Evoluzione lenta della bici ?

rapportoagile

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Settequerce (Bolzano)
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Scapin Dyapason
Giorni fa mi sono fermato davanti alla vetrina di un negozio di bici locale ad ammirare una Giant Propel disc. Gran bella bici, e non nascondo che mi piacerebbe averla.
Soffermandomi ad osservare i dettagli, ho iniziato a pensare: ma in fondo, a parte l'estetica indubbiamente più accattivante, il materiale carbonifero più performante, i freni a disco e il cambio elettronico, non c'é stata poi questa grande evoluzione nella bici da corsa. Nel senso, i componenti sono sempre quelli (anche se di materiali più leggeri e tecnologici): raggi con nipples, catena con incroci, cambio con pulegge....Tutta "roba" che esiste da molti decenni.
Mi sarei aspettato un'evoluzione del cambio nel mozzo (tipo Rohloff), della cinghia al posto della catena, di ruote a razze invece che i raggi. Componenti già realizzati e in vendita, ma rimasti alle bici da turismo. Ok, capisco che la bici da corsa deve avere determinate caratteristiche (leggerezza, rigidità) che attualmente vengono garantite solo dalle attuali tecnologie, ma mi pare che ci sia poco impegno, per non dire alcun impegno nel trovare soluzioni "rivoluzionarie". Probabilmente in considerazione che gli appassionati mal digeriscono novità "troppo futuristiche" (vedi freni a disco).
E dopo aver fatto queste considerazioni ieri l'altro ho spezzato la catena della mia MTB; ho dovuto ripararla su posto, smerdandomi le mani di grasso, imprecando perchè un'estremità della catena si era incastrata tra telaio e movimento centrale, mezz'ora buona di lavoro con un caldo-umido-afoso, e con le zanzare e tafani che banchettavano sulle mi gambe. Lì ho proprio pensato quanto bello sarebbe avere un cambio nel mozzo e un cinghia bella pulita....
 

golias

Factotum :-)
28 Marzo 2018
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mia
Lì ho proprio pensato quanto bello sarebbe avere un cambio nel mozzo e un cinghia bella pulita....
Meglio ancora sarebbe avere il cambio zona MC con un cardano che passa in uno dei 2 foderi del carro :-x o-o
Mi pare ci fossero già stati esperimenti in tal senso, ne parlò da qualche parte @Ser pecora
Però su una cosa hai ragione.. si affinano materiali e finiture ma il principio di funzionamento resta quello da anni ormai.
 

Gamba_tri

via col vento
29 Marzo 2005
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Bici
Barco Spirit-Xcr - Cannondale Synapse carbon
Per non parlare di pinze e dischi attaccati al telaio con ruote anteriore posteriore intercambiabili, luci integrate ai componenti, porta attrezzi nel telaio, etc. Alcune di queste evoluzioni si vedono su bici non propriamente da strada, turismo o gravel come hai fatto notare. Bisognerebbe iniziare a pensare che al 90% di noi servono bici da strada, non da corsa e che delle regole UCI mi importa assai. Per il restante 10% si studino bici leggerissime, velocissime, a me serve una bici affidabile per divertirmi. Mi sembra che nelle moto il concetto sia chairo, non per le bici.
 

Ipercool

Ciociaro
13 Agosto 2012
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Mah, io l'ho scritto un sacco di volte che nonostante gli sperticamenti dei più nelle lodi ai "gingilli" o ai "gioellini" la tecnologia applicata alle biciclette è quanto meno arcaica e rudimentale, compresi i "futuristici" gruppi elettromeccanici ed i dischi idraulici.
Tutta roba vetusta ed in uso in altri ambiti da decenni.
Ci sono vincoli imposti dall'UCI, questo è vero ma tante altre cose si potrebbero fare, tipo integrazione di tanti ammennicoli che ora sono attaccati alla meno peggio sui telai, assurdo ad esempio avere ancora i computerini legati con gli elastici invece che parte della piega, oppure non avere il radar di serie in tutte le biciclette integrato nei reggisella, questo solo per parlare di componenti marginali.
Qualcosa di nuovo sarebbe veramente auspicabile in termini di telai, trasmissioni, ruote, considerato che le soluzioni in uso sono tutte molto datate.

Il vero punto però è che chi glielo fa fare alle case di investire milioni su milioni in ricerca e sviluppo per proporre delle innovazioni vere se il mercato, soprattutto quello da strada, non le vuole.
Qui c'è gente che si strappa i capelli per l'introduzione di roba che altrove è già vecchia, figuriamoci nel caso di roba nuova sul serio.
Quindi si avanza a passi piccolissimi, contrastati anche quelli, per cui non credo ci sia da attendersi molto nei prossimi anni.
 

Shinkansen

Xeneize
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Giorni fa mi sono fermato davanti alla vetrina di un negozio di bici locale ad ammirare una Giant Propel disc. Gran bella bici, e non nascondo che mi piacerebbe averla.
Soffermandomi ad osservare i dettagli, ho iniziato a pensare: ma in fondo, a parte l'estetica indubbiamente più accattivante, il materiale carbonifero più performante, i freni a disco e il cambio elettronico, non c'é stata poi questa grande evoluzione nella bici da corsa. Nel senso, i componenti sono sempre quelli (anche se di materiali più leggeri e tecnologici): raggi con nipples, catena con incroci, cambio con pulegge....Tutta "roba" che esiste da molti decenni.
Mi sarei aspettato un'evoluzione del cambio nel mozzo (tipo Rohloff), della cinghia al posto della catena, di ruote a razze invece che i raggi. Componenti già realizzati e in vendita, ma rimasti alle bici da turismo. Ok, capisco che la bici da corsa deve avere determinate caratteristiche (leggerezza, rigidità) che attualmente vengono garantite solo dalle attuali tecnologie, ma mi pare che ci sia poco impegno, per non dire alcun impegno nel trovare soluzioni "rivoluzionarie". Probabilmente in considerazione che gli appassionati mal digeriscono novità "troppo futuristiche" (vedi freni a disco).
E dopo aver fatto queste considerazioni ieri l'altro ho spezzato la catena della mia MTB; ho dovuto ripararla su posto, smerdandomi le mani di grasso, imprecando perchè un'estremità della catena si era incastrata tra telaio e movimento centrale, mezz'ora buona di lavoro con un caldo-umido-afoso, e con le zanzare e tafani che banchettavano sulle mi gambe. Lì ho proprio pensato quanto bello sarebbe avere un cambio nel mozzo e un cinghia bella pulita....
Claus, la bici è come l'ombrello: è nata perfetta.
Sì, c'è stata l'evoluzione dei materiali, si è passati dai pattini ai dischi (forse l'unica vera innovazione tecnologica), ma la sostanza è rimasta la stessa.
 

green dolphin

Scalatore
3 Gennaio 2008
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Ne ho viste altre di bici montate con il Rohloff, è un sistema anche quello che ormai ha degli anni, non è certo nuovo. La bici della review è una Shand, roba artigianale molto costosa già di suo, ma alla fine sembra "vecchia" perché ha ancora la serie sterzo classica da 1 1/8, le tubazioni in acciaio tonde, guarnitura Middleburn RS8 (marchio questo molto in voga negli anni '90), movimento centrale eccentrico (anche questo diffuso anni fa su alcuni telai Scapin in acciaio e poi ripreso da Niner per telai mtb e singlespeed in acciaio). Insomma, a parte la trasmissione, che potrebbe sembrare rivoluzionaria, ma in realtà il mozzo Rohloff è una soluzione che si è sviluppata dalla metà degli anni '90, quindi niente di poi così nuovo. Tutt'ora Rohloff sviluppa e migliora i suoi prodotti, che vanno ad allestire non proprio le bici da corsa più performanti dei professionisti, ma che sono molto più diffusi in altri ambiti e utilizzi.

Alla fine una azienda come Rohloff ha fatto la strada che stanno percorrendo la maggioranza dei produttori di altri componenti: partendo da un certo tipo di prodotto, negli anni si è passati ad innovare...il prodotto stesso, a migliorarlo, etc. Ma l'innovazione vera fu quando venne presentato perché era una rottura rispetto al classico sistema mozzo/ruota libera-pignoni-catena.

Ora quella innovazione, seppur consolidata e migliorata tecnologicamente negli anni, non è più una novità. E' un'alternativa, che però non ci porta lontano dall'universo bici per come lo conosciamo noi.

Credo come per altri ambiti, che sia più facile assistere ad una evoluzione lenta che ad una scoperta che rompa con il passato. Ci sono state e ci saranno sempre, ma la storia dell'umanità ha poche di queste situazioni realmente di rottura, e quelle poche, se andiamo a vedere, sono comunque sempre un po' figlie di una evoluzione di un sistema precedente, di un sistema già visto. Pensa all'invenzione della stampa a caratteri mobili: non è che nel '400 nessuno avesse avuto l'idea di stampare in serie utilizzando delle matrici da inchiostrare, ma la differenza è stata quando qualcuno come Gutemberg (che guarda caso faceva l'orafo) ha preso questo sistema statico con il quale si poteva comporre un libro alla volta, e lo ha reso modulabile. Con la possibilità di comporre, attraverso i caratteri mobili, allineati di volta in volta nel compositoio, tanti e diversi testi.
 

rapportoagile

Moderatoren
20 Agosto 2008
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Scapin Dyapason
Claus, la bici è come l'ombrello: è nata perfetta.
Sì, c'è stata l'evoluzione dei materiali, si è passati dai pattini ai dischi (forse l'unica vera innovazione tecnologica), ma la sostanza è rimasta la stessa.

È perfetta fin che....va tutto perfettamente. E perché ciò avvenga ci vuole una costante manutenzione.
A me piacerebbe molto avere una bici da corsa con una trasmissione pulita (cinghia) e che rimanga pulita per la sua topologia, e non perchè sono io a doverla tenere pulita costantemente. Mi piacerebbe anche avere un cambio nel mozzo (come Rohloff, appunto), ma accettabilmente leggero. Mi sa che morirò prima di vedere innovazioni epocali......
 
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Xeneize
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È perfetta fin che....va tutto perfettamente. E perché ciò avvenga ci vuole una costante manutenzione.
A me piacerebbe molto avere una bici da corsa con una trasmissione pulita (cinghia) e che rimanga pulita per la sua topologia, e non perchè sono io a doverla tenere pulita costantemente. Mi piacerebbe anche avere un cambio nel mozzo (come Rohloff, appunto), ma accettabilmente leggero. Mi sa che morirò prima di vedere innovazioni epocali......
Si presuppone che la bici venga manuntenuta regolarmente, come tutte le cose soggette a manutenzione.
Tu hai posto un problema di innovazione, che nulla a che vedere con la manutenzione, e hai giustamente osservato che benché la bici esista da più di 100 anni nella sua forma attuale, le bici moderne non si discostano da quelle dell'inizio del '900.
A mio modo di vedere le bici hanno avuto due innovazioni fondamentali: il cambio e i dischi. Il resto è stato semplice innovazione di ciò che già c'era.
Mi sa che morirò prima di vedere innovazioni epocali......
Potrebbero non avvenire mai. Non conosco Rohloff, ma l'unica vera rivoluzione potrebbe essere la trasmissione, con l'abbandono della catena.
Il fatto che non sia ancora esplosa, Rohloff, potrebbe dipendere da due fattori a) troppo avveniristica (come per il cambio elettronico di Mavic a metà anni '90) e mercato non ancora pronto b) troppo costosa c) non molto affidabile d) poco pratica e)l'insieme di tutto.
 

golance

via col vento
18 Febbraio 2013
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Bici
cannnnnondale
l'evoluzione della bici è frenata dalle regole per le corse che sono sempre uguali, dalla necessità di easenzialità ai minimi termini essendo che il mezzo lo spingono due gambe non un motore. per me si stanno già sbizzarrendo troppo negli ultimi anni i costruttori. uno attrezzo essenzialmente funzionale sporrivo è diventato un oggetto anche di moda e accattivante per l'occhio e per l'ego. però volendo ben vedere ci sono dei grossi nei:la resistenza/durata dei componenti su tutti(necessità di lubrificazione e pulizia quasi quotidiana), nell'inutilità di tante novità mi piacerebbe venissero piuttosto colmate delle grosse lacune nelle bici dei prossimi anni. due su tutte la regolazione in corsa del mezzo e (qualcuno lo sta già a fa)dello spazio subito accessibile e non visibile dove riporre oggetti così da evitare maglie con le tasche, borsette varie/tool storage per le cose essenziali.
 
23 Ottobre 2015
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Cube, Specialized
Mah, io l'ho scritto un sacco di volte che nonostante gli sperticamenti dei più nelle lodi ai "gingilli" o ai "gioellini" la tecnologia applicata alle biciclette è quanto meno arcaica e rudimentale, compresi i "futuristici" gruppi elettromeccanici ed i dischi idraulici.
Tutta roba vetusta ed in uso in altri ambiti da decenni.
Ci sono vincoli imposti dall'UCI, questo è vero ma tante altre cose si potrebbero fare, tipo integrazione di tanti ammennicoli che ora sono attaccati alla meno peggio sui telai, assurdo ad esempio avere ancora i computerini legati con gli elastici invece che parte della piega, oppure non avere il radar di serie in tutte le biciclette integrato nei reggisella, questo solo per parlare di componenti marginali.
Qualcosa di nuovo sarebbe veramente auspicabile in termini di telai, trasmissioni, ruote, considerato che le soluzioni in uso sono tutte molto datate.

Il vero punto però è che chi glielo fa fare alle case di investire milioni su milioni in investimenti di ricerca e sviluppo per proporre delle innovazioni vere se il mercato, soprattutto quello da strada, non le vuole.
Qui c'è gente che si strappa i capelli per l'introduzione di roba che altrove è già vecchia, figuriamoci nel caso di roba nuova sul serio.
Quindi si avanza a passi piccolissimi, contrastati anche quelli, per cui non credo ci sia da attendersi molto nei prossimi anni.
Non è che la gente non le vuole, è che le regole non lo permettono.
Quindi chi glielo fa fare alle case produttrici di spendere un sacco di soldi per ruote a razze che poi sono vietate nelle corse, per telai rivoluzionari che poi sono vietati perché devono essere due triangoli e i pro non possono usarli.
O l’UCI crea una categoria dove non esistono regole per incentivare la ricerca, oppure la rivoluzione, sempre che ci sarà, arriverà da qualcuno che sviluppa una soluzione che per molto tempo rimarrà di nicchia.
 

stambecco

Maglia Gialla
14 Giugno 2005
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cane sciolto
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Bici
si
anche io sono dell'idea che la bici è un mezzo quasi perfetto in qualsiasi sia la sua declinazione; corsa, city, mtb e tutto il resto e che non necessiti di nessun tipo di stravolgimento

restando nel nostro ambito, ovvero corsa, chi "chiede" innovazioni, integrazioni, soluzioni ingegnose, ammodernamento, può immaginare quanto verrebbe a costare una bici con operazioni di questo tipo?
Siamo a innovazione quasi nulla e le top bike costano più di una macchina.
Una volta la bici permetteva a chi non poteva permettersi la macchina e prima ancora, quando la macchina non esisteva, di fare distanze importanti in molto meno tempo che a piedi.
 

green dolphin

Scalatore
3 Gennaio 2008
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È perfetta fin che....va tutto perfettamente. E perché ciò avvenga ci vuole una costante manutenzione.
A me piacerebbe molto avere una bici da corsa con una trasmissione pulita (cinghia) e che rimanga pulita per la sua topologia, e non perchè sono io a doverla tenere pulita costantemente. Mi piacerebbe anche avere un cambio nel mozzo (come Rohloff, appunto), ma accettabilmente leggero. Mi sa che morirò prima di vedere innovazioni epocali......
Ma per il ciclismo come lo intendi tu e anche molti, c'è bisogno di un mozzo/cambio Rohloff leggero?!?

Per come la vedo io è solo una questione di costi, perché il sistema costicchia, ma vuoi mettere tornare a casa con le mani pulite?!? :))):
 

Ipercool

Ciociaro
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Non è che la gente non le vuole, è che le regole non lo permettono.
Quindi chi glielo fa fare alle case produttrici di spendere un sacco di soldi per ruote a razze che poi sono vietate nelle corse, per telai rivoluzionari che poi sono vietati perché devono essere due triangoli e i pro non possono usarli.
O l’UCI crea una categoria dove non esistono regole per incentivare la ricerca, oppure la rivoluzione, sempre che ci sarà, arriverà da qualcuno che sviluppa una soluzione che per molto tempo rimarrà di nicchia.

La gente non vuole, fidati.
Se ci fosse anche solo il sospetto che i telai monotrave andrebbero a ruba avrebbero trovato il modo di prendere la UCI per la palle, è che vedono che già per elettrificare un cambio con un motorino (con le spazzole :cry: ) hanno dovuto tribolare per anni e che si sono sentiti dire che i dischi delle biciclette affettano i muscoli dei poveretti che le usano, figurati se hanno voglia di spendere tempo e soldi in cose molto più distanti dal consueto.
Si continua a vendere questa roba vecchia e fine.
 
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Ser pecora

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dove capita
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Mi sa che morirò prima di vedere innovazioni epocali......

O dovevi nascere prima :-)xxxx
I cambi al mozzo, trasmissioni cardaniche & c. sono venute prima della catena e del cambio a parallelogramma.
Pensa che Charles Terront, il vincitore della prima Paris-Brest-Paris nel 1891, era ferocemente contro la trasmissione a catena, e solo i soldi dello sponsor lo hanno convinto...
Lucien Petit-Breton, vincitore di 2 Tour ed una Sanremo era assolutamente contrario alla ruota libera.

Quindi forse bisognerebbe mettersi d'accordo su quali soluzioni epocali ci si aspetta secondo i propri gusti... ;-)
 

mlv

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Specialized Venge SWorks - Colnago CT2 HP titanio
Giorni fa mi sono fermato davanti alla vetrina di un negozio di bici locale ad ammirare una Giant Propel disc. Gran bella bici, e non nascondo che mi piacerebbe averla.
Soffermandomi ad osservare i dettagli, ho iniziato a pensare: ma in fondo, a parte l'estetica indubbiamente più accattivante, il materiale carbonifero più performante, i freni a disco e il cambio elettronico, non c'é stata poi questa grande evoluzione nella bici da corsa. Nel senso, i componenti sono sempre quelli (anche se di materiali più leggeri e tecnologici): raggi con nipples, catena con incroci, cambio con pulegge....Tutta "roba" che esiste da molti decenni.
Mi sarei aspettato un'evoluzione del cambio nel mozzo (tipo Rohloff), della cinghia al posto della catena, di ruote a razze invece che i raggi. Componenti già realizzati e in vendita, ma rimasti alle bici da turismo. Ok, capisco che la bici da corsa deve avere determinate caratteristiche (leggerezza, rigidità) che attualmente vengono garantite solo dalle attuali tecnologie, ma mi pare che ci sia poco impegno, per non dire alcun impegno nel trovare soluzioni "rivoluzionarie". Probabilmente in considerazione che gli appassionati mal digeriscono novità "troppo futuristiche" (vedi freni a disco).
E dopo aver fatto queste considerazioni ieri l'altro ho spezzato la catena della mia MTB; ho dovuto ripararla su posto, smerdandomi le mani di grasso, imprecando perchè un'estremità della catena si era incastrata tra telaio e movimento centrale, mezz'ora buona di lavoro con un caldo-umido-afoso, e con le zanzare e tafani che banchettavano sulle mi gambe. Lì ho proprio pensato quanto bello sarebbe avere un cambio nel mozzo e un cinghia bella pulita....
E meno male che è così !!!

Perché se qualcune riuscisse a fare una bici che a pari potenza della pedalata andasse 10 km/h più forte ... saremmo tutti obbligati a cambiare la bdc.
 
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Ser pecora

Diretur
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post interessante...Chissà che ci diremo fra 10 anni? secondo me poco niente...

Pensa che quando è stato aperto questo forum, nel 2004, la gran parte delle discussioni erano:

-il carbonio si rompe? (con dotti quasi-ingegneri che spiegavano come ci volessero i raggi x dopo ogni buca per verificare l'integrità di un telaio)
-meglio Campagnolo o Shimano? (che abbiamo proibito tante ce n'erano)
-la compact è veramente utile? (con feroci avversatori che preferivano la tripla o, meglio, la morte piuttosto che non avere il 39)
-torneranno i tubolari? (si vedevano i primi cerchi in carbonio ed i tubolari tornavano ad avere senso, dopo 10 anni in cui non li montava nessuno, men che meno i pro).