16 anni fa moriva in modo tragico e prematuro Marco Pantani...uno di quegli sportivi che mi hanno fatto battere forte il cuore davanti alla TV (...con lui cito fra i tanti Thoeni...Tomba...Bordin i fenomeni del Volley anni 80))
Quello scricciolo romagnolo dallo sguardo intenso e dal cuore impavido...partiva diverso dagl'altri...impugnando il manubrio della bici nella parte bassa, come in salita non andrebbe fatto. Ma Lui volava così ...e volava più veloce di tutti sulle salite delle montagne più dure, sul terreno dove la differenza la fa una sola dote: la capacità di soffrire. Era una sensazione incredibile vedere come ti guardavano attoniti i tuoi avversari...loro pedalavano...Tu invece volavi...e ognuno di noi in quegl'istanti ormai lontani nel tempo, si è sentito orgogliosamente parte di Te...l'uomo solo al comando...irraggiungibile...inarrestabile, quel grande vincitore che sarà sempre solo un sognatore che non si è mai arreso. Ti hanno amato sulle strade di tutta l'Europa, perfino i Francesi, perchè nessuno poteva essere impassibile davanti all'immensità, quasi disumana, dei tuoi gesti. Hai vinto meno di quanto avresti potuto vincere e quello che hai vinto grondava fatica e sudore. Quando Ti hanno fermato al Giro per l'ematocrito (...avevo il tuo stesso valore ...sopra 50 senza essere ciclista...) salvo poi scoprire che la Camorra scommetteva contro la Tua vittoria, ti hanno tagliato le ali...e chi vola non può più vivere senza le sue ali. Grazie di essere esistito Marco Pantani...Per molti di noi sei sempre li, su quelle salite interminabili... SOLO AL COMANDO...