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Alimentazione e biomeccanica
biomeccanico tradizionale, o tecnologico ?
Testo
<blockquote data-quote="Giordano Z." data-source="post: 5022553" data-attributes="member: 74761"><p>Certo che rispondere ad una domanda con altra domanda!</p><p>Questa la mia esperienza: all'inizio come te la posizione me la fece il negoziante dal quale acquistai la mia prima specialissima, in seguito mi diedi all'agonismo partecipando alle gran fondo e alle gare in circuito e sentivo di avere bisogno di qualcosa in più. Mi rivolsi al centro Mapei, parliamo degli anni 90, migliorai l'aerodinamicità, ma cominciai ad avere problemi alla zona cervicale e sentivo una sensazione di dispersione di potenza nelle pedalata. Mi rivolsi ancora a loro per chiedere se si potesse vedere il corretto posizionamento delle tacchette o se avessi bisogno di correggere l'arcata plantare( tendo al piattismo) con l'ausilio di plantari ortopedici. Mi risposero che riscontravano gli stessi problemi con i professionisti e che stavano studiando varie soluzioni, ma che non erano pronti per esaudire queste richieste, soprattutto per gli amatori. Provai altri centri più o meno specializzati, ma i problemi permanevano, tutti lavoravano sull'arretramento/ avanzamento della sella, nessuno menzionava mai la posizione delle tacchette e a domanda specifica la risposta era che dipendeva dalla mia soggettiva. Mi rivolsi ad un artigiano che lavorava nel campo dei plantari, dopo esame statico, calco in gesso giungemmo alla conclusione che mi servivano delle solette correttive. Ad occhio mi evidenzio anche la gamba destra leggermente più corta( probabilmente dovuta al fatto che riportai frattura di tibia e perone e che mi fu ridotta con fissatore esterno ma in maniera non corretta). Mi fece uno spessore di 5 mm. in vetroresina da applicare tra suola scarpa e tacchetta. In questo caso non risolsi del tutto i problemi ma raggiunsi un buon compromesso che, diciamo mi soddisfaceva. 3 anni or sono provai un centro Velòsistem, ma il risultato anche dopo tanti anni era riconducibile ai precedenti test fatti. Il problema alla cervicale l'ho risolto per ché di testa mia ho voluto provare ad accorciare l'attacco manubrio passando per due step, da 110 a 100 fino a 90. 90 si rivelava troppo corto in quanto mi trovavo con la schiena troppo arcuata, riprovai la misura 100 e li mi sono fermato perché anche qui ho raggiunto un buon compromesso. Il dolore ora non compare più dopo 1 ora di bici, ma molto più avanti, verso le 3 ore e mezza 4. Tutti i test dicevano che per le mie misure servivano pedivelle da 172,5 mm., anche qui con il tempo mi convinsi a provare a passare ad una misura più corta( 170 mm.),risultato, pedalata più redditizia e gambe meno stanche anche dopo 5 ore di bici. Sono ignorante in materia, non posso dire che i centri biomeccanici non siano idonei, da quello che ho capito, il loro schemi sono elaborati in base alle misure antropometriche con il pc con criteri prestabiliti. A 100 soggetti può andar bene, ma il 101 esimo può essere l'eccezione, al quale l'esame non risolve il problema o soddisfa le esigenze proprio perché anche se le misure antropometriche possano sembrare identiche in realtà non lo sono. In conclusione, con l'ausilio dei vari test e la capacità di ascoltare il mio corpo non ho raggiunto la perfezione ma un compromesso molto soddisfacente che non rende un supplizio l'uscita in bici. Su tutti fossi in te, un giro di telefono per info al centro Mapei lo farei. Grazie dell'attenzione.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Giordano Z., post: 5022553, member: 74761"] Certo che rispondere ad una domanda con altra domanda! Questa la mia esperienza: all'inizio come te la posizione me la fece il negoziante dal quale acquistai la mia prima specialissima, in seguito mi diedi all'agonismo partecipando alle gran fondo e alle gare in circuito e sentivo di avere bisogno di qualcosa in più. Mi rivolsi al centro Mapei, parliamo degli anni 90, migliorai l'aerodinamicità, ma cominciai ad avere problemi alla zona cervicale e sentivo una sensazione di dispersione di potenza nelle pedalata. Mi rivolsi ancora a loro per chiedere se si potesse vedere il corretto posizionamento delle tacchette o se avessi bisogno di correggere l'arcata plantare( tendo al piattismo) con l'ausilio di plantari ortopedici. Mi risposero che riscontravano gli stessi problemi con i professionisti e che stavano studiando varie soluzioni, ma che non erano pronti per esaudire queste richieste, soprattutto per gli amatori. Provai altri centri più o meno specializzati, ma i problemi permanevano, tutti lavoravano sull'arretramento/ avanzamento della sella, nessuno menzionava mai la posizione delle tacchette e a domanda specifica la risposta era che dipendeva dalla mia soggettiva. Mi rivolsi ad un artigiano che lavorava nel campo dei plantari, dopo esame statico, calco in gesso giungemmo alla conclusione che mi servivano delle solette correttive. Ad occhio mi evidenzio anche la gamba destra leggermente più corta( probabilmente dovuta al fatto che riportai frattura di tibia e perone e che mi fu ridotta con fissatore esterno ma in maniera non corretta). Mi fece uno spessore di 5 mm. in vetroresina da applicare tra suola scarpa e tacchetta. In questo caso non risolsi del tutto i problemi ma raggiunsi un buon compromesso che, diciamo mi soddisfaceva. 3 anni or sono provai un centro Velòsistem, ma il risultato anche dopo tanti anni era riconducibile ai precedenti test fatti. Il problema alla cervicale l'ho risolto per ché di testa mia ho voluto provare ad accorciare l'attacco manubrio passando per due step, da 110 a 100 fino a 90. 90 si rivelava troppo corto in quanto mi trovavo con la schiena troppo arcuata, riprovai la misura 100 e li mi sono fermato perché anche qui ho raggiunto un buon compromesso. Il dolore ora non compare più dopo 1 ora di bici, ma molto più avanti, verso le 3 ore e mezza 4. Tutti i test dicevano che per le mie misure servivano pedivelle da 172,5 mm., anche qui con il tempo mi convinsi a provare a passare ad una misura più corta( 170 mm.),risultato, pedalata più redditizia e gambe meno stanche anche dopo 5 ore di bici. Sono ignorante in materia, non posso dire che i centri biomeccanici non siano idonei, da quello che ho capito, il loro schemi sono elaborati in base alle misure antropometriche con il pc con criteri prestabiliti. A 100 soggetti può andar bene, ma il 101 esimo può essere l'eccezione, al quale l'esame non risolve il problema o soddisfa le esigenze proprio perché anche se le misure antropometriche possano sembrare identiche in realtà non lo sono. In conclusione, con l'ausilio dei vari test e la capacità di ascoltare il mio corpo non ho raggiunto la perfezione ma un compromesso molto soddisfacente che non rende un supplizio l'uscita in bici. Su tutti fossi in te, un giro di telefono per info al centro Mapei lo farei. Grazie dell'attenzione. [/QUOTE]
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