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Tecnica
Bici e telai
Dopo un anno di specialissima passo al disco o la sfrutto un altro po’?
Testo
<blockquote data-quote="Ser pecora" data-source="post: 6500971" data-attributes="member: 1850"><p>Si, c’è sinergia, nel senso che il progetto deve essere realizzabile in pratica dal terzista, a meno che non si richiedano macchinari specifici. Che ovviamente possono essere realizzati, ma vanno pagati. Per esempio le guide delle guaine o i forcellini posteriori, etc. Si possono prendere prodotti sul mercato o farseli fare. Questo incide sui costi e quindi sul prezzo.</p><p></p><p>Ovviamente non so di ogni marchio chi segua e come la produzione. Bianchi, dcui ho conosciuto i progettisti, mi pare vadano a controllare ogni 15-20gg. Canyon ha un ingegnere che sta fisso a Taiwan a supervisionare la produzione.</p><p>Colnago prova a campione continuamente la produzione, distruggendo telai, filmando tutto e interloquendo continuamente col proprio terzista.</p><p></p><p>Poi, è vero che, per dire, Giant fa da terzista a molti marchi, ma non in un unico stabilimento: ha diverse aziende sussidiarie di differenti livelli: premium, prima fascia, seconda, etc. In base alla qualità richiesta del prodotto. Che quindi hanno costi diversi.</p><p></p><p>Infine: anche gli stampi hanno un’usura. C’è chi ha una certa tolleranza e chi altra prima di sostituirli.</p><p></p><p>Il guaio con le bici, comprate montate, è che difficile valutare la qualità senza smontarla. Questo vale anche per i test.</p><p>E come detto non tanto per misurarne la rigidità o quelle cose lì, che influenzano molto marginalmente le prestazioni, ma altre cose importanti. Ad esempio la realizzazione della scatola movimento: se è leggermente ovalizzata o ha tolleranze abbondanti questo si ripercuote da un minimo dell’avere i celebri “ticchettii” all’avere le calotte non in asse con usura precoce dei cuscinetti e maggior attrito, che può far arrivare a perdere anche una decina di watt! (magari sul telaio aero che dovrebbe far guadagnarne 5 a 45 all’ora).</p><p></p><p>ps</p><p>Tutti questi discorsi valevano e valgono tanto quanto per acciaio e alluminio</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Ser pecora, post: 6500971, member: 1850"] Si, c’è sinergia, nel senso che il progetto deve essere realizzabile in pratica dal terzista, a meno che non si richiedano macchinari specifici. Che ovviamente possono essere realizzati, ma vanno pagati. Per esempio le guide delle guaine o i forcellini posteriori, etc. Si possono prendere prodotti sul mercato o farseli fare. Questo incide sui costi e quindi sul prezzo. Ovviamente non so di ogni marchio chi segua e come la produzione. Bianchi, dcui ho conosciuto i progettisti, mi pare vadano a controllare ogni 15-20gg. Canyon ha un ingegnere che sta fisso a Taiwan a supervisionare la produzione. Colnago prova a campione continuamente la produzione, distruggendo telai, filmando tutto e interloquendo continuamente col proprio terzista. Poi, è vero che, per dire, Giant fa da terzista a molti marchi, ma non in un unico stabilimento: ha diverse aziende sussidiarie di differenti livelli: premium, prima fascia, seconda, etc. In base alla qualità richiesta del prodotto. Che quindi hanno costi diversi. Infine: anche gli stampi hanno un’usura. C’è chi ha una certa tolleranza e chi altra prima di sostituirli. Il guaio con le bici, comprate montate, è che difficile valutare la qualità senza smontarla. Questo vale anche per i test. E come detto non tanto per misurarne la rigidità o quelle cose lì, che influenzano molto marginalmente le prestazioni, ma altre cose importanti. Ad esempio la realizzazione della scatola movimento: se è leggermente ovalizzata o ha tolleranze abbondanti questo si ripercuote da un minimo dell’avere i celebri “ticchettii” all’avere le calotte non in asse con usura precoce dei cuscinetti e maggior attrito, che può far arrivare a perdere anche una decina di watt! (magari sul telaio aero che dovrebbe far guadagnarne 5 a 45 all’ora). ps Tutti questi discorsi valevano e valgono tanto quanto per acciaio e alluminio [/QUOTE]
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