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<blockquote data-quote="CiccioneInBici" data-source="post: 5968583" data-attributes="member: 88220"><p>Raramente tra ciclisti si manifesta tanta saggia consapevolezza, perciò il postulante ne faccia tesoro. E' proprio così, come l'ha detta SoftMachine, ma forse si può essere d'aiuto, nella scelta.</p><p>Basta ribaltare totalmente i criteri e, a ritroso, valutare le conseguenze di una scelta.</p><p>Mi spiego con un esempio:</p><p>1) La ruota, alla fin fine, si sceglie sopratutto perché è bella. Parlo di ruote di marca, ovviamente, ma ogni marchio va allegramente da 150 a 4000 . C'è un certo condizionamento da parte delle case costruttrici che spadellano inutili frocerie tecniche, alcune talvolta davvero ridicole, anzi comiche, perciò il possesso di quella ruota (come di qualunque componente) ci fa risucchiare nei meccanismi onanistici o di psicodipendenza del collezionismo. Io stesso sono preda di questi inquietanti meccanismi.</p><p>2) Una ruota davvero bella ha profilo alto, se il produttore ha lavorato bene con le grafiche. Se poi soffia un venticello che sussurra alle orecchie parole come "carbonio...", "leggerezza", "scorrimento", tutto assume un altro senso.</p><p>3) Ti diranno tutti che un profilo alto ti fa filare sul dritto, che quella ruota è reattiva e che i raggi aero sono - perbacco - penetranti, che la ruota con 50 grammi in meno "è da salita". Ma tu non sei Cancellara, non sei nemmeno lontanamente fortino, sei una sega che ogni tanto tiene ruote invidiate e che molti del gruppo aspettano allo svalico delle salite. E non ti hanno detto che devi fare almeno i 40 fissi per accorgerti del profilo alto, o che la reattività serve solo sui cambi di ritmo, cioè per i primi metri di uno scatto in salita, ma solo a chi garantisce non più del 7% di massa grassa. Mentre tu porti a spasso per le strade le maniglie dell'amore. Una pippa è sempre una pippa anche con una ruota reattiva o leggera. Ti accorgerai pure, presto, che i raggi aero producono degli schiaffi pazzeschi all'anteriore in presenza di vento, che è spessissimo laterale, e in uscita dalle curve. </p><p>4) Così mentre te ne vai alla ricerca dei 40 km/h in pianura, facendo ogni tanto in salita scattini da idiota, ti accorgi che una ruota profilo alto di carbonio ti spacca il fondo schiena e ti mette tra le mani un martello pneumatico, che ti fa scendere dalla bici con le articolazioni trapezio-metacarpali in coma.</p><p>5) Allora cominci ad agognare una ruota un tantinello più "morbida", accorgendoti magari grazie ai sapienti SoftMachine incontrati per via che una ruota basso profilo, con qualche raggio e qualche decina di grammi in più può essere bella lo stesso e, magari, molto più economica.</p><p>6) Se poi, come me e qualcun altro, avrai deciso di assemblarti da solo ruote praticamente uniche al mondo potrai unire la piacevolezza di una ruota comunque ottima alla febbre da possesso cui tutti rispondiamo.</p><p>Buona strada.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="CiccioneInBici, post: 5968583, member: 88220"] Raramente tra ciclisti si manifesta tanta saggia consapevolezza, perciò il postulante ne faccia tesoro. E' proprio così, come l'ha detta SoftMachine, ma forse si può essere d'aiuto, nella scelta. Basta ribaltare totalmente i criteri e, a ritroso, valutare le conseguenze di una scelta. Mi spiego con un esempio: 1) La ruota, alla fin fine, si sceglie sopratutto perché è bella. Parlo di ruote di marca, ovviamente, ma ogni marchio va allegramente da 150 a 4000 . C'è un certo condizionamento da parte delle case costruttrici che spadellano inutili frocerie tecniche, alcune talvolta davvero ridicole, anzi comiche, perciò il possesso di quella ruota (come di qualunque componente) ci fa risucchiare nei meccanismi onanistici o di psicodipendenza del collezionismo. Io stesso sono preda di questi inquietanti meccanismi. 2) Una ruota davvero bella ha profilo alto, se il produttore ha lavorato bene con le grafiche. Se poi soffia un venticello che sussurra alle orecchie parole come "carbonio...", "leggerezza", "scorrimento", tutto assume un altro senso. 3) Ti diranno tutti che un profilo alto ti fa filare sul dritto, che quella ruota è reattiva e che i raggi aero sono - perbacco - penetranti, che la ruota con 50 grammi in meno "è da salita". Ma tu non sei Cancellara, non sei nemmeno lontanamente fortino, sei una sega che ogni tanto tiene ruote invidiate e che molti del gruppo aspettano allo svalico delle salite. E non ti hanno detto che devi fare almeno i 40 fissi per accorgerti del profilo alto, o che la reattività serve solo sui cambi di ritmo, cioè per i primi metri di uno scatto in salita, ma solo a chi garantisce non più del 7% di massa grassa. Mentre tu porti a spasso per le strade le maniglie dell'amore. Una pippa è sempre una pippa anche con una ruota reattiva o leggera. Ti accorgerai pure, presto, che i raggi aero producono degli schiaffi pazzeschi all'anteriore in presenza di vento, che è spessissimo laterale, e in uscita dalle curve. 4) Così mentre te ne vai alla ricerca dei 40 km/h in pianura, facendo ogni tanto in salita scattini da idiota, ti accorgi che una ruota profilo alto di carbonio ti spacca il fondo schiena e ti mette tra le mani un martello pneumatico, che ti fa scendere dalla bici con le articolazioni trapezio-metacarpali in coma. 5) Allora cominci ad agognare una ruota un tantinello più "morbida", accorgendoti magari grazie ai sapienti SoftMachine incontrati per via che una ruota basso profilo, con qualche raggio e qualche decina di grammi in più può essere bella lo stesso e, magari, molto più economica. 6) Se poi, come me e qualcun altro, avrai deciso di assemblarti da solo ruote praticamente uniche al mondo potrai unire la piacevolezza di una ruota comunque ottima alla febbre da possesso cui tutti rispondiamo. Buona strada. [/QUOTE]
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