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Charly Gaul
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<blockquote data-quote="Tapinaz" data-source="post: 416300" data-attributes="member: 2671"><p>Penso di sì, la foto è del Giro del '60. La sua storia ricorda un pò quella di Marco <img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/icon_frown.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=":-(" title="Icon Frown :-(" data-shortname=":-(" /> . E per Marco, Gaul ebbe grande simpatia. Infatti, qui li vedete assieme....<a href="http://imageshack.us" target="_blank"><img src="http://img9.imageshack.us/img9/9510/gaulmarco8qh.jpg" alt="" class="fr-fic fr-dii fr-draggable " style="" /></a></p><p>Posto un estratto del sito della Gazzetta che lo ricorda:</p><p></p><p><em><span style="color: darkblue">.......riuscì a conquistare per due volte il Giro d'Italia, imponendosi nel 1956 davanti a Fiorenzo Magni e nel 1959 davanti a Jacques Anquetil e in entrambe le occasioni conquisto anche la maglia verde del Gran Premio della Montagna. Nella Corsa Rosa finì sul podio anche nel 1956, dietro Bahamontes e Del Rio e nel 1960 alle spalle di Anquetil e Nencini. </span></em></p><p><em><span style="color: darkblue">Al Tour de France, di cui vinse 10 tappe in carriera, si impose nel 1958, davanti all'italiano Vito Favero, oltre a collezionare due terzi posti nel 1955 e 1961. Terzo fu anche al Mondiale su strada del 1954, vinto da Bobet. La grande peculiarità di Gaul fu quella di essere stato capace di abbinare alle doti da scalatore anche una spiccata predisposizione per le gare a cronometro che lo vide vincere tutte le gare contro il tempo nella Grande Boucle 1958. Proprio in quel Tour riuscì a compiere la sua impresa più clamorosa: vinse la 21ª tappa (Briançon-Aix les Bains, 219 km) con 7"50 su Favero, risalì dal sesto al terzo posto della classifica generale e poi conquistò la maglia gialla nella crono di Digione.</span></em></p><p><em><span style="color: darkblue">Il suo limite maggiore era la scarsa sopportazione del caldo che più volte lo mandò in crisi anche nelle frazioni a lui più congeniali. Si racconta che fece il salumiere prima di passare professionista nel 1953; in carriera ottenne 52 vittorie (11 tappe al Giro d'Italia) su strada, oltre a diverse gare di ciclocross e su pista, tra il 1953 e il 1962, si ritirò nel 1965. Finita la carriera ebbe, ironia della sorte come quel Marco Pantani che quasi 40 anni dopo ne ripropose le imprese in salita, diversi problemi personali. Gestì una birreria con pessimi risultati, cadde nel vortice dell'alcool da cui però riuscì ad uscire e divenne poi dipendente del Museo dello sport lussemburghese</span></em></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Tapinaz, post: 416300, member: 2671"] Penso di sì, la foto è del Giro del '60. La sua storia ricorda un pò quella di Marco :-( . E per Marco, Gaul ebbe grande simpatia. Infatti, qui li vedete assieme....[URL=http://imageshack.us][img]http://img9.imageshack.us/img9/9510/gaulmarco8qh.jpg[/img][/URL] Posto un estratto del sito della Gazzetta che lo ricorda: [i][color=darkblue].......riuscì a conquistare per due volte il Giro d'Italia, imponendosi nel 1956 davanti a Fiorenzo Magni e nel 1959 davanti a Jacques Anquetil e in entrambe le occasioni conquisto anche la maglia verde del Gran Premio della Montagna. Nella Corsa Rosa finì sul podio anche nel 1956, dietro Bahamontes e Del Rio e nel 1960 alle spalle di Anquetil e Nencini. Al Tour de France, di cui vinse 10 tappe in carriera, si impose nel 1958, davanti all'italiano Vito Favero, oltre a collezionare due terzi posti nel 1955 e 1961. Terzo fu anche al Mondiale su strada del 1954, vinto da Bobet. La grande peculiarità di Gaul fu quella di essere stato capace di abbinare alle doti da scalatore anche una spiccata predisposizione per le gare a cronometro che lo vide vincere tutte le gare contro il tempo nella Grande Boucle 1958. Proprio in quel Tour riuscì a compiere la sua impresa più clamorosa: vinse la 21ª tappa (Briançon-Aix les Bains, 219 km) con 7"50 su Favero, risalì dal sesto al terzo posto della classifica generale e poi conquistò la maglia gialla nella crono di Digione. Il suo limite maggiore era la scarsa sopportazione del caldo che più volte lo mandò in crisi anche nelle frazioni a lui più congeniali. Si racconta che fece il salumiere prima di passare professionista nel 1953; in carriera ottenne 52 vittorie (11 tappe al Giro d'Italia) su strada, oltre a diverse gare di ciclocross e su pista, tra il 1953 e il 1962, si ritirò nel 1965. Finita la carriera ebbe, ironia della sorte come quel Marco Pantani che quasi 40 anni dopo ne ripropose le imprese in salita, diversi problemi personali. Gestì una birreria con pessimi risultati, cadde nel vortice dell'alcool da cui però riuscì ad uscire e divenne poi dipendente del Museo dello sport lussemburghese[/color][/i] [/QUOTE]
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