Tornando al discorso "manovra per mettere in salvo le persone" : chi era in plancia sembrerebbe confermare che non sia stata fatta alcuna manovra e tutto sia frutto della "fortuna" (Ovviamente trattandosi di notizia riportata da giornalisti, è da prendere per ora con il beneficio di inventario).
[URL]http://www.repubblica.it/cronaca/2012/01/23/news/costa_ufficiali_schettino-28599339/[/URL]
GROSSETO - I verbali di interrogatorio degli ufficiali "in plancia" della "Concordia"
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Silvia Coronika, terzo ufficiale in coperta
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"Manovra? Solo confusione e panico"
Ricorda ancora la Coronika: "Le persone presenti sul ponte di comando al momento dell'accostata, salite con Schettino e non preposte ai servizi di navigazione, disturbavano le manovre con un conseguente calo di attenzione. Erano presenti, tra gli altri, il maitre (Antonello Tievoli ndr.) e l'hotel director Manrico Giampetroni (il sopravvissuto ritrovato tre giorni dopo il naufragio e di cui il presidente del senato Schifani ha voluto omaggiare nei giorni scorsi "l'eroismo" ndr.), che continuava a chiedere "Che isola è?"". Alle 21.42, l'impatto, che la Coronika vede dalla plancia. Pochi minuti dopo, la prima bugia di Schettino, che lei ascolta distintamente: "La capitaneria di porto ci chiese se ci fossero problemi a bordo e il comandante ordinò all'ufficiale preposto alla radio di dire che c'era solo un black-out. Ci chiesero se avevamo bisogno di assistenza e quello rispose: "Al momento, no". Non ricordo, a quel punto, se il comandante avesse dato qualche ordine. Andava da una parte all'altra della plancia per il panico". Nessuna manovra per mettere in salvo la nave e i suoi passeggeri, dunque. Che, come si voleva far credere, sarebbe stata miracolosamente condotta con il solo timone, la forza della corrente e "l'effetto perno" delle ancore. Dalla scialuppa che la porta in salvo verso il Giglio, la Coronika osserva infatti "la nave già sbandata con la prua verso il porto. Una posizione che era stata assunta senza che avessi sentito ordini dal comandante al riguardo. Al timoniere o alle macchine". Una circostanza, quella dell'assenza di manovra, che conferma anche il comandante in seconda, Roberto Bosio: "Schettino mi disse di dare fondo alle ancore. Prima quella di destra e qualche minuto dopo, quella di sinistra. Con la nave ormai completamente ferma e con un angolo di sbandata di cinque gradi".
Massimo
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GROSSETO - I verbali di interrogatorio degli ufficiali "in plancia" della "Concordia"
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Silvia Coronika, terzo ufficiale in coperta
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"Manovra? Solo confusione e panico"
Ricorda ancora la Coronika: "Le persone presenti sul ponte di comando al momento dell'accostata, salite con Schettino e non preposte ai servizi di navigazione, disturbavano le manovre con un conseguente calo di attenzione. Erano presenti, tra gli altri, il maitre (Antonello Tievoli ndr.) e l'hotel director Manrico Giampetroni (il sopravvissuto ritrovato tre giorni dopo il naufragio e di cui il presidente del senato Schifani ha voluto omaggiare nei giorni scorsi "l'eroismo" ndr.), che continuava a chiedere "Che isola è?"". Alle 21.42, l'impatto, che la Coronika vede dalla plancia. Pochi minuti dopo, la prima bugia di Schettino, che lei ascolta distintamente: "La capitaneria di porto ci chiese se ci fossero problemi a bordo e il comandante ordinò all'ufficiale preposto alla radio di dire che c'era solo un black-out. Ci chiesero se avevamo bisogno di assistenza e quello rispose: "Al momento, no". Non ricordo, a quel punto, se il comandante avesse dato qualche ordine. Andava da una parte all'altra della plancia per il panico". Nessuna manovra per mettere in salvo la nave e i suoi passeggeri, dunque. Che, come si voleva far credere, sarebbe stata miracolosamente condotta con il solo timone, la forza della corrente e "l'effetto perno" delle ancore. Dalla scialuppa che la porta in salvo verso il Giglio, la Coronika osserva infatti "la nave già sbandata con la prua verso il porto. Una posizione che era stata assunta senza che avessi sentito ordini dal comandante al riguardo. Al timoniere o alle macchine". Una circostanza, quella dell'assenza di manovra, che conferma anche il comandante in seconda, Roberto Bosio: "Schettino mi disse di dare fondo alle ancore. Prima quella di destra e qualche minuto dopo, quella di sinistra. Con la nave ormai completamente ferma e con un angolo di sbandata di cinque gradi".
Massimo