ma non ti vergogni a 45 anni a fare ancora sti discorsi
Una volta ho fatto lo sborone dei poveri (cioè lo sfigato). Stavo facendo la salita sopra casa mia con la mtb (circa 5 km con pendenze tra il 5 e l'8-9%). Era da molto tempo che non tiravo fuori la bici; quindi nel salire ero poco più che immobile. A ciò si aggiunga il fatto che, sul seggiolino posteriore, stavo portando mia figlia di 4 anni e mezzo, che è sempre stata piuttosto in carne. Vi lascio immaginare l'andatura.
Ad un certo punto, mancavano poco meno di due km, supero un ciclista con bdc abbigliato "tecnicamente", solo un po' rotondetto. Era fermo ad un tornante che, mi sembra di ricordare, stava telefonando. Lo passo con la mia andatura da lumaca ovviamente ignorandolo. Dopo alcune centinaia di metri il ciclista telefonista rotondetto mi passa ad andatura doppia anche se un po' "affannosa". Lo ignoro, ben consapevole dei miei limiti. Lui però non si allontana di molto e, anzi, al tornante successivo (a meno di 1 km dallo scollinamento) si ferma appoggiandosi ad una ringhiera a bordo strada. Anche stavolta lo passo ignorandolo, immaginando il suo disagio per la modesta prestazione.
Così ho proseguito a velocità costante, sempre tentando, nel frattempo, di intrattenere mia figlia che si annoiava. A circa 3-400 m dal passo sento un rumore provenire da dietro, un misto tra una caffettiera e un mantice. Era il ciclista rotondetto che stava sopraggiungendo a gran velocità (si fa per dire) ansimando ai limiti del colpo apoplettico. Evidentemente mi aveva puntato e non poteva tollerare di farsi battere da un ciclista in mtb con "pacco" al seguito.
Li ricordo come fossero ora; furono momenti concitati, si intravvedeva il traguardo. A quel punto però scattò qualcosa anche nella mia mente. L'orgoglio di tante gare di atletica, quello che mi faceva partire al suono della campanella, si risvegliò improvvisamente e, con ben altre prestazioni, mi fece rispondere all'affronto.
Così partii anch'io, forse riuscendo a raggiungere una velocità in doppia cifra. Fu un testa a testa drammatico; nessuno dei ciclisti che erano fermi al passo e che ci stavano osservando probabilmente capì il motivo di tanto accanimento. Non c'era alcun motivo, in effetti.
Alla fine comunque la spuntai agli ultimi 50 metri. Una volta sul passo non ci salutammo neanche, chissà perché...
Comunque se negli ultimi 50 metri si fosse messa male, avresti potuto sganciare la zavorra, cioè il seggiolino. (mi sembra che ne esistano anche eiettabili con il paracadute)
No, stavolta sei "innocente":asd:
ma sono l'unico che prova profondo imbarazzo quando in salita con il mio cancellazzo di ferro sorpasso gente con bici da n mila euros? :asd:
di solito rallento un pò, ma se son proprio piantati li passo pian piano salutando con un "ciao" con un tono di voce sommesso di uno che chiede scusa come se stesse rubando in chiesa
pareva anche a me ironico all'inizio ma leggendo tutti i vari post sembrava sempre meno
stavolta?
Forse dovresti porti altre domande.
Aiutino!?
Ho saputo in seguito che il mio amico socializzava in uno strano modo, punzecchiando per chilometri gli sventurati con frasi del tipo: "Tu corri?", "Vai forte?", "Quello appena c'è una salita ti stacca", "Non gli stai dietro nemmeno 1 km" ecc. ecc.
Mi torna alla memoria solo ora la tattica che fino a qualche anno fa usava un mio amico cinese (più che quarantenne) che usciva con me: quando incontravamo uno, specialmente se era depilato, muscoloso, con la maglia di qualche squadra, insomma apparentemente "in tiro", io continuavo da buon orso a tirare, lui socializzava. Credevo. Solitamente, alla prima salita il terzo scattava o comunque la prendeva fortissimo, il mio amico si staccava, io aspettavo che lo sborone fosse proprio al massimo dello sforzo e poi lo lasciavo lì.
Ho saputo in seguito che il mio amico socializzava in uno strano modo, punzecchiando per chilometri gli sventurati con frasi del tipo: "Tu corri?", "Vai forte?", "Quello appena c'è una salita ti stacca", "Non gli stai dietro nemmeno 1 km" ecc. ecc.
non ho capito tra i tre chi fosse lo sborone
A questo punto, direi tutti. Ma, allora, per me lo sborone era solo quello che appena iniziava la salita (dopo essere stata a ruota, tra l'altro) partiva più forte che poteva per poi arrivare in cima con n minuti di ritardo.
chi mi definisce in modo esaustivo il termine sborone? altrimenti si rischia di accusare ingiustamente @rapportoagile
Be', lo sborone classico, chiamiamolo "lo sborone di massa", è quello che sboroneggia di non essere sborone.
Lo dice anche Jung nei seminari sullo Zarathustra :asd2:
Quando l'atteggiamento segnato dalla volontà di potenza rimane velato, le persone parlano soprattutto dei loro sentimenti di inferiorità; anche coloro che hanno un'inclinazione alla ricerca del potere che è assolutamente manifesta ritornano di continuo e con grande insistenza sui propri sentimenti di inferiorità - non sono che dei topini modesti e spaventati, e gli altri si comportano davvero crudelmente con loro. Perciò magari si finisce per essere assai colpiti dalla loro grande modestia e dalla loro propensione a restare nell'ombra. Ma è tutto un trucco. Dietro tanta umiltà si nascondono megalomanie e ricerca del potere - un andare a caccia di complimenti. È un trucco risaputo. (p. 1288)
Tutto ciò per dire: rapportoagile è lo sborone par excellence.
Mi torna alla memoria solo ora la tattica che fino a qualche anno fa usava un mio amico cinese (più che quarantenne) che usciva con me: quando incontravamo uno, specialmente se era depilato, muscoloso, con la maglia di qualche squadra, insomma apparentemente "in tiro", io continuavo da buon orso a tirare, lui socializzava. Credevo. Solitamente, alla prima salita il terzo scattava o comunque la prendeva fortissimo, il mio amico si staccava, io aspettavo che lo sborone fosse proprio al massimo dello sforzo e poi lo lasciavo lì.
Ho saputo in seguito che il mio amico socializzava in uno strano modo, punzecchiando per chilometri gli sventurati con frasi del tipo: "Tu corri?", "Vai forte?", "Quello appena c'è una salita ti stacca", "Non gli stai dietro nemmeno 1 km" ecc. ecc.
Be', lo sborone classico, chiamiamolo "lo sborone di massa", è quello che sboroneggia di non essere sborone.
Lo dice anche Jung nei seminari sullo Zarathustra :asd2:
Quando l'atteggiamento segnato dalla volontà di potenza rimane velato, le persone parlano soprattutto dei loro sentimenti di inferiorità; anche coloro che hanno un'inclinazione alla ricerca del potere che è assolutamente manifesta ritornano di continuo e con grande insistenza sui propri sentimenti di inferiorità - non sono che dei topini modesti e spaventati, e gli altri si comportano davvero crudelmente con loro. Perciò magari si finisce per essere assai colpiti dalla loro grande modestia e dalla loro propensione a restare nell'ombra. Ma è tutto un trucco. Dietro tanta umiltà si nascondono megalomanie e ricerca del potere - un andare a caccia di complimenti. È un trucco risaputo. (p. 1288)
Praticamente siamo tutti sboroni, altrimenti checiclisti saremmo...
Siete stati un pò cattivelli eh... prima lo smacco e poi la tortura psicologica... ohmamamia...
con questa approfondita delucidazione, del ns. filosofo, si intuisce che il vero sborone di questa novella è proprio @rapportoagile :asd:
cvd
Tutto ciò per dire: rapportoagile è lo sborone par excellence.
Io un'idea su chi sia lo sborone me la sono fatta....non ho capito tra i tre chi fosse lo sborone
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