Cinelli Nemo, De Rosa Corum o Stelbel Rodano? Quesito per un amico

Ser pecora

Diretur
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Oggi, chi compra un telaio in acciaio, deve affidarsi a chi lo fa, non a chi lo marchia.

....anche perché a parte qualche caso è difficile fare il contrario...

Sollevo solo l'obiezione nel caso di Cinelli, visto che essendo Columbus, ci mettono una fetta anche loro facendo loro i tubi e concependone le specifiche.
Tipo il il nuovo Nemo Zagato, basato sul set Cento. Idea loro, poi l'esecuzione sarà dei soliti, ma "l'idea" è loro.

E peraltro Cinelli, al contrario di altri, ha sempre sposato questa filosofia, sin dagli anni '50, ovvero di prendersi dei grandi telaisti a cui affidare la produzione dei modelli concepiti da loro.
 

Mardot

Velocista
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....anche perché a parte qualche caso è difficile fare il contrario...

però ci sono esempi estremi di potenza del marketing che ben conosciamo e che si spacciano per la NASA della bicicletta, quindi con molto "appeal" sul potenziale cliente

Sollevo solo l'obiezione nel caso di Cinelli, visto che essendo Columbus, ci mettono una fetta anche loro facendo loro i tubi e concependone le specifiche.
Tipo il il nuovo Nemo Zagato, basato sul set Cento. Idea loro, poi l'esecuzione sarà dei soliti, ma "l'idea" è loro.

A livello di materiale primo infatti nulla da dire, ma tra inventare/sviluppare/produrre il materiale primo, e valutare il prodotto finito, ce ne passa.

Del resto puoi produrre la miglior farina del mondo, ma se lo chef che prepara i ravioli è un altro, vado dall'altro, e magari gli chiedo di usare la miglior farina del mondo.

E peraltro Cinelli, al contrario di altri, ha sempre sposato questa filosofia, sin dagli anni '50, ovvero di prendersi dei grandi telaisti a cui affidare la produzione dei modelli concepiti da loro.

Vero, come dicevo in passato i grandi marchi che mettevano in gruppo le loro bici lo facevano tutti. Ma la logica di lavorazione era un po' diversa, se non altro erano i numeri a dettare tempi e modi di produzione. Oggi Cinelli a livello di numeri (per l'acciaio) fa quelli di qualunque altro telaista di buon livello, né più né meno, quindi non garantisce R&D in più, supporto tecnico in più, qualcosa in più. Per contro il gap di prezzo (parlo della parte relativa al prodotto finito, non alla materia prima) è a mio avviso parzialmente giustificato solo dalla scritta sull'obliquo, che ha sempre un grande fascino.
 

Ser pecora

Diretur
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Del resto puoi produrre la miglior farina del mondo, ma se lo chef che prepara i ravioli è un altro, vado dall'altro, e magari gli chiedo di usare la miglior farina del mondo.

Ok, ma alla fine si tratta di seguire le istruzioni e buttare nell'acqua i ravioli per tot minuti :mrgreen:

Scherzi a parte, sul discorso sono d'accordo, facevo solo notare che Cinelli/Columbus producono i tubi, e chi li progetta (che ho conosciuto) concepisce anche le specifiche e le modalità d'uso, con un ovvio feedback coi "propri" telaisti a cui fanno fare le prime prove, etc..

Cose che fa anche Reynolds eh, per carità. Pure loro hanno un pool di telaisti fidati che gli fanno da "beta-tester".

Questo non vuol dire che che il telaista x che compra il set e basta non sia capace...era solo per spezzare una flangia in favore di Cinelli.
Che oltretutto non so quanto appeal abbia oggi per la sua scritta sull'obliquo visto che il grosso (tutto) "del marketing" lo fa per il mondo fixie...

Il grande appeal dell'acciaio oggi, come detto n volte, mi pare sia solo nella questione "artigianale" (contro i poteri forti e le élite del carbonio e delle multinazionali della colla epossidica), quindi mi pare scontato che chi lo vuole si rivolga a chi salda.
Chi compra acciaio industriale oggi mi pare lo faccia solo per una questione di budget.
 

carmysco

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Con il Nemo si risparmiano 1500 euro, il discorso disc e che per giri in montagna il disco in discesa aiuta e non poco, anche in caso di temporali, io con le mie rim full carbon se piove frenata pari a 0, certo che xcr credo sia il sogno un po' di tutti amanti del ferro!
A me poi piacerebbe farla tutta made in Italy
Campagnolo chorus e ruote bora ultra, che si trovano a buon prezzo usate rim
Se piove metti su un paio di Neutron, Zonda, Eurus o Shamal: semplice.
 

carmysco

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scusa l'OT, ma se ti prendi un bel temporale a scendere luglio/agosto da oltre 2000mt, ma in generale pioggia vera (non pioggerella) ti assicuro che anche l'alluminio frena niente!
Non voglio scomodare l'ironia con l'utilizzo della "lobby dei freni a disco" e del marketing annesso, perché ognuno coi propri soldi fa ciò che vuole e se c'è una buona parte di consumatori disposti a spendere per i freni a disco non sono io a doverla o poterla criticare. Detto ciò, senza scomodare tutto il ciclismo eroico, mi spieghi come hanno fatto i professionisti nelle tappe alpine e pirenaiche negli ultimi 40 anni a terminare le tappe sotto la pioggia senza freni a disco? Parliamo di atleti che viaggiano ben oltre i 70 all'ora in discesa. Fatta eccezione per gli ultimi 10 anni in cui in molti hanno preferito comunque i cerchi in carbonio, durante le tappe in cui era prevista pioggia si optava per i cerchi con pista frenante in alluminio. E fino ai primi anni 2000 la ruota con pista frenante in alluminio era la regola.
 
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Maverik89

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lsdb 666 road XCr
non lo so, non ho corso da professionista, so che ci sono pattini in gomma specifici per la pioggia che io non ho mai utilizzato, ma scendere dall'izoard è stata dura l'anno scorso ad agosto
 

Mardot

Velocista
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scusa l'OT, ma se ti prendi un bel temporale a scendere luglio/agosto da oltre 2000mt, ma in generale pioggia vera (non pioggerella) ti assicuro che anche l'alluminio frena niente!

posso solo che confermare, poi ovviamente dipende dalla quantita' d'acqua e dalla sporcizia che si accumula, ma in alcune condizioni anche con freni caliper e cerchi in alu diventa dura scendere

l'anno scorso ho preso 3h di pioggia battente facendo un giro (Allos-Champs-Cayolle), ho fatto tutta la Cayolle in salita e in discesa con pioggia modello diluvio mista a grandine, i primi 8km di discesa dovevo frenare mettendoci tutta la mia esperienza per riuscire a fare le curve senza rischiare qualche fuoristrada..... pinzate potenti e ad intermittenza per poter pulire il cerchio e poi frenare in maniera efficace; una cosa davvero pazzesca il giorno dopo, quando ho pulito la bici e ho constatato un consumo dei pattini (originali Campy) bestiale, praticamente 3mm di pattino in una sola discesa, li avevo praticamente nuovi prima, ma è stata una giornata che ne trovi poche, per fortuna.....
 
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Farrar

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Troppe, ma forse ho ancora spazio per una ...
Incredibile questo thread nel senso che sono le stesse tre bdc che sto valutando per un eventuale auto regalo di compleanno più avanti. Al di là delle diatribe sul disco (io una bdc disc già ce l'ho) e questa la prenderei rim , per questione di costruzione di telaio, peso, scelte di componenti ed infine linea (ma sono gusti personali).
Lasciando stare per un attimo i prezzi ed i tempi di attesa il primo dubbio che ho è sulla Nemo; la mia misura sembrerebbe non esistere o meglio sono abituato a delle 56 (generiche) con Stack sui 58 ; ora è chiaro che la L con un TT da 55 è piccola la XL con un TT da 57,5 sembrerebbe lunga....ma con uno stack perfetto
Ho letto che si può avere su misura , avete da consigliare qualche negozio o ci si può rivolgere alla casa madre?
La rodano ha delle linee essenziali splendide, mente la Corum mi sembra "alla vista" la più pesante. Sui materiali siete stati esaustivi pure di più.
 

bicilook

Ammiraglia
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non lo so, non ho corso da professionista, so che ci sono pattini in gomma specifici per la pioggia che io non ho mai utilizzato, ma scendere dall'izoard è stata dura l'anno scorso ad agosto
A farla frenare bene o male anche se piove ci riesci...il problema a scendere da certe quote se piove è più il freddo che non l'acqua...non riesci nemmeno a guidare la bici,non a frenare...
 

alasaroad

Novellino
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Incredibile questo thread nel senso che sono le stesse tre bdc che sto valutando per un eventuale auto regalo di compleanno più avanti. Al di là delle diatribe sul disco (io una bdc disc già ce l'ho) e questa la prenderei rim , per questione di costruzione di telaio, peso, scelte di componenti ed infine linea (ma sono gusti personali).
Lasciando stare per un attimo i prezzi ed i tempi di attesa il primo dubbio che ho è sulla Nemo; la mia misura sembrerebbe non esistere o meglio sono abituato a delle 56 (generiche) con Stack sui 58 ; ora è chiaro che la L con un TT da 55 è piccola la XL con un TT da 57,5 sembrerebbe lunga....ma con uno stack perfetto
Ho letto che si può avere su misura , avete da consigliare qualche negozio o ci si può rivolgere alla casa madre?
La rodano ha delle linee essenziali splendide, mente la Corum mi sembra "alla vista" la più pesante. Sui materiali siete stati esaustivi pure di più.

Io alla fine ho preso il Nemo rim brake, geometria e colore custom tramite Sardi Cicli, tutto perfetto
 
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Lan213

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Ciao a tutti,

Sto pensando di acquistare anche io una Cinelli nemo. Ho da sempre avuto un debole per il marchio, e le linee del telaio mi fanno impazzire. Misura M, ho però un dubbio che vi vorrei porre.

In garage al momento ho una BMC carbonio da strada ed una Cannondale Topstone ( alu + forca carbonio ) gravel con cui faccio viaggi con borse attaccate.

Per il mio concetto di bici, sarei orientato ad acquistare la versione nemo Gravel. In questo modo avrei la possibilità di montare copertoni più generosi, diciamo un 32 oppure 35. Questo anche se l'utilizzo sarebbe principalmente su asfalto, al massimo strade bianche. Potrebbe essere una soluzione sensata secondo voi? Ci sono differenze sostanziali nelle geometrie ( al netto del passaruota ) che limiterebbero significativamente l'uso su strada, specialmente su lunghe percorrenze?

Grazie di un vostro suggerimento?
Alessandro
 

bicilook

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posso solo che confermare, poi ovviamente dipende dalla quantita' d'acqua e dalla sporcizia che si accumula, ma in alcune condizioni anche con freni caliper e cerchi in alu diventa dura scendere

l'anno scorso ho preso 3h di pioggia battente facendo un giro (Allos-Champs-Cayolle), ho fatto tutta la Cayolle in salita e in discesa con pioggia modello diluvio mista a grandine, i primi 8km di discesa dovevo frenare mettendoci tutta la mia esperienza per riuscire a fare le curve senza rischiare qualche fuoristrada..... pinzate potenti e ad intermittenza per poter pulire il cerchio e poi frenare in maniera efficace; una cosa davvero pazzesca il giorno dopo, quando ho pulito la bici e ho constatato un consumo dei pattini (originali Campy) bestiale, praticamente 3mm di pattino in una sola discesa, li avevo praticamente nuovi prima, ma è stata una giornata che ne trovi poche, per fortuna.....
Quando si va a fare quei giri,tre volte sopra i 2000metri,o il tempo è buono e stabile o lì sono dolori.
Cmq su certe discese consumare una coppia di pattini con la pioggia è la normalità.
 
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Ciao a tutti,

Sto pensando di acquistare anche io una Cinelli nemo. Ho da sempre avuto un debole per il marchio, e le linee del telaio mi fanno impazzire. Misura M, ho però un dubbio che vi vorrei porre.

In garage al momento ho una BMC carbonio da strada ed una Cannondale Topstone ( alu + forca carbonio ) gravel con cui faccio viaggi con borse attaccate.

Per il mio concetto di bici, sarei orientato ad acquistare la versione nemo Gravel. In questo modo avrei la possibilità di montare copertoni più generosi, diciamo un 32 oppure 35. Questo anche se l'utilizzo sarebbe principalmente su asfalto, al massimo strade bianche. Potrebbe essere una soluzione sensata secondo voi? Ci sono differenze sostanziali nelle geometrie ( al netto del passaruota ) che limiterebbero significativamente l'uso su strada, specialmente su lunghe percorrenze?

Grazie di un vostro suggerimento?
Alessandro
Sulle Strade Bianche della Toscana ci vai tranquillamente coi copertoncini da 23,sono meglio di certi asfalti.
Se hai già una gravel,io la prenderei da strada e non Gravel.