Remco controlla bene gli avversari, le lacrime all'arrivo esprimono bene la pressione che si sentiva addosso.
Una Vuelta ben gestita, ha superato le difficoltà di un paio di tappe (penso in parte dovute ai postumi della caduta) e poi non c'è più stata storia.
Magari non ha dato l'impressione di essere dominante in salita come Pogacar o Vingegaard ma anche lui quando si è messo davanti a fare il ritmo spesso ha stroncato gli avversari. Davvero notevole sulle rampe con pendenze in doppia cifra abbondante (non mi ricordo quale tappa fosse) dove credevo avrebbe pagato dazio, ha retto nei "tapponi", dominato a cronometro.
Direi promosso a pieni voti.
Sul suo reale valore e quello degli avversari non mi esprimo, immagino che già l'anno prossimo lo vedremo confrontato con i "big" e potremo farci un'idea precisa.