Evoluzione lenta della bici ?

golance

via col vento
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secondo me a oggi con il carbonio siamo arrivati a ridosso del massimo raggiungibile con i materiali esistenti, ossia ormai è possibile dare la forma che si vuole, con le caratteristiche dinamiche volute. il limite dello sbizzarrirsi sta nell'ergonomia(il ciclista è sempre lo stesso, le proporzioni e la fisicità dell'uomo sempre quelle sono). in questo siamo arrivati al punto che per fare un micropassettino avanti ci vogliono investimenti sproporzionati. poi un altro limite oggettivo è il peso, non l'avversione alle novità del consumatore. se domani mi esce la bici con radar, display, luci, portaoggetti, sensori e aggeggi elettronici di qualunque tipo integrati a pari peso la prendo al volo, se devo avere una bici che sembra un albero di natale con roba legata addosso e pesa come una mtb non ci penso nemmeno
 
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Ser pecora

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in questo siamo arrivati al punto che per fare un micropassettino avanti ci vogliono investimenti sproporzionati

Questo è un ottimo punto secondo me.
Un po' come ridicolizzare l'attacco manubrio da 400eu non rendendosi conto cosa voglia dire togliere 20gr da una roba che ne pesa 100gr e che se si rompe fa ammazzare uno (poi che serva o no è un altro discorso).

A questo si aggiunge che oggi i grossi investimenti sono fatti più volentieri in altri settori, come le ebike. Che rendono ben di più.
 

Gamba_tri

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Il limite grosso è che la bici non è progettata dal foglio bianco da un unico progettista, ma da diversi soggetti. Se il produttore di telai ha un'idea rivoluzionaria deve proporla al costruttore di gruppi che non ne vorrà fare un'esclusiva, visti i numeri relativamente piccoli di ogni marca. Il produttore di gruppi se tira fuori una novità deve sperare che molti telaisti la adottino adattando i propri telai. E così via. Basti pensare come pedali a quattro viti abbiano minore diffusione per via di minori modelli di scarpe disponibili, la stessa Time è passata da quattro a tre per restare sul mercato. Mi viene in mente il monotrave di Selle Italia, non so se fosse valido, ma richiedeva un nuovo stardard di reggisella, per cui è morto in partenza. La bici è un puzzle, se cambi un incastro anche gli altri devono farlo altrimenti la tua idea rimane inutilizzata pur essendo geniale.
 

Ser pecora

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Il limite grosso è che la bici non è progettata dal foglio bianco da un unico progettista, ma da diversi soggetti. Se il produttore di telai ha un'idea rivoluzionaria deve proporla al costruttore di gruppi che non ne vorrà fare un'esclusiva, visti i numeri relativamente piccoli di ogni marca. Il produttore di gruppi se tira fuori una novità deve sperare che molti telaisti la adottino adattando i propri telai. E così via. Basti pensare come pedali a quattro viti abbiano minore diffusione per via di minori modelli di scarpe disponibili, la stessa Time è passata da quattro a tre per restare sul mercato. Mi viene in mente il monotrave di Selle Italia, non so se fosse valido, ma richiedeva un nuovo stardard di reggisella, per cui è morto in partenza. La bici è un puzzle, se cambi un incastro anche gli altri devono farlo altrimenti la tua idea rimane inutilizzata pur essendo geniale.

Si, poi se se uno comincia a proporre reggisella, manubri, attacchi manubri, guarniture, freni, etc...proprietari, apriti cielo che "voglio decidere tutto io cosa montare e non cosa mi impongono"...
 

Ipercool

Ciociaro
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Facciamo un piccolo sondaggio.
Ipotizzando che sia funzionante, quindi cambi, freni, sterzo ed il resto e che sia funzionale, tipo che si possa regolare l'altezza sella ecc ecc.
Chi comprerebbe al volo la bicicletta qui sotto?
Sul serio eh, senza barare.
Notare che non c'è praticamente niente ma il faro integrato al posteriore si, così la compra ancora qualcuno in meno. :))):
Inoltre a chi piacerebbe avere totalmente integrato nella piega il display della figura più sotto (o uno analogo ovviamente)?

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Ipotizzando che sia funzionante, quindi cambi, freni, sterzo ed il resto e che sia funzionale, tipo che si possa regolare l'altezza sella ecc ecc.
Chi comprerebbe al volo la bicicletta qui sotto?
Sul serio eh, senza barare.
Notare che non c'è praticamente niente ma il faro integrato al posteriore si, così la compra ancora qualcuno in meno. :))):
Inoltre a chi piacerebbe avere totalmente integrato nella piega il display della figura più sotto (o uno analogo ovviamente)?

Vedi l'allegato 220597

Vedi l'allegato 220600
Io la comprerei, non a scatola chiusa, ma dopo un po’ che viene usata da qualcuno in diversi ambiti.
La bici “tradizionale” alla fine sono 100 anni che viene testata e gli errori di gioventù sono da molto superati.
Buttarsi su un progetto inedito equivale a fare da tester e affrontare potenzialmente molti problemi.
 
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secondo me a oggi con il carbonio siamo arrivati a ridosso del massimo raggiungibile con i materiali esistenti, ossia ormai è possibile dare la forma che si vuole, con le caratteristiche dinamiche volute. il limite dello sbizzarrirsi sta nell'ergonomia(il ciclista è sempre lo stesso, le proporzioni e la fisicità dell'uomo sempre quelle sono). in questo siamo arrivati al punto che per fare un micropassettino avanti ci vogliono investimenti sproporzionati. poi un altro limite oggettivo è il peso, non l'avversione alle novità del consumatore. se domani mi esce la bici con radar, display, luci, portaoggetti, sensori e aggeggi elettronici di qualunque tipo integrati a pari peso la prendo al volo, se devo avere una bici che sembra un albero di natale con roba legata addosso e pesa come una mtb non ci penso nemmeno
È così per tutti i progetti maturi e sviluppati, ogni miglioramento ulteriore richiede uno sforzo più grande.
Un po’ come perdere peso, inizialmente magari si perde un kg alla settimana, poi dopo un po’ si fa fatica a scendere oltre una certa soglia.
 

golias

Factotum :-)
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mia
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Ipotizzando che sia funzionante, quindi cambi, freni, sterzo ed il resto e che sia funzionale, tipo che si possa regolare l'altezza sella ecc ecc.
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Sul serio eh, senza barare.
Notare che non c'è praticamente niente ma il faro integrato al posteriore si, così la compra ancora qualcuno in meno. :))):
Inoltre a chi piacerebbe avere totalmente integrato nella piega il display della figura più sotto (o uno analogo ovviamente)?

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Questa però va più forte della tua.. sempre se la si sa spingere :-P

Schermata 2019-02-13 alle 22.27.12.png
 

Ser pecora

Diretur
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Sul serio eh, senza barare.

Pensa che alla fine degli anni '90 bici cosi le producevano e le vendevano davvero. I graphic designer però lo devono scoprire sempre dopo mi sa...:-)


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rapportoagile

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Scapin Dyapason
@rapportoagile come puoi richiedere innovazioni se la più nuova delle tue bici avrà 15 anni?smackbutt:sad:

È vero, ma se non cambio le mie bici è proprio perchè non c'é nulla di veramente innovativo per cui ne valga la pena.
La Scapin Dyapason -spinta dalle mie potenti gambe- è del 2004, l'ho acquistata usata nel 2006; telaio in acciaio e carro in carbonio; gruppo Durace 10 V, con le ruote Spada pesava 7,3 kg, ora con le DT Swiss Tubeless ca. 1/2 kg in più. Funziona tutto alla (quasi perfezione), ma ovviamente perchè "ci sto dietro": lubrificazione catena e parti con attrito, sostituzione regolare di parti (catena, gommini freni, cavi). GIà il passaggio al tubeless per me è stato un enorme vantaggio; non che forassi frequentemente ma un paio di volte all'anno capitava. Ora da quando ho il tubeless(2° anno) non è ancora capitato. Idem per la MTB Paduano, che per la verità qualche problemino di cambio me lo da'.
L'anno scorso ho provato una ipertecnologica TREK di un conoscente: freni a disco, cambio elettronico, telaio carbonifero, molto bella, ma sincermente non ho avvertito "quel qualcosa" che mi dicesse:"È ora di sostituire il tuo catorcio".
Comunque attenderò che vengano prodotte bici da corsa su cuscino ad aria (Via le vetuste ruote che hano già ca. 5.500 anni!) e magari mi farò inserire nella zona bacino-femorale un esoscheletro a energia quantisitica, per aumentare le prestazioni. Sí sì...farò così ;pirlùn^
 

lazar

Novellino
14 Giugno 2015
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wisthle creek
io penso che di cambiamenti c'è ne siano stati basta vedere la differenza fra la bici di pantani e quelle di oggi molto più leggere, sicure e confortevoli, il discorso è che oggi siamo abituati agli smartphone dove fra un apparecchio di 4 anni fa e uno di oggi sembra passata un'era geologica
 
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Gamba_tri

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io penso che di cambiamenti c'è ne siano stati basta vedere la differenza fra la bici di pantani e quelle di oggi molto più leggere, sicure e confortevoli, il discorso è che oggi siamo abituati agli smartphone dove fra un apparecchio di 4 anni fa e uno di oggi sembra passata un'era geologica
Mah, tra l'ultima bici usata da Pantani, la Wilier in carbonio, e quella che ha vinto ieri le Strade Bianche non è che ci siano così tante differenze. Uno-due rapporti in più, azionati da un gruppo elettromeccanico che Mavic già aveva a catalogo all'epoca. La zona sterzo più massiccia, poco altro. Sul peso, non era certo più pesante la bici di Pantani. Quelle a dischi hanno differenze più marcate, ma non sono certo più leggere. Non fraintendermi, le bici di oggi vanno molto meglio per noi amatori, ma soprattutto perché non seguiamo più scelte masochiste dei professionisti con 39-23 sul Mortirolo, coperture da 21,etc. L'evoluzione c'è stato, ma più sotto l'aspetto dell'ergonomia e di un mezzo che si adatta al corpo e non viceversa, più che tecnologico in sé.
 
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Mah, tra l'ultima bici usata da Pantani, la Wilier in carbonio, e quella che ha vinto ieri le Strade Bianche non è che ci siano così tante differenze. Uno-due rapporti in più, azionati da un gruppo elettromeccanico che Mavic già aveva a catalogo all'epoca. La zona sterzo più massiccia, poco altro. Sul peso, non era certo più pesante la bici di Pantani. Quelle a dischi hanno differenze più marcate, ma non sono certo più leggere. Non fraintendermi, le bici di oggi vanno molto meglio per noi amatori, ma soprattutto perché non seguiamo più scelte masochiste dei professionisti con 39-23 sul Mortirolo, coperture da 21,etc. L'evoluzione c'è stato, ma più sotto l'aspetto dell'ergonomia e di un mezzo che si adatta al corpo e non viceversa, più che tecnologico in sé.
Per la precisione (come il personaggio di tanto tempo fa a Quelli che il calcio): non le seguiamo perché non ce la facciamo, non perché non vogliamo.
 

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Per la precisione (come il personaggio di tanto tempo fa a Quelli che il calcio): non le seguiamo perché non ce la facciamo, non perché non vogliamo.
Anche quello, oggi direi ovviamente, ma fino a pochi anni fa o si usava la bici dei pro o si smetteva di andare in bici in Italia, la tripla come in Francia era inimmaginabile. Ma anche tra i pro nessuno usa più quei rapporti, e i casi di tendiniti praticamente scomparsi.
 

Nimpe_fury

Pedivella
3 Gennaio 2015
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carrera acciaio anni 90, boeris acciaio anni 70/80, look675 pezzo di carbone 2014, graziella gerbi
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se mi aggiungi un radar per il traffico in arrivo da davanti (almeno 300m), così posso scendere sempre a manetta in discesa, ed è disponibile in adamantio, te lo prendo (con grafica stile asse di legno)
 

Mauro1988

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31 Gennaio 2011
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Giorni fa mi sono fermato davanti alla vetrina di un negozio di bici locale ad ammirare una Giant Propel disc. Gran bella bici, e non nascondo che mi piacerebbe averla.
Soffermandomi ad osservare i dettagli, ho iniziato a pensare: ma in fondo, a parte l'estetica indubbiamente più accattivante, il materiale carbonifero più performante, i freni a disco e il cambio elettronico, non c'é stata poi questa grande evoluzione nella bici da corsa. Nel senso, i componenti sono sempre quelli (anche se di materiali più leggeri e tecnologici): raggi con nipples, catena con incroci, cambio con pulegge....Tutta "roba" che esiste da molti decenni.
Mi sarei aspettato un'evoluzione del cambio nel mozzo (tipo Rohloff), della cinghia al posto della catena, di ruote a razze invece che i raggi. Componenti già realizzati e in vendita, ma rimasti alle bici da turismo. Ok, capisco che la bici da corsa deve avere determinate caratteristiche (leggerezza, rigidità) che attualmente vengono garantite solo dalle attuali tecnologie, ma mi pare che ci sia poco impegno, per non dire alcun impegno nel trovare soluzioni "rivoluzionarie". Probabilmente in considerazione che gli appassionati mal digeriscono novità "troppo futuristiche" (vedi freni a disco).
E dopo aver fatto queste considerazioni ieri l'altro ho spezzato la catena della mia MTB; ho dovuto ripararla su posto, smerdandomi le mani di grasso, imprecando perchè un'estremità della catena si era incastrata tra telaio e movimento centrale, mezz'ora buona di lavoro con un caldo-umido-afoso, e con le zanzare e tafani che banchettavano sulle mi gambe. Lì ho proprio pensato quanto bello sarebbe avere un cambio nel mozzo e un cinghia bella pulita....

...evoluzione lenta perchè se ci pensi il mezzo è "geniale" fin dalla sua nascita, l'unico mezzo che ti permette di andare più forte e più a lungo senza bisogno di carburanti.

Discorso cinghia...semplice, non è più performante della catena, usarla è una nicchia e del resto non lo fa quasi nessuno nemmeno sulle moto...pesa di più, costa di più, probabilmente dura meno e non ha la stessa facilità di manutenzione (portati i guanti o un semplice sacchetto che le mani non te le sporchio-o) Il cambio nel mozzo esiste già, ma è dura infilarci 11/12v, io al massimo l'ho visto a 3v. ed era già grosso.

Personalmente credo che l'evoluzione ci sia stata, nel 2010 avevo il tarmac sl2 con il record 10v. e nonostante non siano passati cosi tanti anni è lontano anni luce dalle bici attuali ( e se ci penso pure la mia rb1000 che sembrava tanto futuristica, quando la rivedo in foto mi sembra vecchia rispetto alla propel disc che ho preso nel 2018), idem le ruote...al tempo sentivo il vento sia con le racing speed( e con le bora) e sia con le fulcrum 3, oggi con le 65mm. disc e perno passante non lo sento più, il cambio non ne parliamo poi..
 

N.O.T.B.

via col vento
24 Febbraio 2019
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E dopo aver fatto queste considerazioni ieri l'altro ho spezzato la catena della mia MTB; ho dovuto ripararla su posto, smerdandomi le mani di grasso, imprecando perchè un'estremità della catena si era incastrata tra telaio e movimento centrale, mezz'ora buona di lavoro con un caldo-umido-afoso, e con le zanzare e tafani che banchettavano sulle mi gambe. Lì ho proprio pensato quanto bello sarebbe avere un cambio nel mozzo e un cinghia bella pulita....
Un salto nel futuro lo potresti fare sostituendo la catena regolarmente per evitare rotture e tenerla pulita.
La lubrificazione è necessaria nei rullini, esternamente basta un leggero strato di lubricante per protezione.
Un eccesso di lubrificante causa l'accumulo di sporcizia, ovvero quel sedimento di grasso nero sulle piastrine delle maglie e nei pignoni.
 
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