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Endofibrosi una malattia del ciclista
Testo
<blockquote data-quote="GRANNY" data-source="post: 2485598" data-attributes="member: 13412"><p><span style="font-family: 'Arial'">OK</span></p><p><span style="font-family: 'Arial'">All&#8217;inizio avevo la sensazione di perdita di potenza, le gambe non giravano, avevo difficoltà di recupero, facevo una gran fatica a pedalare anche al di sotto del mio solito standard (era aprile 2009). Nonostante tutto continuavo ad allenarmi e a gareggiare quasi tutte le domeniche. Più tardi il dolore è diventato specifico, partiva dal gluteo (nel mio caso a destra) e scendeva lungo il retro della coscia, il piede formicolava e bruciava (era ormai luglio e dovevo accontentarmi di qualche percorso corto). Ho iniziato a fare analisi + approfondite (RX, RM, ecografie&#8230<img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/wink.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=";)" title="Wink ;)" data-shortname=";)" /> . Dopo un periodo di stacco e diversi antinfiammatori per dare tempo allo sciatico di recuperare (così mi avevano detto di fare) le cose non erano migliorate, ormai avevo dolore anche a camminare in salita. All&#8217;inizio di quest&#8217;anno ho partecipato a 3 gare e mi sono accorta che dopo lo sforzo il piede destro manifestava uno strano pallore, decisi di fare un ecodoppler. Attenzione: all&#8217;inizio i sintomi non si manifestano a bassi regimi quindi, a meno che l&#8217;arteria non sia già completamente occlusa come nel mio caso, occorre fare un ecodoppler sottosforzo.</span></p><p><span style="font-family: 'Arial'">Contattare Lione e il prof Feugier, che oggi sostituisce il più noto Chevalier, è stato difficile x problemi di lingua , x la diversa di organizzazione del sistema sanitario e per i tempi di attesa anche per la prima visita.</span></p><p><span style="font-family: 'Arial'">Comunque noi italiani, con il nostro Andrea Tonti, siamo rimasti nel cuore delle infermiere!!!!!!!!</span></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="GRANNY, post: 2485598, member: 13412"] [FONT=Arial]OK[/FONT] [FONT=Arial]All’inizio avevo la sensazione di perdita di potenza, le gambe non giravano, avevo difficoltà di recupero, facevo una gran fatica a pedalare anche al di sotto del mio solito standard (era aprile 2009). Nonostante tutto continuavo ad allenarmi e a gareggiare quasi tutte le domeniche. Più tardi il dolore è diventato specifico, partiva dal gluteo (nel mio caso a destra) e scendeva lungo il retro della coscia, il piede formicolava e bruciava (era ormai luglio e dovevo accontentarmi di qualche percorso corto). Ho iniziato a fare analisi + approfondite (RX, RM, ecografie…) . Dopo un periodo di stacco e diversi antinfiammatori per dare tempo allo sciatico di recuperare (così mi avevano detto di fare) le cose non erano migliorate, ormai avevo dolore anche a camminare in salita. All’inizio di quest’anno ho partecipato a 3 gare e mi sono accorta che dopo lo sforzo il piede destro manifestava uno strano pallore, decisi di fare un ecodoppler. Attenzione: all’inizio i sintomi non si manifestano a bassi regimi quindi, a meno che l’arteria non sia già completamente occlusa come nel mio caso, occorre fare un ecodoppler sottosforzo.[/FONT] [FONT=Arial]Contattare Lione e il prof Feugier, che oggi sostituisce il più noto Chevalier, è stato difficile x problemi di lingua , x la diversa di organizzazione del sistema sanitario e per i tempi di attesa anche per la prima visita.[/FONT] [FONT=Arial]Comunque noi italiani, con il nostro Andrea Tonti, siamo rimasti nel cuore delle infermiere!!!!!!!![/FONT] [/QUOTE]
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