Buongiorno a tutti, copio qui la discussione aperta altrove ( perdonatemi se non si fa in questo modo ma non son molto pratico) perché volevo raccontare la storia di quanto mi è successo di recente: magari può essere di aiuto a qualcun altro.
In data 01/09/2021 presso Noto rivenditore BMC di Milano, ho acquisto un Kit telaio BMC Teammachine SLR01 2022 Module Var 6 (colorazione grigio-nero) Taglia 54. Viene pattuito con il negoziante che dal prezzo di listino sarebbe stato tolto l’importo dovuto alla permuta del mio telaio
Specialized tarmac SL7.
A distanza di un paio di giorni, e superate le prime problematiche di assestamento relative ad un pessimo montaggio da parte del negozio (tubo reggisella molle, sella non avvitata correttamente, supporto computerino non attaccato a dovere) tutto documentato da e-mail, foto e video con il negoziante,
mi accorgo che il telaio, appena comprato, presenta graffio sul tubo orizzontale e una macchia simile a grasso.
Pertanto, mi reco immediatamente dal negoziante e, dopo discussione con un collaboratore dello stesso che minimizza il danno sostenendo che fossi io l’artefice dello stesso, alla mia richiesta di un cambio del bene acquistato, mi viene proposto in pronta consegna un telaio BMC Teammachine SLR01
2021colorazione nera e rossa taglia 54. Al mio rifiuto, dovuto al fatto che io avevo acquistato un bene della nuova collezione 2022 e non di quella dell’anno precedente, vengo informato che sarebbe stato aperto un “ticket” per la sostituzione in garanzia dello stesso con la casa Madre.
Passato qualche giorno, contattando sempre io in prima persona il negozio e mai viceversa, vengo informato che per il cambio con il modello esatto da me comprato (quindi la colorazione grigia) i tempi di attesa sarebbero stati di qualche mese, mentre per la colorazione nera e rossa pochi giorni (forse già per indirizzare la mia scelta?). Ovviamente il sottoscritto opta per la seconda ipotesi (perché vuole andare in bici!),
sottolineando nuovamente la volontà che il cambio in garanzia fosse effettuato con modelli dello stesso anno, quindi 2022.
Mi reco a ritirare il telaio e mi viene detto che era “proprio” arrivato quella mattina (strano?). lo prelevo e lo porto a montare, questa volta da un meccanico di mia fiducia per evitare altri problemi come già successo in precedenza (ovviamente a mie spese).
A questo punto mi accorgo da piccoli riferimenti (grafica degli adesivi), che il telaio che mi è stato consegnato e che ormai è stato rimontato, era un telaio 2021
come espressamente rifiutato da parte mia.
Per averne conferma del mio sospetto, contatto privatamente la casa Madre BMC in Svizzera, i quali mi forniscono documentazione scritta che il numero di telaio corrisponde ad un telaio di fabbricazione 2021, e che, ancora più grave, il telaio era stato spedito al negozio in questione in data 28/5/2021.
A questo punto mi pare chiaro che quanto mi era stato proposto, e da me rifiutato, NON fosse stato minimamente considerato dal negoziante e che mi abbia propinato il telaio da lui già in possesso e offertomi in precedenza.
Ho richiamato il negozio e chiesto delucidazioni al riguardo che, ovviamente, sono state eluse con giri di parole e con scarico di responsabilità verso BMC Italia (che adducono essere il loro referente e non la casa madre. Non so cosa cambi, forse scarico di responsabilità?), dicendomi che non ci sarebbero stati problemi e che mi avrebbero ulteriormente cambiato il telaio (smontandolo per la 5 volta!) con uno 2022, ovviamente con tempi molto lunghi (forse per scoraggiare ulteriormente tale richiesta e azioni successive?), e che si sarebbero fatti sentire una volta esaminata le evidenze documentali, da me girate loro via e-mail. Silenzio per 2 settimane
A questo punto faccio un ultimo tentativo in data 9/10/2022 di contattarli via e-mail sottolineando come i documenti in mio possesso, evidenziano un tacito cambio di materiale da me precedentemente ed espressamente rifiutato e un loro continuo tentativo di giustificare questa metodologia truffaldina nei confronti del cliente.
Aggiungo che, viene proposta, prima di una qualsiasi informativa da parte del mio avvocato, una via d’uscita: Io avrei fatto smontare nuovamente il telaio e lo avrei riconsegnato loro (a mie spese), previa restituzione dell’importo da me versato. Il negozio ha accettato tale proposta, ponendo come unico paletto il fatto che la bici fosse nella esatta configurazione di quando mi è stata consegnata, sapendo benissimo che per montare il manubrio integrato, la forcella sarebbe stata tagliata di 1 cm circa. Morale, il mio avvocato mi dice che con ogni probabilità si potrebbe perseguire l’intento di un rimborso totale in sede legale, tuttavia, dato lo scontro che deriverebbe dal taglio della forcella in questione si rischia di andare con tempistiche molto lunghe, ed essendo una diatriba molto tecnica il giudicante potrebbe anche lavarsene le mani e dire di fare a metà con il danno, senza contare che sarebbe meglio non utilizzare il mezzo fino al giudizio.
Ultima evidenza: come si può affermare che il telaio sia stato spedito loro da BMC Italia qualche settimana dopo l'apertura del ticket, quando la documentazione della casa Madre afferma che è stato spedito al negozio il 28/5/2021? Più evidente di cosi…
In definitiva mi sono tenuto il telaio in questione (valutando di venderlo non appena ne avrò l’occasione per non avere mai più a che fare con il suddetto negozio), tuttavia devo dire che è la prima volta che mi capita una situazione a dir poco spiacevole di questo tipo.
