Secondo me la risposta è sì, anche un amatore sperimenta prestazioni diverse con bici di livello diverso.Ciao a tutti, ripesco la discussione per una domanda.
Per un ciclista scarso (leggasi: me), quanto sono sensibili le differenze fra le diverse tipologie di telai?
Provo a dettagliare un po' meglio: ho tenuto per lunghi periodi solo due bici, una BMC TeamMachine Alr01 (Tiagra 4700) e la Planet X Full Monty SL che ho tutt'ora; se la prima era nervosetta e rivolta alla salita, quest'ultima con le sue geometrie perdona molto ma il peso non è certo il suo punto forte; sono un ciclista della domenica e pedalo tra tre a cinquemila chilometri all'anno distribuiti tra uscite in solitaria, cicloraduni e granfondo, rulli e un po' di gravel con la mountain bike vintage (una rigida del '91 montata moderna), non ho grandi pretese perché pedalo per tenermi in forma e mi piace molto.
Veniamo al dunque. Con il passare del tempo le mie prestazioni migliorano, esperienza, fiato e sensibilità sono cresciuti, ma mi chiedo: un ciclista della domenica avrebbe risultati diversi con bici diverse? Per esempio con una Madone in pianura o una Aethos in montagna? Risultati diversi mantenendo il livello di allenamento attuale. Parlando di numeri, diciamo che con cardio e sensore di cadenza da un po' trovo prestazioni grossomodo equivalenti, incollo di seguito due screenshot:
Pianura (il mio terreno abituale):
Vedi l'allegato 293482
Montagna
Vedi l'allegato 293481
Il vero punto è che la prestazione di un amatore resta fine a se stessa, mentre per il pro fa la differenza fra vincere o perdere.
Se non devi vincere una gara al limite eviti il mattarello della moglie rientrando qualche minuto prima, devi capire se vale la pena spendere migliaia di euro per una bici che ti soddisfa di più esteticamente e ti permette di limare 5 minuti nell'uscita della domenica mattina (mia risposta: se li hai e il ciclismo è la tua passione per me vale la pena spenderli, ma se non vuoi/puoi spenderli puoi divertirti lo stesso anche con mezzi meno spinti)