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<blockquote data-quote="bach7" data-source="post: 5517051" data-attributes="member: 30490"><p>"Il mildronato per curare il diabete? Se la Sharapova fosse un topo di laboratorio, effettivamente potrebbe funzionare. In alcuni ratti con diabete indotto artificialmente tramite iniezioni di streptozotocina, infatti, questa sostanza riduce la quantità di glucosio nel sangue. La tennista però non è un roditore. E quella che ha raccontato mi sembra una balla enorme».</p><p>Pierpaolo De Feo, professore associato di endocrinologia all' università di Perugia, consulente dell' Agenzia Mondiale Antidoping dal 2007, è un diabetologo di fama. E sull' argomento ha idee chiare: «Gli studi sull' uso del mildronato nei malati di diabete - spiega - sono attribuibili tutti allo stesso gruppo di ricercatori lettoni. I test sono stati eseguiti solo sui ratti, non esistono riscontri di alcun genere sugli esseri umani.</p><p>Nessun diabetologo si sognerebbe mai di somministrare un prodotto simile a un paziente. Il mildronato è una sostanza utilizzata in altri ambiti terapeutici. Nello sport costituisce doping e le positività sono prevalentemente riferibili ad atleti dell' est europeo.</p><p>Questa storia del diabete sembra costruita ad arte per creare una giustificazione alla positività: di motivazioni scientifiche e mediche, anche sforzandomi, non riesco a trovarne nemmeno una».</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="bach7, post: 5517051, member: 30490"] "Il mildronato per curare il diabete? Se la Sharapova fosse un topo di laboratorio, effettivamente potrebbe funzionare. In alcuni ratti con diabete indotto artificialmente tramite iniezioni di streptozotocina, infatti, questa sostanza riduce la quantità di glucosio nel sangue. La tennista però non è un roditore. E quella che ha raccontato mi sembra una balla enorme». Pierpaolo De Feo, professore associato di endocrinologia all' università di Perugia, consulente dell' Agenzia Mondiale Antidoping dal 2007, è un diabetologo di fama. E sull' argomento ha idee chiare: «Gli studi sull' uso del mildronato nei malati di diabete - spiega - sono attribuibili tutti allo stesso gruppo di ricercatori lettoni. I test sono stati eseguiti solo sui ratti, non esistono riscontri di alcun genere sugli esseri umani. Nessun diabetologo si sognerebbe mai di somministrare un prodotto simile a un paziente. Il mildronato è una sostanza utilizzata in altri ambiti terapeutici. Nello sport costituisce doping e le positività sono prevalentemente riferibili ad atleti dell' est europeo. Questa storia del diabete sembra costruita ad arte per creare una giustificazione alla positività: di motivazioni scientifiche e mediche, anche sforzandomi, non riesco a trovarne nemmeno una». [/QUOTE]
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