Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Cerca solo tra i titoli
Da:
Menu
Home
Allerta prezzi
Forum
Nuovi Messaggi
Cerca...
Iscritti
Visitatori online
Novità
Nuovi Messaggi
Nuovi media
Nuovi commenti media
Ultime Attività
Nuove inserzioni nel mercatino
Nuovi commenti nel mercatino
Mercatino
Nuove inserzioni
Nuovi commenti
Latest reviews
Cerca nel mercatino
Feedback
Guarda le statistiche
Training Camp
Pianificazione
MTB
Media
Nuovi media
Nuovi commenti
Cerca media
EBIKE
Accedi
Registrati
Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Cerca solo tra i titoli
Da:
Nuovi Messaggi
Cerca...
Iscritti
Visitatori online
Menu
Install the app
Installa
Rispondi alla discussione
JavaScript è disabilitato. Per una migliore esperienza di navigazione attivalo nel tuo programma o nella tua app per navigare prima di procedere.
Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. .
Dovresti aggiornarlo oppure
usarne uno alternativo, moderno e sicuro
.
Home
Forum
Magazine
BDC-MAG.com
Anche l'Astana in crisi
Testo
<blockquote data-quote="CLICK17" data-source="post: 6100601" data-attributes="member: 11372"><p>Rispetto le opinioni di tutti e le battute su orologi e altro , sono simpatiche ,ma ho trovato questo articolo , sulle difficoltà del Kazakistan.</p><p>La squadra Astana , non è sponsorizzata da un'azienda di bici che non vuole più spendere , ma dallo stato , Astana è il nome della capitale. La crisi è nata dal crollo del valore del petrolio , non dal crollo del valore degli orologi a cucu' .</p><p><span style="font-size: 22px"><strong>Politica economica (KAZAKHSTAN)</strong></span></p><p>Le difficoltà economiche che il Kazakhstan ha incontrato a partire dalla metà del 2014 hanno reso evidente la fragilità del sistema economico del Paese e reso improrogabili alcune sue modifiche strutturali.</p><p></p><p>Il Presidente Nazarbayev ha comunicato a novembre 2014 l’avvio di una nuovo piano di politica economica, denominato “<strong>Nurly Zhol</strong>" ("Sentiero luminoso"). Si tratta di un piano di sviluppo, articolato in 5 anni, che prevede una serie di riforme considerate dal Governo come il “motore della crescita” del Paese e che comportera' oltre <strong>24 miliardi di dollari</strong> di investimenti (9 prelevati dal Fondo nazionale, alimentato dai proventi petroliferi, 6 stanziati dallo Stato e i restanti 9 attesi da BERS, World Bank, Banca di Sviluppo Islamica e Banca di Sviluppo Asiatica). Gli interventi riguardano, in particolare: sviluppo delle PMI, rafforzamento del settore bancario, attrazione di investimenti esteri, sviluppo delle infrastrutture, anche per dare nuovo impeto all'occupazione. A tal fine sono previsti ad esempio la modernizzazione delle reti stradali (avviata), la realizzazione di un nuovo terminal per l'aeroporto di Astana (completata) e la creazione di un "hub logistico" per il transito merci a Khorgos (al confine con la Cina) e nella zona del Caspio (Porto di Aktau e Kurik).</p><p></p><p>A maggio 2015, inoltre, il Presidente ha presentato un secondo progetto di riforme, i "<strong>100 Passi</strong>", che prevede concreti interventi per il miglioramento del <em>business environment </em>del Paese: <em>inter alia</em>, misure anti-corruzione, professionalizzazione e moralizzazione della pubblica amministrazione, criteri meritocratici per le assunzioni e promozioni di pubblici impiegati, sistema giudiziario trasparente ed efficiente, metodi alternativi di risoluzione delle controversie, procedure <em>ad hoc</em> per le <em>investment disputes</em>, riforma agraria, procedure sdoganali semplificate, potenziamento dell'agricoltura e dell'allevamento, sviluppo di un centro finanziario nella citta' di Astana, miglioramento dell'educazione pubblica.</p><p></p><p>Il Governo è ulteriormente impegnato in un piano di <strong>privatizzazione</strong>, al fine di favorire la competitività e l'efficienza del mercato kazako, tramite la vendita di circa 800 imprese di proprieta' stradale, incluse quelle di maggior valore della <em>holding </em>pubblica Samruk-Kazyna (valutate circa 6/7 10 miliardi di dollari americani di partecipazioni).</p><p></p><p>Nel settembre 2017 lanciati infine i piani "Modernizzazione 3.0" e "Digital Kazakhstan".</p><p></p><p>Per quanto riguarda invece la politica monetaria e fiscale, il crollo del prezzo del petrolio e la conseguente necessità di ridurre la spesa pubblica avevano imposto alla Banca Centrale di abbandonare la dispendiosa difesa del tasso di cambio per passare ad una politica di <strong><em>inflation targeting</em></strong>, con l'obiettivo primario di risanare i fondi sovrani. Il target inflazionistico attuale risulta pari al 6-8%, con una previsione nel 2018 pari a 5-7% e 4% nel 2020. Nel 2017 il deficit statale è equivalente all'1,8% del PIL. Il debito pubblico è stimato al 26,3 % del PIL nel 2017 ed è prevista una sua diminuzione di un punto percentuale per il 2018.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="CLICK17, post: 6100601, member: 11372"] Rispetto le opinioni di tutti e le battute su orologi e altro , sono simpatiche ,ma ho trovato questo articolo , sulle difficoltà del Kazakistan. La squadra Astana , non è sponsorizzata da un'azienda di bici che non vuole più spendere , ma dallo stato , Astana è il nome della capitale. La crisi è nata dal crollo del valore del petrolio , non dal crollo del valore degli orologi a cucu' . [SIZE=6][B]Politica economica (KAZAKHSTAN)[/B][/SIZE] Le difficoltà economiche che il Kazakhstan ha incontrato a partire dalla metà del 2014 hanno reso evidente la fragilità del sistema economico del Paese e reso improrogabili alcune sue modifiche strutturali. Il Presidente Nazarbayev ha comunicato a novembre 2014 l’avvio di una nuovo piano di politica economica, denominato “[B]Nurly Zhol[/B]" ("Sentiero luminoso"). Si tratta di un piano di sviluppo, articolato in 5 anni, che prevede una serie di riforme considerate dal Governo come il “motore della crescita” del Paese e che comportera' oltre [B]24 miliardi di dollari[/B] di investimenti (9 prelevati dal Fondo nazionale, alimentato dai proventi petroliferi, 6 stanziati dallo Stato e i restanti 9 attesi da BERS, World Bank, Banca di Sviluppo Islamica e Banca di Sviluppo Asiatica). Gli interventi riguardano, in particolare: sviluppo delle PMI, rafforzamento del settore bancario, attrazione di investimenti esteri, sviluppo delle infrastrutture, anche per dare nuovo impeto all'occupazione. A tal fine sono previsti ad esempio la modernizzazione delle reti stradali (avviata), la realizzazione di un nuovo terminal per l'aeroporto di Astana (completata) e la creazione di un "hub logistico" per il transito merci a Khorgos (al confine con la Cina) e nella zona del Caspio (Porto di Aktau e Kurik). A maggio 2015, inoltre, il Presidente ha presentato un secondo progetto di riforme, i "[B]100 Passi[/B]", che prevede concreti interventi per il miglioramento del [I]business environment [/I]del Paese: [I]inter alia[/I], misure anti-corruzione, professionalizzazione e moralizzazione della pubblica amministrazione, criteri meritocratici per le assunzioni e promozioni di pubblici impiegati, sistema giudiziario trasparente ed efficiente, metodi alternativi di risoluzione delle controversie, procedure [I]ad hoc[/I] per le [I]investment disputes[/I], riforma agraria, procedure sdoganali semplificate, potenziamento dell'agricoltura e dell'allevamento, sviluppo di un centro finanziario nella citta' di Astana, miglioramento dell'educazione pubblica. Il Governo è ulteriormente impegnato in un piano di [B]privatizzazione[/B], al fine di favorire la competitività e l'efficienza del mercato kazako, tramite la vendita di circa 800 imprese di proprieta' stradale, incluse quelle di maggior valore della [I]holding [/I]pubblica Samruk-Kazyna (valutate circa 6/7 10 miliardi di dollari americani di partecipazioni). Nel settembre 2017 lanciati infine i piani "Modernizzazione 3.0" e "Digital Kazakhstan". Per quanto riguarda invece la politica monetaria e fiscale, il crollo del prezzo del petrolio e la conseguente necessità di ridurre la spesa pubblica avevano imposto alla Banca Centrale di abbandonare la dispendiosa difesa del tasso di cambio per passare ad una politica di [B][I]inflation targeting[/I][/B], con l'obiettivo primario di risanare i fondi sovrani. Il target inflazionistico attuale risulta pari al 6-8%, con una previsione nel 2018 pari a 5-7% e 4% nel 2020. Nel 2017 il deficit statale è equivalente all'1,8% del PIL. Il debito pubblico è stimato al 26,3 % del PIL nel 2017 ed è prevista una sua diminuzione di un punto percentuale per il 2018. [/QUOTE]
Riporta citazioni...
Verifica Anti SPAM
Invia risposta
Home
Forum
Magazine
BDC-MAG.com
Anche l'Astana in crisi
Alto
Basso