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Osservatorio doping
Contro l'applicazione retroattiva della Norma Etica che dona "l'ergastolo ciclistico"
Testo
<blockquote data-quote="MBerge" data-source="post: 5606048" data-attributes="member: 58406"><p>Prima cosa bisogna distinguere la giustizia ordinaria dell'ordinamento di uno Stato da quello di un ente (sovranazionale, nazionale o locale che sia). Un ente privato può fare, più o meno, ciò che vuole.</p><p></p><p>L'irretroattività della legge è una norma di principio generale stabilita con legge ordinaria. E' prevista, in ambito di irretroattività della legge, la non retroattività sempre e comunque in materia penale, salvo che, come già detto, la nuova disciplina vada a vantaggio del reo.</p><p>In ambito di giurisdizione civile o amministrativa il principio generale di irretroattività è molto molto labile: significa che possono essere introdotte nel sistema nuove norme tramite legge ordinaria che vanno ad abrogare norme precedenti, con efficacia retroattiva. La retroattività non ha però valore sui giudizi pendenti (ovvero sui processi in corso) qualora non vi siano particolari ragioni di ordine pubblico (ad esempio) che giustifichino la retroattività.</p><p></p><p>Io comunque in tutto questo non sono poi nemmeno tanto sicuro che ci siano i parametri per parlare di un problema di retroattività/irretroattività, che comunque non si pone dato che siamo in materia di "regolamenti privati". Qui non si va a punire un fatto del passato che prima non era punito o lo era diversamente, ma piuttosto si prende il compimento di un fatto passato come parametro per l'individuazione di un soggetto che è meritevole, o meno, di far parte di un ente.</p><p></p><p>Un pò come dire: "chi è stato sposato non può far parte dell'associazione 4everAlone". Non ci vedo nulla di strano o oltraggioso. Dov'è la retroattività?!</p><p></p><p>L'<strong>unica questione</strong> è che la giustizia dovrebbe avere un allineamento, perchè se il fatto non sussiste (o sussiste) non sussiste a prescindere dalla sede di imputazione. E anche vero che in tema di doping non so quale sia la sede che meglio è in grado di indagare o giudicare: non escluderei che la giustizia sportiva abbia "ragione" e che quindi dovrebbe essere la giustizia ordinaria ad adeguarsi a quella sportiva. Dopo tutto è giusto che un magistrato debba giudicare se Tizio ha veramente preso una sostanza dopante per vincere un pacco di pasta Divella?! Secondo me no...</p><p></p><p>E poi qui ci starebbe anche un "mea culpa" comunque: qui, se ho ben capito, il soggetto ha fatto cadere in prescrizione una condanna per la quale (a detta sua e del tribunale penale) è stato ingiustamente sottoposto. Ragione o torto, se ora si trova in questa situazione la colpa è sua...</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="MBerge, post: 5606048, member: 58406"] Prima cosa bisogna distinguere la giustizia ordinaria dell'ordinamento di uno Stato da quello di un ente (sovranazionale, nazionale o locale che sia). Un ente privato può fare, più o meno, ciò che vuole. L'irretroattività della legge è una norma di principio generale stabilita con legge ordinaria. E' prevista, in ambito di irretroattività della legge, la non retroattività sempre e comunque in materia penale, salvo che, come già detto, la nuova disciplina vada a vantaggio del reo. In ambito di giurisdizione civile o amministrativa il principio generale di irretroattività è molto molto labile: significa che possono essere introdotte nel sistema nuove norme tramite legge ordinaria che vanno ad abrogare norme precedenti, con efficacia retroattiva. La retroattività non ha però valore sui giudizi pendenti (ovvero sui processi in corso) qualora non vi siano particolari ragioni di ordine pubblico (ad esempio) che giustifichino la retroattività. Io comunque in tutto questo non sono poi nemmeno tanto sicuro che ci siano i parametri per parlare di un problema di retroattività/irretroattività, che comunque non si pone dato che siamo in materia di "regolamenti privati". Qui non si va a punire un fatto del passato che prima non era punito o lo era diversamente, ma piuttosto si prende il compimento di un fatto passato come parametro per l'individuazione di un soggetto che è meritevole, o meno, di far parte di un ente. Un pò come dire: "chi è stato sposato non può far parte dell'associazione 4everAlone". Non ci vedo nulla di strano o oltraggioso. Dov'è la retroattività?! L'[B]unica questione[/B] è che la giustizia dovrebbe avere un allineamento, perchè se il fatto non sussiste (o sussiste) non sussiste a prescindere dalla sede di imputazione. E anche vero che in tema di doping non so quale sia la sede che meglio è in grado di indagare o giudicare: non escluderei che la giustizia sportiva abbia "ragione" e che quindi dovrebbe essere la giustizia ordinaria ad adeguarsi a quella sportiva. Dopo tutto è giusto che un magistrato debba giudicare se Tizio ha veramente preso una sostanza dopante per vincere un pacco di pasta Divella?! Secondo me no... E poi qui ci starebbe anche un "mea culpa" comunque: qui, se ho ben capito, il soggetto ha fatto cadere in prescrizione una condanna per la quale (a detta sua e del tribunale penale) è stato ingiustamente sottoposto. Ragione o torto, se ora si trova in questa situazione la colpa è sua... [/QUOTE]
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