Comprendere le differenze tecniche fra diverse bici

Lumi

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Colnago V3Rs
Vado in bici da quasi 3 anni quindi non sono più un principiante ma sicuramene neanche un esperto.

Ho due bici, una Tarmac SL5 rim brake e una Colnago V3rs disc.

La Tarmac è stata la prima bici e la avevo scelta perchè era un'occasione, senza capire bene cosa stessi comprando, ora la tengo come muletto visto che sul mercato non vale molto per rivenderla usata.

Per l'acquisto della Colnago hanno giocato il brand, l'estetica, l'upgrade al cambio elettronico, il peso giusto e la volontà di avere un sistema a disco dopo aver sperimentato i rim in discesa su bagnato.

Quando le guido sento che le due bici sono diverse, ma se uno mi chiedesse quale è più rigida, quale è più reattiva, come incidono le diverse geometrie sulla guida, ecc... non saprei come rispondere, non riesco a dare un nome alle diverse senzazioni che provo guidandole e quando leggo la recensione sulla prova di guida di una bici nuova mi perdo.

Secondo voi cosa serve per imparare a distinguere in modo oggettivo le qualità di guida di diverse bici? Ad esempio come posso dire in modo oggettivo se è più rigida la Tarmac o la Colnago, a quali sensazioni devo prestare attenzione?
 

EliaCozzi

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Costelo Aeromachine, BTwin FC7, Workswell 226, Seraph TT-X2, Og-EVkin CF054
Ecco .... hai presente la differenza tra un accordatore di pianoforte e uno che ha iniziato a suonare da 3 anni? Hai presente la differenza tra un collaudatore/pilota di formula 1 e uno che sale la prima volta su una Ferrari? O quando vai dal meccanico che sente il problema del motore solo dal suono? O una mamma che capisce dalla flebile differenza del pianto del neonato se ha fame o è nervoso?
Ecco, le bici sono così.
Se sei uno che ne ha provate tante, in configurazioni diverse, facendo attenzione sempre alle stesse cose, probabilmente riesce a "carpirne" le differenze, altrimenti sono solo sensazioni e ... io dico EMOZIONI.
Perché la Pina F12 che è l'8% più rigida della F10, che era il 9% più rigida della .... chi credi riesca a capirlo senza uno strumento di misura assoluto?

La domanda a cui devi rispondere è sempre e solo una: quale ti fa sentire meglio? Il resto è solo strategia commerciale.
 

Lumi

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Ecco .... hai presente la differenza tra un accordatore di pianoforte e uno che ha iniziato a suonare da 3 anni? Hai presente la differenza tra un collaudatore/pilota di formula 1 e uno che sale la prima volta su una Ferrari? O quando vai dal meccanico che sente il problema del motore solo dal suono? O una mamma che capisce dalla flebile differenza del pianto del neonato se ha fame o è nervoso?
Ecco, le bici sono così.
Se sei uno che ne ha provate tante, in configurazioni diverse, facendo attenzione sempre alle stesse cose, probabilmente riesce a "carpirne" le differenze, altrimenti sono solo sensazioni e ... io dico EMOZIONI.
Perché la Pina F12 che è l'8% più rigida della F10, che era il 9% più rigida della .... chi credi riesca a capirlo senza uno strumento di misura assoluto?

La domanda a cui devi rispondere è sempre e solo una: quale ti fa sentire meglio? Il resto è solo strategia commerciale.
Hai ragione, i tuoi esempi calzano, l'analogia che a me è venuta in mente era anche quella del vino, la differenza fra un sommellier che distingue etichette e annate e uno cui piace bere vino buono ma non distinguerebbe fra Brunello e Sangiovese senza leggere l'etichetta.

Però come per il vino un esperto può spiegare a un neofita a cosa stare attento per capire le differenze fra vini più o meno pregiati, mi domando se anche sulla bici qualche esperto magari qui sul forum può darmi qualche dritta per comprendere come valutare le differenze tecniche fra la mia Tarmac e la Colnago, per crescere in consapevolezza e apprezzare maggiormente la mia bici e rendere onore a chi la ha progettata e costruita ;-)

Aggiungo due temi di cui anche io mi accorgo da neofita:
  • in discesa ad alta velocità la V3Rs tiene decisamente meglio le traiettore, la Tarmac dava l'impressione di essere più nervosa e mi dava meno sicurezza. Penso che sia dovuto in parte alla geometria (la Colnago ha un angolo forcella più aperto), e in parte dalla rigidità del telaio (ma di quest'ultima cosa non sono sicuro)
  • montando diversi pneumatici, anche a parità di bici, è facile accorgersi del comportamento diverso, il 28 mm tubeless a 4,5 atmosfere è completamente diverso dal 24 mm con camera d'aria a 6 atmosfere, il cinturato Pirelli 28 mm tubeless ad alta velocità sembra più frenato rispetto al GP5000 28 mm tubeless

Comunque di cuore la Colnago mi piace di più a sensazione, quindi quello che dici tu è comunque corretto ed è quello che conta ;-)
 

Ser pecora

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Secondo voi cosa serve per imparare a distinguere in modo oggettivo le qualità di guida di diverse bici? Ad esempio come posso dire in modo oggettivo se è più rigida la Tarmac o la Colnago, a quali sensazioni devo prestare attenzione?


Alla fine quello che conta è quanto sia adatta a te, al tuo fisico (leggero, pesante) ed a quello che fai (tanta salita, tanta pianura, discese a tutta o meno, etc..).

In assoluto per valutare una bici io la provo su percorsi che conosco molto bene. Ad esempio dove so che c'è dell'asfalto rovinato "ad onde" in modo da valutare come assorbe. Idem dove so che c'è un avvallamento in discesa, tipo una buca, ma molto larga ed a "U", cosi che prendendola forte sento quanto flette verticalmente. E poi serie di tornanti stretti, ma guidabili, ovvero dove riesci comunque a mantenere una certa velocità. Nel complesso tutte cose che valuti in discesa, che è il vero banco di prova secondo me per guidabilità e per valutarne le deformazioni più importanti.

Secondo me poi è molto utile provare una bici con un set di ruote/copertoni che conosci bene. Molte volte non ci sono differenze evidenti, ma qualche volta si, e comunque togli una variabile per valutare il telaio.

Una prova "scemotta", ma che secondo me spesso da buone indicazioni è: in pianura (o in discesa se te la senti) scuotere il manubrio tenendolo in presa bassa da dx a sx. Come se dovessi tu innescare uno Shimmy (link). Le differenze tra varie bici a volte sono molto evidenti (in particolare tra le attuali bici in carbonio e quelle vecchie in acciaio) e ti danno un'idea della rigidità torsionale dell'avantreno, che poi si traduce in più o meno precisione in discesa nelle curve veloci.

Relativamente, per me l'unica cosa per avere dei riferimenti è provare o aver provato più bici e materiali possibili. A me che Contador mi dica che la tal bici è magnifica e prestazionale non da nessun riferimento utile se non me la compara con qualcosa d'altro. Ergo serve un database ampio per fare raffronti. Che comunque ad un certo livello e con le bici odierne sono sempre sfumature tra categorie di bici simili. Io la bici che fa schifo da guidare non l'ho mai trovata...e che le cose siano cosi mi pare provato dal fatto che ci sono in commercio n-mila bici e con nessuna uno fa o non fa cose che non farebbe con un'altra.

Poi ci sono, più importanti, gli aspetti tecnici come qualità della verniciatura, rispetto delle tolleranze, passaggi cavi ben studiati o meno. Ma qui il più delle volte le cose si possono valutare solo sul lungo periodo e se sopraggiungono "magagne", come rumori sinistri dal movimento centrale, cavi che sbattono internamente, vernice che si deteriora o crepa, etc..
Tutte cose che nei test dei media difficilmente vengono fuori, perché le bici non le lasciano abbastanza a lungo.

E comunque se poi vengono fuori, la differenza decisiva è il supporto post-vendita, che solo un privato può valutare.
Se la bici ha il BB ovale e te la cambiano (sempre che il rivenditore furbetto non pastrugni con colle & c.) è ben più importante che non avere la bici l'n% più rigida di quell'altra che ha la garanzia aleatoria.
 

golias

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Penso che sia dovuto in parte alla geometria (la Colnago ha un angolo forcella più aperto), e in parte dalla rigidità del telaio (ma di quest'ultima cosa non sono sicuro)
Esatto.. con un angolo minore (quindi forcella con maggior incidenza a terra) hai una guida più fluida e pulita anche se poi il rovescio della medaglia si traduce in una leggera pigrizia (inerzia) sul misto stretto, la rigidità del telaio poi fa il resto.
Comunque vedo che ti ha già risposto il Ser e meglio di lui qui dentro credo ve ne siano pochi o forse nessuno dato che di bdc ne ha testate parecchie e con tutta probabilità ha anche acquisito una sensibilità che solo l'esperienza (anni e km percorsi) possono dare.
 

Lumi

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Alla fine quello che conta è quanto sia adatta a te, al tuo fisico (leggero, pesante) ed a quello che fai (tanta salita, tanta pianura, discese a tutta o meno, etc..).

In assoluto per valutare una bici io la provo su percorsi che conosco molto bene. Ad esempio dove so che c'è dell'asfalto rovinato "ad onde" in modo da valutare come assorbe. Idem dove so che c'è un avvallamento in discesa, tipo una buca, ma molto larga ed a "U", cosi che prendendola forte sento quanto flette verticalmente. E poi serie di tornanti stretti, ma guidabili, ovvero dove riesci comunque a mantenere una certa velocità. Nel complesso tutte cose che valuti in discesa, che è il vero banco di prova secondo me per guidabilità e per valutarne le deformazioni più importanti.

Secondo me poi è molto utile provare una bici con un set di ruote/copertoni che conosci bene. Molte volte non ci sono differenze evidenti, ma qualche volta si, e comunque togli una variabile per valutare il telaio.

Una prova "scemotta", ma che secondo me spesso da buone indicazioni è: in pianura (o in discesa se te la senti) scuotere il manubrio tenendolo in presa bassa da dx a sx. Come se dovessi tu innescare uno Shimmy (link). Le differenze tra varie bici a volte sono molto evidenti (in particolare tra le attuali bici in carbonio e quelle vecchie in acciaio) e ti danno un'idea della rigidità torsionale dell'avantreno, che poi si traduce in più o meno precisione in discesa nelle curve veloci.

Relativamente, per me l'unica cosa per avere dei riferimenti è provare o aver provato più bici e materiali possibili. A me che Contador mi dica che la tal bici è magnifica e prestazionale non da nessun riferimento utile se non me la compara con qualcosa d'altro. Ergo serve un database ampio per fare raffronti. Che comunque ad un certo livello e con le bici odierne sono sempre sfumature tra categorie di bici simili. Io la bici che fa schifo da guidare non l'ho mai trovata...e che le cose siano cosi mi pare provato dal fatto che ci sono in commercio n-mila bici e con nessuna uno fa o non fa cose che non farebbe con un'altra.

Poi ci sono, più importanti, gli aspetti tecnici come qualità della verniciatura, rispetto delle tolleranze, passaggi cavi ben studiati o meno. Ma qui il più delle volte le cose si possono valutare solo sul lungo periodo e se sopraggiungono "magagne", come rumori sinistri dal movimento centrale, cavi che sbattono internamente, vernice che si deteriora o crepa, etc..
Tutte cose che nei test dei media difficilmente vengono fuori, perché le bici non le lasciano abbastanza a lungo.

E comunque se poi vengono fuori, la differenza decisiva è il supporto post-vendita, che solo un privato può valutare.
Se la bici ha il BB ovale e te la cambiano (sempre che il rivenditore furbetto non pastrugni con colle & c.) è ben più importante che non avere la bici l'n% più rigida di quell'altra che ha la garanzia aleatoria.
Grazie della risposta completa ed esperta!
 

EliaCozzi

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Alla fine quello che conta è quanto sia adatta a te, al tuo fisico (leggero, pesante) ed a quello che fai (tanta salita, tanta pianura, discese a tutta o meno, etc..).

In assoluto per valutare una bici io la provo su percorsi che conosco molto bene. Ad esempio dove so che c'è dell'asfalto rovinato "ad onde" in modo da valutare come assorbe. Idem dove so che c'è un avvallamento in discesa, tipo una buca, ma molto larga ed a "U", cosi che prendendola forte sento quanto flette verticalmente. E poi serie di tornanti stretti, ma guidabili, ovvero dove riesci comunque a mantenere una certa velocità. Nel complesso tutte cose che valuti in discesa, che è il vero banco di prova secondo me per guidabilità e per valutarne le deformazioni più importanti.

Secondo me poi è molto utile provare una bici con un set di ruote/copertoni che conosci bene. Molte volte non ci sono differenze evidenti, ma qualche volta si, e comunque togli una variabile per valutare il telaio.

Una prova "scemotta", ma che secondo me spesso da buone indicazioni è: in pianura (o in discesa se te la senti) scuotere il manubrio tenendolo in presa bassa da dx a sx. Come se dovessi tu innescare uno Shimmy (link). Le differenze tra varie bici a volte sono molto evidenti (in particolare tra le attuali bici in carbonio e quelle vecchie in acciaio) e ti danno un'idea della rigidità torsionale dell'avantreno, che poi si traduce in più o meno precisione in discesa nelle curve veloci.

Relativamente, per me l'unica cosa per avere dei riferimenti è provare o aver provato più bici e materiali possibili. A me che Contador mi dica che la tal bici è magnifica e prestazionale non da nessun riferimento utile se non me la compara con qualcosa d'altro. Ergo serve un database ampio per fare raffronti. Che comunque ad un certo livello e con le bici odierne sono sempre sfumature tra categorie di bici simili. Io la bici che fa schifo da guidare non l'ho mai trovata...e che le cose siano cosi mi pare provato dal fatto che ci sono in commercio n-mila bici e con nessuna uno fa o non fa cose che non farebbe con un'altra.

Poi ci sono, più importanti, gli aspetti tecnici come qualità della verniciatura, rispetto delle tolleranze, passaggi cavi ben studiati o meno. Ma qui il più delle volte le cose si possono valutare solo sul lungo periodo e se sopraggiungono "magagne", come rumori sinistri dal movimento centrale, cavi che sbattono internamente, vernice che si deteriora o crepa, etc..
Tutte cose che nei test dei media difficilmente vengono fuori, perché le bici non le lasciano abbastanza a lungo.

E comunque se poi vengono fuori, la differenza decisiva è il supporto post-vendita, che solo un privato può valutare.
Se la bici ha il BB ovale e te la cambiano (sempre che il rivenditore furbetto non pastrugni con colle & c.) è ben più importante che non avere la bici l'n% più rigida di quell'altra che ha la garanzia aleatoria.
Complimenti per la competenza a la "finezza" nella descrizione. Sinceramente. :hail:
 

EliaCozzi

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Riflettendo su quando scritto da @Ser pecora mi viene in mente che una differenza che ho palesemente potuto apprezzare è stata tra tre tipi di ruote provate sulla stessa bici, stesso pneumatico stessa, pressione, stesso percorso: Shimano RS10 (profilo 24mm), Vision Trimax T42 (profilo da 42mm) e Velosa (cinese) razzata 70mm .
A parte il loro comportamento al vento e alla velocità, la 24mm non sente nemmeno le grandi irregolarità dell'asfalto, la seconda non sente la granulosità dell'asfalto, la 70mm sente anche la sabbietta e cambia anche suono passando da un tipo di asfalto all'altro e se prendi una buca un po' fonda è come saltare su una anti-uomo, per altro, nei rilanci rabbiosi tra la 24mm che rimane impastata e la razzata che scappa via sotto il sedere, c'è un abisso. Quindi in questi casi, un po' estremi per costruzione, la differenza è facile apprezzarla.
 
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Mauro1988

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Vado in bici da quasi 3 anni quindi non sono più un principiante ma sicuramene neanche un esperto.

Ho due bici, una Tarmac SL5 rim brake e una Colnago V3rs disc.

La Tarmac è stata la prima bici e la avevo scelta perchè era un'occasione, senza capire bene cosa stessi comprando, ora la tengo come muletto visto che sul mercato non vale molto per rivenderla usata.

Per l'acquisto della Colnago hanno giocato il brand, l'estetica, l'upgrade al cambio elettronico, il peso giusto e la volontà di avere un sistema a disco dopo aver sperimentato i rim in discesa su bagnato.

Quando le guido sento che le due bici sono diverse, ma se uno mi chiedesse quale è più rigida, quale è più reattiva, come incidono le diverse geometrie sulla guida, ecc... non saprei come rispondere, non riesco a dare un nome alle diverse senzazioni che provo guidandole e quando leggo la recensione sulla prova di guida di una bici nuova mi perdo.

Secondo voi cosa serve per imparare a distinguere in modo oggettivo le qualità di guida di diverse bici? Ad esempio come posso dire in modo oggettivo se è più rigida la Tarmac o la Colnago, a quali sensazioni devo prestare attenzione?

Non è un discorso semplice e soprattutto è soggettivo...il mio esempio, da circa 10 anni ormai ho sempre 2 bici (capitato anche di più), diciamo aero e salita. Ho avuto Cipollini rb1000 e Bond, GIANT Propel disc e TCR Disc, e ultimamente Cannondale SuperSix e SystemSix....la differenza principale che noto subito è la posizione, le aero hanno il tubo sterzo più "corto" e a volte più dislivello portandomi ad essere più caricato sull'anteriore con la schiena più "piatta" e questa è la mia posizione, che non riesco a replicare su bici da "salita" della stessa taglia ( dovrei provare taglie più piccole e attacchi negativi, misure diverse ecc...) e che quindi non riesco a guidare con lo stesso piacere perchè mi sento più "seduto" e non spingo uguale, risultato a me la bici aero fa andare meglio anche in salita perchè la posizione migliore è quella...altra cosa che ho trovato sempre a favore delle "aero" è la stabilità e la precisione specialmente all'anteriore e la differenza tra i nuovi manubri integrati e i "vecchi" attacco/piega ma questo riguarda me, dai in mano la bici aero ad un altro e ti dice che non va una mazza perchè pesa mezzo kg. di più.

Quindi in definitiva, quello che secondo me incide di più è la geometria della bici....se sei posizionato nel modo in cui riesci a spingere di più e a guidare meglio capisci la differenza al volo e come ti hanno consigliato, la discesa, ma anche la pianura più che la salita.
 
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Riprendo il thread per un tema cui ho fatto caso oggi.

Discesa dritta, sul 7-8 %, scendevo sui 50km/h dando una frenatina ogni tanto per evitare di andare troppo veloce. Ho i freni a disco.

Ebbene, quando tiravo il freno anteriore, una frenata leggera giusto per rallentare di un 10 km/h in meno, la ruota anteriore tendeva a oscillare a destra sinistra. Nulla di pericoloso, tutto sotto controllo, questione di millimetri facilmente controllabili, la bici andava comunque dritta semplicemente tenendo con sufficiente forza la barra del manubrio.

Immmagino che il comportamento derivi dall'asimmetria delle forze frenando col disco che sta a sinistra, mi domando se la causa sia una ruota non sufficientemente rigida (una mavic SLR 45 disc), i raggi con tensione non uniforme, o la forcella che si deforma o altro ancora, qualcuno ha mai osservato una cosa simile?
 

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Immmagino che il comportamento derivi dall'asimmetria delle forze frenando col disco che sta a sinistra, mi domando se la causa sia una ruota non sufficientemente rigida (una mavic SLR 45 disc), i raggi con tensione non uniforme, o la forcella che si deforma o altro ancora, qualcuno ha mai osservato una cosa simile?
E' del tutto normale visto che la forza impressa avviene su un solo lato e pertanto che la forcella sia sovradimensionata una leggero svergolamento ci sarà sempre, poi ovvio anche le ruote rivesto la loro importanza, ma con gli ultimi modelli è cosa da poco.
 

charlietrotter

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Mio modestissimo parere.
In discesa le sensazioni si amplificano e anche un semplice cicloturista capisce le differenze di comportamento tra una bici e un altra (la discesa e' da sempre il mio modo per giudicare una bici).
Ruote (dimensioni e raggiatura) e copertoni (tipo di battistrada, larghezza e gonfiaggio). Incidono ancora di piu' e possono trasformare un mattone in una specialissima.
MIsure, posizione e assetto (anche cambiando bici uno dovrebbe mantenere quelle misure e "quella posizione", anche se in realta' non e' cosi'...).

Tutto il resto (e mi riferisco principalmente al telaio) sono differenze buone per la sosta bar (esempio: "il nuovo Venge e' rigidissimo e comodissimo (ossimoro), in confronto alla bici che avevo prima c'e' un abisso" (effetto placebo...)).
 
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Mio modestissimo parere.
In discesa le sensazioni si amplificano e anche un semplice cicloturista capisce le differenze di comportamento tra una bici e un altra (la discesa e' da sempre il mio modo per giudicare una bici).
Ruote (dimensioni e raggiatura) e copertoni (tipo di battistrada, larghezza e gonfiaggio). Incidono ancora di piu' e possono trasformare un mattone in una specialissima.
MIsure, posizione e assetto (anche cambiando bici uno dovrebbe mantenere quelle misure e "quella posizione", anche se in realta' non e' cosi'...).

Tutto il resto (e mi riferisco principalmente al telaio) sono differenze buone per la sosta bar (esempio: "il nuovo Venge e' rigidissimo e comodissimo (ossimoro), in confronto alla bici che avevo prima c'e' un abisso" (effetto placebo...)).
Sposo in tutto e per tutto ;-)
 

Ser pecora

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MIsure, posizione e assetto (anche cambiando bici uno dovrebbe mantenere quelle misure e "quella posizione", anche se in realta' non e' cosi'...).

Questo secondo me è un punto importante: spesso vedo molta gente che vuole mantenere una certa "posizione" su non importa che tipologia e modello di bici. Spesso perché glielo ha detto il biomeccanico (o meglio, il biomeccanico è usato per riportare le quote).

Il posizionamento viene visto come modalità per "stare comodo" e non avere dolori e dolorini in sella. E va benissimo, ma le differenti geometrie servono anche a ripartire i pesi tra anteriore e posteriore sulla bici, determinandone il comportamento di guida.

Quindi, non è che uno deve prendersi la bici migliore solo per starci "comodo" su, ma anche rispetto a quello che ci deve fare.

Adesso con la enorme scelta di tipologie di bici e modelli che c'è uno può trovare l'assetto e posizionamento ottimale, senza "forzature". Se uno ha scarsa flessibilità di schiena (la pandemia del ciclismo dai tempi che furono) e non ha voglia di migliorarla (non è impossibile né difficile) si orienti su bici che consentono quel tipo di posizionamento. E che sono progettate per "funzionare" a livello di ripartizione dei pesi con quella tipologia di posizionamento.

Per capirci, inutile volere la Cipollini con il tubo sterzo di 2cm e poi farci il bricolage per riportare le quote della endurance....

Questo non è solo una questione di avere n-mila spessori e stem assurdi o le leve sparate in cielo. A mio avviso si tratta poi di guidare una bici che non è stata pensata per avere quel posizionamento. La bici deve assecondare quello che siamo capaci di fare, non il contrario.

Poi lo so che l'estetica rende inutile tutto il discorso :-)xxxx
 

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Questo non è solo una questione di avere n-mila spessori e stem assurdi o le leve sparate in cielo. A mio avviso si tratta poi di guidare una bici che non è stata pensata per avere quel posizionamento. La bici deve assecondare quello che siamo capaci di fare, non il contrario.
Faccio una domanda che magari è banale per tutti ma non per me.

A parte l'estetica, che differenza fa avere un tubo sterzo di 15 cm con 5 cm di spessori rispetto ad avere un tubo di 20 cm senza spessori?

Sulla lunghezza dello stem lo capisco, se è troppo corto lo sterzo è instabile, se è troppo lungo lo sterzo diventa "pigro", ma sugli spessori non mi è chiaro.
 

Ser pecora

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Faccio una domanda che magari è banale per tutti ma non per me.

A parte l'estetica, che differenza fa avere un tubo sterzo di 15 cm con 5 cm di spessori rispetto ad avere un tubo di 20 cm senza spessori?

Sulla lunghezza dello stem lo capisco, se è troppo corto lo sterzo è instabile, se è troppo lungo lo sterzo diventa "pigro", ma sugli spessori non mi è chiaro.

Intanto la serie sterzo tramite l'expander lavora non all'altezza che dovrebbe. In certi casi si vedono tanti spessori che presumibilmente l'expander o ragnetto fanno pressione fuori dal tubo sterzo....
Le varie flessioni e deformazioni quindi avvengono in punti che non sono nemmeno quelli di progettazione del telaio.
O comunque, anche se nei limiti, perché non prendersi un telaio con le quote adatte a quel posizionamento?

Un telaio molto race (tipo quelli aero) sono progettati per posizionamenti molto bassi sull'anteriore, quindi anche la rigidità del tutto è progettata per una ripartizione dei pesi molto avanzata.

Poi non è che sto dicendo che succede chissà che...quello che voglio dire è che però magari le sensazioni di guida che poi uno ne deriva sono anche influenzate da questi fattori.

Es. ogni tanto vedo le foto delle bici che gli utenti mettono e le loro impressioni. Forse se la tal bici è "ballerina" di avantreno, ma hai su 5cm di spessori...
 

Lumi

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Intanto la serie sterzo tramite l'expander lavora non all'altezza che dovrebbe. In certi casi si vedono tanti spessori che presumibilmente l'expander o ragnetto fanno pressione fuori dal tubo sterzo....
Le varie flessioni e deformazioni quindi avvengono in punti che non sono nemmeno quelli di progettazione del telaio.
O comunque, anche se nei limiti, perché non prendersi un telaio con le quote adatte a quel posizionamento?

Un telaio molto race (tipo quelli aero) sono progettati per posizionamenti molto bassi sull'anteriore, quindi anche la rigidità del tutto è progettata per una ripartizione dei pesi molto avanzata.

Poi non è che sto dicendo che succede chissà che...quello che voglio dire è che però magari le sensazioni di guida che poi uno ne deriva sono anche influenzate da questi fattori.

Es. ogni tanto vedo le foto delle bici che gli utenti mettono e le loro impressioni. Forse se la tal bici è "ballerina" di avantreno, ma hai su 5cm di spessori...
Chiaro grazie della risposta, però adesso mi hai messo una fissa in testa :-)xxxx

Io ho 3,5 cm di spessori (senza contare il collarino e l'ultimo di mezzo cm che serve a nascondere i cavi), sono sufficienti a snaturare il comportamento della bici e come faccio diventare più flessibile se volessi toglierli? ;-) ... nel post precedente scrivevi che non è impossibile, ma vale anche a 50 anni e problemi di schiena (che comunque al momento in bici non mi dà alcun fastidio, i problemi li avevo quando correvo)?

Magari potrei provare a toglierne qualcuno gradualmente man mano che avanza la stagione e ho più km di adattamento, anche perchè il bike fit fatto quasi 2 anni fa mi permetterebbe di abbassarlo ancora, sono stato prudente io a tenere qualche spessore in più per non dover poi trovarmi col piantone tagliato e a non poter rimediare.