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Tour de France
20° tappa 2019 - Albertville > Val Thorens 130km
Testo
<blockquote data-quote="samuelgol" data-source="post: 6467475" data-attributes="member: 6633"><p>Vinto attaccando in salita, fra l'altro. Non a crono. Che era la principale accusa rivolta a Froome, peraltro insussistente, visto che lo stesso Froome, ha sempre attaccato prima in salita (o in discesa, persino in pianura) prima di consolidare anche a crono e solo alla fine controllava e gestiva. E dopo una settimana ancora si sta a guardare se e quanto una tappa è stata vinta da un uomo non di classifica, grazie anche all'inerzia o meno degli uomini di classifica, come se fosse chissà che onta che sia successo, quando invece è la norma in ogni tappa che non si risolva in volata. Qualsiasi fuga che ha successo, è inevitabilmente influenzata dalle ragioni del gruppo, dalle dinamiche interne allo stesso. Se un gruppo intero come quello del Tour decide che non vinci, non la vinci. Il ritmo in salita era forte e infatti chi era davanti ha perso molto o tutto (tranne Nibali che ha mantenuto 10 secondi) e chi era in gruppo che ha provato a partire è rimbalzato indietro. Ma nel tratto prima della salita, oggettivamente c'è stata inerzia. Inerzia di chi era in classifica e delle loro squadre perchè poteva stargli bene una fuga avanti e nessuno voleva sprecare energie in vista della salita. Inerzia delle squadre non di classifica, perchè quasi ognuna aveva più o meno messo un uomo avanti nella fuga. Questa è in definitiva la motivazione di quello che si dice "uscire di classifica", ossia avere quella libertà di tentare con successo la vittoria di tappa. E' così da sempre e per tutti. C'è da stupirsene? Da offendersene? Poi quando va in porto la fuga di 200 km (o di 80 km e 3 GPM in solitaria da uomo di classifica), beh obiettivamente si parla di impresa. Sempre "favorita" dal gruppo per le ragioni anzidette, ma che si avvicina a imprese di altri tempi. Questo non si chiama sminuire un successo che è sempre un successo che persino molti prò non avranno mai, ma semplicemente inquadrarlo in un contesto e in una dinamica di gara senza che per forza debba sembrare l'epilogo dell'Odissea di Ulisse.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="samuelgol, post: 6467475, member: 6633"] Vinto attaccando in salita, fra l'altro. Non a crono. Che era la principale accusa rivolta a Froome, peraltro insussistente, visto che lo stesso Froome, ha sempre attaccato prima in salita (o in discesa, persino in pianura) prima di consolidare anche a crono e solo alla fine controllava e gestiva. E dopo una settimana ancora si sta a guardare se e quanto una tappa è stata vinta da un uomo non di classifica, grazie anche all'inerzia o meno degli uomini di classifica, come se fosse chissà che onta che sia successo, quando invece è la norma in ogni tappa che non si risolva in volata. Qualsiasi fuga che ha successo, è inevitabilmente influenzata dalle ragioni del gruppo, dalle dinamiche interne allo stesso. Se un gruppo intero come quello del Tour decide che non vinci, non la vinci. Il ritmo in salita era forte e infatti chi era davanti ha perso molto o tutto (tranne Nibali che ha mantenuto 10 secondi) e chi era in gruppo che ha provato a partire è rimbalzato indietro. Ma nel tratto prima della salita, oggettivamente c'è stata inerzia. Inerzia di chi era in classifica e delle loro squadre perchè poteva stargli bene una fuga avanti e nessuno voleva sprecare energie in vista della salita. Inerzia delle squadre non di classifica, perchè quasi ognuna aveva più o meno messo un uomo avanti nella fuga. Questa è in definitiva la motivazione di quello che si dice "uscire di classifica", ossia avere quella libertà di tentare con successo la vittoria di tappa. E' così da sempre e per tutti. C'è da stupirsene? Da offendersene? Poi quando va in porto la fuga di 200 km (o di 80 km e 3 GPM in solitaria da uomo di classifica), beh obiettivamente si parla di impresa. Sempre "favorita" dal gruppo per le ragioni anzidette, ma che si avvicina a imprese di altri tempi. Questo non si chiama sminuire un successo che è sempre un successo che persino molti prò non avranno mai, ma semplicemente inquadrarlo in un contesto e in una dinamica di gara senza che per forza debba sembrare l'epilogo dell'Odissea di Ulisse. [/QUOTE]
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