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3 valli Varesine - pro
Testo
<blockquote data-quote="albertissimo" data-source="post: 5996743" data-attributes="member: 11010"><p>Credo che il riassunto della vicenda sia questa.</p><p>"Sono cose che succedono in corsa e che nulla hanno a che fare con razzismo".</p><p></p><p>Non credo invece che quello che "esce così" sia effettivamente quello che uno pensa.</p><p>Anche Moscon fa riferimento agli epiteti sulle varie madri dei corridori durante le fasi concitate nel mezzo del gruppo e ritengo che si possa applicare lo stesso metro di giudizio.</p><p>Nell'agone sportivo si dicono cose anche orribili che hanno un sapore diverso rispetto alla normale vita civile.</p><p>E da quello che risulta dall'intervista anche Reza ha capito benissimo che non la frase non aveva una profonda e convinta origine razzista tanto è vero che la cosa (tra i due) è rientrata.</p><p>Intendevo dire che per la Sky è stato più semplice sanzionare (giustamente) il corridore senza cercare una qualsivoglia giustificazione agonistica.</p><p>Da qui a rappresentare Moscon (ovvero altro sportivo che si comporti come lui "prima" e "dopo" dando prova di aver capito l'errore commesso) ce ne passa.</p><p>Comprendo che la mia impostazione logica possa risultare di non condivisibile, ma quando si è in campo (giocavo a calcio) partono insulti basati su elementi che poco hanno a che fare con il reale pensiero di chi li usa.</p><p>Con questo non voglio dire che durante la prestazione sportiva vale tutto e che sia una zona franca, ma che è opportuno avere un approccio più comprensivo e meno ispirato a principi assoluti e che devono assolutamente regolare la normale vita quotidiana.</p><p>Se rischi di cadere a 60 all'ora o rischi un legamento per un'entrata assassina, non hai la normale lucidità di quando passeggi il sabato sera d'estate per la piazza centrale del paese in compagnia della fidanzata/moglie.</p><p>Tale discorso vale anche se sei Tu ad aver commesso l'atto pericoloso: se Ti prendi un insulto (anche a sfondo razziale o nei confronti della madre o sorella) te lo tieni e gli devi dare il corretto peso. Soprattutto se a mente fredda riesci a chiarirti in maniera civile e misurata.</p><p>Spero di aver illustrato chiaramente il mio pensiero.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="albertissimo, post: 5996743, member: 11010"] Credo che il riassunto della vicenda sia questa. "Sono cose che succedono in corsa e che nulla hanno a che fare con razzismo". Non credo invece che quello che "esce così" sia effettivamente quello che uno pensa. Anche Moscon fa riferimento agli epiteti sulle varie madri dei corridori durante le fasi concitate nel mezzo del gruppo e ritengo che si possa applicare lo stesso metro di giudizio. Nell'agone sportivo si dicono cose anche orribili che hanno un sapore diverso rispetto alla normale vita civile. E da quello che risulta dall'intervista anche Reza ha capito benissimo che non la frase non aveva una profonda e convinta origine razzista tanto è vero che la cosa (tra i due) è rientrata. Intendevo dire che per la Sky è stato più semplice sanzionare (giustamente) il corridore senza cercare una qualsivoglia giustificazione agonistica. Da qui a rappresentare Moscon (ovvero altro sportivo che si comporti come lui "prima" e "dopo" dando prova di aver capito l'errore commesso) ce ne passa. Comprendo che la mia impostazione logica possa risultare di non condivisibile, ma quando si è in campo (giocavo a calcio) partono insulti basati su elementi che poco hanno a che fare con il reale pensiero di chi li usa. Con questo non voglio dire che durante la prestazione sportiva vale tutto e che sia una zona franca, ma che è opportuno avere un approccio più comprensivo e meno ispirato a principi assoluti e che devono assolutamente regolare la normale vita quotidiana. Se rischi di cadere a 60 all'ora o rischi un legamento per un'entrata assassina, non hai la normale lucidità di quando passeggi il sabato sera d'estate per la piazza centrale del paese in compagnia della fidanzata/moglie. Tale discorso vale anche se sei Tu ad aver commesso l'atto pericoloso: se Ti prendi un insulto (anche a sfondo razziale o nei confronti della madre o sorella) te lo tieni e gli devi dare il corretto peso. Soprattutto se a mente fredda riesci a chiarirti in maniera civile e misurata. Spero di aver illustrato chiaramente il mio pensiero. [/QUOTE]
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