bene così.
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Colnago V1-r
sicuro che sia carbonio anche la parte a nido d'ape?? a me sembra una struttura a sandwich: con pelli di carbonio esterne e qualcosa a nido d'ape internamente (che dato il colore chiaro mi porterebbe a dire che non si tratti di carbonio)

Infatti Gianfra, l'honeycomb non è in carbonio ma normalmente in alluminio o materiali fenolici impregnati (una specie di cartone) ma anche di plastica.
Del resto devono sopportere solo sforzi a compressione e mantenere distanziate le due pelli.
 

bipbip

Pennutus imperialis iperdotatus
16 Aprile 2004
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Cannondale SupersixEvo HM
sicuro che sia carbonio anche la parte a nido d'ape?? a me sembra una struttura a sandwich: con pelli di carbonio esterne e qualcosa a nido d'ape internamente (che dato il colore chiaro mi porterebbe a dire che non si tratti di carbonio)

Concordo! Strati esterni in carbonio, struttura a nido d'ape in fenolico o qualcosa di simile, ma NON in carbonio.
 

siska

Pignone
28 Ottobre 2006
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San Donà di Piave
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Infatti Gianfra, l'honeycomb non è in carbonio ma normalmente in alluminio o materiali fenolici impregnati (una specie di cartone) ma anche di plastica.
Del resto devono sopportere solo sforzi a compressione e mantenere distanziate le due pelli.

nella fabbrica dove lavoro alcuni aerei militari avevano le ali in nido d'ape di alluminio.
Si potrebbe realizzare anche in carbonio....credo!
 

ste85

Passista
29 Giugno 2007
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Caltignaga (NO) - Montecchio M. (VI)
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Cervèlo S2 + C'dale CAAD9 + Ridley Scandium + Trek Superfly AL 29"
credo che il vantaggio di una struttura del genere (oltre a un peso inferiore rispetto al pieno) sia un maggiore comfort, visto che il nido d'ape dovrebbe smorzare maggiormente le vibrazioni e le sconnessioni della strada. la mia impressione però è che una struttura del genere paghi dazio in termini di rigidità
 

liucguru

Apprendista Scalatore
30 Ottobre 2006
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alle pendici del SERRA
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cannondale, parkpre, cronobike
concordo sul fatto che è una struttura honeycomb con pelli esterne in carbonio e struttura a nido d aper interna in altro amteriale gia da voi specificato. si utilizza da molti anni anche in campo automobilistico su auto di forte carattere sportivo (mi sembra che anche la porsche gt1 abbia elemnti del telaio fatti con questa tecnologia) che porta il vantaggio di posizionare il amteriale resistente (carbonio) solo dove serve, per esempio ne caso della flessione, piu sono distanti dalla linea neutra meglio è, mentre il materiale vicino appunto all asse neutro, concorre pochissimo alla rigidità della struttura e serve solo a sostenere sforzi di compressione (se ce ne sono in quel particolare componente)...
spero di essere riuscito a spiegarmi bene...dopo tutto a quest ora mi sembra di aver fatto troppo:)
 

Zapata

Novellino
28 Settembre 2006
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La struttura è un normalissimo e sperimentatissimo "Sandwich", ormai la regola in nautica nelle costruzioni di scafi da regata. Croce e delizia di ogni armatore ha una elevatissima rigidità unita ad un peso nettamete inferiore rispetto al cugino monolitico.
Per contro se non realizzato e dimensionato a dovere ha anche la caratteristica di delaminare, cioè di scollare i tre fogli che alla fine lo compongono e di perdere ogni pregio meccanico.
E poi non si ripara più.....
 

tykos

Pignone
31 Agosto 2006
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Faenza, Romagna!
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ho letto bene il depliant: il nido d'ape è in kevlar, le pelli esterne in carbonio.
Dicono che trek lo ha usato nel 2001 per una mtb, ma solo come rinforzo. La novità è nelle struttura tubolare, assemblata con fasciature.
Il telaio attuale (Black Hole Honey Comb) pesa 850gr, ma pensano prima o poi di ridurlo e di arrivare a 750. (solo telaio, no forcella).

Michele
 

Dragone

Novellino
24 Maggio 2007
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Arconate (MI)
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il nido d' ape a vederlo così al 99,9999999999999999% è nomex ne ho proprio una lastra quà davanti a me :) è una specie di cartone impregnato con resine, è una struttura molto valida e resistente usatissima su macchine da corsa aerei imbarcazioni ecc..... il carbonio resiste a trazione il nomex a compressione l' unione ne fà un materiale resistentissimo e leggerissimo
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Colnago V1-r
Riprendendo..
La tecnica del sandwich è oramai super collaudata e consolidata oltre che anziana.
Ne trovate applicazioni dappertutto, anche meno nobili dell'aerospazio; i mobili in legno sono costruiti con questa tecnica per evitare l'uso del pezzo monolitico (massello).
Per ribadire che non ci si sta inventando nulla di nuovo nonostante le sigle ed acronimi tanto di moda vi posso dire che negli anni ottanta si sono visti diversi prototipi di telai per moto in sandwich di carbonio, ma anche solamente forcelloni monobraccio.
Le prestazioni in termini di rigidità erano stupefacenti se confrontate con all'alluminio.
Tali realizzazioni però non hanno mai trovato larga applicazione nei prodotti di massa a causa dell'elevato costo di produzione.
E' vero che oggi il carbonio è diventato molto economico come materia prima ma il sandwich rimane comunque una tecnologia costosa.
Concordo anche sul fatto che non sia riparabile e che sia soggetto, se non lavorato alla perfezione a problemi di scollamento delle pelli dal nido d'ape.
La fase di incollaggio di quest'ultimo è determinante per ottenere un prodotto affidabile.
La ridottissima superficie a disposizione per l'incollaggio, che avviene "di testa" per l'honeycomb, rende necessario un processo molto ben consolidato.
Sinceramente non so che evoluzione avranno sulle bici queste tubazioni, potrebbe essere solo un ulteriore tentativo di introdurre qualcosa di diverso (non di nuovo, attenzione) in un mercato oramai saturo e stagnante dove tutti si reinventano la stessa cosa chiamandola con nomi diversi.
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Bici
Colnago V1-r
Non è nuova. La mia Passoni Animus Titanium ha una struttura in honeycomb nella forcella posteriore. Vedi il paragrafo "monoscocca" in questo articolo:
http://bicicletta.cycling.it/home_2.asp?id=1&art=1879
Penso che Balo in tal senso potrebbe darci maggiori delucidazioni (anche se la AT non è più a catalogo :cry:).

Da quello che leggo non è sicuro che sia così, sarebbe interessante verificare...magari tagliando uno dei foderi della tua amata :mrgreen::mrgreen:

Quello che voglio dire è che nonostante questa tecnologia sia vecchia e consolidata non è apparsa in modo consistente nella bici e il caso Passoni è alquanto isolato.
D'altronde la cosa non mi meraviglia, del resto Passoni non fa bici "di massa" e questo gli permette di usare anche tecniche di costruzione sofisticate.