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Testo
<blockquote data-quote="carmysco" data-source="post: 6076927" data-attributes="member: 29282"><p>Spero che quella dell'abbigliamento fosse ironia. Come facessero a vestire in quel modo "largo" solo loro lo sanno.</p><p>Tornando seri bisogna fare delle premesse.</p><p>E' pacifico che i paragoni su medie e tempi di scalata tra ieri e oggi lasciano il tempo che trovano. E' vero che di Gianni Bugno ne nascono uno ogni 40 anni, ma è altrettanto vero che sappiamo tutti che le prestazioni degli anni '90 erano "viziate" dal ricorso massiccio a determinate pratiche mediche e farmacologiche.</p><p>Detto ciò, quello che vorrei riuscire a capire è se a parità di componenti vi possano essere sostanziali differenze utilizzando telai di differenti materiali. E' vero che con un telaio in carbonio si può avere un risparmio netto di 400-500 grammi. E questi grammi possono essere decisivi in una cronoscalata di 17-18 km. Bisogna però considerare che una grande classica o una tappa di montagna di un grande giro si svolgono su un percorso misto: salita ma anche pianura e discesa. E un grande giro è spalmato su 21 giorni di corsa. La bici non deve essere solo leggera e rigida, ma anche comoda nei lunghi tratti in pianura (durante i quali un corridore può "riposare") e guidabile in discesa.</p><p>Quel che mi chiedo è, insomma, se a parità di montaggio un telaio in titanio o acciaio costruiti a regola d'arte secondo le tecnologie oggi disponibili pagherebbero dazio rispetto a un carbonio top di gamma dei marchi più diffusi: io credo di no.</p><p>Come dici tu, i corridori corrono su ciò che gli viene dato. Se gli venisse dato un telaio in acciaio o in titanio, Sagan, Froome, Nibali e Kwiatkowski vincerebbero lo stesso.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="carmysco, post: 6076927, member: 29282"] Spero che quella dell'abbigliamento fosse ironia. Come facessero a vestire in quel modo "largo" solo loro lo sanno. Tornando seri bisogna fare delle premesse. E' pacifico che i paragoni su medie e tempi di scalata tra ieri e oggi lasciano il tempo che trovano. E' vero che di Gianni Bugno ne nascono uno ogni 40 anni, ma è altrettanto vero che sappiamo tutti che le prestazioni degli anni '90 erano "viziate" dal ricorso massiccio a determinate pratiche mediche e farmacologiche. Detto ciò, quello che vorrei riuscire a capire è se a parità di componenti vi possano essere sostanziali differenze utilizzando telai di differenti materiali. E' vero che con un telaio in carbonio si può avere un risparmio netto di 400-500 grammi. E questi grammi possono essere decisivi in una cronoscalata di 17-18 km. Bisogna però considerare che una grande classica o una tappa di montagna di un grande giro si svolgono su un percorso misto: salita ma anche pianura e discesa. E un grande giro è spalmato su 21 giorni di corsa. La bici non deve essere solo leggera e rigida, ma anche comoda nei lunghi tratti in pianura (durante i quali un corridore può "riposare") e guidabile in discesa. Quel che mi chiedo è, insomma, se a parità di montaggio un telaio in titanio o acciaio costruiti a regola d'arte secondo le tecnologie oggi disponibili pagherebbero dazio rispetto a un carbonio top di gamma dei marchi più diffusi: io credo di no. Come dici tu, i corridori corrono su ciò che gli viene dato. Se gli venisse dato un telaio in acciaio o in titanio, Sagan, Froome, Nibali e Kwiatkowski vincerebbero lo stesso. [/QUOTE]
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