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Autobiografia David Millar
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<blockquote data-quote="gasht" data-source="post: 3634829" data-attributes="member: 2473"><p>o uno è dopato o uno non lo è. dopato è quando uno si inietta direbbe boskov: in questo millar è stato uguale agli altri. non esistono super dopati e dopati prudenti: prevost coniò il termine demi vierge che racchiude in un concetto l'atteggiamento ambiguo (e involontariamente ridicolo) di chi come millar tende a sottolineare differenze che non esistono: uno che si fa una volta di epo bara come riccò che si fa ogni giorno (prendo riccò come esempio di superdopato, magari fa esattamente quello che fanno gli altri). nel libro di millar anche pantani non ne esce bene. ma anche qui tutto regolare: quando armstrong dominava, la stampa britannico americana (possiedo alcuni libri in inglese sul tour de france usciti nel periodo 2002/2005) sostenva che pantani fosse il vincitore di tour de france più fortunato e meno talentuoso dei tempi moderni. una affermazione molto azzardata, molto ad minchiam. millar segue lo stesso copione facendo passare gli italiani per chissà quali demoni. ho un ritaglio di un giornalaccio di ciclismo inglese del 2003, in cui millar racconta che telefonò da un pub inglese ad armstrong il giorno di natale scoprendo che il texano era in allenamento mentre lui era alle prese con un paio di litri di birra. wow, che minuetto, che cinguettio...paccottiglia quell'articolo del 2003 come paccottiglia il libro autobiografico. ma questa è la mia opinione.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="gasht, post: 3634829, member: 2473"] o uno è dopato o uno non lo è. dopato è quando uno si inietta direbbe boskov: in questo millar è stato uguale agli altri. non esistono super dopati e dopati prudenti: prevost coniò il termine demi vierge che racchiude in un concetto l'atteggiamento ambiguo (e involontariamente ridicolo) di chi come millar tende a sottolineare differenze che non esistono: uno che si fa una volta di epo bara come riccò che si fa ogni giorno (prendo riccò come esempio di superdopato, magari fa esattamente quello che fanno gli altri). nel libro di millar anche pantani non ne esce bene. ma anche qui tutto regolare: quando armstrong dominava, la stampa britannico americana (possiedo alcuni libri in inglese sul tour de france usciti nel periodo 2002/2005) sostenva che pantani fosse il vincitore di tour de france più fortunato e meno talentuoso dei tempi moderni. una affermazione molto azzardata, molto ad minchiam. millar segue lo stesso copione facendo passare gli italiani per chissà quali demoni. ho un ritaglio di un giornalaccio di ciclismo inglese del 2003, in cui millar racconta che telefonò da un pub inglese ad armstrong il giorno di natale scoprendo che il texano era in allenamento mentre lui era alle prese con un paio di litri di birra. wow, che minuetto, che cinguettio...paccottiglia quell'articolo del 2003 come paccottiglia il libro autobiografico. ma questa è la mia opinione. [/QUOTE]
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